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Autore: jeka_CaptainSwan    13/03/2016    1 recensioni
Donna Paulsen è un'ambiziosa lavoratrice che lavora come segretaria da molti anni per Harvey Specter, un' eccellente avvocato della Pearson&Specter. Entrambi provano un sentimento profondo uno per l'altra ma inizialmente lo negano. Un giorno, però, Harvey decide di mettersi in gioco e provare a frequentare la sua amata collega e tutto sarà da vedere.....
Questa storia è scritta da Anna ed è la prima fanfiction che scrivo, spero vi piaccia !! :D
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1. Una domanda inaspettata

 


 

L'estate era arrivata, col sole in ciel sereno e i raggi a scaldare ogni forma di solido al suo passaggio. New York non era mai in vacanza, già alle prime ore del mattino le persone erano in movimento : uscivano all'alba a fare jogging, o c'è chi apriva bottega con tanto di sbadigli e altri invece si preparavano per un ennesimo giorno di lavoro sfaticante da ogni parte della città. Quest'ultimo era il caso di Donna, che sempre ogni sacra mattina si alzava di buon ora per sistemarsi da capo a piede alla perfezione, sia per essere professionale a lavoro (quindi consisteva in una fase di preparazione dettagliata) e soprattutto per compiacere in “segreto” gli occhi volpeschi di Harvey – un occhio del suo tiro non sfuggiva la bellezza di una donna in perfetto ordine e fascino e lei questo lo sapeva benissimo.

Lei conosceva bene Harvey, il suo collega per cui lavorava ormai da anni, Donna per lui era divenuta la sua più grande confidente se non addirittura la sua migliore amica. Lei sapeva che sotto sotto qualcos'altro c'era, non era mica stupida anzi era molto sveglia e intuitiva, ma in amore si sa che certi sentimenti si negano finché ad essi non puoi sfuggire e ci fai quattro conti. Tuttavia, per il momento si era promessa di evitare di esprimere ad Harvey certi pensieri che la tormentavano da parecchio tempo e decise di mantenere un buon rapporto di amici/colleghi per non creare quel classico groviglio senza fine .
Intanto nel suo stupendo appartamento di una delle costose palazzine in centro Manhattan, Donna era impegnata a scegliere nel suo immenso armadio guardaroba tra i mille vestiti da indossare quel giorno. Sicuramente non abiti esageratamente lunghi, visto che il termometro era prossimo a sfiorare i 37 gradi nonostante erano solo le 7 di mattina. Sventolandosi con la mano, decise per un vestito grazioso e semplice color beige, dal tessuto morbido e leggero al tempo stesso, che non la costringesse a soffocare per tutta la giornata. Per il resto bastavano pochi attimi a completare il tutto : gioielli, scarpe e capelli erano un tassello da risolvere non difficile come scegliere un capo. Così si vestì e quando si ammirò compiaciuta allo specchio sentì il suo cellulare bippare nel breve eco della sua camera da letto. Preso il cellulare vide un messaggio che poteva essere solo di una persona in particolare : Harvey. Vedendo il nome del destinatario un sorriso le incorniciò il volto come un fiore appena sbocciato nella stagione migliore.

Il messaggio diceva : “io in ufficio più tardi del solito, cosa che non è da me... preparati che arriverà un tornado !”

Lei scosse la testa sorridente. Si era vero, Harvey era ambizioso e di conseguenza teneva molto al suo lavoro, pertanto la puntualità era una delle regole principali della sua lista da “bravo avvocato”. Il ritardo per Harvey era uno dei più grandi sacrilegi dopo un tradimento spudorato da un amico fedele.

Arrivò un nuovo messaggio sempre da Harvey, questa volta diceva “quando arrivi ?? Ho bisogno del tuo aiuto !”. Donna non fu sorpresa di quella richiesta d'aiuto : Harvey senza di lei e la sua organizzazione sarebbe sicuramente impazzito...beh, altrimenti perché esigeva una segretaria ?

Perciò, presa l'immancabile borsetta si recò a lavoro e lungo il tragitto, di consueta abitudine, prese un caffè per lei e quello per Harvey che consisteva in una richiesta fiera di un aristocratico viziato DOC.

I marciapiedi di New York City sembravano ribollire sotto i tacchi 12 di Donna, che all'orizzonte crogiolavano sotto i raggi del sole pronti a sciogliersi come cioccolato fuso. I grilli cantavano a squarciagola insieme ai frastuoni inconfondibili della grande metropoli, sembrando soprani di un'opera italiana. Nonostante gli enormi edifici a costeggiarsi sulla città, il sole riusciva ad ogni modo a picchiare sopra le teste dei cittadini quasi fossero pentole a pressione pronte a esplodere da un momento all'altro. Donna odiava lavorare in estate con quel caldo, piuttosto sarebbe rimasta a costeggiarsi in un isola tropicale a godersi come si deve le calde giornate estive : o appisolata in una sdraio accanto al mare e una bibita fresca pronta sulla sua mano o semplicemente camminare nelle rive del mare a godersi il fresco benessere che essa donava. Invece era lì a New York, a lavoro e lo faceva solo questo per Harvey, altrimenti avrebbe preso le ferie arretrate già da tempo – si questo era un grande sacrificio a cui era disposta a compiere.

Eccola arrivata alla Pearson&Specter, un enorme edificio inespressivo, molto simile a quelli vicino dell'intero quartiere. Donna salì al 51esimo piano sospirante in ascensore, affiancata da numerosi impiegati della palazzina circondati dalla loro indifferenza e distacco, probabilmente troppo impegnati a meditare sul da farsi della giornata. Un po' come Donna, che già rifletteva sull'agenda elettronica del suo computer, intenta a ricordare i numerosi impegni che occupavano la giornata di Harvey. Facendo mente locale, arrivò al suo piano salutando distrattamente i suoi colleghi d'ufficio, non poteva perdersi in chiacchiere proprio in quel momento. Entrò nell'ufficio di Harvey consegnando il suo complicato caffè ed esclamò : “buon giorno, Harvey”.

Harvey era fresco, profumato e sereno come appena uscito da un' eterna doccia emozionale, sorrise a Donna e con quel suo sguardo indagatore la studiò prima di accennare un caloroso : “buon giorno, Donna”. La osservò ancora un po' e fece :” sei davvero incantevole oggi”.

Lei sorrise al complimento, seppur c'era abituata le lusinghe erano sempre ben accette ad una donna. Perciò lei proseguì : “grazie... Allora, direi che è meglio iniziare subito. Alle 8 hai un appuntamento i città con Rogger per una causa di frode, alle 9 invece riunione con l'intero ufficio per...”

Harvey corrucciò la faccia e fermò Donna con un cenno di mano. “Mia cara, non puoi iniziare così una conversazione. Andiamo, sono le 7e 20 del mattino... Devo riprendermi !”

Donna sospirò e appoggiandosi alla scrivania, esattamente a poche spanne da dove lui era seduto, fece : “bene... da dove vuoi iniziare allora ?”

Lui si appoggiò bene sullo schienale della sua costosa poltrona e sorridente rispose : “si inizia con amore prima, magari chiedendo sul personale ma non troppo, ad esempio : 'ciao, che hai fatto di interessante ieri sera ?' , non siamo mica animali.”

Lei scosse la testa, ma acconsentì a quella richiesta di dolcezza. “Allora, che hai fatto di bello ieri sera, Harvey ?”

Lui : “in realtà nulla di che... mi sono parecchio annoiato ma ho pensato a che fare questo week end” e ammiccò a Donna.

Lei : “bene... Ti divertirai suppongo. Io invece sto pensando che c'è molto da fare e più sto qui e più divento matta.”

Harvey fece segno di resa e fa : “okay, ti lascio fare il tuo dovere. Ma dopo il lavoro ti devo parlare.”

Lei :“e di cosa ?”

Harvey si aspettava questa domanda e sapeva di aver colpito nel segno : il suo intento era di lasciarla sulle spine perchè per lei aveva una richiesta abbastanza delicata da farle. Una cosa era certa, non voleva farlo proprio di prima mattina una domanda simile, altrimenti lei sarebbe rimasta sconcentrata per l'intera giornata e sarebbe stato costretta a rimproverarla - e lui non amava alzare la voce a Donna. Pertanto lui sorrise e fece : “dopo lavoro, fidati è meglio.”

Donna si mise una mano al cuore e fece “oddio, spero non sia nulla di brutto !”
Harvey rise ed esclamo : “staremo a vedere. Ora fila a lavoro.”

Lei : “signorsì, sergente Gellato.” e fece in tempo a scappare prima che lui si cimento in una serie di battibecchi in rispetto della sua mania del gel. Solo che non si accorse che quando lei si sedette alla scrivania lui sorrise raggiante, ammirandola da capo a piede con amore sincero.

 

 

 

 

Erano appena scattate le otto di sera, l'ufficio del 51esimo piano ormai era rimasto deserto ad esclusione di Donna e Harvey che ormai stavano terminando le loro faccende. Donna stava ancora battendo a raffica sul computer gli ultimi file importanti di Harvey, una volta finito mandò in stampa le 30 pagine e così poté concedersi un piccolo respiro. Si appoggiò di consueto relax sulla poltrona della scrivania, pensando che finalmente anche quella settimana fu conclusa a dovere. Sfogliava mentalmente diverse possibilità di come passare il week end ma molte di esse si costringe a scartarle amareggiata : più della metà delle sue amiche erano in ferie lontano da New York. Non aveva molte alternative nel suo arsenale e quindi si stava deprimendo sempre di più. Voleva andare pure lei in vacanza a rilassarsi !

Ad un certo punto, la voce di Harvey ruppe il silenzio : “Donna, vieni !”

Donna sussultò per la sorpresa, era giustamente ancora presa dalle faccende del lavoro. Si alzò, le gambe erano rigide e dolenti ma come tante donne non mostravano mai la stanchezza. Entrò nell'ufficio di Harvey e si avvicinò alla sua scrivania piena di interrogativi che su accumulavano nel suo cervello. Lui sorrise seppur stanco, ma era sempre bello come di prima mattina. Si allentò un poco la cravatta e si mise comodo e disse : “vieni pure vicino, qui..” e battè la mano sull'angolo della scrivania. Donna iniziò a essere preoccupata e ansiosa, Harvey quando era così sospettoso metteva soggezione come il perfetto serial killer. Lei si sedette con delicatezza e attese impaziente che Harvey esponesse qualunque cosa dovesse trapelare dalla sua bocca. Incrociò le braccia lei, attendendo finché finalmente non iniziò a parlare : “beh, ormai noi ci conosciamo da tempo, no ?”
Lei annuì cauta, che cavolo aveva in mente ?!

Harvey proseguì : “tra di noi non ci sono mai stati segreti e siamo sempre andati d'accordo.. quindi pensavo che magari potessimo uscire questo week end. A te andrebbe bene ?”

Lei rimase basita : Harvey praticamente l'aveva invitata ad un appuntamento, ma di quelli veri senza fini lavorativi. E lo aveva appena chiesto a lei, cosa che non si sarebbe mai immaginata fino ad ora. Certo, lei lo trovava un uomo attraente ma mai si sarebbe sognata nemmeno per un nano secondo che loro due avessero potuto avere un rapporto diverso da quello che avevano nelle mura lavorative. Probabilmente quella richiesta di Harvey era una delle rare domande a cui lei, Donna Paulson super intuitiva e caparbia, non avrebbe saputo dar una risposta. Eppure doveva concedergliene una, era li in attesa e non poteva certo fuggire di corsa da quella stanza o gettarsi fuori dalla finestra – anche perchè erano parecchi piani su e si, non sarebbe certo rimasta incolume !. Tuttavia, che male c'era ad uscire con Harvey ? Come aveva detto lui, erano buoni amici ed erano sempre andati d'accordo. Un appuntamento non avrebbe potuto rovinare il loro rapporto, giusto ?

Donna, dunque decise di dargli una risposta prima che lui iniziò a pentirsi di essersi esposto a tanto. Harvey, in effetti, dato il suo passato che aveva passato, era incline a fidarsi delle persone e quel poco a cui lo concedeva era molto sacro e una volta che lo si sfaldava con lui si poteva dire “caso chiuso”. Lei sorrise, decisamente nervosa, e rispose : “perchè no, del resto sono libera....”

Harvey probabilmente si levò di un grande peso, specie il rischio del rifiuto da parte di Donna, e si alzò evidentemente entusiasta. “Ottimo ! Passo da te, domani alle 6.”

Lei fu sovrastata dalla sua felicità che si sentì spaesata. Era veramente Harvey quell'uomo davanti a sé ?. “Cosa faremo ??” chiese lei, come da perfetta segretaria molto organizzata.
Harvey le rispose : “non posso dirlo ! Sarà una sorpresa.”

Questo per Donna fu una grossa spina su un fianco, ma in senso buono chiaramente. Lei insistette parecchio con Harvey per fargli dire dove sarebbero andati, ma lui fu deciso a mantenere il segreto anche quando furono all'uscita dell'edificio. Lui la salutò sbrigativo per liberarsi della sua morsa insistente, e così Donna rimase lì sul ciglio della strada nervosa : sarebbe uscita con Harvey, suo collega di lavoro. Non sapeva come sentirsi in effetti : felice, tranquilla, nervosa, arrabbiata. Beh forse arrabbiata con lui in sé no, ma nervosa sì : come cavolo si sarebbe vestita !! Pensò a quello mentre si avviava verso casa e.... Cavoli, sarebbe seriamente uscita con Harvey !!

  
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