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Autore: corvonero83    16/03/2016    1 recensioni
Questa storia era già stata pubblicata ma come mi era stato fatto notare avevo messo troppa ciccia la fuoco in una one-shot. Quindi su consiglio di Francine, persona meravigliosa che vive in questo fandom, l'ho ripresa e sotto sua accurata revisione gli ho ridato una seconda vita. Quindi non posso che pubblicarla dedicandola a lei e ringraziandola ancora per l'estrema pazienza che ha avuto con me! Sei un autrice con i controcazzi e davvero una persona speciale!
I Goldini non mi appartengono e la storia è frutto della mia testolina bacata!
Buona lettura!
Dal I cap:
"Lui annuì rassegnato. Si alzò dalla sedia -Allora devo rimettermi in viaggio!-
-Aspetta un attimo.- Nashira lo fermò ed entrò veloce in casa per poi uscirne subito dopo con in mano un panno rosso.
Era un sacchetto in realtà. Glielo porse.
-Cos’è?-
-La mia maschera. È ancora rotta. Io non saprei come aggiustarla, e poi appartiene al Santuario. Shura deve decidere cosa farne. Non posso venire con te, ma…- esitò -Ma se lui mi rivuole con sé, digli che venga a prendermi. Digli che mi dimostri che ci tiene davvero a me. Almeno questo me lo deve, non credi?-"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Cancer DeathMask, Capricorn Shura, Sagittarius Aiolos
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia era già stata pubblicata ma come mi era stato fatto notare avevo messo troppa ciccia la fuoco in una one-shot. Quindi su consiglio di Francine, persona meravigliosa che vive in questo fandom, l'ho ripresa e sotto sua accurata revisione gli ho ridato una seconda vita. Quindi non posso che pubblicarla dedicandola a lei e ringraziandola ancora per l'estrema pazienza che ha avuto con me! Sei un autrice con i controcazzi e davvero una persona speciale!

Specifico che I Goldini non mi appartengono e la storia è frutto della mia testolina bacata per cui ho dovuto alzare l'età dei fanciulli per ovvi motivi!immaginateli grandicelli mi raccomando!

Buona lettura!

 

 

 

 

 

“Si considera una storia chiusa 
una storia che non ha più scuse 
dove a tutti ormai risulti chiaro 
il destino del protagonista 
che si definisce in quanto tale 
dal suo arco di trasformazione 
si considera una storia chiusa 
quando si può trarre una lezione 
si considera una storia chiusa 
se avvenuta una trasformazione 
si considera una storia chiusa 
quando si può trarre una lezione. 
finisce qui, rassegnati 
sai più di quanto imparerai 
è tardi ormai per porre rimedio….”

 

(Mambassa – Una storia chiusa)

 

 

DeathMask osservava il paesaggio che si stendeva davanti a lui. Il lago era scuro, freddo e inquietante.

Non si era mai spinto così a nord. Aveva viaggiato molto, soprattutto in Oriente ed in Africa, ma mai a latitudini così alte!

C’era voluta lei per farlo arrivare fin lì!

La ragazza gli mise davanti agli occhi una tazza di tè.

Lui la squadrò. -Nashira? Stai scherzando, vero? Tè?-

-È corretto al rum- precisò lei.

E lui si addolcì un poco.

-Fa un freddo boia, qui! Come fai a resistere? Al Santuario eri così freddolosa!- La scrutò con i suoi occhi blu, indagatori, ma non ricevette risposta.

Era cambiata. Nonostante fossero passati solo pochi mesi da quando se ne era andata la trovava più matura.

Cresciuta.

-Nashira? Perché ti sei rifugiata quassù… in culo ai lupi!?-

-Per non farmi trovare! Ma credo di aver fatto male i calcoli- sorrise amaramente -Come diavolo hai fatto? E soprattutto, perché sei qui?- La sua voce si incrinò, preoccupata.

DeathMask sogghignò ma non le rispose subito.

La ragazza abbassò gli occhi e raccolse tutto il proprio coraggio per domandargli quello che le ronzava in testa dall’istante in cui se lo era ritrovato davanti.

-Death? È successo qualcosa a Shura, vero?-

L’uomo spostò lo sguardo da lei alla distesa di erica che circondava lo specchio d’acqua. Tutto quel viola gli stava dando la nausea. Dite ne sarebbe rimasto affascinato e lo avrebbe subito corretto. “Magenta! Quello è magenta non viola! Sei il solito scimmione ignorante!”.

Ma Dite non se l’era sentita di fare il messaggero di tristi novità, e così ora toccava a lui.

Come al solito!

-Mettiamola così. Shura sta bene. Fisicamente, sta bene. Ma mentalmente è distrutto. Ha qualcosa che lo sta logorando dentro. Facciamo così. Tu mi spieghi perché te ne sei andata via così all’improvviso, senza portarti dietro l’armatura e io ti dico cosa sta succedendo al Santuario!-

-Granchietto, sei il solito ricattatore! Ma davvero Shura e Aiolos non vi hanno mai accennato niente?-

Al nome di Aiolos, Cancer ebbe un moto di stizza che represse egregiamente.
-No! Dopo che sei sparita, Shura ha dato di matto. E ha litigato con Aiolos. Te l’immagini, quei due che non si rivolgono la parola? Ecco. C’è voluta una certa puttanella che non si fa mai i fatti suoi per farli riavvicinare. Ma sai come sono fatti, quei due, no? Inseparabili. Come i parrocchetti.-

Nashira sorrise. -Dite… Come sta la mia bellezza?-

-Lui? Benissimo! Chi vuoi che lo ammazzi, quello?! Sono io che devo sempre fare tutto quello che vuole lui! Anche adesso ha affidato l’intera faccenda a me!-

-Cosa? Quale faccenda?- Lo scrutò attenta.

-Nashira, sono successe un bel po’ di cose…- tentennò un poco.

-E dimmele, no?! Se ti sei sbattuto per trovarmi vuol dire che è successo qualcosa di grave, e io so che è successo qualcosa di grave a Shura! Vero?- sbottò spazientita.

DeathMask trangugiò in un attimo la sua tazza di tè. -Me ne servirà un’altra, più forte, allora!-

Nashira rientrò in casa e dopo poco si ripresentò sulla veranda con altre due tazze fumanti.

-Certo che anche tu però, la Scozia! Mi hai fatto penare per trovarti, sai?- la fissò preoccupato.

-Come l’hai capito?- Era davvero curiosa di sapere come avesse fatto ad arrivare lassù.

-E come secondo te? Ti conosco, Nashira. Ti conosco da quando sei stata affidata a quel caprone per farti diventare un cavaliere. Avevi quanto? Dieci anni?- Cancer accennò un lieve sorriso e Nashira poté notare una piccola vena di dolcezza su quelle labbra incurvate all’insù.

Sentì un poco di calore nel suo cuore. Aveva bisogno di un po’ di aria di famiglia.

DeathMask continuò: -All’inizio pensavo ti fossi rifugiata in Spagna, per ovvi motivi…-

-Ci sono stata un mese, sai? Ne sentivo il bisogno, però poi non ce l’ho fatta e sono scappata. Mi faceva male stare lì!-

-Poi mi sono ricordato di tutte le volte che mi stressavi con la storia del mostro e del lago, di quanto li avresti voluti vedere. Se non fossi stata qui, non ti avrei trovato da nessun’altra parte! E io ti dovevo trovare!-

-Dovevi?- lei sottolineò quella parola per spronarlo a parlare.

-Nashira ascolta, non sarà facile per te accettare quello che ti devo dire.- Il ragazzo si raddrizzò sulla sedia e si mise a fissarla seriamente. -Aiolos ha tradito! Ha tradito il Grande Sacerdote e tutto l’Ordine. Ed è toccato a Shura difendere il Sacerdote e il Tempio cercando di fermalo…-

-No! Non è possibile!- Nashira si portò una mano alla bocca incredula.

Cancer annuì. -Purtroppo lo è invece. Shura ha dovuto usare Excalibur e… lo ha ucciso…-
Conscia della gravità delle parole di Death Mask, Nashira sbiancò.

-Shura non se lo perdona. Sta ammattendo! Prima ha perso te, ora ha perso quello che reputava il suo migliore amico…-

-Aiolos… Aiolos non può aver tradito Atena?! Non può!-

-Neppure noi ci abbiamo creduto. Almeno all’inizio. Ma poi....-

Nashira tremò, le lacrime le scesero giù dalle guance, ribelli.

-Tu devi tornare con me al Santuario. Devi aiutarlo, Nashira! Devi aiutarlo a capire che ha fatto il suo dovere, che ha fatto la cosa giusta! E devi stargli vicino. Solo tu puoi aiutarlo!- La voce di Cancer era stranamente preoccupata e sincera. -Non esce se non per andare al Tempio a fare penitenza davanti ad Atena, non vuole visite… io e Dite non lo vediamo da molto, sono preoccupato!- Prese fiato -So quello che si dice di me in giro. Sono uno stronzo. Un egoista. Eccetera, eccetera. Ed è tutto vero. Ma Shura è comunque un amico. Almeno credo. Voglio aiutarlo. E lo vuoi anche tu.-

La ragazza fissò il riflesso del sole sull’acqua scura del lago. Sospirò.

-Death, io vorrei venire, ma non posso!- Non riusciva a guardarlo in faccia, non ce la faceva. Se i loro sguardi si fossero incrociati, Nashira avrebbe visto lo stupore galleggiare negli occhi dell’amico.

Lo stupore e il rammarico.

-Perché?- lui non capiva.

-Perché ho disertato! Ho tradito anche io, in un certo senso! Ho rinunciato all’armatura per scappare. Se torno al Tempio sarò giustiziata o cacciata con vergogna e conoscendo Shura non me lo perdonerebbe, io…io….-
-Nashira, lui ti ama. Ti ama a tal punto che sarebbe capace di disertare assieme a te, se solo glielo chiedessi!-

-No! Non dirlo nemmeno per scherzo!- Era seria. -Atena è tutto per lui, servire la dea e il suo ordine è tutta la sua vita! Non posso permettergli di perdere anche questo!-

-Allora, vieni con me. Nessuno ti torcerà un capello, te lo giuro.-

-Death… non posso. Ho paura! Una fottuta paura che lui non mi voglia! Io so di averlo deluso, io so che lui mi detesta! Lo sento e non potrei mai sopportarlo! Lui non è innamorato di me. Lui ha sempre amato Aiolos ed ora… sarà distrutto dal dolore. Gli serve ritrovare fiducia in se stesso e in Atena, non gli servo io….-

Cancer si fece scappare un ghigno, non volle farlo in realtà, non davanti a lei, sarebbe stato del tutto fuori luogo! Ma gli scappò uno dei suoi ghigni sadici e la fissò con occhietti curiosi e maliziosi.

-Aiolos? Ora mi spieghi cosa diavolo è successo dopo la rottura della maschera. E non dire che non è successo niente perché io non ci credo! È vero! Shura ed Aiolos sono stati molto più che amici, io e Dite lo sappiamo bene, ma l’amore, Nashira, è altro! Amore è il modo in cui Shura si trasforma quando parla di te, quando tu eri con lui! Il modo in cui ti guardava, come ti parlava. Lui è innamorato di te e lo è da molto prima di aver visto il tuo bel musetto. Dimmi cosa è successo quella sera! Fammi capire!-

La ragazza lo fissò arrendendosi. Si addolcì un poco e si raggomitolò su se stessa, tenendosi in equilibrio sulla sedia.

-Non è semplice, credimi! Ho cercato di seppellire tutto nel profondo del mio cuore. Ma fa male, mi fa ancora male! Dite mi ha fatto capire che dovevo essere io a scegliere, solo io! Invece….- esitò.

-Invece?- Cancer era già pronto a spaccare la faccia a qualcuno. In realtà ci era andato molto vicino. Dopo la scomparsa di Nashira aveva fatto il quarto grado a Shura che però non aveva aperto bocca e lui si era infuriato ancora di più, afferrandolo per il collo e sbattendolo contro il muro per fargli sputare il rospo. Se non fosse intervenuto Dite, Mask era sicuro che gli avrebbe fatto sputare anche qualcos’altro.

Nessuno dei due, né Shura né Aiolos, dissero mai la verità. Era evidente che nascondevano qualcosa, avevano liquidato la fuga di Nashira con un semplice “non voleva combattere né tantomeno amare Aiolos, è semplicemente scappata”.

Molto semplice.

Ma DeathMask non ci aveva mai creduto. Anche perché un disertore lo si passava a fil di spada, al Santuario la legge era quella.

-Invece ho fatto decidere a loro, o meglio a Shura. L’ho messo alle strette, volevo che mi salvasse da quella situazione, ma non poteva farlo. E io non ho capito.- Nashira continuò, la voce le uscì debole.

-Shura?- Cancer sgranò gli occhi, forse doveva fargli saltare davvero qualche dente all’amico.

-Ho scelto di concedermi ad Aiolos, ma ho preteso che Shura fosse presente, che mi fosse vicino! Altrimenti avrei rinunciato all’armatura.-

DeathMask sbiancò.

Voleva Dite. In quella situazione sentì il bisogno di averlo vicino. Nashira era davvero una specie di sorellina per lui, e sapere che quei due…. Gli montò una rabbia cieca dentro.

-Nashira, io…- strinse i pugni. Era in imbarazzo ma si sentiva anche in colpa nei suoi confronti e lei lo capì.

-Shura ha permesso ad Aiolos di amarmi ed io ho accettato, Aiolos è stato dolce e Shura è sempre stato vicino a me, a noi…- le tremò la voce -Sono una sciocca, sai? Io credevo che Shura dopo… sì, io credevo che si sarebbe lasciato andare. Invece ha mantenuto la sua freddezza. Me ne sono andata perché non potevo sostenere una situazione simile -

-Io lo ammazzo!- Cancer batté un pugno sul tavolo, le tazze traballarono violentemente.

Nashira lo guardò con dolcezza e gli sorrise per ringraziarlo di quel gesto fraterno.

Si voltò verso l’orizzonte. -Ti ricordi la prima cosa che ha fatto Shura quando sono arrivata alla Decima Casa?-

Cancer la guardò perplesso, lei capì che ci stava pensando ma non se lo ricordava.

-No, non me lo ricordo! Ero troppo impegnato a sfotterlo perché doveva fare la baby-sitter a te!- Si morse la lingua ma lei non se la prese.

-Mi ha tagliato i capelli! Erano lunghi, sotto le spalle. E lui mi ha quasi rasata a zero! “I capelli lunghi sono un vezzo! Ti ostacolano durante il combattimento! Te li potrebbero prendere e tirare!” Me lo ricordo ancora, il suo tono asciutto e deciso! Io ero imbestialita, i capelli erano l’unico aspetto della mia femminilità che potevo mostrare, ma avevo anche paura di contraddirlo!-

-Diavolo! Ora mi ricordo! Dite era andato su tutte le furie! Lo aveva insultato, ma Shura è una testa dura. Con tutti i suoi principi e le sue regole!-

-Non ho mai avuto la forza di farli ricrescere. E solo per lui! Anche se lui non ha mai capito che l’unica cosa che davvero mi ostacolava nei combattimenti… era la maschera! Ti limita di molto la visuale, sai?-

Rimasero per un po’ in silenzio.

-Vado a riprendere ancora un po’ di tè.-

Cancer annuì. Non l’avrebbe convinta. Se lo sentiva dentro.

Quando Nashira tornò la fissò curioso.

-Cosa c’è?- Lei aveva capito che voleva chiederle qualcosa.

-Lo hai mai visto?-

-Chi?-

-Non chi, cosa!- Accennò al lago e lei capì.

-No! Lo fisso tutti i giorni. Faccio lunghe passeggiate vicino alle rive, tocco l’acqua e gli parlo, ma non si è mai fatto vedere…- Abbassò gli occhi. - Sono una sognatrice, vero?-

-Sei speciale, Nashira, e prima o poi lo vedrai, il tuo mostro!- Sorseggiò il tè .

-Perché siete in missione, tu e Dite?-

Cancer sospirò, finì di bere il suo tè assaporandone il gusto del liquore forte che ne irrobustiva il sapore.

-C’entra con il tradimento di Aiolos?- Lo fissava seria, le mani infilate dentro le tasche della felpa.

-Si! Stiamo cercando eventuali complici, ma non è semplice e non credo ce ne siano. Abbiamo un sospetto, Dite lo sta sorvegliando. Dite è molto più paziente di me ma molto meno bravo nel dare le brutte notizie.-

DeathMask la guardò serio. -Io devo tornare da lui. Se decidi di venire con noi, torneremo subito al Tempio e ti prometto che davvero nessuno ti torcerà un capello. Ti proteggeremo noi!-

Lei sospirò e sembrò pensarci un attimo.

-Non posso farlo, Death. Mi dispiace.-

Lui annuì rassegnato. Si alzò dalla sedia -Allora devo rimettermi in viaggio!-

-Aspetta un attimo.- Nashira lo fermò ed entrò veloce in casa per poi uscirne subito dopo con in mano un panno rosso.

Era un sacchetto in realtà. Glielo porse.

-Cos’è?-

-La mia maschera. È ancora rotta. Io non saprei come aggiustarla, e poi appartiene al Santuario. Shura deve decidere cosa farne. Non posso venire con te, ma…- esitò -Ma se lui mi rivuole con sé, digli che venga a prendermi. Digli che mi dimostri che ci tiene davvero a me. Almeno questo me lo deve, non credi?- Era seria.

-Davvero?- Mask esitò un secondo -Non hai paura che quel caprone venga di persona per fare il suo dovere? Tu stessa sei consapevole di quanto sia fedele ad Atena…-

Nashira rimase in silenzio fissando il lago, oltre le spalle dell’amico.

Poi decise di parlare -L’ho messo in conto. Ma se deve essere, allora che sia lui, e nessun altro a farmi pagare il mio tradimento.-

Deathmask, a quelle parole, buttò giù una saliva amara. Mai avrebbe voluto un epilogo simile.

-Va bene. Parlerò con lui.- Il ragazzo prese il panno. -Tu bada a te stessa in attesa che il caprone venga a prenderti! Perché credimi, lo farà! Lasciami il tempo di dirgli dove sei!-

-Non so cosa sperare, sai?-

Cancer non disse niente. Le fece un sorriso, un sorriso sincero e le diede un lieve bacio sulla fronte.

Non si vergognò di quel gesto, era rivolto ad una persona a cui teneva.

Dite gli aveva insegnato ad essere più malleabile, non sempre e non necessariamente con tutti… ma con alcune persone sì! E tra quelle poche persone c’era Nashira.

La ragazza lo vide allontanarsi e le venne da piangere.

Aveva voglia di andare con lui, ma sapeva che non poteva ripresentarsi da sola. Il pensiero gli tornò a quella maledetta giornata di cinque mesi prima. Si era affidata a Shura e ora doveva solo aspettare e lasciare che fosse ancora lui a decidere per lei.

 

  
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