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Autore: DaughterOfHades    11/03/2016    0 recensioni
Alec e Magnus si amano. Dopo dei sei libri è abbastanza chiaro a tutti, sei libri dove si sono susseguite avventure dopo avventure, trovando i nostri amati ragazzi sempre al centro di qualche guerra. Cos'è che manca, allora? Beh, sicuramente un po' di normalità.
Questo libro, se così possiamo chiamarlo, è strutturato in modo piuttosto semplice: 21 storie autonome le une dalle altre, ognuna ispirata ad una parola per ogni lettera dell'alfabeto, generata casualmente da un sito online (o, in seguito, suggerita da voi).
Quindi cosa aspettarsi? Non c'è una risposta concreta a questa domanda, non per adesso, lo sapremo solo alla fine. Sicuramente tanto tanto fluff e un po' di drama inseriti in drabble, one-shot e song-fic.
Le storie potranno prendere luogo in momenti diversi della saga ed avere caratteristiche di base differenti. Inoltre, avvenimenti di importanza non troppo rilevanti alla trama dei libri potrebbero essere occasionalmente modificati.
{ Questa storia è protetta da copyright, quindi non vi è concesso prelevarla. Inoltre, essendo una boyxboy, contiene atti più o meno espliciti fra due ragazzi. Se il tema trattato vi disturba in qualche modo vi invito a non leggere. Grazie! }
[MALEC]
Genere: Commedia, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Presidente Miao, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Magnus osservò Alec, attentamente. Il ragazzo di fronte a lui teneva la testa china sul piatto che reggeva in grembo, portandosi di tanto in tanto la forchetta alle labbra, spendendo le metà del tempo a sezionare la pasta che si era scelto.

Era sera ed erano stanchi. Avevano deciso di partecipare a quella fiera dopo che Simon aveva costatato che fare qualcosa di normale, per una volta, non li avrebbe fatti ammazzare — sottile ironia — e Clary gli aveva dato ragione, portando dalla loro parte tutti gli altri, compreso un Magnus entusiasta perché ‹‹ oh, i mondani!, con le loro tradizioni bizzarre! ›› che significava semplicemente che non vedeva l'ora di perdersi fra stand illuminati da luci colorate ed acquistare qualunque cosa scintillasse. Non che per farlo gli servisse per forza una fiera, ma avere un alibi lo eccitava.

Dopo ore spese a girovagare fra i sentieri di Central Park, ora adibito per ospitare l'evento, si erano ritrovati nella sezione gastronomica in fila per acquistare pasti caldi ed economici, tipici e non, circondati da un ambiente allegro e piacevolmente normale, incorniciato da una musica di sottofondo che veniva coperta dalle voci e dalle risa che si accavallavano in un brusio accogliente.

Si erano accasciati sulle panchine messe a disposizione dai vari ristoranti mobili, non riuscendo ad accaparrarsi i posti ai tavoli, già tutti occupati. E lì, durante quella frizzante serata di fine marzo, Magnus non poté non notare per l'ennesima volta quel modo di fare che Alec sembrava portare con sé, inconsapevolmente o meno non era importante.

‹‹ Tesoro, ›› disse, attirando la sua attenzione. Il ragazzo, come risvegliato, alzò gli occhi su di lui, sorpreso di essere stato interpellato nel bel mezzo dell'ennesimo battibecco fra Jace e Simon ‹‹ perché ci stai mettendo tanto tempo per finire? ›› continuò, indicando poi il piatto ‹‹ Per caso non ti piace? Possiamo prendere qualcos'altro. ››

Alec era sempre stato lento a mangiare. Estenuante ed impossibile era aspettare che finisse un pasto, a meno che non se lo fosse cucinato da solo, e Magnus aveva notato da tempo questa sua abitudine, ma non era mai riuscito bene a decifrarla per molti motivi e aveva lasciato correre, senza preoccuparsene più di tanto.

‹‹ No, è okay. ›› si limitò a dire, facendo spallucce e riponendo di nuovo tutta la sua attenzione nello scartare i pezzettini di pomodoro, spostandoli meticolosamente ai bordi del piatto dove si era già formata una lunga fila di avanzi. Lo osservò ancora un po', sorpreso che non alzasse lo sguardo per indagare sul perché fosse diventato l'improvviso oggetto del suo interesse, ma lo Shadowhunter era troppo impegnato ad accomodarsi il cibo per notarlo.

‹‹ Cosa ti hanno fatto quei pomodori? ›› domandò. Oramai la conversazione dei ragazzi al loro fianco aveva perso qualsiasi importanza per Magnus. Alec lo guardò, adocchiando poi gli accusati pensandoci su, finendo per scrollare le spalle per una seconda volta.

‹‹ Non mi piacciono. ›› comunicò sintetico, e di nuovo la loro conversazione sembrò morire sul nascere. Lo stregone socchiuse involontariamente le labbra, aggrottando le sopracciglia, più che sorpreso dall'indifferenza di Alec nei suoi confronti. E poi non ricordava questo astio nei confronti dei pomodori, a dirla tutta.

Cercò con lo sguardo Isabelle, che stava ridendo con Clary di una sfortunata imitazione di Chewbacca eseguita da Simon, e, quando riuscì ad attirare la sua attenzione silenziosa, le fece un cenno con la testa per indicarle Alec, che la spinse a guardare subito il fratello. Lo osservò per una manciata di secondi prima di assestargli una gomitata che gli fece quasi cadere il piatto di mano.

‹‹ Hey! ›› scattò subito lui, guardandola con il viso contratto da una smorfia che trapelava rabbia. ‹‹ Che problemi hai?! ›› fece, contenendo il tono di voce.

‹‹ Oh, io? Guarda che schifo stai facendo in quel piatto! ›› esclamò, dando le spalle a Simon per girasi completamente verso il fratello, strappandogli la forchetta da mano, guadagnandosi versi di protesta dalla povera vittima. Infilzò alcuni maccheroni e qualche fungo, raccogliendo anche dei pomodori sparsi sul bordo del piatto, e avvicinò il tutto alla bocca di Alec, che guardò terrificato il cibo con cui Izzy lo stava minacciando. ‹‹ Apri la bocca, Alexander. ›› gli disse, il tono ben poco amichevole. ‹‹ Lo sai benissimo come la pensano mamma e papà sulla questione cibo. Anzi, come la pensiamo tutti. ››

‹‹ Sono abbastanza grande da sbrigarmela da solo e comunque loro non sono qu — ›› ribattere fu uno sbaglio, Isabelle ne approfittò per infilargli la posata in bocca sotto gli sguardi increduli di tutti i presenti, escluso Jace che di sottofondo pareva borbottare parole d'approvazione a favore della sorella.

‹‹ Ecco fatto. ›› disse la ragazza, riappoggiando la forchetta nel piatto e girandosi di nuovo per parlare con Simon e gli altri come se nulla fosse successo. La conversazione riprese immediatamente, stimolata da Isabelle, ma Magnus non fece nessun tentativo per farne parte.

La sua attenzione era rivolta tutta su Alec, che fissava il vuoto con lo sguardo sbarrato, le bocca ancora piena del boccone che Izzy gli aveva rifilato e nessuna intenzione di mandarlo giù. Lo stregone vide le labbra del ragazzo serrarsi mentre un brivido gli percorreva il corpo ed il viso assumeva una spiacevole gradazione verdastra.

Fu un attimo.

Sì, un attimo, e Magnus si ritrovò inzuppato di vomito dalla vita in giù.

 

***

 

Possibile che il chimo fosse un mirabolante impiastro immune alla magia? Magnus dubitava di sì, visto che gli sembrava ancora di sentirne la puzza addosso.

Dopo il piccolo ... incidente — seguito dalle urla di Clary e di Jace, che fecero guadagnare alla situazione inutili occhiate da metà dei presenti — seppero che forse era arrivato il momento di ritirarsi.

Izzy tormentò Alec per tutto il tragitto dalla panchina ad una zona del parco abbastanza appartata da far comparire un portale, rimproverandolo per la sua immaturità, situazione che parve strana agli occhi di tutto il gruppo visto che era la prima volta che vedevano i due fratelli scambiarsi i ruoli.

Ci volle uno schiocco di dita per ripulire il vomito ed altrettanto tempo per ritrovarsi nel suo loft dopo aver attraversato il portale, seguito dai ragazzi.

‹‹ Perfetto, ora tutti fuori. ›› fece Magnus, girandosi verso il gruppo ed indicando la porta con un sorriso finto. Nessuno dei presenti perse tempo e senza fare resistenza si diressero verso l'uscita ma, prima che potesse perderli di vista, lo stregone si sporse ed afferrò il polso di Alec, tirandolo indietro e smorzando l'azione del giovane di rifilarsela con i suoi amici. ‹‹ Ovviamente tu non sei tutti, Alexander. ››

La porta si chiuse rumorosamente pochi istanti dopo, lasciandoli soli.

‹‹ Uhm... ›› emise Alec, le guance rosse dall'imbarazzo mentre la mano di Magnus aveva mollato la presa sul suo polso solo per farsi strada ad intrecciare le dita con quelle del giovane Lightwood. ‹‹ Mi dispiace molto. Per p-prima. ›› farfugliò, visto che a causa della ramanzina di Isabelle non era ancora riuscito a scusarsi.

‹‹ Pft!, mi farei ricoprire di vomito da te ogni giorno, mio caro. ›› disse lo stregone, ma la smorfia che gli si formò sul volto diceva tutto il contrario, anche se Alec non poté notarla, visto che teneva gli occhi fissi sul pavimento. ‹‹ Ma se potessi non prendere l'abitudine non mi dispiacerebbe. ››

‹‹ Non era... n-non era mia intenzione e... non volevo colpirti, eri solo, beh, i-in traiettoria. ›› gli disse, facendo spallucce.

‹‹ Non è importante. ›› fece lo stregone, appoggiandogli l'indice sotto il mento per alzargli il viso e guardarlo negli occhi. ‹‹ Ciò che vorrei sapere adesso, in realtà, è cosa è successo lì fuori, se posso venirne al corrente. ››

‹‹ Te l'ho detto, non mi piacciono i pomodori. ›› gli disse, facendosi trascinare verso il divano. Ringraziò il fatto che Magnus avesse provvisto ad eliminare tutta la roba che aveva cacciato fuori, sennò non avrebbe potuto sopportare per tutto quel tempo il sapore del vomito in bocca. ‹‹ E' stata colpa di Izzy, se mi avesse lasciato stare... ››

‹‹ Oh, caro. ›› rise l'altro, accomodandosi. ‹‹ Abbiamo mangiato pomodori anche altre volte. ››

‹‹ Sono sensibile a certi accoppiamenti di cibi, mettiamola così. ›› ammise controvoglia il ragazzo, sbuffando. ‹‹ E ad alcune forme. Sempre dei cibi, intendo. E a dei determinati modi di cucinarli. ››

Magnus lo fissò, un sopracciglio inarcato a manifestare la sua incredulità. ‹‹ Forse non ho capito bene. ›› si schiarì la voce, l'espressione divertita. ‹‹ Tu, con i tuoi amichetti, rischi ogni giorno la vita contro terribili demoni con armi indicibilmente pericolose, dopo aver seguito anni di duro allenamento che ti hanno temprato il corpo e la mente, e aver sconfitto da poco Valentine Morgenstern, volendo tralasciare molto altro, e mi vieni a dire che sei schizzinoso su quello che mangi? ›› Magnus si dovette davvero trattenere per non scoppiargli a ridere in faccia, cosa che non si sarebbe perdonato, almeno non prima di aver raccolto tutte le informazioni necessarie su quella questione.

Alec si mosse a disagio, affondando di più nei morbidi cuscini del divano. ‹‹ Sensibile, non schizzinoso. E solo in tempi di pace. ››

I movimenti di Magnus furono veloci, Alec glielo dovette riconoscere quando si trovò sotto di lui, le labbra dello stregone a sfiorargli le sue. ‹‹ Ti amo. ›› gli sussurrò. ‹‹ Perciò non vedo l'ora di imparare tutto su questo tuo lato schizzinoso. ›› gli sorrise, e prima che il ragazzo potesse correggerlo piccato, premette le labbra sulle sue abbastanza a lungo da coinvolgerlo in un bacio dolce.

Si staccò dopo poco, guardandolo negli occhi così profondamente che pensò quasi di poter affogarci in quel blu se avesse continuato a fissarlo a quel modo.

‹‹ Non riesco a mangiare le carote a pezzetti. Sono dure, le mangio solo a strisce sottili. Sai, tagliate con il pelapatate. ›› disse lo Shadowhunter, le guance di nuovo in fiamme. ‹‹ E non riesco a mangiare i legumi interi. Solo passati, e senza buccia. Come anche le pellicine dei pomodori cotti, è contro di me ingerire quella roba. ››

Questa volta Magnus rise, spensierato, senza smettere di guardarlo. ‹‹ Sei unico, Alexander. ›› gli sussurrò, intenzionato a baciarlo di nuovo ma l'altro parlò.

‹‹ E la banana non mi piace mangiarla intera, a morsi. Non mi piace tenerla in mano. ›› continuò.

Magnus lo guardò fisso, in silenzio, per pochi secondi prima di scoppiare in una fragorosa risata, ben diversa da quella di poco prima. Alec, confuso dalla reazione dello stregone sopra di lui, ancora scosso da fremiti irrefrenabili e prossimo alle lacrime, si rese conto solo a scoppio ritardato di quello che aveva detto.

Avvampò terribilmente, maledicendosi.

‹‹ Così innocente... ›› sussurrò Magnus, ancora un sorriso stampato sulle labbra, le stesse labbra che non perse tempo ad usare per impossessarsi con vigore di quelle di Alec.

  
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