Serie TV > Legends of Tomorrow
Ricorda la storia  |      
Autore: reirahime    20/03/2016    3 recensioni
Leonard Snart non ha mai avuto troppe pretese per la riuscita delle sue rapine. Voleva semplicemente che tutto andasse secondo i suoi piani che prevedevano rispettare i tempi e limitare vittime e feriti al massimo del possibile e la cosa valeva persino per loro. La sicurezza per la loro incolumità prima di tutto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Leonard Snart, Mick Rory
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eravamo noi due contro il mondo. Noi due contro tutti.


“Mick” urlò Leonard cercando di richiamare l'attenzione del suo partner. “Non farlo”.

Mancavano pochi secondi e poi sarebbe arrivata la polizia e se c'era una cosa che il criminale non sopportava era doversela vedere con le forze dell'ordine. Lo aveva precedentemente avvertito di non fare sempre gli stessi, soliti, errori. I minuti erano contati come al solito e Mick doveva solo rispettare gli accordi presi precedentemente.

Leonard Snart non ha mai avuto troppe pretese per la riuscita delle sue rapine. Voleva semplicemente che tutto andasse secondo i suoi piani che prevedevano rispettare i tempi e limitare vittime e feriti al massimo del possibile e la cosa valeva persino per loro. La sicurezza per la loro incolumità prima di tutto.

La sua organizzazione maniacale non aveva fatto i conti con Mick Rory. Doveva aspettarsi un suo colpo di testa ma non pensava sarebbe arrivato fino a quel punto. Leonard era sempre stato contrario all'utilizzo di esplosivi ma Mick anche questa volta non gli aveva dato ascolto e si era portato due candelotti di dinamite riuscendo a nasconderli allo sguardo attento e vigile del ladro.

Impegnato a seguire quelli che erano i suoi compiti non si era accorto del suo partner che si guardava in giro per decidere quale fosse il posto giusto dove piazzarli e quando si accorse della sua pessima decisione era decisamente troppo tardi.

L'urlo risuonò per tutta la hall della banca ma senza ottenere nessun risultato, Mick era intenzionato ad accendere la miccia. Si voltò verso di lui, con una luce negli occhi che aveva visto poche volte, Mick si stava divertendo e non aveva intenzione di fermarsi. La polizia sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi.

Accadde tutto così velocemente, Mick accese la miccia ma non ebbe il tempo per riuscire ad allontanarsi come si deve. I candelotti erano probabilmente fatti male ed esplosero prima del dovuto, facendo saltare via Leonard che venne scaraventato all'esterno della banca mentre Mick rimase intrappolato all'interno, tra le fiamme. Leonard si risollevò a fatica, con un solo e unico pensiero, fece qualche passo veloce in direzione dell'edificio, tenendo una mano sulla testa dove iniziava a scorrere il sangue di una ferita causata dall'esplosione. Iniziava a vedere tutto un po' appannato ma non mancò di scorgere il corpo inerme del suo amico a terra. Le fiamme avevano consumato buona parte dei vestiti che indossava e probabilmente anche la pelle non era messa meglio.

Il panico iniziò a prendere possesso della sua mente, sapeva che in momenti come questi l'unica cosa possibile da fare era rimanere lucidi e riflettere velocemente sul da farsi ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare era a quel corpo disteso sul marmo freddo, immobile. Possibile che fosse morto?
Un suono che conosceva alla perfezione gli fece recuperare la lucidità di cui aveva bisogno, la polizia era a pochi metri da loro e il rumore delle sirene iniziava a diventare sempre più forte.

Non era da lui abbandonare qualcuno in una situazione del genere, soprattutto una persona a cui era affezionato. E quelle persone non arrivavano nemmeno alle dita di una mano.

Nei pochi secondi rimasti decise che non poteva farsi arrestare, aveva Lisa a cui badare e oltretutto lui da solo non avrebbe potuto dare nessun tipo di aiuto al suo partner, servivano dottori che sarebbero arrivati insieme alle volanti.
Si allontanò velocemente ma questa volta continuando a voltarsi indietro, incerto sull'aver preso la decisione giusta.


***

Quella sembrò essere la notte più lunga della sua vita dopo quella volta in cui Lisa aveva preso la varicella, non era mai riuscito a chiudere occhio sapendo che ancora qualcosa non era perfettamente al posto giusto. Non sapeva se Mick fosse sopravvissuto all'incidente e soprattutto continuava a incolparsi dell'accaduto, avrebbe dovuto controllarlo meglio, tra i due lui era sempre stato la mente.

La situazione non sarebbe cambiata fino a quando non avesse avuto tutte le risposte che gli servivano.

Erano appena le tre del mattino quando decise di uscire di nuovo di casa per dirigersi in ospedale. Di notte non era molto sorvegliato, c'erano poche infermiere che preferivano trovarsi in tutt'altro posto piuttosto che quello e l'unico dottore che doveva essere di turno nel reparto ustioni non si vedeva in giro e riuscì a rubare uno dei suoi camici con molta facilità.

Non ci volle molto per scoprire che Mick si trovava realmente lì, ai lati della porta della sua stanza c'erano due poliziotti di guardia, anche loro come le infermiere sembravano avere poca voglia di trovarsi in quel luogo a giudicare dagli sbadigli e le espressioni annoiate. Riuscì ad entrare nella stanza senza essere fermato, probabilmente l'avevano davvero scambiato per il medico in questione.

Rimase bloccato sulla soglia, gli occhi fissi sul corpo di Mick completamente ricoperto di bende bianche che iniziavano ad assumere a tratti il colore del sangue, si disse mentalmente che probabilmente andavano cambiate spesso e che al più presto sarebbe passato qualcuno a farlo.

Si prese qualche attimo per se stesso prima di spostare lo sguardo dal corpo al monitor che controllava la sua frequenza cardiaca e sembrava piuttosto regolare. Si sentì un grosso peso scivolargli via dalla schiena, Mick era decisamente vivo e sarebbe uscito in un modo o nell'altro da quella situazione.
Si avvicinò al suo letto, sfiorando le lenzuola bianche con una mano, continuando a guardare l'amico che sembrava quasi dormire. Anche se Mick non avrebbe sentito una sola parola, gli parlò ugualmente. “Lo sai che è solo colpa tua, non mi ascolti mai”. Sospirò socchiudendo gli occhi prima di continuare. “Guarisci e quando sarà il momento ti tirerò fuori da qualsiasi prigione in cui ti metteranno”.

Non aveva bisogno di dire o di fare altro e dopo aver sentito dei passi provenire da fuori si sbrigò ad uscire. Salutò i due poliziotti all'esterno abbassando il capo e si diresse verso l'uscita dell'ospedale, passando accanto all'infermiera che portava le nuove bende per Mick. Capì dallo sguardo di lei di essere stato beccato e ne ebbe la conferma quando l'infermiera si fermò a parlare con i due poliziotti indicandolo.

Si affrettò ad uscire da quell'ospedale e si liberò del camice, buttandolo nel primo cassonetto che trovò. Quella sarebbe stata la sua prima e ultima visita.




Note dell'autrice:
Ciao a tutti. Questa è la mia prima fanfiction e spero davvero che vi piaccia.
La storia parla da sola quindi non ho molto da dire, Mick e Leonard sono amici e prima di The Flash e Legends of Tomorrow hanno avuto dei trascorsi di cui mi piacerebbe parlare, quindi spero che questa non sia la mia ultima storia su loro due.
Ringrazio e dedico questa storia alla mia amica Lia. Grazie per il sostegno, per le correzioni e per tutto. A te che sei l'unica che ama Mick più di me. <3

Se vi va potete lasciarmi un commento. 

Baci
Anto

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Legends of Tomorrow / Vai alla pagina dell'autore: reirahime