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Autore: Lacchan_NamjoonIsMyLove    11/03/2016    3 recensioni
[YoonMin]
'La mia posizione è che uomini e donne oscillano fra presunzione e debolezza. Quando sono in coppia, a volte non reggono le difficoltà per mantenere il rapporto. Così alcuni preferiscono abbattere e ricostruire. Senza capire che è sempre lo stesso gioco. Chi è in coppia vorrebbe tornare a star da solo e vede nel partner un peso, un argine. Poi una volta da solo, non ha più le forze. Certo, può capitare che dopo una separazione ci sia un momento di euforia, ma presto tornerà il senso di vuoto...'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rispondo alla chiamata, un cliente vuole la restituzione all'ex ragazzo degli effetti personali.  
Non mi posso sottrarre a questo compito, la Final Cut si occupa proprio di questo.
 
-
 
L'idea della Final Cut è nata per caso dai lamenti di un mio cugino, Taehyung, dopo nove mesi di relazione era stato lasciato dal ragazzo, che lavorava in un pub lungo un vialetto di Seoul.
Le continue molestie del padrone del pub si trasformarono col tempo in poetici corteggiamenti dal quale costui non si sentì più infastidito, bensì lusingato.      
Liquidò Taehyung per mettersi col padrone.
Il problema? Sorse quando lui ricordò di aver lasciato alcuni effetti personali nell'appartamento di mio cugino.
Il quale non gradiva la pretesa di rivolerli indietro: diceva di "stare sotto un treno" e che avrebbe fatto tutto pur di non "vedere mai più quello stronzo".
"Perché non gli porti tu la sua merda?", mi propose una sera che aveva alzato un po' il gomito.
"Neanche se mi paghi", reagii senza riflettere.
Lasciai passare qualche secondo e modificai leggermente la mia posizione:
"Beh, magari se mi paghi.. ".
Fu quello il momento che ha cambiato la mia vita.
Taehyung era disposto a pagare qualsiasi cifra pur di liberarsi della robaccia che infestava il suo appartamento.
Ci accordammo, i pacchi erano quattro e mediamente leggeri di dimensioni ridotte.
 
Con imbarazzo Taehyung mi confessò che la prima cosa che aveva fatto dopo la separazione era stata eliminare qualsiasi traccia potesse ricordargli l'ex.
Aveva messo via tutti i suoi oggetti dopodichè aveva nuovamente setacciato l'appartamento.
Al secondo giro aveva buttato ciò che gli aveva regalato.
L'eliminazione fisica dei materiali non si era rivelata sufficiente.
Gli angoli della casa erano impregnati ancora di lui: se percepiva l'aroma di soffritto provenire dalla cucina dei vicini, lo immaginava ai fornelli, come quando lo spiava di schiena, con i pantaloni neri che gli fasciavano il sedere.
"Ho lasciato questi cosi all'ingresso per due settimane", gli sfuggì mentre caricavo gli scatoloni sul transporter preso in prestito dall'azienda fuori dall'orario di servizio.
"Ogni volta che tornavo a casa dal lavoro ne aprivo uno e mi strofinavo i suoi vestiti sul naso. Cercavo il suo odore neanche fossi un maniaco."
"Ad un certo punto li ho sistemati in cantina per togliermeli dal cazzo e finiva che scendevo, li aprivo e ci ficcavo dentro la faccia. Non puoi capire il favore che mi fai, che gli riporti tutto indietro."
Lo capivo invece.
Sborsò senza fiatare.
La mia intuizione stava prendendo forma.
La gente è disposta a pagare per l'assenza di coraggio, se può evitare il dolore, è disposta a non pagare pur di non guardare in faccia il fallimento.
Fu allora che compresi il valore simbolico della restituzione quando due persone si lasciano.
 
-
 
Entro in casa di questo certo Hoseok che mi ha telefonato.
'La prego entri, qui ci sono gli scatoli... ma sono vuoti...
Ho bisogno del suo aiuto per riempirli' Mi avvicino al tavolo nella stanza d'ingresso dove sono presenti numerosi oggetti, probabilmente appartenenti a questo certo Jimin.
'È sicuro di aver preso tutto?'
'Si ho controllato più volte, in ogni angolo della casa.
Niente. Solo questo'
Non è di certo poca roba.
'Sa... un po' mi dispiace...'
'Restituire le cose?'
'No... la separazione... è così brutta'
 Ignoro e inizio a portare gli scatoloni nel transporter.
'Si assicuri che riabbia le sue cose'
'Farò il mio lavoro'
Mi dirigo verso l'appartamento del destinatario.
 
-
 
Busso due o tre volte prima che mi venga aperta la porta.
'Si?'
'Vi è una consegna per lei'
'Final Cut.. no... non è vero'
Continua a fissare il cartellino presente sul mio giubbino.
'Non vuole più vedermi? Perché? Perché non è venuto lui in persona? Cos'è gli faccio schifo come persona?!'
Si scaglia verso di me, come se la causa dei suoi problemi sia io.
'Io sono venuto solo a consegnargli la roba...'
Lo vedo calmarsi.
Inizia a piangere.
'Perché? Perché è successo? Perché mi ha lasciato?'
Mentre si pone queste domande mi fa entrare.
Poggio gli scatoloni in un angolo della stanza. 
Lui si è già seduto su una sedia stile '800 abbinata all'arredo della stanza.
Faccio per andarmene ma la sua voce mi ferma.
'Lei pensa che l'amore esista?'
'Penso di si... ma la gente ha bisogno di capire per cosa è utile combattere'
Mi fissa.
'Perché secondo lei le persone si lasciano?'
'La mia posizione è che uomini e donne oscillano fra presunzione e debolezza. Quando sono in coppia, a volte non reggono le difficoltà per mantenere il rapporto. Così alcuni preferiscono abbattere e ricostruire.
Senza capire che è sempre lo stesso gioco. Chi è in coppia vorrebbe tornare a star da solo e vede nel partner un peso, un argine. Poi una volta da solo, non ha più le forze. Certo, può capitare che dopo una separazione ci sia un momento di euforia, ma presto tornerà il senso di vuoto...'
Continua a fissarmi negli occhi per un po'.
 
 
'Oh... la prego si accomodi, se vuole le do' del caffè'
'Non si preoccupi'
'No la prego'
'Non fa parte del mio lavoro sostare dai destinatari'
'Insisto'
Sbuffo e mi siedo su di una sedia lì vicina.
'Piacere, Jimin'
'Yoongi'
'Mi parli un po' di lei... come le è nata la voglia di iniziare un lavoro simile?'
'Lunga storia... ma in poche parole, è un modo per capire sempre di più quanto una persona possa stare male a causa di un'altra.'
'Sembra una cosa da ficca naso...'
'Ne sono consapevole...'
Prendo un sorso del caffè che mi ha portato. 
'Perché dice che non può 'sostare dai destinatari'?'
'Semplice.. il mio lavoro coinsiste soprattutto nel non farsi partecipe della situazione di separazione, di rimanere distaccato il più possibile, di non consolare, per evitare il nascere di una falsa speranza'
'Sembra così crudele come lavoro...
Lei è mai stato innamorato di qualcuno?'
Perché me lo chiede? Che gli importa?
'Si... ma è finito tutto molto tempo fa'
'Era una donna?'
'Uomo...'
'Oh quindi anche lei...'
'Beh direi che sono rimasto anche troppo qui dentro, tolgo il disturbo'
 
La mia mano sulla maniglia della porta viene coperta dalla sua.
'Aspetti un attimo... senta, le va di diventare amici?'
'Non sono qui per fare amicizia'
'La prego! Ho solo bisono di qualcuno con cui parlare.... oltre a Hoseok non avevo nessuno, non ho mai avuto nessuno'
Abbassa lo sguardo, le braccia della solitudine lo hanno circondato.
 
Mi fa pena, dopotutto è un bel ragazzo, bassino come me ma davvero carino, chissà com'è il suo sorriso, almeno una volta vorrei vederlo.  
'Senta facciamo così'
'Mi dia del tu'
'....Jimin... facciamo così, resto un altro po' qui con te se vuoi e se vuoi potremmo diventare amici, sempre che mi riesca a sopportare'
Abbozzo un sorriso, vorrei tirargli su il morale.
 
Sorride a mala pena.
'Non sono di certo la persona adatta per giudicare gli altri'
 
Torniamo a sederci.   
Mi racconta dei suoi giorni felici con Hoseok, doveva amarlo davvero tanto. 
Chissà perché si sono lasciati.
Ricordo le parole di Hoseok che mi dicevano fosse dispiaciuto.
Sono un po' geloso.
Geloso del rapporto che avevano.
 
 
Io non ho avuto un rapporto profondo.
È stata una cosa frivola di significato.
Un fidanzamento nato un po' per gioco, svanito poi dentro la sua scatola.
Ma questa mia gelosia è infondata, non stanno più insieme e io non provo niente per lui.
Non lo conosco nemmeno.
 
Con la mente rivede le scene che sta raccontando, mentre le lacrime gli rigano il volto.
Vorrei fare qualcosa ma non so proprio cosa.
Infrangerei le regole.
Non sono mai stato così dispiaciuto nel vedere qualcuno in questo stato.
Nel suo caso è diverso.
 
Prendo coraggio e faccio un gento banale.
Una mano sulla sua spalla. 
Come conforto.
Per dirgli che io ci sono.
Se vorrà anche per sempre.
Non me la sento di lasciarlo da solo in questo stato.
Ora ho sul serio voglia di diventare suo amico, per tirarlo su di morale.
'Tutto ha una fine, ma non si può rimanere nel rimpianto per sempre, bisogna ricominciare, darci un taglio col passato'
Tenendo lo sguardo basso si asciuga le lacrime con i polsi della felpa nera che ha addosso.
'Ha ragione'
'Dammi del tu'
Sorride per il mio averlo imitato.
Che carino.
Ha davvero un bel sorriso.
'Yoongi... hai ragione.. devo rifarmi una vita, una vita senza lui. Dopotutto nel mondo ne siamo tanti! Qualcuno di buono ci sarà!'
'Lo spero vivamente, beh allora ecco ti lascio il bigliettino della mia agenzia, c'è il numero di telefono. Se hai ancora in mente di voler diventare mio amico basta che tu mi faccia uno squillo'              
'Senz'altro'
Esco dal suo appartamento dopo aver ricevuto un altro suo sorriso.
Scendendo le scale sorrido a mia volta.
 
-
 
Circa un mese fa, qualche ora dopo la consegna presso Jimin, ho ricevuto una sua chiamata.
Da allora ci vediamo ogni giorno, in poco tempo siamo diventati ottimi amici.
E in me sta nascendo qualcosa.
Sento di doverlo proteggere.
Potergli stare sempre accanto.
Quando è al mio fianco sento il mio cuore battere più forte.
Il suo profumo mi raggiunge senza deviazioni.
Penso di essermi innamorato.
 
'Ehi Yoongi, che ne dici stasera di venire a casa mia a vedere un film? Puoi scegliere tu il film!'
'Va bene, ma il film sceglilo tu, io non li vedo spesso'
'Va bene'
Ci salutiamo davanti l'ingresso di casa sua.
 
 
Mi volto per andare verso casa. 
  
Doccia veloce, primi vestiti che mi trovo davanti, profumo abbondante.
Ecco pronto.
 
 
Piazzati sul divano a vedere un film, film di cui non ho memorizzato il titolo perché troppo noioso.
È un film orrendo.
 'Ma dai guarda il cane come rincorre il ladro!'
Indica il televisore che risplende nel buio.
Sembra un bambino.
 
Si accoccola su di me.
Non dico nulla.
Cerco di ignorare, ma il battitto del cuore non mi aiuta.
Non ha mai fatto una cosa del genere.
Dopo un quarto d'ora circa sento la sua testa su di me più pesante, si è addormentato.
Nel sonno pronuncia frasi prive di significato, con parole inesistenti.
'Yoongi... ti amo'
Preso dallo spavento lo guardo dall'alto.
Ha detto una cosa del genere nel sonno.
Non so se crederci o meno, ma preso un grosso respiro mi chino per dargli un bacio a fior di labbra.
'Mi ami anche tu?'
Panico.
Ha aperto gli occhi.
E da come ha risposto significa che prima era sveglio? 
'Io- no non hai capito- non stavo facendo quello che pensi-'
'Vedi che ero sveglio quando ti ho detto quella frase...'
Si mette seduto, mi guarda.
'Mi ami anche tu?'
Il cuore martella troppo.
Non ce la faccio.
Ha un faccino troppo tenero, con i capelli scompigliati.
Non gli rispondo, gli stringo la vita e lo avvicino a me per baciarlo.
'E se anche fosse?'
Sorride.
'Beh ti griderei la stessa frase di prima'
'Si... mi sono innamorato di te'
'Anche io'
Appoggia la fronte sulla mia, mentre gli accarezzo la schiena e scendendo gli sfioro il sedere.
'Che fai?'
Ride.
'Niente, ti accarezzo un po''
Ci baciamo di nuovo, ancora.
 
 
Così iniziamo una nuova pagina d'amore nella nostra vita.
Qualcosa per cui lotteremo.
Qualcosa che non finirà.
Perché avremo sempre da imparare l'uno dall'altra.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice
 
Allora... non sono del tutto
soddisfatta della storia-
Perché avrei preferito qualcosa di non so... più mieloso...
E mi è uscito anche il doppio dei miei standard-
Eeeeeh niente spero che comunque possa piacere a qualcuno ;u;
Se poi qualcuno vuole un capitolo extra, PORNO, basta che me lo dica *faccia pervy*
Ok mi dileguo.
   
 
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