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Autore: jacksmannequin    20/03/2016    3 recensioni
Gerard amava disegnare persone in luoghi pubblici casuali, e una certa persona aveva catturato il suo sguardo.
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Attenzione: questa storia non è mia, ma una traduzione dell'utente @PenceyPr3p di Wattpad, che mi ha dato il permesso di tradurla.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Permesso dell'autore per tradurre qui. Storia originale qui.
È una delle prime storie che abbia mai tradotto, perciò perdonate eventuali errori.
-Dan x
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Gerard alzò lo sguardo dal suo blocco per schizzi, osservando lo sconosciuto di fronte a lui. Era in una biblioteca, con la testa bassa e le dita macchiate di grafite, mentre ascoltava ad alto volume gli Iron Maiden con le cuffiette e teneva il tempo di Run To the Hills con il piede.

Era una strana abitudine; si ritrovava sempre a disegnare estranei mentre loro non potevano vederlo. Aveva già disegnato una donna che beveva il suo caffè, un bambino che giocava con i lego nella sezione dei piccoli e una persona che leggeva un libro lontano due posti da lui. Certo, se uno di loro l'avesse visto l'avrebbe trovato terrificante, soprattutto i genitori del bambino.

La persona che stava disegnando ora era più bassa della media, ma si rifaceva con il suo aspetto. Le sue labbra, sottili e adornate da un piercing, erano incurvate in un sorriso interessato mentre sfogliava le pagine di It di Stephen King. I capelli neri erano corti e arruffati dalla sua mano sinistra, che aveva portato a scompigliarli, mentre i suoi occhi verdi erano fissi sulle parole stampate sulla pagina che stava leggendo.

Ad ogni modo, Gerard amava disegnare quel tipo. La sua struttura ossea era perfetta, le sue mani, che tenevano il libro, erano così belle; voleva disegnare quell'uomo in così tante pose, tanti modi, quasi da non riuscire a ragionare. Voleva dipingerlo, disegnarlo con il carboncino, i pastelli, scolpirlo, ma non poteva, dato che quest'uomo era un estraneo, e Gerard era già abbastanza inquietante senza quei pensieri per la mente.

Aveva quasi finito di disegnare le ombre, aggiungendo qualche dettaglio qua e là. Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra mentre guardava il ragazzo leggere; era fantastico, era fottutamente ammaliante. Non solo stava leggendo, stava leggendo un grande libro, e il suo piede si muoveva al ritmo della musica che stava ascoltando con le cuffiette. Gerard l'avrebbe sentita, se solo fosse riuscito a sentire sopra la propria musica, ma sperava che fosse qualcosa di figo; e anche se non lo fosse stato non gli sarebbe potuto importare di meno, visto chi la stava ascoltando.

Voleva solo parlare con quel tizio: chiedergli di uscire per prendere un caffè, magari? Dargli il disegno prima che se andasse e non vederlo più? Non lo sapeva, ma voleva fare qualcosa del genere. Era qualcosa di figo, romantico e carino, ma non era qualcosa che Gerard avesse le palle di fare.

Quindi continuò a disegnare, mentre le sue mani toglievano dal foglio i residui in eccesso della gomma e della matita e i suoi occhi lanciavano di nuovo sguardi davanti a sé. Aveva finito; l'uomo nel disegno era praticamente identico alla realtà, con una differenza: lo schizzo di Gerard non mostrava davvero quanto l'uomo fosse realmente bello.

Dopo aver dato gli ultimi ritocchi, si preparò per andare al bagno. Appoggiò il blocco su un lato del tavolo, si alzò in piedi e mise in pausa la musica. Si dimenticò completamente di chiuderlo, considerando che in quel modo chiunque avrebbe potuto vedere il disegno, e si diresse tranquillamente verso il bagno, inconsapevole del fatto che lo sconosciuto aveva veramente notato Gerard disegnare.

Lo sconosciuto alzò lo sguardo dal libro, ridendo silenziosamente al modo "discreto" di disegnare di Gerard. Si alzò e camminò fino al suo tavolo, con un enorme sorriso sulla faccia e un accenno di rossore che iniziava a comparire sulle sue guance.

Cercò il suo nome nel libro e poi tornò allo schizzo e, preso un pennarello dell'artista, lasciò un veloce messaggio vicino al disegno con le mani tremanti, rimettendo il tappo al pennarello e riposandolo sul tavolo una volta fatto. Dopo, prese velocemente il proprio libro e se ne andò, sperando che l'artista avrebbe visto ciò che aveva scritto.

Gerard tornò al suo tavolo dopo qualche minuto, sospirando con una punta di delusione dopo aver notato l'assenza al tavolo del ragazzo. Voleva davvero andare da lui e presentarsi, magari anche fargli un cenno e sorridergli. Prese il suo blocco da disegno e, dopo, notò un messaggio scritto con una calligrafia illeggibile e disordinata che non era la sua.

Hey! Ho notato che mi stavi fissando - è davvero un disegno fantastico :D sembro davvero così? In ogni caso penso che sia davvero bello e sono davvero lusingato, perciò ti ringrazio! - ho deciso di darti il mio nome e il mio numero e credo che dovresti chiamarmi. 

Con il piccolo messaggio, c'era un 'Chiamami! xoxo' e un numero; Gerard stava arrossendo sempre di più, con un sorriso che aumentava ad ogni parola.

Ciao, Gerard! (Sì, ho dovuto leggere la copertina per scoprire il tuo nome),
-xoFrank. 

   
 
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