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Autore: milla4    11/03/2016    2 recensioni
Amore e magia uniti in una piccola e dolce bambina.
Ormai Howl, Sophie, Calcifer e la Strega delle Lande sono diventati una piccola e strana famiglia e, l'arrivo della piccola di casa, porterà nuove avventure, e una nuova amica!
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Howl/Sophie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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-Woof-
Nessuno rispose.
-Woof!- 
Ancora nulla… eppure era importante che vedessero, che capissero.
Heen era impaziente, doveva mostrare la sua scoperta prima che fosse troppo tardi;  aveva sentito che la bambina era quasi arrivata al Castello Nero, una volta giunta sarebbe rimasta lì per sempre.
 
Senza pensarci due volte, il cane afferrò con la bocca il vestito rosso rubino di Sophie che inizialmente lo rimproverò, ma poi visto il bottino, richiamò il resto dei presenti.
 
-Heen, cosa c’è? Quella è solo carta igienica… non ci distrarr…-  Pausa.
 
-La realtà dentro la fantasia-  Howl e  Markl si era voltati di scatto e, all’unisono, avevano urlato la stessa frase.
 
Heen sospirò:  cos’avrebbero fatto senza di lui?
 
***
Piano semplice ma astuto:  dovevano aspettare che  nel libro comparisse la narrazione scritta della storia,  era una magia a scoppio ritardato di cui si erano totalmente dimenticati e, al primo “la” vi avrebbero aggiunto a penna la parola “carta igienica”.
Perché la neve era semplicemente carta igienica portata nella favola da quel gatto che ora Howl amava con tutto se stesso.
 
Il concetto era semplice: solo  la proprietaria della mondo immaginario e un suo probabile accompagnatore possono entrarvi anche se esseri reali mentre, il resto delle cose esistenti avrebbe negato la fantasia inducendo il mondo fantastico a scomparire.
 
Non possono coesistere insieme e, la realtà vince sempre.
 
Aspettarono pochi minuti ed ecco che  le prime parole cominciarono a  comparire sotto le immagini dell’avventura di Diane;  erano tutti in ansia, la piccola aveva appena attraversato senza problemi il Vento e ora si dirigeva verso il castello, attirata da qualcosa più grande di lei.
 
Finalmente arrivò il momento sperato «… preziosa. La …» ; con un gesto repentino ma accurato, Howl scrisse carta igienica accanto all’articolo.
Strana musica quella che sbucò dal libro, insieme ad acqua stagnante,  del vento, della sabbia: ogni singola scena del libro si cancellò nel momento in cui entrava a contatto con la realtà, finché per ultime non riemersero anche Coco e Diane.
 
Sophie prese al volo la piccola  cadendo poi nella sabbia; Coco, invece, si gettò sull’unica persona che reputava sana di mente i quel luogo, la Nonnina.
Howl, raggiante di felicità, raggiunse prima la sua bambina, baciandone le  guance rosate dal sole del deserto poi, si diresse verso Coco, quando questa gli mostrò le unghie come avvertimento.
 
Basta cose strambe per quel giorno.
 
-Ok, ok… scusa. Ti ringrazio molto per aver salvato la nostra Scimmietta, per aver inondato di sabbia, vento e acqua il nostro salotto. Benvenuta in famiglia, Coco- rise allegro il mago.
 
Era tutto sistemato, o quai: i due genitori stringevano a turno la loro figlioletta, baciandola e accarezzandola, Sophie era ancora adiratya con suo marito ma con il tempo le sarebbe passata, come sempre; la Nonnina si mise in testa di lavare il suo nuovo animale domestico,  era un eroe, ma emetteva cattivo odore comunque.
 
Markl, invece, rimase immobile ad osservare la sua Olive: l’avrebbe persa, era tutto troppo strano per lei.
Amava la magia, certo, ma avrebbe amato tutto ciò che comportava?
 
Certo che sì, o almeno gli parve di capire quando ella gli si gettò addosso, pregandolo di sposarla subito. Adorava le avventure e voleva viverle con lui.
 
-Ehi gente, cos’è successo in questa casa?-  Calcifer era appena tornato dal suo solito giretto, lasciava una parte di sé nel camino per far camminare il castello, ma non aveva un’anima senziente.
 
Tutti si girarono a guardarlo, persino Diane e risero.
Risero  per scacciare la paura appena provata, perché erano felici.
 
-Ma cos’avrò detto di tanto divertente? Mah, chi li capisce questi umani- Clacifer guardava stupefatto quello strano quadretto in cui, il sorriso faceva da padrone.
Gli sembravano ubriachi... sì, ubriachi di felicità.
 
 
   
 
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