Once Upon a Time, 'Caro papà..' di AlessiaOUAT96 su EFP Fanfiction

‘Questi personaggi non mi appartengono, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.

Caro papà,

Mi manchi così tanto anche se so che sei in un posto meraviglioso, lontano dall’Inferno di Ade e da Cora. È quello che ti meriti dopo tutto quello che è successo. Quando ci penso, sto ancora male per le mie azioni, mi dispiace!
Rivederti ha creato in me due reazioni contrastanti: da una parte c’era la gioia di rivederti dopo la maledizione, vivo per così dire; dall’altra c’era la rabbia, il dispiacere, i rimorsi per quello che ti ho fatto. Come ho potuto farmi accecare così dal potere, tanto da sacrificare la cosa che amavo e che amo di più?

Hai fatto solo ciò che ritenevi giusto. Anche se ti senti in colpa, non farlo, no ce l’ho con te. Il mio sacrificio ti ha mandato avanti, ed io ero felice di esserti utile, figlia mia.

Indossavi gli stessi abiti di quella notte, di quando ti strappai il cuore per quella stupida maledizione, per quella stupida ed insensata faida che si era creata. Ero cosciente di quello che stavo facendo e credo di essermi meritata l’appellativo di Regina Cattiva.
Così cattiva da uccidere mio padre e non riesco ancora a perdonarmi. Tu meriti quel posto pieno di luce e lontano dalle tenebre e fiamme infernali.
La mamma ed io no, abbiamo fatto troppe cose brutte ed anche se io sto cercando di redimermi, non posso cambiare il passato.
I Charming mi direbbero che tutti abbiamo una seconda occasione per riscattarsi. Io ne ho già avute troppe. Biancaneve mi ha già salvato la vita più di una volta, sua figlia Emma è stata disposta a collaborare con me, pur sapendo chi ero.

No, basta smettila. È vero che le tue azioni sono state discutibili ma ora sei diversa: hai un uomo che ti ama e poi ci sarà sempre Henry con te, per lui sarai sempre sua madre. Regina, forse non potrai cambiare il passato ma il futuro sì, è tutto nelle tue mani!

È strano come Robin possa amarmi, dopo la morte di Daniel pensavo che non sarei più riuscita ad amare. Ho capito che se ami una persona lo fai e basta, e con Robin, è un sentimento ricambiato; anche se so che in un certo modo si sentirà legato a Zelena, io lo amo.
Sai, è lo stesso uomo che mi indicò Campanellino anni fa; allora non ci avevo dato peso, non mi ero resa conto di quanto quel tatuaggio avrebbe influenzato la mia vita; se avessi dato ascolto a quella fata, tu saresti ancora vivo. Non ci sarebbe nessuna maledizione e nessuna Storybrooke. Potremmo vivere insieme nel nostro castello e chissà.. la faida che si era creata sarebbe andata nel dimenticatoio.
Sai, ora sono amica di Biancaneve e, come di sicuro sai, l’ho in qualche modo aiutata a tornare la Biancaneve combattiva che era una volta, e non la tranquilla Mary Margaret che le avevo imposto prima che sua figlia venisse a Storybrooke. Strano eh?

Lui ha visto la parte migliore di te e così stanno facendo gli altri, Regina. L’amore non ha limiti. Te l’ho detto, non si può tornare indietro, è inutile piangersi addosso e lasciare che i rimorsi e pentimenti ti assalgano.
No Regina, non è strano. Non sei più la Regina Cattiva, sei Regina Mills, la madre di Henry, l’amore di Robin. Non lasciarti assalire dai brutti pensieri e guardati attorno. Scoprirai che vicino a te ci sono più persone di quante pensi!

Ancora mi viene difficile accettare alcuni miei comportamenti nei tuoi confronti. Come quando ho lasciato che Cora ti portasse nel Paese delle Meraviglie. Se non ti avessi rinchiuso in quella scatoletta, solo per aver cercato di aiutarmi, avrei un pensiero in meno.
Basta, non voglio più pensarci, ora c’è Henry con me, tuo nipote.
Ha il tuo stesso nome. Quelle poche parole che vi siete scambiati con i tuoi occhi pieni di orgoglio e commozione, mi hanno scaldato il cuore, ho capito che forse c’è ancora speranza per me anche se fino adesso non ho fatto altro che incolparmi e lasciare che i rimorsi venissero a galla. Questa lettera probabilmente non la vedrà nessuno ma è l’unico modo in questo momento per esprimere i miei pensieri.

*il padre le poggia una mano sulla spalla*

Ho sentito un tocco freddo sulla mia spalla, come una mano fredda che mi sfiora, sei stato tu vero?
Ti voglio bene papà.

Quella volta è stata colpa mia, io ho chiamato Cora. Se non l’avessi fatto ci sarebbero state altre vittime, sarebbe andata peggio.
Ricorda: io ti vorrò sempre bene e sempre sarò fiero di te. Henry è un ragazzo in gamba, ti ha aiutato dove io non ho potuto far nulla. Io vivrò in te ed in lui. Starò sempre con te, non dimenticarlo mai!
Ti amo e ti amerò sempre,Regina.

n.d.a. spero di no aver scritto una cavolata, ad ogni modo, se voleste lasciare un'opinione, l'accetterei volentieri!