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Autore: feniceargento    14/03/2016    2 recensioni
un'amicizia che cresce con il passare degli anni in modi che nè Emma nè Daniel si sarebbero mai immaginati...per fortuna nessuno degl'altri si era reso conto di nulla. chissà se dietro quegli sguardi fugaci è davvero nascosto un sentimento più profondo?
ciao a tutti! questa è la prima storia che scrivo e spero davvero di fare un buon lavoro per rappresentare al meglio l'evoluzione del rapporto tra questi due fantastici attori. non ho altro da aggiungere se non buona lettura a chi deciderà di aprire la storia;)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Dan, senti - disse il regista camminando in direzione dei due ragazzi che, ancora seduti, avevano cominciato a chiacchierare del più e del meno in attesa di direttive
- dovresti andare un secondo nel reparto trucco con Karen. È ovviamente tutta colpa nostra, ma solo ora ci siamo resi conto che la cicatrice ti è stata applicata nel punto sbagliato della fronte. - 
- E se non te la spostiamo ora ci sarà una sorta di incongruenza nel montaggio finale delle scene. - aggiunse a quel punto David.
- Tranquillo Dan, ci metterò solo qualche minuto! – affermò la truccatrice alla vista dell’espressione alquanto sconcertata del ragazzo al quale, dopotutto, non si poteva dare torto.
- Quindi questo significa che dovremo rigirare da capo tutte le scene? – le sue parole confermarono lo stupore del suo volto: dopotutto non era mai capitato prima di quel giorno che le truccatrici avessero preso una svista tanto grande. Di solito erano sempre le più meticolose quando si parlava di “lavoro di precisione”, inoltre la prospettiva di rigirare da capo tutte le scene già fatte non era per niente allettante.
- Beh, certo, non tutte. Ce ne siamo resi conto in tempo grazie a Karen. Se vai ora con lei riusciremo a limitare i danni. - con queste parole Alfonso sperò di aver finalmente convinto il ragazzo.
- Oh beh ... allora sarà meglio sbrigarsi! - quindi Dan, Karen ed Anne si incamminarono verso il reparto trucco. 
- Cosa dici Emma, Al ed io siamo stati abbastanza convincenti? - chiese sottovoce il produttore.
- Abbastanza, penso che per il momento se la sia bevuta, ma non è uno stupido e c’è il rischio che Amanda e le altre si lascino scappare qualcosa da bocca … però mi fido di loro … spero di non pentirmene … - rispose lei sorridendo pensierosa. 
Ovviamente tutta la storia della cicatrice era una semplice scusa per far allontanare Dan e dare ad Emma e a tutti gli altri il tempo di raggiungere la mensa dove poi si sarebbe dovuta svolgere la vera festa.
Solo quando Susan fu certa che il ragazzo fosse abbastanza lontano accompagnò Emma in uno stanzino non molto lontano da lì in cui altre costumiste e truccatrici la stavano aspettando per aiutarla a cambiarsi nel minor tempo possibile. 
-Bene, noi altri invece dobbiamo dirigerci verso la mensa, passeremo per il corridoio dell’ala est per fare prima. Raccomando a tutti di fare poco rumore perché il nostro festeggiato sia aggira ancora per i corridoi e non vogliamo che ci scopra subito, d’accordo? – e con queste parole Alfonso, in testa al gruppo, lasciò quella zona del set.
 
 
 
 
 
 
 
Non appena aprirono la porta tre truccatrici, delle signore un po' in là con gli anni ma molto affabili, spinsero dentro Susan ed Emma e subito si misero al lavoro per rimuovere tutto il trucco da quest'ultima; intanto le costumiste l'aiutarono a togliersi dalle "vesti di Hermione" e ad entrare nel vestito a strisce bianche e azzurre che aveva scelto di indossare per la festa.
Una volta infilate anche le scarpe, delle comode converse bianche alte, una delle truccatrici che le stava aggiustando la parte dietro del vestito le disse dolcemente:
- Sai Emma, scommetto che quando Tom vedrà quanto sei bella ti chiederà di uscire. -
Emma sorrise ma con voce flebile e tentando di non farsi sentire da tutte rispose: 
- In realtà vorrei che qualcun altro mi notasse oggi, anche se non so quanto possa essere possibile... -
- Di chi stai parlando tesoro? Pensavo che Tom fosse... -
- Oh, beh si – si fermò un attimo per cercare le parole giuste - ma io e lui siamo solo amici, niente di più ... ed effettivamente non lo conosco neanche così bene. Abbiamo parlato si e no quattro o cinque volte, quindi... -
- Con Dan, invece? Anche lui è un bel ragazzo e tutti abbiamo notato che amate passare molto tempo insieme. - questa volta si aggiunse alla conversazione una costumista di nome Sidney. 
- Dan è molto carino... - rispose abbassando lo sguardo e arrossendo notevolmente. A quel punto vide con la coda dell’occhio la sua assistente avvicinarsi a lei proprio mentre un'altra delle presenti stava per replicare e non poté non esserle più grata quando prese parola per cambiare di discorso.
- Direi che sei pronta! Grazie mille a tutte, ora però dobbiamo aspettare che Anne ... - neanche il tempo di finire la frase che proprio Anne spalancò la porta dello stanzino e tra un affanno e l'altro disse: 
- Abbiamo finito ... Voi ... a che punto ... siete? -
- Anche noi siamo pronte. - rispose Susan - Ci vediamo in mensa allora? -
- Certo ... Ora torno da lui ... È abbastanza confuso ... -
- Cioè? - Emma si stava pentendo amaramente di aver lasciato l’amico da solo, forse avrebbe dovuto fare in modo di andare con lui.
- Amanda ... Si è fatta prendere la mano ... Sta parlando a raffica ... Mentre lo bendavamo ... Ha iniziato a parlare del suo ex ... E beh, voi sapete lei com'è ... -
- Povero Daniel, penso che ce l'avrà con me per un bel po' quando scoprirà che ho architettato tutto io … -
- Tranquilla Emma, gli passerà non appena vedrà come abbiamo trasformato la mensa per lui! – rispose questa volta Susan.
 
 
 
 
 
 
 
- ... E allora ho chiamato quell'idiota dicendogli che non si doveva più permettere di trattarmi in quel modo! Lasciarmi davanti al cinema per venti minuti ad aspettarlo .... E gli ho anche detto che ... -
- Karen, ti prego, uccidimi ... Ora! - disse esasperato il povero Daniel che, bendato, era seduto su uno degli sgabelli.
- Devi resistere, si tratta solo di cinque al massimo altri dieci minuti! – e poi aggiunse sottovoce per non farsi sentire dalle altre colleghe - Pensa che io ci devo lavorare insieme tutti i giorni! -
- E non ti viene mai mal di testa a fine giornata? Sono qui dentro da venti minuti e già sento la testa esplodere! A proposito, dato che tutta la storia della cicatrice era ovviamente una farsa, mi potresti dire il vero motivo per cui siamo qui? So che c’entra di sicuro il mio compleanno ma …che cosa dobbiamo aspettare prima di andarcene?? E poi perché mi avete bendato?? -
- Ehi! Quante domande! Mi dispiace, ma dalla mia bocca non uscirà niente! - disse solennemente la truccatrice.
- Tra l’altro, dov'è finita Anne? Non sento più la sua voce da un po'! -
- Infatti non è qui, è andata ... Beh,te l’ho già detto, non posso dirtelo e ... NON TOGLIERTI LA BENDA! - 
- E va bene, non mi tolgo la benda ma almeno mi puoi dire a che serve tutto questo? -
- A non farti vedere nulla, ovviamente! Pensavo che fosse abbastanza chiaro! – rispose la donna a mo’ di scherzo. 
- ... E a quel punto sono andata da lui, ma ha continuato ad ignorarmi! Mi ha lasciato ancora una volta davanti alla porta per quasi un'ora!!! È mai possibile che gli uomini siano dei grandissimi ... -
- SIMPATICONI! Amanda ormai hai raccontato a Daniel e a tutte noi, per l'ottocentesima volta, la tua lunga e travagliata vita amorosa e penso che non sia necessaria anche l’ottocentesima ed uno, non ti pare? –
- Amanda, posso darti un consiglio da amico? – si intromise a quel punto Daniel
- Certo zuccherino! – Amanda fece finta di non aver sentito il commento di Karen.
- Se questo tizio ti ha lasciata da sola ad aspettarlo per ben due volte allora non merita neanche né le tue lacrime né la rabbia che provi suoi confronti, così non fai altro che dargli importanza e sarebbe come dargli la possibilità di farti soffrire ancora una volta. Sinceramente, meriti di meglio! –
Daniel, essendo ancora bendato, neanche si rese conto dell’effetto incredibile che ebbero le sue parole sulle donne che erano con lui nel reparto trucco: alcune delle stagiste più giovani iniziarono a produrre degli “aww” infiniti e a lanciargli occhiate melense, Amanda con le lacrime agli occhi lo strinse in un abbraccio “trita ossa” che quasi gli spezzò le costole e, infine, tutte le altre che erano rimaste immobili a guardare e a sentire tutto iniziarono a fare dei gran complimenti al ragazzo lodandolo per la sua dolcezza sconfinata.
- Che succede qui? - chiese la sua assistente vedendolo al suo ritorno circondato da donne – Accidenti Dan, non posso lasciarti un attimo da solo che subito fai cadere ai tuoi piedi persino le donne mature! Non ti basta la ragazza con l’asciugamano?! -
- Anne! Meno male sei qui!! Ma dove sei stata? - poi aggiunse quando la sentì avvicinarsi a lui – Tu mi lasci da solo e io mi adeguo alle situazioni! –
- Mi sembra giusto. Comunque, ora dovrai venire con noi in un posto e dovrai, però, tenere la benda ancora per un po'! Ce la fai a camminare anche così? -
- Per curiosità, dove dobbiamo andare adesso? - 
- Dai tempo al tempo e lo scoprirai … È una sorpresa! –
 
 
 
 
 
 
 
-Come mai sento così scomodo il pantalone? Mi sembra di camminare come uno a cui hanno dato un calcio proprio lì! – dicendo così le donne attorno a lui scoppiarono in una fragorosa risata. Stavano camminando da un po’ di tempo e la strana andatura del ragazzo era già stata notata dalla sua assistente personale.
- Hai ragione ometto, forse avremmo dovuto misurartelo addosso prima di prendere proprio questo completo … -
Daniel si fermò all’improvviso.
- Aspetta … Anne, riconosci questa musica? - disse il ragazzo tutto eccitato.
- Sì Dan … ma non fermiamoci ora, abbiamo ancora un po’ di strada da fare. -
“Emma” fu tutto quello che il ragazzo riuscì a pensare. L’anno prima erano andati insieme all’acquapark di Newcastle. Poiché era uscito proprio in quei giorni il nuovo album, “A Rush of Blood To the Head”, dei Coldplay (una delle band preferite in assoluto di Daniel) lei, essendo a conoscenza dei gusti del suo amico e volendolo ringraziare per l’invito, glielo regalò e da quel momento in poi, non aveva potuto fare a meno di ricollegare ad ogni canzone di quell’album un ricordo che aveva della ragazza.
Quando finalmente la voce di Chris Martin cominciò ad essere chiara e più vicina sentì Anne parlargli nuovamente.
- Ecco, siamo arrivati! – Daniel riuscì ad udire il rumore di una porta abbastanza pensante che si apriva.
A quel punto sentì qualcuno prenderlo per mano e condurlo all’interno della stanza; probabilmente fu sempre la stessa persona a sciogliere il nodo che teneva legata la benda attorno alla sua testa: finalmente quella brutta sensazione claustrofobica, quell’oscurità persistente lo abbandonarono e il buio della benda lasciò spazio alla luce di alcuni led appesi lungo le pareti che con i loro colori rendevano la stanza calda e accogliente.
Una volta tolta completamente la benda capì di essere proprio al centro della stanza e di essere circondato da tantissime persone che avevano tutti gli occhi puntati su di lui: di fronte sé vide Emma che gli sorrideva radiosa tendendo stretta tra le mani una grande torta blu sormontata da quattordici candeline, accanto a lei individuò Rupert, Bonnie e i fratelli Phelps, facilmente riconoscibili per le loro chiome arancione carota, inoltre riconobbe fra le tante teste anche quelle dei suoi genitori, di Alfonso, di David e di tutti gli addetti che quella mattina avevano lavorato sul set con lui e, infine, spostando lo sguardo più a destra, vide anche tutti gli altri suoi compagni di avventura tra cui Tom, Matt e, quello che lo sorprese più di tutti, Will!
-BUON COMPLEANNO DAN! – si levò un grido fortissimo da tutti i presenti.
Daniel era estasiato, era la prima volta che veniva organizzata per lui una festa a sorpresa e a mala pena riusciva a contenere tutto l’entusiasmo che aveva in corpo per avere accanto a sé così tante persone che tenevano a lui. Era letteralmente senza parole e non riuscì a dire nient’altro se non un flebile ed imbarazzato “grazie a tutti” che fu poi seguito da un applauso da parte degli adulti quando video Emma, Rupert, Tom e tutti gli altri ragazzi avvicinarsi a lui con la torta.
Dopo aver spento le candeline e salutato tutti i suoi amici, ebbe finalmente inizio la festa vera e propria: i grandi presero subito posizione al tavolo e iniziarono a conversare tra loro, intanto i ragazzi più giovani accompagnarono Dan a scartare i regali. Il ragazzo aveva capito benissimo che dietro l’organizzazione di tutto si celava la sua amica e avrebbe tanto voluto avere la possibilità di parlare con lei da solo per ringraziarla, ma era sicuro che se qualcuno li avesse visti appartati a parlare avrebbe dovuto sopportare battutine e commenti vari anche quel giorno. Decise allora di aspettare il momento giusto e di non pensare ad altro se non a divertirsi.
-Hei! – sentì una voce alle sue spalle.
- Will! Come stai? Grazie di essere venuto! –
- Figurati, ma dovresti ringraziare la tua amica Emma. Se non fosse stato per lei non so se … beh, ecco a proposito … ti andrebbe di parlare un attimo in privato? –
 
 
 
 
 
 
 
-Pensi che stiano facendo pace? –
- Sì, credo proprio di sì! – rispose Emma alla domanda di Rupert.
- Lo penso anche io – aggiunse Tom – ho parlato un po’ con lui mentre venivamo qui ed era abbastanza evidente che sentisse la mancanza di Dan. –
- Comunque, Emma sei stata bravissima ad organizzare questa magnifica festa! Ma come hai fatto in così poco tempo? – questa volta fu la più piccolina del gruppo, Bonnie, a parlare.
- Grazie mille! Sinceramente non lo so neanche io, ho avuto fortuna. Spero che Daniel apprezzi lo sforzo … -
- Certo che lo apprezzerà! È la prima volta che qualcuno gli organizza una festa a sorpresa e fidati che, qualunque potessero essere le sue aspettative, le hai superate abbondantemente Emma! – era la prima volta che Tom le rivolgeva un complimento e, come si aspettava, fu solo lusingata per il bel commento e niente di più e così, sorridendogli, rispose semplicemente:
-Grazie per il complimento, Tom – e tornò a voltarsi verso il tavolo sperando di riuscire ad individuare Daniel. Questo non passò inosservato né agli occhi di Rupert, né a quelli di Bonnie che subito si guardarono l’uno con l’altro incuriositi; Tom, invece, non sembrava aver notato nulla e piuttosto era molto più interessato a prestare attenzione ad una delle stagiste del reparto costumi.
- Eccovi tornati finalmente! – disse il rosso non appena vide i due amici tornare da loro – vi stavamo aspettando! -
- Ma dove sono Matt, Alfie e tutti gli altri? – chiese Daniel.
- Sono andati alla ricerca di cibo, come al solito! – rispose Bonnie facendo ridere Emma e poi aggiunse candidamente – oh, questa è una delle mie canzoni preferite, balliamo Rup? –
- Certo nanerottola! Come tuo finto fratello maggiore ho il dovere di farti ballare per primo! –
- Non farmi pentire di avertelo chiesto! Dai andiamo in pista! – esclamò la ragazzina trascinando l’amico per il braccio.
- Ragazzi ne approfitto anche io, vado a chiedere di ballare a quella ragazza. – disse Tom.
- In bocca al lupo! – disse Emma lasciando Daniel a bocca aperta.
- Aspetta Tom, vengo con te. La sua amica non è niente male! – si aggregò a lui Will lasciando così Emma e Dan finalmente soli.
- Ti va di ballare con me Em? – non capì neanche da dove prese la forza per formulare quella domanda.
- Speravo me lo chiedessi … - e così il ragazzo, prendendola per mano, la condusse invece fuori dalla sala.
 
 
 




-Ecco, qui saremo lontani da orecchie indiscrete, non preoccuparti Emma, non è successo nulla di male! – erano appena fuori la porta della mensa/sala di ballo per l’occasione.
- D’accordo, ma credevo volessi farmi ballare! –
- È vero, ma prima ho bisogno di parlarti! –
- Oh, d’accordo … Dimmi tutto! –
- Innanzitutto, volevo ringraziarti per la bellissima festa che hai organizzato! Devi averci lavorato un bel po’ su, vero? –
- In effetti sì, da un po’ di tempo … – gli rispose arrossendo.
- Beh, grazie. Lo apprezzo molto! Ma non è solo di questo che ti vorrei parlare … È una cosa che avrei dovuto dirti già dal primo giorno che ci siamo visti … ecco … provo qualcosa per te Emma … da quasi tre anni orma e dopo tutto il tempo passato insieme in questo mese, sono ancora più certo che i miei sentimenti per te siano reali … -
- Dan io … -
- Aspetta, ti prego! Quello che provo per te è … ecco … è come se con te trovassi sempre un’armonia perfetta alla quale faccio davvero fatica a fare a meno. Quei giorni passati ad evitarti sono stati dolorosissimi anche per me. Avrei voluto abbracciarti o sorridere o semplicemente guardarti negli occhi, ma ero così arrabbiato … e geloso … che non sono riuscito a controllarmi, non volevo ferirti dicendoti altre parole che ti avrebbero causato altra tristezza per questo ti ho evitato … con il solo scopo di non farti stare peggio e … -
- Shhhh! Basta, so perfettamente cosa provi. –
- Cioè? –
- So cosa provi perché è quello che provo anche io per te! –
- Ma … E Tom? –
- Tom … è un semplice amico per cui provo, sì, affetto ma che non potrà mai essere neanche paragonabile a quello che provo per te, Dan! Oh, che stupida che sono stata! Avrei dovuto accorgermene prima e risparmiare ad entrambi sofferenze inutili! –
- No! Lo stupido sono stato io che ho tenuto tutto nascosto per tre anni. –
- Ma io non ti ho facilitato per niente il compito, tranquillo! –
Smisero di parlare per un attimo pur continuando a guardarsi negli occhi. Fu Emma , dopo qualche istante, la prima a riprendere il discorso da dove l’avevano interrotto.
- E ora Dan, che succede? Cosa siamo noi due ora, esattamente? –
- Non lo so, possiamo essere tutto quello che vogliamo però! Facciamoci soltanto una promessa: qualsiasi cosa succederà in futuro tra noi, rimarremo comunque amici, d’accordo? –
Sul viso di Emma si aprì un sorriso radioso e annuì felice alla proposta dell’amico. La distanza tra i loro nasi stava diminuendo sempre di più, avevano entrambi chiuso gli occhi e le loro mani erano ancora intrecciate, ma come per tutti i bei momenti, c’è qualcuno o qualcosa che arriva ad infrangere la magia e infatti, proprio in quel momento, David spalancò il portone della mensa interrompendo il contatto tra i due ragazzi.
-Oh! Eccovi finalmente! Vi abbiamo cercato dappertutto e non vi trovavamo da nessuna parte! Venite dentro, vorremmo fare una foto di gruppo e se il festeggiato manca che senso c’è? – i tre quindi rientrarono nel salone; né Emma né Daniel parlarono con nessuno di quello che era appena successo, ma proprio quando pensavano che nessun altro si fosse reso conto di nulla, le loro mani ancora intrecciate vennero intercettate dalle uniche due persone che fin dall’inizio erano state al loro fianco e che stavano aspettando quel momento da molto tempo.
 
 
 
 ciao a tutti! finalmente siamo arrivati alla fine, vorrei ringraziare a questo punto tutti coloro che hanno letto i capitoli e che nonostante la mia inesperienza nello scrivere mi abbiano dato una possibilità. grazie di cuore! spero che la storia vi sia piaciuta e chissà, un giorno potrei snche decidere di scrivere un sequel (ho lasciato il finale "aperto", si fa per dire, proprio per questo. un bacione a tutti e alla prossima! XX
   
 
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