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Autore: lapervincachescoppietta    20/03/2016    0 recensioni
Come ho già detto,mi chiamo Lidia, mia zia, Marcella, ha cominciato a chiamarmi Dinovi, principalmente perché non riesce a chiamarmi Lidia, purtroppo non riesce, quindi mi chiama Livia, e a quel punto i miei genitori la correggono: "Marcella! D no V!" Alla fine si è arresa, insomma, io sono diventata Dinovi, che sembra il nome di un personaggio di Star Wars, ma a mia zia non interessa, perché invece di Star Wars, preferisce leggere il Piccolo Principe, perché lei è un'artista e, io, sono come lei.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi chimo Sofia, forse alcuni mi conoscono già, è da tanto che non scrivo, quindi perdonatemi se sono un pò arrugginita. La storia è narrata da Lidia, che sta scrivendo un libro, quindi parla di Lidia che scrive un libro per se, e per la verità lo scrive anche un pò per me, perché dentro questa storia ci sarò anche io, nascosta tra le parole. So che è un pò corto, ma spero continuerete, non so neanche io perché, comunque, vi lascio alla storia, perché alla fine non siete approdati qui per leggere me, ma per leggere Lidia, no?

 

Boom

A me, e a quelle che come me, non hanno mai smesso di lottare per se stesse

 

 

Non sono qui per parlare di argomenti sentiti e risentiti, ma posso dire, dopo un discreto numero di anni, di non aver ancora trovato il libro che mi faccia capire di non essere sola, e proprio per questo ho deciso di scriverne uno mio. Il mio nome è Lidia, Lidia Clara Montigiani, precisamente, mia madre è Francesca Brunelli, funzionaria nella provincia di Forlì, e mio padre è Giancarlo Montigiani, architetto di un ufficio piuttosto piccolo, dove la maggior parte del lavoro si fa in nero, insomma. Vi starete chiedendo perché una persona come me, che apparentemente viene da una famiglia normale decida di scrivere tutto ciò, beh, per la verità non lo neanche io, probabilmente sento il bisogno di condividere e di permettere a qualcuno di riconoscersi in quello che sto scrivendo, perché io ne sento il bisogno.

Arrivati a questo punto potete scegliere se chudere il libro e restituirlo, o posarlo nella vostra libreria, giusto per far numero, e poi dimenticarvelo, oppure potete andare avanti e ritrovarvi in quello che scriverò, in fondo il mio scopo è rendere utile tutto ciò, utile per ritrovarsi, o utile semplicemente per capire cosa non ci piace, perché a volte leggere un libro brutto fa bene e finirlo vuol dire perseverare; anche se spero di non mettere troppo alla prova la vostra determinazione.

 

 

 

Come ho già detto,mi chiamo Lidia, mia zia, Marcella, ha cominciato a chiamarmi Dinovi, principalmente perché non riesce a chiamarmi Lidia, purtroppo non riesce, quindi mi chiama Livia, e a quel punto i miei genitori la correggono: "Marcella! D no V!" Alla fine si è arresa, insomma, io sono diventata Dinovi, che sembra il nome di un personaggio di Star Wars, ma a mia zia non interessa, perché invece di Star Wars, preferisce leggere il Piccolo Principe, perché lei è un'artista e, io, sono come lei. Io non sono eccentrica, non sono una persona speciale, forse sono effettivamente un pò interessante, ma sono di quel tipo che solo pochi riescono a vedere, insomma, in superficie appargo come una persona cupa e infelice, e il problema è che in pochi decidono di andare oltre, perché sono sempre io a dover cambiare e forse questo non mi sta più tanto bene. Ora, cominciamo a parlare di cose serie. Ho quindici anni, sono nata il 19 agosto 2000, e sono una studentessa del Liceo Scientifico, sono in seconda e ho voti discreti, faccio parte di quella categoria "Può dare di più" e lo so, so di essere sveglia, di avere un grande potenziale, e ho anche grandi sogni, ma poche possibilità, i miei compagni invece, hanno tante possibilità e pochi sogni, è questo il problema, ci dicono di sognare, ma alla fine chi sta meglio fra me e loro è scontato.

Sapete qual è il problema principale? Beh, io sono alta, molto alta, molte mie compagne, e compagni, mi arrivano al petto, credo siano solo in due quelli che mi superano, sono alta precisamente un metro e settantatre, e peso ottanta chili, sono tanti, vero? Eh lo so, ho cominciato ad ingrassare alle elementari, riuscivo ad ingannare le cuoche, che mi davano anche tre porzioni di pasta, perché si sa, quando si è piccoli si ha fame, poi non sono mai stata una sportiva, quindi ciò che mangiavo, non lo smaltivo e alla fine sono ingrassata, e io volevo solo essere magra, perché ora come ora, non mi ricordo di com'era essere magri. Poi ad otto anni sono cominciate le prese in giro, perché ad otto anni ci si rende conto se si è più magri degli altri, e sempre a quell'età i miei genitori hanno deciso di lasciarsi, e io ne sono rimasta a terra, i miei ricordi iniziano da lì. E' strano come i ricordi siano scanditi da eventi importanti, io non ricordo com'ero prima degli otto anni e da quell'età fino ai dodici anni i miei ricordi sono principalmente negativi, sì, perché a dodici anni ho cominciato ad affrontare il problema.

  
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