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Autore: AlexTheOgre    11/03/2016    0 recensioni
Nella vita non mi è mai mancato nulla, mi sono sempre mostrata una ragazza solare e gentile, anche se sotto sotto ero un po’ annoiata. Ero circondata da amici e persone che speravano solo il mio bene, ma poi non fu più così. Solitamente gli stessi errori non si fanno due volte, e se non ne hai mai commessi, tendi proprio ad evitarli, sempre se avrai una seconda possibilità. Io l’ho avuta, mi è stata regalata una seconda vita dove ho sbagliato tutto.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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4:45 segna la sveglia che avevo programmato apposta per l’allenamento, immagino cosa accadrà: botte a non finire, qualcuno sparirà, qualcun altro si metterà a piangere a dirotto e l’intero campo sarà invaso da urla. Nonostante ciò, mi alzo ed infilo la tuta. Pochi secondi dopo sono già connessa, lo stesso scenario della prima volta. Speriamo solo di finire in fretta, almeno potrò farmi un giro prima di incontrare Myla alle 10:00 Al centro del giardino c’è il ‘mio’ gruppo, con lo stesso tipo di ieri a darci ordini, non ci sono ancora tutti, sono in anticipo di dieci minuti, ma il soldato non mi accoglie bene, mi squadra e si limita a sbuffare, mi è andata bene. Riprende il suo discorso «…perciò, non voglio idioti» conclude in breve, e subito due soldati si mettono ai poli del gruppo, guidandoci come fossimo un gregge, seppur piccolo, nella stessa stanza priva di sedie di qualche ora fa. Stesso ciclo: ci fanno aspettare, ma ‘sta volta non ho nessuno con cui parlare, ci fanno prendere un arma di legno, ma ‘sta volta senza nessuno che tifa per me, ci mandano in questo piccolo giardinetto, ma ‘sta volta pieno di gente molto più in gamba, e ci fanno lottare uno contro l’altro, ma ‘sta volta con il doppio del gusto nel vederci soffrire. Seconda, per un colpo alle spalle ho perso. Ho abbandonato subito l’arma ed ho lottato a mani nude per tutto il tempo, finche un ragazzo mi ha immobilizzato le braccia e fatta cadere al suolo, facendomi così perdere la sfida. Un soldato si avvicina a me tendendomi una mano dovrei fidarmi? No. Non mi muovo da dove sono, e lui ritira il braccio. Guardandolo bene non sembra un soldato, ha la divisa più chiara. «Ho visto come hai lottato, hai perso proprio per un soffio, ma quel ragazzo è stato più astuto. Non devi mai dare le spalle al nemico, anche se sei la più forte tra tutti» Si sistema la cintura mentre io mi alzo. «Sei ammessa» esclama. Dal mio sguardo deduco che abbia capito tutto «Se non fosse stato per quello avresti vinto, ti insegnerò la magia e diventerai la mia allieva, così potrai uscire da qui» Immagino il sorriso stupido che avrò in faccia, ma non voglio essere così egoista.«Accetto, ma ad una condizione…» Mi alzo dall’altalena arrugginita appena intravedo la chioma bruna di Myla, assieme ad un’altra bionda. Mi raggiunge e mi stringe subito le mani «Mi spiace, io ho provato a dirle di no ma ha voluto venire per forza!» mi dice indicandomi con la testa la sua amica intenta ad esaminarmi con lo sguardo. Ha lunghi capelli biondi ed occhi azzurri come il cielo. Indossa una minigonna nera con una larga maglietta bianca che lascia scoperte le spalle e mostra le spalline nere del reggiseno. Ha dei stivaletti neri e braccialetti d’oro che tintinnano ad ogni suo movimento. La prima cosa che mi chiede è: «Hai un fratello?» Cosa vorresti insinuare?! «Alice…» la rimprovera Myla, ma lei non gli presta attenzione. «Si» rispondo, le si illuminano gli occhi e mi prende a braccetto «Bene! Andiamo!» «Andare dove…?» ho paura della risposta «Che domande, da tuo fratello!» La situazione sta degenerando, e non poco! Entrate in casa, non ho fatto in tempo a spiegare la situazione a mia mamma, anche se alla fine quel compito l’ha portato a termine Myla, che Alice era già in perlustrazione del salotto in cerca di mio fratello, ha scoperto che era andato al bar, ci ha costrette ad uscire un’altra volta fuori di casa, son stata obbligata a mostrarle la strada e, ad ogni ragazzo lì presente ha chiesto «Patr?» (sarebbe il mio cognome) finché non ha trovato Jack, con il suo gruppetto di amici con la solita faccia di chi è in astinenza di ragazze, non si sono risparmiati i commenti appena Alice gli è saltata al collo «Ehy amico, ti sei trovato la tipa, e non ce l’hai presentata?!» ecco come sono iniziati i miei problemi, in tutti i sensi! «È una mia amica… o quasi…» cerco di giustificare il suo comportamento, anche se sono io che alla fine ci rimetto. Appena mi avvicino m’incenerisce con lo sguardo, so come la pensa, anzi come la pensiamo, in fatto di relazioni, ma io, almeno in questo caso, non centro nulla! Mi prende per il polso trascinando sia me, che Myla e Alice fuori dal bar alzando le mani al cielo. «Cosa significa?!» «Significa che sarai il mio nuovo ragazzo!» mi precede Alice tenendo stretto a se il suo braccio. «Ma se nemmeno ti conosco!» «Si ma sei carino» fa un attimo di pausa e guarda me «Dobbiam parlare, da soli!» precisa staccandosi di dosso Alice ed allontanandola «Allora?!» «Cosa devo dirti?» speriamo che non si arrabbi troppo! «Cosa devi fare piuttosto…» sì, è molto arrabbiato… «Idiota…» farfuglio «Cosa?! Ti sei dimenticata cos’è successo l’ultima volta?» «Non è colpa mia se hai degli amici di merda!» era da anni che sognavo di dirlo «Dobbiam parlare delle tua amiche invece?!» «Le mie non violentano i ragazzi delle altre!» «Nessuno ha violentato nessuno» dice con tono pacato, a questo punto è meglio che gli faccia fare mente locale «Cinque anni, dopo cinque anni di fidanzamento lei ti ha lasciato dopo esser rimasta una sola serata con il tuo gruppetto di amici, cosa può mai esser successo per rompere una relazione così forte se non questo?!» «Tutto, potrebbe aver incontrato qualcuno nel locale e cose così…» «Sai meglio di me che non è quello che è successo» «Ma potrebbe esser così…» «Jack, sei andato a trovarla in ospedale, e cosa ti ha detto?» si morde il labbro, questa discussione ha preso una brutta piega. Vado verso Myla ed Alice e, non l’avrei mai detto, assieme a loro ci sono tre degli amici di Jack. Mi metto tra loro, e, con voce dolce (o da leccapiedi) chiedo ad Alice «Andiamo?» «Aspetto Jack» risponde a braccia conserte che le tirano su il seno facendo sbavare quei tre. «Da quanto vi conoscete?» «Non sono affari vostri» risponde a tono, a quanto pare ha la situazione in mano, fin quando non torna Jack, più cupo di prima. «Andiamo» fa agli amici di spalle che rispondono in coro con lamenti incapibili. È meglio se non resto per il finale «Andiamo pure noi» afferro per i polsi Alice e Myla che non oppongono resistenza. Ritorniamo nel parchetto di prima ed incominciamo a parlare di un nuovo clan formato da membri ‘’speciali’’ «Si chiamano Red Eyes dopo che il Governo li ha convocati per dargli dei nuovi poteri!» m’informa Alice mentre saltella battendo le mani felice «Di sicuro riuscirò ad entrare in quel clan! Ed allora vedremo chi mi prenderà più in giro» lancia un occhiata a Myla che alza gli occhi al cielo ribattendo «Io penso che l’Ogre sia migliore» «L’Ogre?» chiedo io «Sì, è uno stupido clan che non reggerà ancora per molto» risponde Alice con lo stesso tono di sfida di prima «È fantastico invece! Pensa che il suo leader è un traditore dell’Universal, che ha deciso di formare un clan tutto suo! Già il fatto di esser ancora vivi dopo aver tradito il Governo…» lascia la frase in sospeso, e solo ora vedo i fulmini fra di loro, senza contare il modo in cui mi guardano appena mi chiedono «Tu, quale preferisci?!» «Io… eh… R-Red Eyes?» non finisco nemmeno di pronunciare la frase che Alice esulta «E siamo a quattro» dice rivolgendosi a Myla che alza gli occhi al cielo per l’ennesima volta. La giornata passa piuttosto velocemente, l’intero pomeriggio lo perdiamo in chiacchere, e senza che ce ne accorgiamo si fanno le otto di sera. Mia mamma mi ha chiamato per avvisarmi che la cena era pronta, ed ha invitato anche Myla e Alice a mangiare da noi, non ho avuto parola in capitolo. Situazione: Myla si sta guadagnando la stima di mamma e papà, Alice fa il filo a mio fratello che non la degna di uno sguardo, ed io mi distraggo guardando le notizie al telegiornale serale. Prima di venir a casa mia, Alice ha passato un quarto d’ora abbondante al cellulare per costringere suo fratello a lasciarla mangiare fuori, la chiamata non era in vivavoce, ma dava tutt’altra impressione. A Myla è bastato un ‘per favore’. Appena entrate in casa, mia mamma ha iniziato ad urlare di toglierci scarpe e giubbino, eseguiti gli ordini mi son sorbita un’altra delle solite lamentele di mio fratello su chi ho portato a casa, ed infatti, Jack, dopo aver mangiato un solo piatto di pasta si è chiuso in camera sua senza dar cenno di vita. Ed ora Alice si ‘confida’ con me «Non vedo l’ora di tornare qui! Ma la prossima volta si mangia da me, inviterò anche Jackie!» «Jackie?» «Si, è il suo nuovo nomignolo! Non è carinissimo?!» «Se lo dici tu… anche se non è un tipo da nomignoli…» «Però ha detto che gli piace…» «Non ti ha rivolto parola per tutta la serata» «È un ragazzo molto timido… insomma, dettagli!» Sì sì Alice, timidissimo! Faccio involontariamente una smorfia al solo pensiero che mio fratello venga definito ‘timido’ «E comunque vedrai, tra poco sarà lui a voler vedere me!» «Okay» le concedo per niente convinta, anche se in parte lo spero, di certo non gli farebbe male passare del tempo con gente un po’ più sana di mente rispetto ai suoi ‘drogamici’ Finita anche la torta al cioccolato Myla somiglia più ad uno zombie. Se non ci pensa lei, la reputazione delle mie amiche, con i discorsi di Alice, sarebbe rovinata! Mentre varcano la soglia della nostra porta ci mettiam d’accordo per la prossima volta «Lunedì da me!» decide Alice per tutt’e due.
   
 
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