Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: Em_    13/03/2016    9 recensioni
«Mi chiamo Oliver comunque.» si presentò.
«Felicity.» risposi a mia volta.
«Sopporta bene il dolore, non ha battuto ciglio.» gli feci notare. Non lo avevo neanche sedato eppure non aveva mosso un dito mentre lo medicavo.
«Mi dia del tu, la prego.» esclamò facendomi arrossire, guardandolo bene era davvero un bell’uomo «È solo che ci sono abituato, tutto qua dottoressa.»
_______________________________________
È una storia AU in cui Felicity Smoak è un medico e Oliver Queen un agente speciale del FBI, si conosceranno proprio in ospedale in seguito ad un piccolo incidente.
Questo incontro comporterà qualcosa nelle vite dei due protagonisti?
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Sarah Lance, Tommy Merlyn, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo





Cinque anni dopo

Felicity
Erano trascorsi ormai cinque anni dal momento in cui Oliver ed io ci eravamo conosciuti e nel corso di questi anni erano accadute un’infinità di cose, perlopiù belle. Come prima cosa potevo dire che avevo organizzato il matrimonio dei miei sogni. Ci eravamo sposati un anno e mezzo dopo esserci incontrati, rigorosamente perché Thea, la sorellina di Oliver, e Caitlin volevano che ci sposassimo con il bel tempo e quindi avevamo optato per una splendida giornata di primavera. Era stato uno dei giorni più belli della mia vita, era tutto come l’avevo sognato da piccola. Mia madre ed io avevamo risolto ogni problema ed eravamo più unite che mai, dopo l’esecuzione di James Ford avevamo parlato per ore ed ogni tassello del puzzle era andato al proprio posto. E quando aveva scoperto che mi sarei sposata aveva cominciato a piangere e gridare come una matta, così come era accaduto nel giorno in cui avevo detto il fatidico “sì”.
Come al solito continuavo a fare il mio lavoro ed Oliver il suo, nonostante avessi ridotto parecchio gli orari per via della nuova gravidanza, di certo non avrei smesso di operare solo per colpa del pancione. La cosa divertente era che sia io che Cait aspettavamo un bambino, sembrava una cosa fatta apposta, l’unica differenza era che io aspettavo il secondo figlio, mentre lei il primo. Barry e Caitlin stavano insieme più o meno dallo stesso periodo mio e di Oliver, ma avevano fatto tutto con molta calma visto che entrambi uscivano da una relazione piuttosto complicata. Io, al contrario, ero rimasta incinta circa due mesi dopo il matrimonio. Non l’avevamo proprio programmato, ne avevamo parlato, questo sì, ma la scoperta della prima gravidanza aveva scioccato parecchio entrambi. Poi, però, quando era nato Matthew tutta la nostra vita era stata completamente stravolta. Nostro figlio ci aveva uniti ancora di più e nonostante fosse stata molto dura gestirlo i primi tempi, eravamo riusciti a crescerlo al meglio.
«Ehi, Felicity? Dormi?» mi richiamò Caitlin vedendomi assente.
«No, stavo ripensando a tutto quello che è successo negli ultimi anni.» risposi alzandomi dal tavolo.
«Avresti mai immaginato una cosa del genere?» mi chiese ridacchiando indicando le rispettive pance.
«Sinceramente? No, mai!» le dissi ridendo «Sei la mia migliore amica da secoli, ma che rimanessimo incinte quasi nello stesso momento non l’avrei mai detto.»
«Quando mi hai detto che pensavi di essere incinta ho riso per mezz’ora.» affermò attaccando l’ennesimo addobbo natalizio alla parete.
«Solo perché tu stavi tenendo nascosta la tua gravidanza, quando in realtà lo sapevi già da un mese!» replicai lanciandole una stella filante.
«Volevo essere sicura che fosse tutto okay, lo sai.»
«Sì, sì, certo. Non te l’ho ancora perdonata, sappilo.» dissi facendo la finta offesa.
«Sì che mi hai perdonata.» esclamò Cait.
«Forse.» aggiunsi «A proposito, Barry dov’è?» le domandai.
«Ci sono stati tre omicidi nel Queens, Oliver non ti ha detto niente?»
«No… O forse sì, non me lo ricordo. Tra Matthew e la piccola qui dentro mi dimentico di fare un sacco di cose.»
«È normale, passerà. In ogni caso, credo arriveranno tra qualche ora.»
Alla fine Barry aveva accettato il posto all’FBI, lavorava sempre come medico legale solo che ora aiutava i federali. Lui ed Oliver erano diventati molto amici e con la scusa che sia io che Caitlin aspettavamo un bambino non perdevano tempo per uscire insieme e scambiarsi consigli di chissà che tipo.
Era la vigilia di Natale ed avevamo invitato i nostri amici per un cenone con i fiocchi, c’erano Barry, Caitlin, Sara con la sua nuova fidanzata, Laurel, Tommy e il piccolo Clark, che forse tanto piccolo non era visto che avrebbe compiuto quattro anni a breve. Era ormai tradizione per noi trovarci il giorno prima di Natale e festeggiare tutti insieme. Non potevo chiedere niente di meglio, avevo la mia famiglia e i miei amici, tutto quello che una persona poteva desiderare.
«Buonasera signore!» esclamò Barry entrando in casa.
«Ciao!» lo salutai abbracciandolo «Oliver?» chiesi.
«Arriva, sta scaricando i regali dall’auto.» ridacchiò lui.
«Non ti vergogni a fargli fare tutto il lavoro sporco?» intervenne Cait uscendo dal bagno.
«Dovevo venire a controllare mia moglie e mia figlia.» ribatté lui facendomi ridere.
«Vorrei ricordarti che anche la sottoscritta è incinta.» gli feci notare.
«Per te ci sono io, non temere.» aggiunse Oliver varcando la soglia di casa con due borsoni pieni di roba.
«Il mio eroe.» esclamai dandogli un bacio.
«Come sta la principessa?» mi chiese posando una mano sulla mia pancia.
«Si muove.» risposi con un sorriso.
«Non vedo l’ora che nasca, sono troppo impaziente di conoscerla.» mi disse facendomi inevitabilmente sorridere.
«A chi lo dici, l’attesa però è ancora lunga visto che sono solo di quattro mesi e mezzo.»
«Non è che potremmo farla nascere prima?»
«Oliver!» lo ammonii ridacchiando.
«Stavo scherzando, sai che morirei se succedesse qualcosa a te, a Matthew o alla bambina.»
«Lo so, è lo stesso per me.»
«Ti amo.» esclamò baciandomi sulla fronte.
«Anch’io ti amo.» risposi continuando a sorridere.
Poco dopo Caitlin ed io iniziammo a cucinare, mentre Barry ed Oliver preparavano la tavolata come gli avevamo spiegato. Tommy, Laurel e Sara erano in viaggio e sarebbero arrivati nel giro di un’ora probabilmente. La strada fino a New York non era di certo breve ed eravamo già molto felici che avessero accettato di venire fino a qui. Teoricamente questo Natale avremmo dovuto andare noi a Quantico, ma dopo aver comunicato la mia gravidanza e quella di Cait avevamo preferito rimanere qui a casa.
La cena era quasi pronta oramai, nulla di troppo complesso, avevamo un antipasto freddo, un primo, un secondo e logicamente il dolce. Senza dolce non si andava da nessuna parte viste le mie continue voglie di zuccheri. Con Matt non era stato così, vomitavo di continuo e non mangiavo quasi nulla tanto che la ginecologa mi aveva prescritto degli integratori, mentre con questa gravidanza stavo benissimo, anzi dovevo star attenta a non prendere troppi chili.
«Oh, sono arrivati!» annunciò Oliver sentendo il campanello.
«Buonasera signori!» ci salutò Tommy con il solito entusiasmo.
«Ciao ragazzi, che bello vedervi.» disse Laurel venendomi incontro «Come stanno le nostre mammine preferite?» chiese riferendosi a me e Caitlin.
«Siamo bene. Sempre affamate, ma bene.» risposi io con un sorriso «Ehi! Ciao, Clark! Come stai?» domandai al figlio di Tommy e Laurel.
«Bene! Dov’è Matt?» mi chiese lui cercando mio figlio.
«È in camera sua a giocare, vai pure.» affermai lasciandolo correre dal suo amico.
«Allora Sara, non ci presenti la tua nuova fiamma?» la prese in giro Oliver beccandosi un pugno sul braccio dall’amica.
«Idiota! Felicity, non so ancora come tu possa sopportarlo!» esclamò «In ogni caso, lei è Nyssa. Nyssa, loro sono Oliver, Felicity, Caitlin e Barry, Tommy e mia sorella già li conosci.»
«È un piacere ragazzi, e grazie dell’invito.» aggiunse la donna.
«Beh, ora direi che possiamo sederci e mangiare. I bambini possiamo chiamarli tra circa mezz’ora per il risotto, non credo gli interessi il vino.» annunciai io.
Oliver, Barry e Tommy cominciarono a versare del vino bianco nei rispettivi bicchieri, per me e Cait solo un misero goccio, giusto per brindare. Un po’ mi mancava fare un serio aperitivo con i miei amici, ma sapevo bene che mia figlia era molto più importante.
«A che cosa brindiamo quest’anno?» domandò Barry.
«Io direi di brindare al nostro futuro. Ne abbiamo passate tante insieme, cose brutte e belle, eppure siamo ancora tutti qui, sempre più legati. Abbiamo formato una grande famiglia allargata e penso non ci sia cosa più bella. Quindi, ad altri cento di questi giorni.» dissi io facendo tintinnare i bicchieri con i miei amici.
«Al futuro allora.» aggiunse Oliver avvicinandosi a me.
«Al futuro.» confermai io.
La serata trascorse tranquilla, il cibo fu apprezzato da tutti quanti, compresi Matthew e Clark. Dopo cena i ragazzi si erano organizzati per una partita a carte insieme ai bambini, ora che erano più grandicelli si divertivano un sacco a fare cose da “uomini”. Noi ragazze invece avevamo invece avevamo cominciato a chiacchierare del più e del meno, anche se le domande essenzialmente si soffermavano sulla gravidanza. Laurel mi aveva persino confessato che anche lei e Tommy stavano pensando ad un secondo bambino e Sara aveva cominciato ad urlare come una pazza attirando l’attenzione di tutti i maschietti. Quando scoccò la mezzanotte ci fu uno scambio reciproco di auguri e regali, nonostante ogni singolo anno dicessimo che non erano necessari regali, puntualmente tutti ne prendevamo almeno uno. Ed era bello così infondo, si vedeva chiaramente quanto tenessimo l’uno all’altro. I nostri ospiti iniziarono ad andarsene verso l’una di notte, eravamo molto stanchi un po’ tutti, chi più chi meno, ma ci eravamo divertiti tantissimo.
«Matt dorme?» chiesi ad Oliver.
«Sì, è crollato subito. Come ti senti?»
«Bene, non serve che me lo chiedi sempre.»
«È il mio lavoro prendermi cura della mia famiglia, l’ho promesso davanti a duecento invitati, ricordi?»
«Come potrei dimenticarlo?» domandai retorica, ripensando al matrimonio.
«Lo sai che dobbiamo ancora scegliere il nome per la bambina?»
«A proposito di questo, l’altro giorno Matt ed io stavamo vedendo “A Christmas Carol” e da quel momento non ho mai smesso di pensare al nome Carol. Sì, so che non centra nulla col film, ma… Che ne diresti di Caroline
«È… È splendido. Perfetto.» mi disse Oliver stupendomi.
«Davvero ti piace?»
«Sì, tantissimo. Caroline Queen, suona bene.»
«Credi che a Caroline darebbe fastidio se mamma e papà festeggiassero il Natale come si deve?»
«Mmm, no, non credo si arrabbierà.» esclamò lui baciandomi il collo.
«Buon Natale, Oliver.» affermai dandogli un bacio sulle labbra.
«Buon Natale, Felicity.» mi rispose abbracciandomi forte.









Angolo autrice
Ragazzi, è finita... Non ci credo. Mi sembra ieri che l'ho cominciata! Mi mancherà certamente scriverla!
L'epilogo è ambientato 5 anni dopo, Fel ed Oliver si sono sposati e hanno un bambino, più una bambina in arrivo :) anche Caitlin e Barry sono rimasti insieme e pure loro aspettano una bambina. E lo stesso vale per Laurel e Tommy!
Ho voluto dedicare un po' di spazio alla loro grande famiglia, dopo tutte le cose passate sono finalemente felici e se lo meritano.
Spero vi sia piaciuta questa fine un po' spensierata e romantica :)

Mi prendo un secondo per ringraziare tutti quanti, non credevo avrebbe avuto così successo questa storia e ne sono stra felice credetemi. Grazie soprattutto a chi ha speso un po' del suo tempo per lasciarmi una recensione e farmi capire se la storia era bella, ma grazie anche a chi ha seguito in silenzio (spero abbiate aprezzato anche voi).
Nel frattempo continuerò l'altra mia storia e ne ho in mente un'altra eheh xD

Ancora grazie a tutti, fatemi sapere se vi è piaciuto.
Anna
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: Em_