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Autore: ChrisAndreini    08/03/2016    3 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fareste se foste davvero nel videogioco Undertale? Io, durante una conversazione strana con una mia amica si, e questo è il demenziale risultato:
Dal prologo:
"E' facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.
…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.
Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.
Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo.
Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico."
Quindi se vi piacciono le storie dove il protagonista non è quel gran figo che affronta la situazione con impassibilità ma con un terrore puro e una bella dose di realismo, questa è la fanfiction che fa per voi ;)
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Note pre lettura: Come in tutte le storie di Undertale che si rispettano avviso tutti che sarà tutto pieno di spoiler, o forse no, a dire il vero non lo so ancora, ma dato che dopotutto ogni storia di Undertale ha spoiler è molto probabile che li avrà anche questa. 

Che poi, in questo fandom, ogni cosa è spoiler, anche il fatto che… spoiler alert… Flowey è cattivo!! Wow, eppure è una cosa che si scopre nel tutorial, quindi non dovrebbe essere spoilerosa.

Vabbè, procediamo.

 

True Undertale

Perdindirindina, dove sono finita?!

 

Ok, odio le storie sui fandom con OC. 

Mi spiego, non è che le odio completamente, non mi piacciono e basta.

Dopotutto io leggo per i personaggi dell’opera, non per qualche strano tipo che non conosco e non voglio conoscere che si crede un grande e deve per forza essere un protagonista complessato.

Io vengo in questa sezione per Sans, Papyrus e tutti gli altri, non me ne può importare di meno di un personaggio che suona bene solo della testa dell’autore.

E soprattutto se questo personaggio è l’autore stesso.

Santo cielo! Non potrebbero esserci meno manie di protagonismo?

Tipo Petrarca, che dedica un libro a una donna e poi parla solo dei suoi complessi.

Ma andiamo! 

Oppure Dante che scriva una fanfiction su tutti i personaggi storici famosi e si fa tanto il figo mettendosi come protagonista e sentendosi un prescelto manco fosse Harry Potter.

Che poi non esisteva ancora all’epoca, ma dettagli.

Tutta questa premessa perché, vi chiederete.

Beh, perché in questa fanfiction l’Oc sono io.

Si, sono come Dante e Petrarca e tutte quelle brutte persone che si credono dei gran protagonisti, ma dopotutto sarò un po’ come Cecco Angiolieri, e creerò un personaggio letterario, tranquilli.

…Un personaggio letterario che farà esattamente come farò io.

Però ammettiamo una cosa, è facile giocare ad Undertale e scegliere la pacifist.

…Cioè, facile se si è esperti con i tasti e dalla pazienza infinita.

Cosa che io, stranamente, sono riuscita ad essere, anche se di solito non lo sono mai stata.

Però, se noi, e dico noi nel senso di noi noi, esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti ad un computer, fossimo davvero lì, non credo che ci metteremmo ad affrontare i mostri agendo o combattendo. Non credo che saremmo, e qui è proprio il caso di dirlo, indifferenti e impassibili come la nostra cara Frisk, che, ammettiamolo, è parecchio impassibile e indifferente, con quella eterna espressione.

Io personalmente prenderei la situazione con un po’ più di panico.

Quindi, se siete degli esseri umani nerd abituati ad essere sempre davanti al computer, forse potrete anche apprezzare questo davvero odioso personaggio letterario Oc da me rappresentato, dato che potrete immedesimarvi in lui.

Se non lo siete… wow, allora perché state leggendo questa storia? Non dirmi che sei andato a cercare fanfiction su Undertale per mera curiosità di un gioco che hai giocato di sfuggita tra un’uscita con gli amici e l’altra.

Ok, questa era cattiva.

Comunque, prima di iniziare, piccola descrizione su questo personaggio letterario da me rappresentato come fossi un Oc.

Il mio nome è Chris, che, se ci pensate, è anche un nome che può essere usato al maschile o al femminile, anche se di solito è usato al maschile.

Io personalmente sono femmina.

E poi sono… sapete una cosa, forse è meglio non descrivermi troppo, altrimenti comprometto lo spirito del gioco, che comunque comprometterò ugualmente.

Va bene, ora che ho detto il mio nome e specificato il mio essere donna… direi che è il caso di creare un modo per finire nel sottosuolo.

Ok, ci sono:

 

Nel mezzo del cammin della mia vita, mi ritrovai per un monte oscuro, che la diritta via era smarrita.

…Ok, ok, stavo solo scherzando, anche se effettivamente un po’ ci stava.

Va bene, farò la seria.

O almeno, la meno stupida.

 

Era un’afosa domenica mattina, di un’estate di un anno imprecisato, ed ero andata con i miei amici a scalare un monte vicino a casa mia.

Evito di dire che monte, che vetta o che catena montuosa perché potreste azzeccare la mia abitazione e noi dobbiamo fingere che io possa essere tutti voi, quindi pensate alla montagna più vicina a casa vostra e credete che sia quella.

Se invece non avete amici con cui andare in giro a scalare le montagne, sappiate che non ne ho neanche io, quindi usate la vostra immaginazione.

Dato che faceva un caldo bestiale ed io sono una pera cotta per niente abituata a camminare, mentre i miei “amici” sono super allenati e fanno ciaspolate di inverno e maratone d’estate (ve l’ho detto, usate l’immaginazione) io mi sentii costretta a fermarmi, e mi appoggiai ad una roccia per riprendere fiato, mentre portavo alla bocca la mia borraccia bevendo avidamente, pur sapendo che in realtà, per qualche motivo che in questo momento mi sfugge perché non è che io spicchi proprio in scienze e, soprattutto, educazione fisica, non faceva poi così bene bere quando si era incredibilmente accaldati.

Santo cielo che frase lunga!

Ma, ehm, torniamo a noi.

Mi ero appoggiata ad una roccia a bere, mentre i miei compagni di avventure montagnose mi mollavano senza manco girarsi a guardare (alla faccia dell’amicizia!), quando sentii un suono tra i cespugli.

Io, essendo una ragazza incredibilmente coraggiosa e intrepida appartenente alla casa dei grifondoro, naturalmente salii sulla roccia e presi un bastoncino a mo’ di arma, con le ginocchia molli, spaventata dal fatto che potesse trattarsi di un cinghiale o qualcosa del genere.

-Hey, Chris! Sei svenuta per caso?- chiese uno di questi fantomatici amici da molto distante.

-Eh, si, si, sono svenuta, grazie di essertene accorto!- risposi io, senza spostare lo sguardo dai cespugli.

Dato che non davano altri segni sospetti, alzai le spalle e scesi la roccia, per raggiungere i miei “amici”.

Senonché, dal nulla, un’ape comparve davanti a me senza il minimo preavviso, e dato che sono un cuor di leone, io urlai come una matta e scappai manco avessi visto un orso grizzly, inciampando sulla roccia dietro di me e cadendo dritta tra i cespugli di poco prima, che nascondevano una buca profondissima.

Io, tremante come una foglia in procinto di staccarsi dall’albero, cercai di reggermi, e riuscii a prendere il cespuglio, e ad urlare con tutte le forze che avevo in corpo.

Il tipo che mi aveva prima chiesto se fossi svenuta accorse, ed io mi sentii salva, senonché l’ape di prima tornò a tormentarmi, e si posò su un ramo del cespuglio a pochi centimetri dalla mia mano.

Io, che ho una scala di priorità da far invidia a Hermione Granger, urlai ancora più forte, e lasciai la presa, cadendo nel burrone.

E siccome questa è una storia realistica, morii.

Fine!

…Avete ragione, se fosse una storia realistica io non sarei mai andata in gita in montagna.

Caddi di sedere sul morbido di alcuni fiori gialli.

Rimasi lì per qualche minuto, col coccige probabilmente completamente polverizzato e un dolore pazzesco alla base della schiena che mi fece pensare di essermi paralizzata.

Poi, borbottando piccole imprecazioni creative, dato che io non dico mai parolacce vere ma solo cose tipo “Capperi!” “Capperuncoli!” Perbacco, no, ok, perbacco no. “Cavolo!” “Che spizza!” e, per qualche strano motivo che non so neanche io quindi non chiedetemi nulla, “Mimma!”, provai ad alzarmi.

Anche questa è una lunga frase, ma vabbè.

Naturalmente non procedetti, perché procedere quando si è caduti in una buca profondissima e con i tuoi “amici” che sicuramente cercheranno un modo per salvarti è la cosa più idiota che una persona possa fare. 

Quindi urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, e siccome faccio teatro e canto, mi uscì relativamente facile usare bene il diaframma e tutto il resto.

Però nessuno sembrò sentire un tubo.

-Che amici del cavolo!- dissi tra me, ma di che mi stupivo, io non è che abbia molti amici, e di certo i miei veri amici non sono i tipi che vanno a fare gite in montagna, quindi non si trovavano in quel gruppetto.

Così rimasi lì, mi sedetti cautamente sui fiori aspettando e cacciai il cellulare, che naturalmente era rotto.

Lo gettai via sbuffando e mi preparai ad aspettare, quando realizzai una cosa fondamentale.

Ero seduta su dei fiori gialli, in piena estate e dentro un buco, quindi quei fiori gialli erano senza ombra di minimo dubbio completamente bersaglio di api.

E fu questo a spingermi ad allontanarmi il più possibile da lì.

Così mi alzai di scatto, provocandomi una mega fitta al coccige, e scappai, raggiungendo una stanza nuova, con un solo punto illuminato.

In questo punto c’era un altro fiore giallo, con una faccia disegnata sopra.

-Ciao! Io sono Flowey, Flowey il…- e forse non era poi così disegnata.

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!- urlai, scappando via nella stanza di prima.

Tra api e un fiore parlante, a questo punto erano meglio le api!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Perché faccio note d’autore se sono anche la protagonista e già dall’inizio mi rivolgo a voi?

Boh, vabbè, comunque spero che la storia vi piaccia, non è nata per essere presa seriamente ma perché mi divertiva l’idea e spero diverta anche a voi.

Non sono molto avvezza al genere comico, quindi qui dico solo quello che mi passa per la testa con la speranza di cacciarvi una risata, e vi dico che Mimma è davvero una mia imprecazione random, e la dico anche abbastanza spesso.

Sarà una storia con gergo molto normale, come se parlassi invece di scrivere, ed è un’esperienza nuova per me.

Quindi spero davvero che la storia vi diverta come diverte a me scriverla e vi avverto che l’aggiornamento potrebbe essere molto a singhiozzo, ma probabilmente sarà abbastanza frequente, dipende dall’ispirazione del momento e dalla mole di compiti, quindi se non aggiornerò per molto tempo prendetevela con i miei professori. xD

Un bacione e alla prossima. :-*

 

Ah, e ci tengo a ringraziare la mia amica Michy_66 perché mi ha incoraggiato a scrivere la storia e a pubblicarla, e soprattutto perché mi ha dato l’idea del “What If?” Un grande applauso!!

   
 
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