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Autore: MadamoiselleArel    08/03/2016    8 recensioni
Serie di one shot AU su possibili primi incontri tra Regina e Robin in contesti diversi tra di loro.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Sentì un’improvvisa ondata di freddo sotto i propri vestiti, non appena il vento le fece alzare la gonna ed espose le sue gambe in modo che tutto il mondo potesse vederle. Piangendo, cercò di risolvere il problema con una mano, mentre con l’altra era impegnata a cercare nella borsa l’ombrello che le avevano regalato per Natale l’anno prima.

Era febbraio. L’inverno era quasi finito, ma al tempo non sembrava interessare molto la cosa, visto che continuava a piovere a dirotto.Coprendosi meglio che poteva, corse verso la fermata dell’autobus, sperando di non aver perso l’ultimo. Erano le 22:05 e tutti i negozi stavano lentamente chiudendo.

Armeggiò con la cerniera della borsa e, infine, riuscì a trovare il suo ombrello. Pensò che, in fondo, la cosa non aveva molta importanza visto che era completamente inzuppata.

La strada era buia, illuminata solamente dai fari delle macchine che passavano. Strinse gli occhi, cercando di vedere qualcosa e trovò il piccolo bottoncino al lato dell’ombrello che serviva per aprirlo.

Se lo poteva chiamare ombrelloperché, quando cercò di aprirlo, fu immediatamente colpita dal fatto che fosse bloccato. Grande. Provò ancora una volta, con le mani bagnate che non facevano altro che scivolare, tanto da esser diventate rosse a causa del contatto prolungato con quel metallo freddo. Imprecando, mise tutta la forza che aveva dentro di sé per fare un altro tentativo e, quando finalmente ci riuscì, sentì uno strano suono. Un suono che non avrebbe mai dovuto provenire da un ombrello.

"Ow!"

Abbassando l’oggetto verso il basso, guardò che cosa avesse colpito. L’espressione sul suo volto cambiò letteralmente quando notò un uomo, rannicchiato a terra, che ovviamente si stava lamentando per il dolore. Solo in quel momento si rese conto di averlo colpito.

"Oh mio Dio!"

In preda al panico, si avvicinò verso l’uomo, senza rendersi conto che il suo ombrello gli colpì la guancia. Il tipo riuscì comunque a spostarsi in modo da evitare di perdere un occhio.

Si portò la mano fredda e umida sugli occhi, desiderando di poter sparire dalla faccia della terra… per sempre. Quando la tolse, l’uomo era ancora lì, cercando di ricomporsi dopo aver ricevuto un colpo… sul cavallo dei pantaloni? Oh mio Dio

Fece un passo verso di lui, ma fu immediatamente fermata da quell’uomo, che le disse: "Metti giù quell’affare prima di avvicinarti ancora a me."

Capì che stava scherzando dal ghigno dipinto sul suo volto, ma questo non le impedì comunque di arrossire ed abbassare l’ombrello prima di continuare a camminare.

"Mi dispiace tanto! Stai bene?"

Senza pensarci due volte, gli mise una mano sulla guancia e ispezionò il piccolo taglio rosso che aveva appena sotto l’occhio. Il viso della ragazza sbiancò quando si rese conto che avrebbe anche potuto accecarlo.

"Non ti preoccupare, sono ancora vivo."

Era quasi riuscito a mettersi in piedi ormai, visto che il dolore si stava via via attenuando.

Solo quando l’uomo si voltò per guardarla in faccia, la mora si rese conto di quanto vicina a lui si trovasse e rapidamente indietreggiò, ma l’andare così veloce le costò ancora più caro. Sentì il tacco della sua scarpa conficcarsi nel terreno, inciampando e perdendo così l’equilibrio.

Proprio nel momento in cui si rese conto di stare per sbattere la faccia contro il marciapiede e che, probabilmente, la sua testa poteva venir fracassata da qualche macchina, sentì due forti braccia stringerle la vita e tirarla indietro. Si ritrovò subito contro il corpo dello sconosciuto, con le sue braccia che la stavano proteggendo dalla caduta.

Quel giorno non poteva andare più storto di così

Riaprendo gli occhi, notò che lui le stava sorridendo, mentre continuava a stringerla contro di sè.

"Stai bene?"

Lei riuscì a fargli un cenno con il capo, ancora troppo sconvolta per quello che era appena successo. Liberandosi da quell’abbraccio,cercò di guardare verso il basso come meglio poteva per evitare che lui notasse che il suo volto era diventato dello stesso colore del suo rossetto.

Oh Dio! Oh Dio! Oh Dio!

Era molto più che imbarazzata. Non solo aveva colpito quel ragazzo all’inguine e poi lo aveva quasi accecato, ma ora lui aveva evitato che cadesse e battesse la tesa. Era quello il modo con cui si scusava? Oh Dio

Diede una rapida occhiata al volto dell’altro, per poi distogliere nuovamente lo sguardo, fingendo di giocherellare con l’ombrello.Era alto, spalle larghe e mani forti. Che cosa poteva dirgli mentre i suoi occhi azzurri la fissavano? Sbirciò di nuovo ed ebbe la conferma: aveva gli occhi più belli che avesse mai vistoL’unica cosa che non capiva era il motivo per il quale stava sorridendo mentre la guardava. Non era davvero molto discreto.

"Prima volta?"

Distolta dai suoi pensieri, tornò a concentrarsi su di lui, notando le sue fossetteSembrava davvero stupendo… oh smettila Regina!

"Huh?"

"E’ la prima volta che usi un ombrello?"

Sorrise nell’udire quella battuta, un tentativo per rilassarla che funzionò perfettamente.

"Sembrerebbe di sì."

Lui la osservò mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso, facendo anche lui la stessa cosa. 

"Ecco…" Disse, prendendo l’ombrello tra le sue mani. "Dallo a me."

Con una mossa rapidaaprì l’ombrello e lo tenne in alto, proteggendoli entrambi dalla pioggia, ma ormai era troppo tardi visto che erano già completamente bagnati.

"Grazie mille!Rispose lei mentre afferrava il manico con le mani.

Le sue dita tremarono per quel contatto.

Dopo qualche momento di silenzio, l’uomo chiese. "Stai aspettando l’autobus?"

"Lo stavo aspettando, ma immagino di averlo perso ormai."

"Lo credo anch’io." 

Avrebbe tanto voluto che lei non avesse quello sguardo così deluso dipinto sugli occhi.

"Oh…"

"Vuoi condividere un taxi con me?"

La ragazza rimase in silenzio e lo guardò

Condividere un taxi? Con luiE se fosse un serial killer? O uno stupratore? Ma forse era solo un semplice ragazzo. Era sposato? No?Aveva qualche anello? E se fosse stato quel ragazzo che aveva visto il giorno prima davanti al suo luogo di lavoro e ammirato con nostalgia? O era solo frutto della sua immaginazione? L’aveva già visto prima?

L’uomo notò il lieve disagio che la ragazza stava provando e si maledisse per averla spaventato offrendole di condividere con lui un taxi così velocemente

"Mi spiace! Noi non…"

"Mi piacerebbe molto." Lo interruppe con un sorriso sulle labbra.

Lui sospirò sollevato.

Allora lei allungò la mano verso di lui e disse: "Io mi chiamoRegina."

"Ciao Regina! Io sono Robin."

 

 

 

Salve a tutti! Visto che oggi è la “Festa della donna”, ho deciso di fare un piccolo regalino a tutte le lettrici oq pubblicando questa piccola OS. Cosa ne pensate? Io l’ho trovata davvero molto divertente e adorabile, ma quando loro due non lo sono?

Per chi volesse, questo è il link originale:

https://www.fanfiction.net/s/11035064/1/Awkward-First-Meetings

Ringrazio infinitamente la mia beta e tutte voi che avete letto la storia, sperando che qualcuna trovi qualche secondo per farmi sapere che cosa ne pensate.

Alla prossima.

MaDiSte

   
 
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