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Autore: Stella_Del_Mattino    13/03/2016    1 recensioni
Due gemelle, Mina e Nina, e un cuore spezzato, quello di Matilde, loro amica. Tra equivoci, scontri e doppi sensi nasce questa commedia per far sorridere chi soffre per amore e per mettere alla berlina Fabio, l'ex di Matilde.
Dal Prologo:
Le esperienze generalmente possono essere grandi successi o grandi fregature, poi ce n’è una che, a seconda delle circostanze, può rivelarsi entrambe le cose: l’amore.
[...]Il riso è il miglior anestetico per qualsiasi sofferenza e, fidatevi della penna che scrive queste righe, caccia dalla mente ogni nuvola.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Tre settimane dopo...

ATTO V

Scena prima
NINA sola

È un bel po’che non vedo Matilde. Mina sostiene che ora è addirittura più in forma di quando Fabio l’ha lasciata e sono proprio curiosa di scoprire se è vero. Mia sorella è stata a casa sua fin troppo spesso ultimamente, prima con la scusa di seguire i suoi progressi e poi con il pretesto di dover fare una ricerca di storia con lei, ma non mi ha convinto per niente. Qui gatta ci cova, senza alcun dubbio. Anzi, sono certa che quando arriverò da Matilde, Mina sarà già lì. E infatti non è forse lei la figura che si scorge dietro le tende, prima ancora di varcare il cancello? Sì, non conosco nessun’altra che si acconcia i capelli in un orribile crocchio: è certamente Mina. Spero solo che stia tenendo giù le mani dal mio Marco...

 

Scena seconda
MINA, MARCO

MINA: Ecco Nina! Svelto, nasconditi!
MARCO: Devo seriamente nascondermi in casa mia?
MINA: Sì! Ti lascio scegliere se preferisci infilarti sotto il divano, dietro l’appendiabiti oppure dentro la cassapanca, però devi scomparire. Non voglio che mia sorella ci becchi insieme.
MARCO: Va bene, ma prima o poi dovrai dirle che...
MINA: Shhh! Non discutere oltre.
MARCO (sospirando): Scelgo il divano.
MINA: Saggia decisione, spero che tu non sia allergico alla polvere.
MARCO: Nel caso lo fossi?
MINA: Soffoca, ma in silenzio. Se starnutisci salta tutto!
MARCO (ammiccando): Avrò almeno una ricompensa per il mio sacrificio?
MINA: Certo. Il mio ginocchio non spappolerà i tuoi testicoli, contento?
MARCO: Al settimo cielo!
MINA: Grandioso. Ora fila sotto il divano. Attento alle ragnatele.
MARCO (tra sé): Cosa non si fa per una ragazza...

 

Scena terza
MINA, NINA, MATILDE

NINA (a Mina): Tu come fai ad essere già qui? Non eri a studiare da quella tua strana amica? (tra sé) Però di Marco nemmeno l’ombra, che sollievo!
MINA: Abbiamo finito prima del previsto.
MATILDE: Ci siete entrambe, fantastico.
NINA: E tu da dove sbuchi?
MATILDE: Dalla cucina, ti ho visto entrare. Ma ora basta preamboli, sediamoci. Devo comunicarvi un paio di novità.
MINA: Vuoi che ci sediamo sul divano?!
MATILDE: Certo, dove altro sennò?
NINA (ridacchiando): Forse Mina preferiva la cuccia del cane.
MINA (tra sé): Cavolo, questo non era previsto. Mi auguro almeno che Nina non si metta a saltare sul divano.
MATILDE: Dunque, innanzitutto... Mina, perché stai in equilibrio sul bordo? Da come ti comporti, sembra quasi che tu abbia un amante nascosto sotto il divano!
MINA: Macché, figurati! Chi nasconderebbe un ragazzo sotto un divano?      
NINA: Io!
MINA(tra sé): Se Nina sbircia sotto il divano, sono spacciata. Devo necessariamente spostare l’attenzione su un altro argomento. (ad alta voce) Che volevi dirci, Mati?
MATILDE: Che grazie a voi ho capito una cosa molto importante.
NINA: Che Mina è stata adottata?
MATILDE: No, che Fabio non era il mio tipo e che deve pagare per avermi fregato. Nessuno può trattarmi da conoscente dopo tre anni di fidanzamento, né covare in silenzio di lasciarmi per poi prendermi alla sprovvista, e passarla liscia. Deve avere ciò che si merita per la sua codardia.
NINA: Evviva, la fase della vendetta! Finalmente! Che facciamo? Gli mettiamo uno scorpione nel cassetto delle mutande? Lo investiamo con l’auto di tua madre? Lo appendiamo a testa in giù sopra un orcio pieno di escrementi? Oppure...
MATILDE (ridendo): Niente di tutto questo, Nina. Gli scorpioni non sono in vendita al negozio di animali vicino alla stazione, io non ho ancora preso la patente e in un orcio tra i suoi simili Fabio sarebbe troppo a suo agio, quindi opteremo per qualcosa di più... elegante.
MINA e NINA: Cosa?!
MATILDE: Una commedia.
MINA e NINA: Eh?!
MATILDE: Avete capito bene. Una commedia che enumeri i  difetti di quel pollo, primo tra tutti la sua inquietante pancia flaccida, e che allo stesso tempo faccia sorridere tutti quelli che soffrono per amore.
NINA: Bella idea, ci sto! Sai quanto gli roderà a quell’idiota, quando si vedrà ritratto come una caricatura! (tra sé) E con la scusa di questa commedia, potrò venire qui più spesso e abbordare finalmente Marco. Deve avere la vista un po’annebbiata per non essersi accorto di me, ma Nina non si arrende tanto facilmente.
MINA: Ragazze, la vendetta non è una buona azione. E poi, Mati, la tua vittoria dovrebbe essere il fatto che per quanto Fabio sia stato scorretto, adesso non può più ferirti. (tra sé) In verità la commedia è una gran bella idea, ma non voglio che Marco pensi che, se tra noi finisse, sarei capace di ritorsioni di questo tipo.
NINA: Andiamo, noi mica siamo la Caritas! Non distribuiamo pietà.
MATILDE: Mi dispiace, Mina, ma stavolta tra angelo e diavolo il secondo vince nettamente.
MINA (sospirando): Quando mai non è stato così? Il male ha il suo fascino.

 

Scena quarta
MATILDE sola

Eccoci qua, cari spettatori. Siamo giunti alla fine, o meglio all’inizio, perché da tutte le vicende a cui avete assistito è scaturita questa commedia. A parlarvi nel prologo altri non ero che io, Matilde. O Stella, Lucia, Chiara, Ludovica. Potete darmi il nome che preferite e io stessa avrei potuto utilizzarne uno qualunque, ma se tra tutti ho scelto “Matilde”, è esclusivamente perché significa « valorosa in battaglia. » E cos’è l’amore, se non una guerra atipica? Il caos che genera nelle menti, nei cuori, negli stomachi non è poi molto diverso dallo quello che deriva, ad esempio, da una rissa, una battaglia. Confusione, batticuore, crampi alla pancia. E pugnalate alle spalle. Eppure i valorosi in genere sopravvivono, si rialzano, si trascinano in territorio amico con mille ferite, ma il mattino seguente sono di nuovo sul campo. Più deboli e allo stesso tempo più forti. In grado di dimenticare quel tanto che serve per andare avanti, ma di ricordare quel poco che basta affinché non si verifichino di nuovo le medesime, sfavorevoli circostanze. E sono più di quel che può sembrare, questi valorosi, solo che alcuni a volte hanno bisogno di un aiuto, di un paio di Mina e Nina che mostrino loro che non hanno perso il principe azzurro, ma un comune rospo. Un sorriso può fare miracoli, una scenetta divertente scacciare fantasmi enormi, una brutta esperienza raccontata con irriverenza tirare su chi la sta vivendo. Dunque ecco, come già anticipato, lo scopo di questa piccola commedia: far ridere (e reagire) le Matilde e chiarire ai molti Fabio, Filippo, Edoardo, Mattia (e chi più ne ha più ne metta) che chi semina vento raccoglie tempesta.
La mia partita con quell’ente strano che è l’Amore non è che al primo round e probabilmente sentirete ancora parlare di me, sperando solo che la mia prossima opera non sia una tragedia, per narrare l’omicidio di Mina da parte di Nina, quando questa avrà scoperto che la sorella le ha soffiato il ragazzo.
Ovviamente, ogni riferimento a fatti veramente accaduti o persone realmente esistite è puramente casuale. Casualissimo, davvero. 

The end.


ANGOLO DELL'AUTORE: Buonasera, scusate per la lunga assenza, gli impegni mi hanno inghiottita :(
Beh la commedia è finita, spero che vi sia piaciuta, lasciate una recensione se volete.
Stella.

 

 

 

 


 

  
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