Oggetti in maiolica ricadevano sul pavimento violentemente causando sonori frastuoni.

Yamuraiha era stata presa di scatto e trascinata con foga su quella superficie di legno, cui un tempo vi erano piatti e bicchieri a decorarla.

"C..credo che dovremmo smetterla.."

Disse impaniata tra le labbra candide del generale dai capelli eburnei, ovvero, la figura che aveva dato atto a tutto ciò.

Teneva strette fra le sue possenti braccia il corpo tenue della collega, mentre con le sue mani le circondava il fondo schiena.

"S..Sharrkan! E..e se tornassero?.."

Continuò la water mage, nell'intento di fermare il suo assalitore, cercando di spostarlo poggiando le sue mani sulle spalle di lui, per poi fare pressione e volgere il volto ormai arrossito verso la sinistra.

"Non lo faranno."

Rispose lui di rimando, osservando negli occhi la giovane donna, che con l'avambraccio cercava di coprirsi per nascondere il suo imbarazzo.

Poco dopo aver contemplato le forme generosi della collega, vi si fiondò sopra, lasciandovi delicati baci, accompagnati da gemiti che avevano origine dalla maga.

La turchina circondò il collo di Sharrkan con le sue braccia, stringendo con una mano il tessuto di egli e, con l'altra l'involto.

L'albino passò dai delicati seni, al collo, omettendo una scia di baci per poi mordere la mandibola di lei, entrambi ansimanti, coscienti di ciò che stavano compiendo.

Yamuraiha spostando le sue braccia dalla posizione in cui vi erano, portò le sue mani anguste sulle guance del collega, per poi unire le sue labbra con quelle di lui in un bacio che lasciava spazio a tutta la sua ardente inclinazione.

Unì la sua lingua con quella di essa, grazie al precedente permesso consentito, causando piacere e, quando ad entrambi sembrasse mancare l'aria, si divisero lasciando che solo una cavalcavia di saliva li lasciò uniti.

Non sapevano se ciò in futuro avesse causato qualche impiccio, se dopo quegli atti di benevolenza sarebbe tornato tutto come prima, se se ne sarebbero pentiti.... no.

Sapevano entrambi benissimo che tutto ciò era quello che avevano sempre desiderato, ciò che avevano ognora bramato, nascondendo sotto contese e sguardi pieni di avidità. Per cui, perchè non lasciare che quel vivissimo affetto riempisse i loro cuori vacui?

In ogni gemito, ogni respiro affannato e parole dette incontrollabilmente entrambi sapevano che non era solo uno svago come le loro innumerevoli notti con uomini o donne mondani, ma che tutto ciò apparteneva ad un sentimento provato per la prima volta da tutti e due, amore.