Anime & Manga > High School DxD
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Autore: Xephil    11/03/2016    4 recensioni
La brutalità e l'orrore di una notte cambiano completamente la vita di un bambino di 8 anni. Ciò che, però, perfino gli dei ignorano è che quel cambiamento porterà un'incredibile e inaspettata svolta degli eventi del mondo intero.
Un nuovo Sekiryutei sta per sorgere. Più determinato, tenace e ostinato di chiunque altro...
Un vero guerriero. Un vero drago.
Dalla storia:
[Così è lui il mio nuovo possessore... Sono sorpreso che un moccioso sia già riuscito ad invocare ed usare il mio potere con tanta facilità ed efficacia…"]
...
"Non m’importa cosa comporterà la mia scelta. Voglio imparare ad usare il tuo potere, Ddraig. Farò qualsiasi cosa, ma lo voglio...."
[Allora così sia. Da oggi siamo compagni. Ti addestrerò per diventare forte e usare il mio potere, ma ti avverto: non sarà affatto facile! Perciò, preparati, ragazzino!]
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD: A Dragon's Fate'
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Prologo




Una bella e confortevole casa.
Una piacevole serata.
Una sorpresa inaspettata.
I volti gioiosi dei miei genitori.
La mia felicità.

Pensavo che la mia vita non avrebbe potuto essere più perfetta.

Pensavo

Ora non c’era più niente intorno a me.. niente se non il fuoco.. le macerie.. il silenzio...

Mi mossi tra le rovine di quella che fino a pochi minuti prima era la mia casa. Era tutto distrutto. Distrutto da una forza che non riuscivo neanche a comprendere. Che fino a poco fa stentavo addirittura a credere che esistesse.

Mi sbagliavo.

Camminai tra le fiamme che divoravano ciò che era rimasto dell’abitazione; il loro crepitare era l’unico suono che rompeva il silenzio altrimenti assoluto, ma non faceva altro che rendere l’atmosfera ancor più desolante e pesante.

Camminai meccanicamente. Il mio corpo si muoveva da solo. La mia mente era troppo confusa per dominarlo. Era spezzata. Si rifiutava di accettare la realtà.. io mi rifiutavo di accettare la realtà…

Ma i miei occhi me la mostravano, continuavano a fissare quello spettacolo raccapricciante. Provai a chiuderli, invano. Continuavo a vedere. E, nel contempo, nella mia testa si succedevano una dopo l’altra quelle immagini.. quelle orrende visioni...

Quelle persone ghignanti...

Quell’uomo dai lunghi capelli neri e gli occhi rossi...

Quelle ali nere da pipistrello...

Quell’esplosione...

Ed ecco che anche i suoni tornarono a rimbombare pesantemente nelle mie orecchie:

Quelle urla disperate.. mio padre che dice a me e mia madre di scappare...

Poi quelle luci arcobaleno...

Quella risata malefica...

Quel grido strozzato...

Camminai ancora per un po’ tra quelle rovine ardenti e fumanti e, infine, li vidi.

I corpi dei miei genitori riversi a terra. Immobili. Straziati.

Mi avvicinai ancora e vidi i loro occhi vuoti, privi del bagliore della vita che splendeva come un sole fino a pochi minuti prima.

Non riuscii a reggere a quella vista e caddi in ginocchio piangendo. Morti, pensai. No, non è vero! Gridai dentro di me. Mi rifiutavo di accettarlo, ma era inutile.
Ancora una volta, i miei occhi mi tradirono sbattendomi in faccia con violenza la dura realtà.

“Ehi, guardate! Qui ce n’è uno ancora vivo!”

Quella voce mi fece alzare la testa di scatto. Vidi una figura umana a pochi metri da me, o meglio quasi umana. La coppia di ali da pipistrello che spuntavano dalle sue spalle mi terrorizzarono ancora di più.

Nel giro di qualche secondo altre due figure si erano avvicinate alla prima. Tra le fiamme, il fumo e le lacrime che soffocavano i miei occhi non riuscivo a distinguerle chiaramente, ma riuscivo sempre a vedere quelle dannate ali.

“Com’è possibile? Il capo si è occupato personalmente di far fuori questi pezzenti! Possibile che gli sia sfuggito proprio un moscerino come quello?”

“A quanto pare anche il grande Zamiel ogni tanto può fallire!”

“Zitto! Sei pazzo? Non dire cose del genere con tanta leggerezza! Se lo venisse a sapere, il capo non esiterebbe un secondo a squartarti senza pietà!”

“Probabilmente ha avuto solo fortuna!”

“Dunque, che facciamo? Lo uccidiamo?”

“Ovvio, idiota! Il capo ha ordinato chiaramente che in questa città non deve sopravvivere nemmeno la più piccola forma di vita! Eliminiamo questo moccioso e andiamocene! Non ne posso più del mondo degli umani!”

Un istante dopo l’ultimo che aveva parlato balzò in avanti ad una velocità incredibile e mi colpì con un calcio così violento da farmi volare all’indietro. Sentii la mia schiena sbattere contro qualcosa di solido e un tremendo dolore mi pervase tutto il corpo. Urlai di dolore, ma quelli, per tutta risposta, risero.

“Sentite come squittisce quel topolino! Troppo divertente! Non uccidiamolo subito! Godiamoci questo momento!”

Malgrado il dolore mi sforzai ad aprire le palpebre. La mia vista era ancor più offuscata di prima, ma riuscii a vederli avvicinarsi a me, i volti contratti in ghigni sadici, le mani sollevate nelle quali stava comparendo una luce multicolore, le ali che fremevano come eccitate nell’aria.

Poi, l’ultimo dei tre, che stava passando accanto ai corpi dei miei genitori per raggiungermi, invece di scavalcarli, li calciò via in malo modo. Come spazzatura.

Dentro di me qualcosa cambiò.

Il dolore, la sofferenza, la paura. Svanirono tutte in un istante, rimpiazzate da qualcosa di molto più forte...

Un odio smisurato. Una rabbia senza confini.

Avevano distrutto la mia casa. La mia città.
Avevano ucciso i miei amici. I miei genitori.
E ora volevano uccidere anche me.
Avevano distrutto la mia vita.. e ridevano, come se fosse stato un gioco.

Non li avrei mai perdonati, né loro né quel loro capo chiamato Zamiel. Dovevano morire. Volevo ucciderli con tutto me stesso.

Sfoggiando una forza che non sapevo di avere, o forse, non avevo mai posseduto fino ad allora, mi alzai e li guardai. Davanti ai miei occhi trasudanti ira, perfino quei mostri alati parvero spaventarsi.

“Maledetti.. maledetti.. MALEDETTI!” Urlai con tutto me stesso. “LA PAGHERETE!”

D’istinto, come guidato da una forza interiore, misi avanti la mano destra aperta, il palmo rivolto verso di loro.

“ANDATE ALL’INFERNO!!!!!”

La mia frase fu accompagnata dal rilascio di una fortissima luce rossa dal mio braccio alzato che avvolse quegli esseri alati prima che potessero reagire. Poterono solo urlare davanti a quel fenomeno inaspettato.
Quando la luce si dissolse rimasi sconvolto. I tre erano stati completamente spazzati via da quella luce misteriosa, insieme a buona parte degli edifici alle loro spalle, ormai anch’essi privi di vita al loro interno. E sulla mia mano.. vi era ora una sorta di guanto rosso che sembrava fatto di squame d’acciaio e presentava un grosso gioiello verde incastonato sul dorso. “Ma che cosa..?”

Così è lui il mio nuovo possessore... Sono sorpreso che un moccioso sia già riuscito ad invocare ed usare il mio potere con tanta facilità ed efficacia…

Quella voce che sembrava provenire dal nulla mi spaventò. “Chi sei?”

Cosa? Sei in grado di sentirmi?” La sorpresa che avevo percepito nel suo tono si era intensificata. Sembrava davvero sconvolto che potessi sentirlo.

Non ce la feci più. Troppe cose erano successe quel giorno. La mia vita era stata distrutta in un colpo e strani fenomeni continuavano ad accadermi intorno. Era esasperante.
“Da dove mi parli? Dove sei? Sei con quei tipi, per caso? Se è così, fatti vedere e giuro che faccio fuori anche te!”

La rabbia che provavo mi dava coraggio, nonostante il mio smarrimento. Alzai il braccio con il guanto come se fosse stato un’arma, aspettando che il proprietario di quella voce si mostrasse.

Kukuku... Sei un tipo interessante, ragazzino. Non si può dire che ti manchi la grinta. Mi piace molto questo tratto nei miei possessori.

Il suo tono era passato da sorpreso a divertito. Prima che potessi chiedergli spiegazioni, parlò di nuovo: “Concentrati su quel guanto rosso. Prova a immaginare di voler vedere cosa c’è all’interno di quel gioiello e desideralo con tutto te stesso. Mi raccomando, dovrai metterci la tua stessa anima o non funzionerà.

Per quanto confuso eseguii, spinto più da curiosità che altro. Chiusi gli occhi e mi concentrai intensamente desiderando di vedere cosa c’era dentro quel gioiello così bello e al contempo misterioso. Per qualche secondo non successe niente, ma poi ebbi l’impressione di stare fluttuando nell’aria e aprii gli occhi.
Per poco non ebbi un infarto. Mi trovavo sospeso in un enorme spazio completamente invaso da gigantesche lingue di fuoco e fiamme e, in mezzo ad esse, si ergeva davanti a me un immenso drago rosso occidentale con enormi ali, denti e artigli affilati e due occhi verdi che mi fissavano con un misto di sorpresa e interesse.

[Così sei riuscito sul serio ad arrivare qui. Sono sinceramente stupito.]

Non sapevo se essere più confuso o spaventato. Da dove era spuntata fuori una creatura tanto terrificante?
“C-chi sei tu? C-cosa vuoi da m-me?”

[Io sono uno dei due Draghi Celesti, chiamato anche Welsh Dragon e Sekiryutei. Il mio nome è Ddraig.]

“Sei un d-drago?”

[…..È quello che ho appena detto.]

“Vuoi m-mangiarmi?”

Ddraig rise rumorosamente. [Ma che idee ti vengono?! Ah, il solito preconcetto da due soldi di voi umani… Non preoccuparti: non posso e non ho alcuna intenzione di mangiarti e, anche se potessi, non lo farei. Un bambino piccolo e magro come te sarebbe un ben misero pasto.]

Non potei non tirare un sospiro di sollievo. Di solito mi irritava l’essere definito piccolo, ma in quella situazione decisi di non replicare. Era meglio non innervosire una bestia simile, anche se non sembrava avere cattive intenzioni.
Lo guardai meglio e non potei che restarne ammirato: era una creatura davvero maestosa. Mi erano state raccontate spesso storie fantastiche sui draghi e me li ero sempre immaginati come bestie fantastiche, ma la realtà superava ogni mia più fervida immaginazione. Era terrificante, ovvio, ma nel contempo bellissimo. Una fiera e possente belva che nemmeno la natura, per quanto inimitabile nel generare la vita, sarebbe riuscita a replicare. Ero così estasiato che, per un po’, fui in grado di non pensare ai raccapriccianti eventi che si erano verificati solo pochi minuti prima.

Ddraig dovette probabilmente accorgersi del mio sguardo incantato perché chiese: [Qualcosa non va?]

“No, niente.. pensavo solo che non avevo mai visto un drago vero e sei ancora più maestoso di quanto credessi!”

Parve confuso. [Non hai più paura di me?]

“Certo che ne ho, chi non ne avrebbe? Tuttavia sei anche una creatura incredibile e potente come nessun altra, perciò non posso non essere ammirato!” Risposi sinceramente.

Il drago rimase interdetto per qualche secondo, poi rise di nuovo. [Nessuno mi aveva mai parlato così! Sei un tipo davvero divertente, piccoletto!]

Per un secondo sorrisi anch’io. Poi, mi vennero in mente diverse domande e iniziai a tempestarlo: “ A proposito, dove siamo? Come sono finito qui? E cos’è questo guanto? C’entra qualcosa con te, vero? E quei tizi alati chi erano? Come ho..?”

[Piano, piano, ragazzino! Una domanda alla volta!] Fece un profondo respiro. [Per farla in breve, io sono lo spirito che risiede in quel guanto, il Boosted Gear, e ora ci troviamo all’interno di esso. La tua anima è giunta qui quando ti sei concentrato su di esso e hai desiderato di vedermi.]

“Perciò è come se parlassi con te tramite la mia anima?”

[Sei perspicace, ragazzino. Sì, è esatto. Ora stiamo comunicando con le nostre anime.]

“Chi erano quelle creature che hanno ucciso.. hanno ucciso...” Non riuscii a continuare. Nella mia mente le terribili immagini dei corpi senza vita dei miei genitori avevano ripreso a susseguirsi ininterrottamente. Senza quasi rendermene conto, stavo di nuovo piangendo.

[Quelli erano diavoli. Esseri provenienti dall’Inferno e nemici giurati del Dio della Bibbia e degli angeli. Non so perché abbiano attaccato e distrutto la tua città, ma tu ti sei salvato solo grazie ai tuoi genitori e al mio aiuto.]

“A-allora i miei genitori.. s-sono davvero.. sono..?”

[I tuoi genitori sono morti. I diavoli li hanno uccisi. Mi dispiace, ragazzino.]

Non dissi altro. Urlai e piansi disperato.
Fino a quel momento avevo continuato a sperare che fosse tutto un incubo, un brutto sogno da cui mi sarei risvegliato da un momento all’altro vedendo accanto mia mamma che mi accarezzava la testa e mi diceva di non preoccuparmi.. ma adesso.. con quelle parole…

Quasi non mi accorsi che Ddraig stava di nuovo parlando: [Devi essere coraggioso. Dovrai imparare a cavartela da solo da ora in poi. Bè, non proprio da solo...] Lo fissai incuriosito e mi sembrò di scorgere una parvenza di sorriso sul suo muso dentato. [Ti aiuterò io. Dopotutto sei il mio possessore e io ci tengo che i miei possessori sopravvivano e diventino forti. In caso contrario, inoltre, il Bianco riderebbe di me…]

Non capii di che parlasse, ma al pensiero di non essere rimasto del tutto solo mi sentii leggermente sollevato. Cercai di reprimere le lacrime, poi un pensiero mi balenò in mente: “S-sei stato tu a uccidere i d-diavoli prima, v-vero?”

[Non proprio. Quello era il mio potere, certo, ma sei stato tu ad evocarlo. Io rimango in uno stato di letargo all’interno dell’anima del mio possessore finchè quest’ultimo non riesce ad usare i miei poteri per la prima volta, intenzionalmente o non. Io posso farmi sentire o intervenire solo da quel momento in poi. Anche se devo ammettere che mi hai sorpreso: nessuno è mai riuscito ad usare i miei poteri, seppur in minima parte, ad una così tenera età, né tantomeno a parlare con me. La tua affinità con i draghi dev’essere davvero elevata.]

Rimasi sorpreso. “Q-quella era solo una p-parte dei tuoi poteri?”

[Certamente!] Sembrava offeso. [Credi che il mio potere sia tutto lì? Ti informo che, se sviluppata al massimo, la mia forza è in grado di uccidere anche Dio o Satana!]

Incredibile, pensai. Quasi subito un altro pensiero, più oscuro, mi attraversò la mente. Mi asciugai le lacrime dagli occhi e mi sforzai di riprendere la calma.
Allora dissi: “Vorrei imparare ad usarlo. Vorrei che tu mi addestrassi, Ddraig.”

Il drago inclinò la testa da un lato. [Stai pensando di vendicarti?]

Era evidente, la mia rabbia era palpabile, per cui non feci niente per negarlo. “Si. Anche se sono ancora sconvolto, mi ricordo che c’erano molti altri diavoli oltre a quelli che ho ucciso. E quello che chiamavano capo.. Zamiel... Sono dei mostri. Hanno ucciso delle persone innocenti senza pietà.. i miei amici.. i miei genitori... Voglio vendicarmi. Voglio fargliela pagare a tutti coloro che hanno rovinato la mia vita!”

[Zamiel è un diavolo molto potente, perfino io devo riconoscerne la forza. Inoltre, i diavoli che sono ai suoi ordini e hanno attaccato la tua città sono molti. Se vorrai vendicarti, dovrai prepararti a vivere una vita di guerra. Una vita in cui dovrai uccidere per sopravvivere e abituarti all’idea di poter essere attaccato ogni singolo giorno. Una vita in cui avrai molti nemici e forse nessun amico. Comunque, tanto per la cronaca, t’informo che i possessori di Sacred Gear non hanno mai vissuto una vita serena.]

“Sacred Gear?”

[Oggetti dotati di abilità straordinarie creati dal Dio della Bibbia. Solo gli esseri umani possono usarli e li acquisiscono fin dalla nascita, ma solo col tempo apprendono della loro esistenza. Tra questi ve ne sono tredici molto più potenti degli altri chiamati Longinus. Quel guanto, il Boosted Gear, è uno di questi.]

“Allora tu sei più potente di Zamiel e dei suoi seguaci, giusto?”

[Ovviamente!]

“Perfetto. Non m’importa cosa comporterà la mia scelta. Voglio imparare ad usare il tuo potere, Ddraig. Farò qualsiasi cosa, ma lo voglio. Altrimenti non sarò mai in pace con me stesso per aver lasciato quegli assassini in circolazione dopo tutto quello che hanno fatto.” Realizzai un’altra cosa. “E comunque ormai sono segnato: ho già ucciso dei diavoli, perciò è solo questione di tempo prima che mi vengano a cercare. Non ho scelta se non quella di diventare più forte e andare avanti.”

Lo fissai negli occhi e Ddraig dovette capire che facevo sul serio perché annuì. [Allora così sia. Da oggi siamo compagni. Ti addestrerò per diventare forte e usare il mio potere, ma ti avverto: non sarà affatto facile! Perciò, preparati, ragazzino!]

Sorrisi alle sue parole, ma l’ultima m’indispettì. “Non mi chiamo < ragazzino >! Il mio nome è Zayden!” Allungai una mano. “Piacere di conoscerti, Ddraig. Anzi, compagno.”

Il mio gesto lo lasciò interdetto, ma poi sembrò sorridere. [In tal caso piacere, Zayden.] Alzò una delle sue enormi zampe e chiuse le dita lasciando fuori solo l’indice, dopodiché avvicinò l’artiglio -grande solo quello almeno il doppio del mio braccio- alla mia mano perché potessi stringerlo. [Anzi, partner.]




Salve a tutti minna!! Sono tornato!!

Come potete vedere, dopo Bleach e mentre sto scrivendo un crossover tra Devil May Cry e Claymore con la mia amata Fedra-chan <3 (che consiglio vivamente e potete trovare, nel caso vogliate leggerlo, qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3371258&i=1), ora mi cimento con HighSchool DxD! :D
Anticipo subito che a me piace molto l'opera in sè, soprattutto per l'idea originale di portare al suo interno tutte le vare mitologie esistenti, che io personalmente adoro tutte, e per la presenza dei possessori di Sacred Gear, che sono i miei preferiti perchè mi piace che anche agli umani siano date armi per rivaleggiare con gli esseri sovrannaturali e potere quindi prendere a calci in culo quelli che li deridono perchè troppo deboli... XD Tuttavia, devo anche dire che non mi piace affatto il fatto che il protagonista sia un pervertito incallito e senza speranza e l'enfasi eccessiva che viene posta sul lato ecchi e sul debole delle ragazze per lui (debole che, però, nella maggior parte dei casi, non ha un motivo logico) senza che, come sempre, ci sia un vero e proprio cambio degli eventi se non qualche piccola e insignificante effusione. Cioè.. mi fate capire che senso ha circondare qualcuno con stupende ragazze innamorate se poi non solo non sa starci dietro, ma neppure ci combina niente pur proclamandosi un pervertito e pur nutrendo sentimenti sinceri per loro?! Non ha un c***o di senso!!
A parte questo anche molti eventi della trama e le evoluzioni dei personaggi procedono spesso in modi non molto interessanti a mio parere (soprattutto sempre quel pirla del protagonista.. XD)... Malgrado tutto, ne sono stato così preso che ho avuto una gran voglia di scriverci una fanfic sopra e, quindi, eccomi qui!! Come potete vedere, ho sostituito Issei con un nuovo protagonista da me creato e che ha avuto un passato molto più difficile di lui. Per questo e molti altri motivi che si scopriranno in seguito, a differenza dell'originale, il mio Zayden sarà quello che io considero un vero guerriero Sekiryutei, duro, forte, determinato, spavaldo e combattivo ma anche buono, generoso, nobile, leale e molto altro e avrà quindi anche rapporti diversi con le ragazze, tuttavia non mancheranno le romance.. ;) soprattutto, il suo rapporto con Ddraig sarà diverso da qualunque altro suo possessore.
Per saperne di più, restate con me, godetevi la lettura e, se vi va, lasciatemi una recensione positiva/negativa, anche piccola! Sono sempre più che apprezzate!!
Ci si risente tra due settimane!!
Ja na minna!!!
   
 
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