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Autore: EllyBeth    09/03/2016    1 recensioni
"E' come la salvezza, la via che ti fa uscire dalla disperazione.
Ciò che ti libera dalle tue angosce, dalle tue tristezze, dai tuoi pensieri cattivi.
Ciò che ti salva la vita.
Un filo.
Il filo rosso del destino?
No, il filo di Arianna."
"Cercai di essere forte, di non piangere, e gli chiesi che ci facesse lì.
Lui sorrise triste.
Mi sembrava pentito.
Mi disse che era il padre del ragazzo.
E io mi resi conto di come il destino si faccia beffe di noi.
Poi, però, disse di averlo mandato da me, nella speranza che mi tornasse il sorriso.
Alla fine, credo che lui sia stato davvero la mia salvezza.
Il mio filo di Arianna."
Buona lettura da Kiry-chan
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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IL FILO DI ARIANNA

E' come la salvezza, la via che ti fa uscire dalla disperazione.
 Ciò che ti libera dalle tue angosce, dalle tue tristezze, dai tuoi pensieri cattivi.
 Ciò che ti salva la vita.
 Un filo.
 Il filo rosso del destino?
 No, il filo di Arianna.
 Arianna, il nome che appartiene a colei che salvò Teseo dal labirinto del Minotauro.
 Colui di cui era innamorata.
 Arianna, il nome che appartiene anche a me, ragazza universitaria amante dei miti greci.
 Innamorata del suo professore.
 Il mio filo.
 Il filo che mi condusse alla salvezza, fuori dalla disperazione, dall'angoscia, dalla tristezza, dai pensieri cattivi.
 Il filo che mi salvò la vita.
 Solo che non è un filo.
 Era un uomo.
 L'uomo di cui ero innamorata.
 Ma l'amore, oh l'amore, mi ha illusa.
 Strano l'amore, no?
 Prima lo odiavo. Con tutta me stessa.
 Eravamo come il gatto con il topo.
 Lui il gatto, io il topo.
 Mi perseguitava, se la prendeva con me, mi umiliava.
 Mi umiliò come mai nessuno aveva fatto prima.
 Ma.
 C'è sempre un ma.
 Il ma che cambia le cose.
 Se per Teseo si chiamava filo di Arianna, per me si chiama amore.
 Una serie di avvenimenti, o come prima definivo sfortunati incidenti, mi portò pian piano ad innamorarmi di lui, passo dopo passo, giorno dopo giorno.
 E quando infine capii di essermene innamorata, mi dichiarai.
 Lui scappò via.
Scappò dalla scuola, e per un mese intero non si fece vedere.
 Ed io vivevo nel'illusione, nella speranza che tornasse.
 Che tornasse per me.
 E tornò.
 E mi disse di amarmi.
 E io, da ingena qual'ero, cascai nella sua trappola.
 Mi usò.
 Persi la verginità.
 E io, da innamorata qual'ero, continuai a stare al suo gioco.
 Convinta che il filo rosso del destino ci legasse.
 Convinta che lui fosse il mio filo di Arianna.
 Ma poi scoprì la verità.
 Piansi per giorni, chiusa nella mia stanza, senza andare a scuola e senza parlare con nessuno.
 E nessuno seppe mai cosa fu successo.
 Tentai più volte il suicidio, tal'era il dolore che provavo.
 Ma ogni volta, il coraggio veniva meno.
 Era come se stessi andando incontro al Minotauro, incontro alla morte.
 Una morte sempre più vicina.
 La morte del mio cuore.
 La morte della mia felicità.
 La morte di me stessa.
 Ma.
 Il ma tornò ancora da me.
 Passò un anno, due, e io ripresi ad andare all'università.
 Venne da me un ragazzo.
 Bello, alto, biondo.
 Mi sembrava un elfo.
 E mi invitò a cena.
 Io accettai, promettendomi che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui sarei stata davvero io.
 Ma.
 Chi mi conosce lo sa, io non so mantenere le promesse.
 Me ne innamorai.
 Il professore era ormai dimenticato.
 Dopo tre mesi di incontri e appuntamenti ci fidanzammo.
 Volle presentarmi alla sua famiglia.
 E così andai dal ragazzo.
 Mi aprì la porta e mi fece entrare.
 Salutai la madre.
 Sorprendendomi arrivò il professore.
 Cercai di essere forte, di non piangere, e gli chiesi che ci facesse lì.
 Lui sorrise triste.
 Mi sembrava pentito.
 Mi disse che era il padre del ragazzo.
 E io mi resi conto di come il destino si faccia beffe di noi.
 Poi, però, disse di averlo mandato da me, nella speranza che mi tornasse il sorriso.
 Alla fine, credo che lui sia stato davvero la mia salvezza.
 Il mio filo di Arianna.
   
 
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