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Autore: Heart_break    17/03/2016    0 recensioni
Questo è un CROSSOVER tra Sword Art Online e Angel Beats principalmente, una storia che mescola molti mondi e soprattutto uno, ma che svelerò solo alla fine. Vorreste sapere di che anime si tratta, eh? Lo scoprirete solo leggendo.
(Attenzione: sono presenti SPOILER delle due serie citate, ma anche di Charlotte e Suzuka)
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chi sono? Dove sono? 
Davanti a me vedo un campo da base ball che sembra più un campo di battaglia. Guardando meglio: è davvero un campo di battaglia! E la guerra è in corso... stanno combattendo dei semplici liceali con delle armi vere?! 
Un'esplosione e spariscono dalla mia vista. 
Una figura femminile, saltata fuori dalla nuvola di polvere, si posiziona davanti a me a mo' di scudo, dandomi le spalle. 
Quei capelli... li ho già visti, quel profilo... ma dove? Se solo ricordassi qualcosa... ''chi sono?'' continuo a ripetermelo da quando ho aperto gli occhi e sono comparsa qui. Ma dov'è qui? 
«Scappa! Io li distraggo per un po' nel frattempo.» Non si volta e continua a guardare cos'ha di fronte; io sono immobile, terrorizzata dall'oblio della mia memoria, seduta a terra e non riesco ad alzarmi. 
«Non posso.» rispondo a quella voce così rassicurante e familiare. 
Sì, l'ho già sentita, ne sono sicura. 
I capelli legati in quel modo...
In un attimo la mia vita mi viene addosso come una tempesta, è un turbine di ricordi che si schiantano contro di me. Ora ricordo! Ricordo tutto... tutto tranne come ci sia arrivata qui! A questo però, potrò pensare poi, il vero problema è capire perché ho mia sorella davanti agli occhi. Che io sia impazzita? Che lei sia viva? 
«A-aiko...?» 
«Yuuki...» si gira col busto e mi guarda con sorpresa e preoccupazione «... mi hai raggiunta.» Due lacrime scendono da quegli occhi che non vedevo da tempo. Vorrei abbracciarla, ma lei si dimostra più veloce di me. Mi afferra per una mano e trascina via di corsa verso quello che sembra un bosco. La seguo, ma continuo a non capire. 
Dopo un po' ci fermiamo col fiatone dietro ad un albero. 
«Yuuki, forse non l'hai ancora capito... è normale, ma il fatto è che sei morta.» 
«Morta?! Come?! Com'è possibile?!» No, in realtà non mi dovrei sorprendere così... io ero malata. 
Ora che ci penso, sarò riuscita a mantenere la promessa degli Sleeping Knights? Gli ultimi ricordi che ho, sono tutti sfuocati... 
«So che sei sconvolta, ma non preoccuparti. Capita spesso che non ci si ricordi come sia successo. Non sforzarti di pensarci.» 
Le sue parole suonano rassicuranti, ma due ragazzi che devono averci seguite, ci appaiono alle spalle e destabilizzano la mia quiete appena acquistata. 
«Arrendetevi!» 
«Mai!» urla contro di loro Aiko. Imbraccia un fucile di ultima generazione e li guarda cercando di intimidirli. I due ragazzi che sono vestiti in uniforme scolastica esitano per un attimo, ma anche loro sono armati. Mi accorgo solo ora che anche lei indossa un'uniforme che pare proprio la versione femminile di quella del nemico. 
Due spari e mi accascio al suolo. La voce di Aiko mi rimbomba nella testa
«Maledetto!» 
Un altro sparo, ma lo sento così lontano...

Un soffitto. C'è la luce accesa... dove sono ora? Ricordo benissimo tutto, ovviamente non come abbia lasciato la Terra. 
Mi volto e vedo mia sorella pensierosa guardare il pavimento prima di notarmi. Si avvicina
«Yuuki, come ti senti? Dovresti esserti ripresa.» 
«Ai-chan...» piango senza una motivazione in particolare. Eppure mi sembra che, proprio perché non ci sto capendo niente, tutta questa storia sia così insopportabile. E piango ancora più forte. 
Aiko mi da due carezze sulla testa.  

Si è fatta notte. Questo mi fa pensare che i giorni trascorrano in qualche modo. La porta della stanza, in cui mi trovo da dopo gli avvenimenti nel bosco, si apre: un vassoio con la cena precede Aiko nel venirmi in contro. 
«Hai fame? Ti ho portato qualcosina da mangiare.» 
Sinceramente «Non molta... cioè vorrei sapere alcune cose prima...» 
«Certo.» mi risponde, poggiando il vassoio sul comodino accanto al letto che non ho ancora avuto il coraggio di lasciare. 
«Per prima cosa vorrei sapere cosa ci facciamo qui, poi perché stavi combattendo con dei tuoi compagni di scuola e... e il resto mi verrà in mente!» Il mio tono è accusatorio, spero che me lo perdoni. So che non è colpa sua se non sto capendo niente. 
«Cosa ci facciamo qui... non lo so esattamente nemmeno io.» me l'aspettavo «Tuttavia so che in questa scuola arrivano tutti coloro che hanno vissuto una  vita breve e ingiusta. Prima di noi ci sono state altre persone che hanno lasciato un messaggio.» 
«Un messaggio?» cosa significa? E poi, perché quel ''una vita breve e ingiusta'' mi è suonato così pieno di rancore? 
«Sì, hanno inciso sull'ingresso della scuola un messaggio che in sostanza dice qualcosa al riguardo del fatto che essere in questo posto non deve terrorizzarci e che dobbiamo realizzare i nostri sogni senza troppi indugi...» 
Sta stringendo la gonna con amarezza. Deve esserci dell'altro. 
«Dov'è il problema in questo?» 
«Il... il problema è che chi realizza i propri desideri, poi scompare e nessuno sa che fine faccia.» 
Perché realizzare i propri desideri dovrebbe portare ad un esito così crudele? 
Cos'era? 
Ho visto la mia immagine riflessa su di uno specchio o qualcosa di simile però, non ero io, era il mio avatar di Alfhiem.
«Tutto a posto?» 
Mi riprendo subito «Certo... comunque, dicevi che qui arriva chi ha vissuto poco ehm... ecco mi chiedevo: c'è anche Merida?» 
Abbassa lo sguardo «Lei era qua fino a poco tempo fa, ma poi ha deciso di abbandonarmi per frequentare la scuola e godersi questo ''soggiorno'' finché...» piange «... non ha realizzato il suo sogno ed è scomparsa.» 
Cosa? Merida non è qui? Non la rivedrò mai più?! 
Fuori da queste mura si sente una gran confusione, qualcuno sta urlando ''comandante''. Provo ad allungarmi col corpo come per raggiungere quella voce. Nello stesso attimo Aiko si asciuga il viso. 
Non ho ancora capito cosa stia succedendo e vorrei sapere altro su Merida che la porta apertasi prima dolcemente, ora si spalanca con vigore. Un ragazzo alto dai capelli chiari, con indosso la divisa scolastica vista su quei due di prima, e lo sguardo dolce si affaccia sull'uscio «Comandante, l'attacco alla mensa non è andato come speravamo! Dobbiamo intervenire anche noi della prima squadra?» 
Prima squadra? Attacco alla mensa? 
Ai sembra così diversa da un attimo fa: adesso è seria e calma, troppo per la preoccupazione che invece è trasparita dalle parole di questo ragazzo. Starà sicuramente architettando qualcosa. Non è cambiata per nulla. 
«Manda la terza squadra come supporto e chiama gli altri della prima!» Si alza dalla sedia mentre parla, ignorandomi completamente, ma ci penso io farmi notare «Ai... chi è il nemico? Vengo con voi.» 
Non so cosa stia accadendo, ma se c'è da combattere ed è affianco di mia sorella non ho paura di lanciarmi nella mischia. 
Lei mi guarda compiaciuta «D'accordo! Andiamo!» 
Non ho ricevuto una risposta completa, ma mi alzo da questo letto e infilo le scarpe che vi sono accanto, non ho bisogno che mi venga detto che siano le mie, ho la certezza che lo siano. 
Mi riesco a vedere mentre infilo i piedi nelle scarpe osservando la mia immagine riflessa sul vetro dell'unica finestra della stanza. Sono io in uniforme scolastica, camicia bianca, gonnellino viola... ma soprattutto sono io e sto bene. Sono in forma, sono come non mi vedevo da anni: i miei capelli a caschetto, il mio viso, la mia pelle... sono sani. 
«Cosa fai Yuuki?» 
É già a metà corridoio. Ha ragione, anche se non ho compreso bene la situazione, sembra proprio che non ci sia un minuto da perdere! 
«Arrivo.» 
Percorro di corsa il corridoio, ma noto che ci sono altre stanze e che siamo anche ad un piano alto. Credo che si tratti di un dormitorio per com'è strutturato l'ambiente. 
Davanti a me Aiko e il ragazzo di prima mi precedono, a noi si aggiungono altre persone. Sono circondata da altri coetanei e coetanee. Dopo essere usciti tutti dall'appartamento senza proferire parola, in lontananza udiamo i segni di una battaglia. 
Sono fuori allenamento, ma posso farcela. Posso. 
Ai-chan rallenta il passo, dà delle istruzioni al gruppo di estranei che mi hanno accerchiata e poi si avvicina a me. Ha in mano la stessa arma che le avevo visto prima e un'altra simile. 
«Prendi.» mi passa quella nuova «Non è come nei videogiochi, ma quasi. Anche se dovessero colpirti fino ad ucciderti, non moriresti... prima nel bosco ti hanno sparato dritto nel cuore, ma come vedi sei ancora qui.» 
«EH? COSA?!» 
«Te l'ho detto: in questo mondo siamo già morti... se ci feriamo o peggio, ritorniamo subito come nuovi. Comunque, te la senti di combattere?» 
Tutto è sempre più complicato, ma su questo non ho dubbi «Sì! Andiamo... a-aspetta, ma non mi hai ancora detto chi è il nemico...» 
«Un fantasma e il suo seguito.» 
«Un fantasma?!» 
«Ti spiegherò tutto più tardi, per adesso ti basta sapere che devi colpire tutti quelli che ti verranno in contro chiedendoti di unirti al consiglio studentesco.» 
«V-va bene.» 
Qua si fa tutto più incomprensibile, ma non importa. Per il momento metterò da parte i miei dubbi e mi lancerò all'attacco. 
Più avanziamo e più si avvicina lo scontro e con esso la tensione. 
«Yuuki, mi raccomando cerca di restare tutta intera!» mi urla Ai. Cosa vorrà dire con questa frase? Va bene, non importa. Meno domande e più azione, ho detto. 
«Stai tranquilla, vedrai quanto sono diventata forte.» 
***

Sono passate poco più di due settimane dalla mia comparsa in questa specie di purgatorio e nel frattempo ho chiesto maggiori informazioni sulla situazione. Tra tutto ciò che mi è stato raccontato la notizia che mi ha fatto più piacere venire a sapere è che il ragazzo alto dallo sguardo gentile è Clovis. Quando l'ho saputo non sono potuta trattenermi dal saltargli addosso e abbracciarlo per la felicità. Di Merida, invece, non sono riuscita più a chiedere altro ad Ai-chan. 
Mi ha raccontato però, per cosa e contro chi combatte. In poche parole, il presidente del consiglio studentesco, il fantasma, si è assunto il compito di far rispettare a tutti quelli che arrivano le regole dell'istituto in modo che ognuno possa realizzare i propri sogni. Dalla sua parte ha molti ragazzi e anche il sistema: infatti, la scuola è gestita come da degli npc che allo stesso modo dei videogiochi sembrano sconnessi dal mondo che li circonda e ripetere all'infinito il loro ruolo. Gli npc in questo assurdo posto sono tutti insegnanti che seguono le direttive del consiglio studentesco e quindi del fantasma.
Di quest'ultimo, inoltre, si dice che sia stato condannato a restare qui finché non si sarà congiunto con l'altro se stesso, ma fino ad ora nessuno ha capito cosa significhino queste voci di corridoio. Per quanto mi riguarda, non ho molto interesse a scoprirlo. Mi basta sapere che fa il prepotente e che vuole farci sparire tutti. 
Ai-chan sta combattendo da tempo contro di lui e non è ancora stata in grado di fermarlo. In compenso è riuscita a reclutare alcune persone dalla propria parte e a creare un fronte diviso in squadre che mette caos nella scuola e si conclude sempre in una guerra. 
Chi si è unito a lei, lo ha fatto perché vuole ribellarsi a quella che sembra la volontà divina. Tutti hanno la certezza che il fantasma sia un messaggero giunto qui per farci sparire. Una mossa falsa e non resterebbe nulla di nessuno! 
«Yuuki, invece di perdere tempo sul davanzale della finestra perché non mi aiuti a portare questa roba in palestra?» 
«Clovis! Mi hai spaventata...» 
Dal vetro di ogni aula di questa scuola si può vedere un paesaggio così vero, eppure ogni volta che mi affaccio mi chiedo in continuazione se non stia sognando. 
«Allora?» 
«Sì, eccomi, ti aiuto.» 

«Cosa stiamo portando in palestra?» 
«Uno scherzetto per la giornata della sport.» Mi viene risposto con sorriso ammiccante.
«Sabotaggio, quindi...» 
«Esattamente.» Entriamo nella stanza più grande della scuola - no forse la seconda. L'aula magna è la più grande – dove alcuni ci aspettavano per l'allestimento e appoggiamo gli scatoloni a terra. 
Lunghi capelli azzurri mi appaiono davanti agli occhi, provo a raggiungerli 
«Asuna...» 
Li afferro, ma mi sfuggono tra le mani. Ho avuto una visione. 
«Yuuki, che hai? Perché stai piangendo?» 
É vero, sto piangendo, ma non riesco a fermarmi perché sono troppo felice «C-clovis... ci siamo riusciti.» 
«Riusciti a far cosa?» Mi guarda confuso e premuroso. 
Se riuscissi a smettere di singhiozzare te lo direi subito. 
Respira Yuuki, respira.
«Gli... Sleeping Knights hanno messo la loro firma sul monumento degli spadaccini.» 
«Gli Sleeping Knights cosa?» 
Al solo udire quel nome anche Clovis ha cambiato espressione. 
«Se non mi spieghi meglio quello che vuoi dire, non ti capisco...» Anche lui si è messo a piangere. 
«Non piangere...» 
«Ma anche tu stai piangendo...» 
«Sì, ma io sono felice...» mentre gli parlo si passa la manica della camicia sugli occhi; io lo imito e asciugo i miei. Attorno tutti hanno smesso di lavorare per guardarci. 
D'un tratto una voce diretta e severa riporta sull'attenti me, Clovis e i curiosi 
«Cosa succede qui?» 
Non ho bisogno di oltrepassare con lo sguardo la figura del mio compagno di avventure per riconoscere Aiko. Sarà passata a dare una mano e allo stesso tempo a controllare la situazione. Non posso biasimarla, dopo tutto lei è il capo qui. 
«Yuuki...?» 
Cavoli, mi ha scoperta in questo stato... non sto facendo altro che versare lacrime da quando sono arrivata, ma questa volta è diverso. 
Mi dirigo verso di lei «Aiko...» e continuo disperatamente a ad asciugare gli occhi, ottenendo l'effetto contrario «... ho ricordato tutto finalmente.» 
«Come ti senti?» 
«Felice.» chiudo gli occhi e sorrido nella speranza di riuscire a smettere di piangere, e per un attimo ci riesco.  

Ho insistito tanto con Aiko perché mi lasciasse finire di aiutare in palestra che alla fine si è arresa. Abbiamo organizzato un sabotaggio perfetto che non piacerà per niente al presidente del consiglio studentesco. Non sto più nella pelle, spero che domani arrivi presto. Chissà come reagirà questa volta il fantasma!
Da quando ho ricordato tutto, mi sento piena di energia. Gli Sleeping Knights sono stati fantastici... a proposito non ho ancora raccontato molto agli altri, appena sapranno cosa siamo riusciti a fare saranno felicissimi anche loro. 
«Yuuki.» 
Mi giro di 180 gradi verso la porta di quella che è diventata la mia stanza e, come ho immaginato, vi ritrovo Ai-chan. 
«Dimmi.» 
Entra, si accomoda gentilmente sul letto e, mentre si volta verso di me che do le spalle alla finestra, mi parla.
«Sono passata per sapere come ti senti... non hai voluto far pause oggi e...» 
«Tranquilla sto benissimo, almeno in un certo senso.» 
«Ti va di parlarmi di quello che hai ricordato?» 
Non aspettavo altro che dirtelo! Ma poiché eri piena di impegni per tutto il giorno, ho aspettato che venissi tu da me, per questo «Assolutamente sì! Devi sapere che dopo che tu e Clovis ... e anche Merida ve ne andaste, apparve sul mercato un gioco straordinario, chiamato Alfheim online.» 
«Alfheim?» 
«Sì, detto anche ALO era ... è un VRMMORPG ad ambientazione fantasy in cui i giocatori possono scegliere di appartenere a razze diverse per colori e tipologie di combattimento e tutti hanno la possibilità di volare.» 
«Volare?» 
«Sì è un'esperienza fantastica! Dovr-» ''Dovresti provarlo'' ma cosa sto dicendo?! «... comunque la cosa fondamentale di ALO, almeno quello a cui ho puntato con gli altri non erano le caratteristiche battaglie tra razze, ma il mondo di Aincrad.» 
«Ah sì? ... mi sembra di aver già sentito questo nome.» 
Sembra seria a riguardo, magari ci sono altri giocatori di Alfheim in questo posto oppure «Per caso hai sentito parlare di Aincrad riguardo a SAO?» 
«SAO... Sword Art Online?» 
«Esatto!» 
Mi siedo anch'io sul letto: stare ferma senza far nulla mi stanca più che combattere. E in un attimo mi accorgo che parlare con Aiko sia stato ciò che mi è mancato più di tutto negli ultimi tempi.
«Non è forse quel gioco per cui sono morte molte persone a causa del suo creatore?» 
«Sì, devi sapere che su Alfheim ho incontrato gli eroi che hanno concluso SAO.» 
«Davvero?» 
«Già e una di loro è diventata una Sleeping Knights... è grazie a lei se siamo riusciti a lasciare un piccolo minuscolo segno di noi nella storia.» 
«In che senso? Non ti capisco...» 
«Giusto. Ora ti spiego meglio: Aincraid è un castello fluttuante sviluppato su cento piani che da SAO è apparso su ALO. Ogni piano ospita città e villaggi collegati tra loro da foreste, montagne e tanti altri paesaggi naturali. Per passare da un piano all'altro bisogna eliminare i boss dei piani. Una volta sconfitti, il nome della gilda che supera il livello appare su un monumento del primo piano.» 
«Aspetta, non avrete scritto il nome degli Sleeping Knights sul monumento?!» Mi interrompe entusiasta. 
«Esatto.» replico soddisfatta «Ma abbiamo lasciato scritto il nome di ognuno di noi.» 
Ai mi guarda in cerca di comprendere dove sia la differenza tra le due cose, meglio che continui a spiegare «Perché venga scritto il nome di ogni membro della squadra, questa non deve superare il numero di sette giocatori...» 
«Siete riusciti da soli a sconfiggere il boss di un piano?» 
«Non da soli. Avevamo bisogno dell'aiuto di un settimo giocatore, forte quanto noi ... perciò mi misi alla sua ricerca ed è così che ho incontrato Asuna.» 
«Ah, la persona di cui mi stavi parlando prima. Ora capisco.» 
Un brivido mi percorre la schiena e mi costringe a raccogliermi in me stessa. Fino ad un attimo fa mi sentivo piena di energie «Ai-chan, da qui in poi inizia la storia dei miei ultimi giorni di vita...» 
Non avevo realizzato quanto avrebbe potuto fare impressione questa situazione.
«Voglio sentirla, Yuuki. Voglio sentire questa storia.» 
Ai si è pronunciata in avanti col busto senza che me ne accorgessi cercando il mio sguardo dietro le ginocchia. Non so come ci riesca, ma è in grado tranquillizzare tutti con dei semplici gesti o poche parole, anche a casa o nei videogiochi era così. Nei momenti più difficili era l'unica che riusciva a mantenere fermezza e a trasmetterla agli altri. 
Mi rilasso e abbasso le gambe per risedermi composta 
«D'accordo.» 
In risposta mi sorride spensierata. 
«Allora, ero arrivata alla mia ricerca del settimo giocatore...?» 
«Sì.» 
«Trovare un giocatore degno di diventare uno Sleeping Knights fu un'impresa ardua. Per riuscirci iniziai a sfidare tutti i giocatori di ALO. [...] C'erano avatar di ogni tipo: alcuni volavano e parevano angeli, altri mi erano attorno in ginocchio mentre affianco a me c'erano le persone a me più care. Così è come è andata. Il resto lo sai anche tu. Ho aperto gli occhi ed ero in prossimità del campo da base ball di questa scuola.» 

La scorsa notte ho raccontato ad Aiko di tutta la mia vita da quando lei se n'è andata fino a quando l'ho rincontrata e alla fine mi ha detto che si sente fiera di me. Sono felice di averla ritrovata: è stato un miracolo... per questo non capisco perché in un luogo così bello si possa nascondere una verità tanto crudele. 
«BENVENUTI ALLA QUARTA EDIZIONE DELLA GIORNATA DELLO SPORT..»
«QUINTA VORRESTI DIRE...»
«È SOLO LA QUARTA PER ME! ... » 
Gli annunciatori... sta per cominciare lo spettacolo. Se tutto andrà secondo i nostri piani durante la prima gara, che è la staffetta, tutto filerà liscio; i veri problemi inizieranno con i giochi con l'acqua. 
Il mio compito è quello di controllare che vi sia via libera all'ingresso principale, anche se l'attenzione di tutti sarà rivolta sul retro, dove si svolge l'evento. Infatti, è più che probabile che i membri del consiglio studentesco si assicurino di mantenere l'ordine. Ed eccomi qui a fare da palo mentre gli altri si divertiranno, dal momento che non ho ancora scelto di far parte di nessuna squadra, mi usano un po' tutti come jolly. Tutta colpa di Aiko che mi ha chiesto se volessi creare una mia squadra o unirmi alla sua o ad un'altra, se non riesco a decidermi! Mi piacerebbe essere il comandante di una squadra però, anche far parte di quella di Ai-chan non mi dispiacerebbe, per non parlare delle altre squadre che sembrano tutte interessanti a partire dal secondo team capitanato da Misa Kurobane, che più che una ragazza è un vulcano. Poi ci sarebbe quello di Kazuki Tsuda, un ragazzo che l'onee-chan descrive con una sola parola: irresponsabile, ma al di là di ciò anche lui è un ottimo leader ... ma anche le altre squadre non sono male, piango...
Comunque, a pensarci bene è la prima volta che vengo da questa parte della scuola. Per comodità entro sempre dall'ingresso secondario perché si trova più vicino al dormitorio... se non sbaglio è qui che hanno lasciato quel famoso ''messaggio''. 
Che non si tratti delle parole incise su quella specie di lapide di fronte all'entrata? 
«Cara persona che sei giunta qui, non preoccuparti se non sai chi sei e dove sei, presto ti ricorderai della tua vita e capirai di essere morta. 
Potresti non credermi, ma è così.
Inizialmente ti sentirai terrorizzata, frustrata o addirittura incavolata, soprattutto perché capirai anche, che qui arriva chi ha vissuto una vita breve e spesso ingiusta. Ma non lasciarti prendere dalla rabbia e dal risentimento, in questo posto potrai realizzare tutti i tuoi sogni e abbandonare ogni attaccamento alla vita per cominciarne una nuova. Questo è quello che ci auguriamo per noi e per te, perciò rimboccati le maniche e datti da fare!
Firmato S.S.S.»  
Aiko ha veramente letto queste parole? Quando me ne ha parlato mi era sembrata infastidita come se non le accettasse, come se si rifiutasse di crederci ... non ha senso. Riesco perfettamente  a comprendere la premura di questi ragazzi che hanno voluto lasciarci un segno, un messaggio di speranza e riesco forse a capire anche la scelta di Merida. 
Aiko deve sapere che non l'ha abbandonata e che l'aspetta altrove e deve sapere che è inutile vivere per l'eternità piena di rancore.
Non ho un minuto da perdere, devo parlarle! 

Avrò fatto bene ad abbandonare il mio posto di guardia...
Boom 
«Ahi! Che male...» Sono inciampata su qualcosa? Ma cosa? Non c'è niente ... EH?! Ma c'è un senpai a terra!
«Scusami.» 
Si scusa lui? Sono stata io ad investirlo probabilmente.
«No scusami tu, è stata colpa mia. Stavo correndo sovrappensiero e...» 
Che persona gentile: si è alzato frettolosamente per tendermi una mano e aiutarmi a mettermi in piedi. 
«Scusami tu, davvero. Ero qui accovacciato e forse non mi hai visto.» 
Cosa ci faceva accucciato a terra tutto solo in un angolo della scuola? 
Un attimo, ma ha gli occhi lucidi «Per caso stavi piangendo?» 
«No no! Assolutamente... comunque se stai bene, vai pure alla gara e scusami di nuovo.» 
«La gara? Non stavo proprio andando lì... ehm ecco tu non ci vai?»  
Che faccia scura, avrò detto qualcosa di sbagliato? 
«No, io non me la sento di andarci.» 
Allora piangeva davvero. 
«Se posso... come mai?» 
«É la prima volta da quando sono qui che mi faccio vedere in questo stato.»
«Mi dispiace, se non ti va di parlarne me ne vado...» 
«A-aspetta! Non volevo cacciarti.» 
Menomale che mi ha fermata, ma sarei rimasta qui ugualmente perché mi sarebbe dispiaciuto lasciarlo così, magari dopo aver parlato si sentirà meglio. 
«Quando andavo a scuola c'era una ragazza che era la mia migliore amica e frequentava insieme a me il club di atletica... eravamo inseparabili. Lei era sempre pronta a difendermi e a proteggermi. Purtroppo però, a causa di un incidente mi sono separato da lei e non sono riuscito a mostrarle che l'avrei difesa anch'io...» 
«Ho capito... le gare di atletica non ti stanno proprio simpatiche...» 
«Già... e non saprò mai qual era la sua risposta...»
Non ho sentito bene le ultime parole perché le ha bisbigliate, ma dal ghigno agghiacciante che mi ha lanciato riesco a immaginare che si sia riferito ancora a quella ragazza di cui parlava. 
«M-ma non preoccuparti! Sono sicura che se farai del tuo meglio qui, un giorno la rivedrai!» 
Non ho finito di parlare che si appoggia con la schiena sulla parete dell'istituto che abbiamo affianco. Sembra che abbia sbagliato di nuovo a dire qualcosa...
«Per me non è così, io non posso essere felice qui, devo aspettare...» 
Non capisco, ma «Non dire così... hai letto il messaggio degli S.S.S.? Bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare!... vieni con me!» 
«Dove?» 
Lo afferro per la mano con cui si stava reggendo il polso dell'altro braccio «Andiamo!» e lo porto con me. Non so perché sento che mi stia a cuore, lo voglio aiutare e non perché mi ha fatto pena... vorrei solo vedergli un bel sorriso stampato sulla faccia. Spero di potergli mostrare quanto possa essere bella la giornata dello sport... per questo devo darmi un mossa e raggiungere Ai per fermare il sabotaggio! 

Dove si è cacciata? 
«Stai bene? Abbiamo corso per tutto questo tempo, ma cosa stiamo cercando? » 
Se non regolo il respiro, rischio di morire per il fiatone. 
«... mia sorella.» Aria, ho bisogno di aria. 
«Yuuki? Ma che ci fai qui? Non dovevi sorvegliare l'ingresso principale?»
Oh eccola! 
«... ti stavo cercando...» 
«E tu cosa ci fai qui?!» 
Mi raddrizzo per vedere a chi si stia riferendo e ce l'ha proprio con il senpai che ho trovato. 
«Io?! Tu...!»  
Anche lui sembra conoscerla.
«Yuuki!» 
Perché Ai è arrabbiata? 
«Cosa ci fai con il presidente del consiglio studentesco?!» 
«EEEH?!» Il presidente del consiglio studentesco?! 
Me l'ero immaginato diverso: un prepotente forse, ma non un ragazzo così gentile e insicuro e buono, come può essere possibile?! Ora capisco perché ha detto che per lui non è come gli altri, la leggenda del fantasma deve essere vera, anche se mi rifiuto di crederci. Una persona che ha organizzato una giornata così divertente per molte persone e allo stesso tempo così triste per sé, non può meritare di non andarsene da qui e ricominciare!
«Ai-chan...» La diretta interessata mi guarda seria così come lo è diventato improvvisamente il mio tono «è necessario che ribelli e consiglio studentesco smettano di combattersi.» 
Sleeping Knights non so cosa accadrà d'ora in poi, però ho promesso che avrei fatto sempre del mio meglio, per cui aspettatemi e anche tu Asuna, perché il guerriero più forte di Alfheim tornerà! 
In qualche modo.




Nota dell'autrice: ... e la serie misteriosa è ... Golden Time! Come suppongo abbiate indovinato leggendo. Non ho avvertito della presenza di spoiler riguardo a questa serie perché se non l'avete ancora vista (o finito di vedere) non vi dice molto quello che ho scritto. (a seguire SPOILER) Infatti per chi l'ha vista, invece, potete inquadrare la storia verso l'ultimo episodio con la variante che Linda non ha incontrato il ''fantasma'' di Banri, ma è scappata via a fare i fatti suoi dopo aver lanciato le scarpe (come, invece, fa dopo aver detto di sì al fantasma nella serie).
Sì lo so povero timido complessato Banri, ma mi piace la crudeltà, intesa come ingiustizia, nel dramma c': 
   
 
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