Fumetti/Cartoni americani > Giovani Vendicatori/Young Avengers
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Autore: YoungAvengersLover    17/03/2016    0 recensioni
Una raccolta di One-Shot sulle relazioni all'interno del team degli YA, perché sono fantastici.
14.Nate/Cassie: Cos'è successo dopo che Nate è entrato nel timestream per recuperare Cassie? Perché non l'abbiamo più visto da allora? Che sia morto? Io non credo. [Nate!Centric][Spoiler!Children Crusade]
15.Cassie/America: Cosa sarebbe successo se gli YA si fossero incontrati in circostanze differenti? Per esempio in prigione dopo esser stati catturati dai grandi? [What if?][Prison!AU][Cassie!Angry][Avengers!Policemen]
16.Loki/Billy: Billy è nato in una famiglia che usa metodi che a lui non piacciono per niente e, su ordine della madre, scappa via per salvasi. Loki invece non ne può più delle bugie di suo padre e fugge di casa per cercasi un lavoro decente. C'è qualche possibilità che questi due si possano incontrare? [NoPowers!AU][Mafia!Maximoffs][Attorney!Loki]
Ne arriveranno altri... Ma dovrete leggere la storia per sapere di cosa parlano!
La coppia usata sarà nel titolo del capitolo, quindi potrete scegliere la coppia che più vi piace o vi ispira!
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Billy Kaplan/Wiccan, Kate Bishop/Hawkeye, Thomas Shepherd/Speed, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Threesome
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NA: Altra coppia canon! Yay!

Titolo: I sacrifici devono essere fatti

Personaggi: Cassie Lang/Stature; Jonas Shade/Vision II; Billy Kaplan/Wiccan; Ultron Shade; Scott Lang/Ant-Man; Tommy Shepherd/Speed (menzionato)

Coppie: Cassie Lang/Jonas Shade; Jonas Shade/Ultron Shade; Cassie Lang/Scott Lang; Jonas Shade/Scott Lang; Billy Kaplan/Jonas Shade

AU: Dove non hanno poteri, Jonas ha molti problemi con il nonno Ultron, ma un giorno incontra una ragazza che lo spinge a combattere e ottenere quello che vuole.


I SACRIFICI DEVONO ESSERE FATTI

La vita di Jonas non era granché. Tutto quello che doveva essere bello e tranquillo era invece una tortura infernale. Ogni giorno era consapevole che, una volta tornato a casa doveva subire la cattiveria di suo nonno.

Suo nonno era chiamato da tutti Ultron per ragioni sconosciute. Tutti sapevano come si comportava con suo nipote, ma nessuno faceva nulla e Jonas spesso si ritrovava a doversi medicare le ferite causate dalle schegge di vetro delle mille bottiglie scolate dal nonno e usate contro di lui.

L'unica persona che non lo sapeva era una ragazza del quartiere, Cassie Lang. Aveva i capelli color miele, gli occhi marroni e un sorriso in grado di portare la felicità a chiunque. La sua migliore amica era una conoscente di Jonas, Kate Bishop, e aveva promesso al ragazzo di non parlarle mai della sua situazione familiare. 

A volte però, è necessario un piccolo sacrificio da parte di tutti, Jonas compreso. Non si aspettava che quel giorno arrivasse. Stava per attraversare la strada pensando ai fatti suoi, principalmente a come sfuggire al suo diabolico nonno, per poi essere interrotto brutalmente dalla ragazza bionda chiamata Cassie che viveva di fronte a casa sua. 

"Ehi, Jonas!" Gridò lei, correndo verso di lui. Jonas si fermò e la guardò in viso: era bellissima quel giorno. I capelli biondi erano accuratamente raccolti in una coda bassa e alcuni ciuffi ribelli sfuggivano al codino, gli occhi blu erano più profondi del solito, come se fossero due oceani, e sorrideva più felicemente del solito. Il ragazzo le sorrise gentilmente e la aspettò sul ciglio della strada. "Jonas, ti va di... Non so... Venire a casa mia domani? Mio padre ha tanto chiesto di vederti! E non preoccuparti se è un poliziotto, è simpatico! L'ha detto anche Kate quand'è venuta per la prima volta!" 

"Emh... Va bene. Mi farebbe molto piacere venire a casa tua, Cassandra." Rispose Jonas, utilizzando il nome della ragazza per intero. Gli piaceva tanto quel nome, in greco voleva dire 'trionfante'. Ed è una cosa vera. In qualsiasi cosa faccia, se si impegna e ce la mette tutta, eccelle. Forse era la cosa del suo carattere che preferiva.

"Grande!" Disse lei, trascinandolo verso la strada e piena di volontà di accompagnarlo a casa. Jonas la lasciò fare, non gli dispiaceva vederla così estasiata. Li doveva gustare quei momenti di felicità prima di arrivare a casa. Arrivati là dopo aver chiacchierato un po', Cassie salutò il ragazzo e lui entrò in casa, quasi subito aggredito dal nonno.

"Chi era quella? Perché ci hai messo tanto? Hai fatto il tuo lavoro? Hai le bottiglie?" Lo tempestò di domande lui, prendendolo per il colletto della maglia e sbattendolo contro il muro. Sarà anche debole a causa del cancro diagnosticato un paio d'anni fa, ma cavolo, era forte. 

"Sì, è tutto dentro la mia borsa." Disse Jonas, facendo in modo che il nonno si staccasse da lui e si precipitasse sulle bottiglie di alcool che il ragazzo aveva preso da un suo conoscente. Avere amici con padri amanti dell'alcool è utile a volte. Fortuna che Tommy era veloce ed efficiente.

Non voleva assistere alla scena dove suo nonno di ingozzava di cibo a alcoolici insieme, perciò si diresse verso la stanza di suo fratello minore Billy per vedere se era tutto a posto. Lo vide rannicchiato sul letto con una cicatrice nuova e una ferita ancora fresca. Si vede che Ultron si era già sfogato con lui. Jonas tentò di palargli, ma l'istinto gli suggerì che forse quello non era il momento migliore, anche lui aveva i suoi problemi.

Così andò a lavarsi e, appena uscito, vide che c'erano tre chiamate perse da parte di Kate. Non lo chiamava spesso. Lui si incuriosì e la richiamò una volta vestito e in camera sua con la porta chiusa.

"Finalmente!" Gridò una voce che non era di Kate. Si chiese chi poteva essere, quando finalmente relazionò il tono di voce a quello di Cassie. Ma che cosa ci faceva lei con il telefono di Kate e, soprattutto, perché lo stava chiamando? Si conoscevano appena, dopotutto. "Jonas, sono Cassie! Ho il telefono di Kate perché si rifiutava di darmi il tuo numero e ogni volta che le chiedevo qualcosa su di te si incupiva e non mi rispondeva, così ho fatto delle ricerche."

"Ricerche? Come puoi fare delle ricerche su di me? Poche persone sanno della mia esistenza e non sono registrato su nessun sito o social network." Chiese incuriosito Jonas, facendo ridere Cassie in un modo che non aveva mai sentito prima. Era come se fosse intenerita da lui.

"Beh, non esattamente 'ricerche'. Oggi quando ti ho accompagnato a casa ho visto cos'è successo con tuo... Nonno presumo? Sì, insomma, quella scenata che ha fatto quando sei entrato." Rispose Cassie facendo riferimento a una mezz'ora prima.

"Non immischiarti in questa faccenda Cassandra, è pericoloso quell'uomo... Non sai cosa ti farà quando scoprirà cosa hai intenzione di fare..." Disse Jonas sperando di essere ancora in tempo per fermarla. Sfortunatamente, suonarono al campanello e capì che non c'era più niente da fare.

"Chi è?!" Sbuffò Ultron, facendo precipitare Jonas fuori dalla porta e andare verso quella d'ingresso. Una volta aperta, di fronte al nonno scorbutico c'era un uomo in divisa da poliziotto, dai capelli e gli occhi marroni che, per forza di cose, doveva essere il padre di Cassie.

"Scott Lang. Polizia di New York. Lei è in arresto per sfruttamento e violenza contro i minori affidatole. Ora mi segua senza opporre resistenza, per favore." Disse con calma il poliziotto mostrando il distintivo e sorridendo al ragazzo dietro il vecchio. 

"Non può dimostrarlo!" Gridò infuriato, prendendo Jonas vicino a lui senza che il giovane si ribellasse. Aveva paura di lui da quando uccise i suoi genitori davanti a lui e suo fratello. "Diglielo Jonas! Digli che si sbaglia!" 

Il ragazzo ebbe l'impulso di dargli ragione, ma Cassie aveva ragione. Doveva ribellarsi. Se non lo avrebbe fatto, sia lui che Billy avrebbero subito altre ingiustizie piuttosto violente. "No. Non si sbaglia. Agente, può prenderlo."

"Pagherai per questo, brutto ragazzino ingrato!" Gridò il vecchio mentre veniva ammanettato dal poliziotto, privato di ogni arma a sua disposizione e spinto in macchina, dove c'era un altro agente che lo portò alla centrale. 

"Bel lavoro ragazzo. Dopo questo, puoi stare con mia figlia quanto ti pare e, visto che tu e tuo fratello non avete un posto dove stare, potete venire a casa mia fino a quanto vi pare. Quello lì lo stavamo cercando da tempo." Si congratulò Scott, sorridendo al ragazzo e stringendogli la mano. 

Poco dopo che se ne fu andato e Jonas ebbe calmato Billy, Cassie si fece viva davanti la casa di Jonas. "A quanto pare ti ho fatto un favore grosso come una casa." Disse lei, scherzando.

"Già. Come posso ripagarti? Chiedimi qualsiasi cosa e giuro che la farò." Disse lui, sorridendole per tutto il tempo. Lei sorrise timidamente e arrossì, per poi rispondere.

"Beh, era da tempo che volevo chiederti se volevi... Beh... Uscire un pomeriggio di questi... Cioè, se ti va... Non sei in debito o niente del genere..." Disse lei, facendo sorridere dolcemente il ragazzo moro di fronte a lei. 

"Lo farò certamente, Cassandra." Rispose lui, contento come non mai. Forse, ribellarsi non era poi così male.


NA: Non aggiorno da un po', scusate! Sono stata impegnata con la scuole altre fanfiction che non sto qui a elencare... E forse i Russo faranno un film sugli YA! Sono contentissima!!

Prossimo capitolo: Noh-Varr/America!

   
 
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