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Autore: heykurt    22/03/2016    3 recensioni
Quando Blaine si rifiuta di tornare assieme a lui, Kurt si sente crollare il mondo addosso. Blaine, sentendosi in colpa, chiede dunque al suo migliore amico Sebastian di stare vicino a Kurt ed assicurarsi che stia bene. A malincuore, Sebastian accetta, ma non può immaginare che quel conforto permetterà ad entrambi di conoscersi meglio e rivalutarsi in modi che non avrebbero mai creduto possibili.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 31


 


 





 

SOUNDTRACK

“Hold On” - Wilson Phillips ( https://www.youtube.com/watch?v=uIbXvaE39wM )

“It's all coming back to me now” - Céline Dion ( https://www.youtube.com/watch?v=pDxoj-tDDIU )


 





 


 

Il giorno seguente, quando Kurt si sveglia, sente che la testa è sul punto di scoppiargli per il troppo pianto. Si chiede se quello che è successo la sera precedente sia stato solo un brutto incubo o una triste realtà.

Non avrebbe mai immaginato che Blaine potesse avere una tale reazione. Sapeva che si sarebbe arrabbiato, ma non in quel modo. Aveva letto puro odio nei suoi occhi e sente che il suo cuore si è sgretolato di nuovo, quando credeva che ormai tutti i pezzi si fossero riuniti. Anche dopo avergli detto di amarlo, Kurt è sicuro di non provare più quel tipo di sentimento per lui. Certo, è un profondo affetto, ma non è più quell'amore che era capace di scaldargli il cuore e fargli letteralmente mancare il respiro. Nella sua testa, però, c'è solo ancora tanta confusione e non si sente pronto a prendere una decisione, per paura di rovinare ulteriormente la situazione.

Sebastian se ne sta seduto sulla poltrona ai piedi del letto, con le gambe accavallate e le braccia distese sui poggioli e lo sta fissando serioso. Non si sono parlati dopo la sfuriata di Blaine e Kurt non aveva fatto altro che singhiozzare col volto immerso nei cuscini per tutta la notte. Sebastian si era limitato a posare una mano sulla sua spalla senza dire nulla, per permettergli di sfogarsi, anche se in realtà avrebbe voluto parlargli per cercare di calmarlo. Vederlo in quelle condizioni lo uccide, ma nel contempo sa che qualsiasi cosa lui dica in quel momento gli entrerebbe da un orecchio ed uscirebbe dall'altro, e preferisce che sia Kurt a parlare per primo.

“Ciao.” lo saluta infatti qualche minuto dopo, tirando su col naso. Gli occhi gli bruciano ed è certo che siano rossi e gonfi, nonché contornati da orribili occhiaie. La luce che invade la stanza lo infastidisce ed è come se la sua intensità gli appannasse la vista.

“Ciao...” sussurra Sebastian, sospirando “Ho chiamato Jenah, dovrebbe essere qui tra poco.” lo informa cercando di evitare il contatto visivo “Spero non ti dispiaccia, mi sono preso la briga di sistemare le tue cose in valigia, così appena arriva possiamo andare via.”

Kurt si mette a sedere, stropicciandosi gli occhi “Non hai intenzione di salutare nessuno?” gli chiede con un pizzico di speranza “Magari ci ha ripensato e-”

“Ah, sei così ingenuo Kurt.” mormora Sebastian, guardandolo con dolcezza e dispiacere allo stesso tempo “Lo hai sentito, non vuole vederci. Mi è sembrato piuttosto chiaro ieri, quindi non credo che una dormita gli abbia fatto passare la cosa.” continua alzandosi dalla poltrona “Lo abbiamo ferito, credo gli serva del tempo. Sapevo che non l'avrebbe presa bene, ma forse la sua reazione è dovuta al fatto che lo è venuto a sapere, mentre noi continuavamo a guardarlo negli occhi facendogli finti sorrisi e costruendo un teatrino impeccabile. Gli abbiamo mentito e credo sia questo che l'ha ferito più di ogni altra cosa.”

Kurt corruga la fronte, contraendo le labbra per evitare di scoppiare a piangere di nuovo “L'ho perso per sempre, vero?” gli domanda dal nulla, sentendo un nodo stringerglisi in gola. Sa che quella frase, detta a Sebastian, può risultare come un desiderio di condividere con Blaine qualcosa di più di un'amicizia, ma spera che l'altro capisca quello che sta provando senza il bisogno di dover giustificare ogni cosa.

“Dai, vieni.” risponde Sebastian, distaccato, tendendogli la mano per scendere dal letto. Non vuole rispondere a quella domanda perché gli fa troppo male pensare che Kurt possa aver già cambiato idea e spera che, fingendosi disinvolto, non tocchino più l'argomento “Ti aiuto a prepararti.” aggiunge cordiale.

“Non ho tre anni, posso fare da solo.” replica scontroso Kurt schiaffeggiandogli la mano per allontanarlo. Non sa il vero motivo di quella sua reazione, ma il fatto che Sebastian sia così gentile e premuroso non lo aiuta a fare chiarezza nella sua testa e sente che i sentimenti per lui si fanno più forti ogni volta che lo guarda e con essi si ingigantiscono anche i suoi sensi di colpa “Per il viaggio di ritorno posso mettermi anche quello che avevo ieri sera.”

Sebastian abbassa la testa, turbato da quel suo atteggiamento “Oh, ti ho piegato tutto e l'ho sistemato sopra il cassettone.” dice ancora gentilmente, posandogli una mano sulla schiena.

Si accomoda accanto a lui sul letto, facendo scorrere il palmo della mano lungo la sua spina dorsale per fargli una carezza e, notando i suoi occhi gonfi, d'istinto si sporge per potergli donare un bacio sulla mandibola. Chiude gli occhi assaporando quel semplice ma intenso contatto. È come se non potesse più fare a meno di lui e in ogni istante desidera sentirlo vicino.

“Bas.” lo richiama secco Kurt, facendolo tornare alla dura realtà “Scusa, non voglio essere sgarbato ma puoi smetterla di toccarmi?” lo fredda scontrosamente “Sono in un fragile stato emotivo ed ho bisogno di essere lasciato in pace per due secondi.”

“Ti ho solo dato un bacio.”

“In questo momento non lo gradisco.”

Sebastian si alza in piedi, piazzandosi di fronte a lui “Qual è il tuo problema? Ora sei arrabbiato con me? Si può sapere che ti ho fatto? Fino a ieri mattina non mi sembravi così schifato o infastidito quando ti toccavo. Credevo che stessimo assieme ora ma a quanto pare sono stato uno stupido a pensarlo... D'altronde che mi aspettavo? Quando si tratta di te non ci si può di certo aspettare che tu prenda una posizione per una volta nella vita. Sarebbe richiedere troppo!”

“Non sono in vena di battute!” sbotta acido, alzandosi a sua volta.

“Perché mi respingi così Kurt? Credevo che avremmo affrontato la cosa da persone mature e invece mi ritrovo a discutere con un bambinetto capriccioso che non riesce a prendere una decisione. Beh, non ho intenzione di rimanere qui ad umiliarmi dicendoti che ti amo o altre stronzate varie, perché non è con qualche frase smielata alla Nicholas Sparks che si dimostra a qualcuno di tenerci davvero, è con i fatti. E tu ora non stai facendo altro che confermarmi quello che pensavo: tra i due sei quello più spaventato. Forse sono io che ti metto in soggezione a tal punto, ma credevo che avessimo superato da un bel pezzo certe 'barriere' tra noi.”

“Perché mi stai attaccando? Non capisci che sono ancora turbato per quello che è successo? Scusa se non siamo tutti menefreghisti come te e abbiamo delle reazioni.”

Sebastian lo fissa a bocca semi-dischiusa, corrugando le sopracciglia “Io sarei menefreghista? Non so se lo hai notato ma mentre quell'altro cretino ti attaccava, insultandoti, io ti ho difeso. Che altro devo fare per dimostrarti che non sto fingendo e che tengo realmente a te? E smettila di piangerti addosso dicendo che sei turbato! Sì, sto male a vederti così, ma se ti importa qualcosa, anche io mi sento male per quello che è successo. Se non mi metto a frignare o a cercare compassione non vuol dire che non me ne importi nulla.” replica con fermezza, recuperando la sua valigia prima di raggiungere la porta “Qui tira già una brutta aria senza che io continui a discutere. Ti aspetto di sotto quando avrai deciso di darti una calmata. Jenah arriverà tra dieci minuti, quindi cerca di sbrigarti.” lo liquida uscendo dalla stanza.


 

Kurt, dopo aver salutato rapidamente Santana ed averle promesso di risentirsi nei giorni successivi, lo raggiunge in giardino - solo quando vede arrivare la macchina della sorella, perché vuole evitare di trovarsi di nuovo da solo assieme a lui. Non è arrabbiato con Sebastian (e a dire il vero sa nel profondo che ha ragione), ma ha bisogno di riflettere su quello che è successo e cercare di rimediare a quel casino.

Jenah li guarda perplessa, notando il loro cattivo umore, e li aiuta a sistemare le valigie nel bagagliaio, lanciando sguardi interrogativi al fratello. Sebastian scuote la testa per farle capire che non è il momento migliore per discutere e si accomoda sui sedili retrostanti sperando che Kurt si sieda vicino a lui per potersi in qualche modo chiarire. Il ragazzo invece, apre lo sportello anteriore, sistemandosi nel posto accanto a Jenah. Si fa piccolo piccolo contro il sedile, asciugandosi gli occhi, sentendo ancora le grida di Blaine rimbombare nella sua testa.

“Oookay, cos'è questo silenzio? Qualcuno mi può spiegare? Credevo sareste tornati assieme a Blaine.” inizia, sperando di ottenere una risposta, ma Kurt e Sebastian la ignorano, ancora imbronciati “Oh grazie Jenah per esserti disturbata tanto ed essere passata a prenderci.” aggiunge con una vocina storpiata, sperando di attirare la loro attenzione.

“Non è giornata.” la informa il fratello guardandola nello specchietto retrovisore “Andiamo subito a casa per piacere. Accompagniamo Kurt e basta, non fare domande.”

“Mh, non vi siete divertiti?” chiede invece, incuriosita dai loro bronci.

“Jenah, ti ho detto che non è giornata!” le risponde ancora in malo modo Sebastian sperando che non faccia ulteriori domande, anche se si sente un bastardo per trattarla così.

Kurt deglutisce rumorosamente, asciugandosi le guance col dorso della mano e si decide finalmente a girarsi verso di lei “Blaine ci ha cacciato, e con cacciato intendo dire che ci ha sbraitato contro come un forsennato dopo aver scoperto che avevamo scopato nel suo letto.” dice con nonchalance beccandosi un'occhiataccia da Sebastian.

Jenah strabuzza gli occhi, perplessa “Ehm, chi è andato a letto con chi?”

Kurt ruota appena il capo verso Sebastian, e quest'ultimo ricambia con uno sguardo colpevole, prima che entrambi si girino all'unisono verso di lei, non lasciando spazio ad alcun dubbio.

“OH!” esclama Jenah, rallentando appena per poterli guardare “Voi due avete-? Cioè state-? Oh mio Dio!” squittisce quando comprende appieno quello che è successo. Sul suo viso l'espressione di stupore muta a poco a poco in un sorriso da un orecchio all'altro e sembra felice come se avesse vinto la lotteria “Aspettavo questo giorno da secoli!” strilla poi raggiante, scoppiando a ridere “Io lo sapevo fin dal primo momento, quando sei venuto a casa nostra dopo quel bel giretto in barca. Vi ricordate quando avete negato tutto anche se la vostra tensione sessuale era sul punto di causare un incendio nel nostro salotto? Ah, era solo questione di tempo! Te l'avevo detto Seb che le cose sarebbero andate alla grande! Kurt, devi sapere che Seb aveva una paura allucinante di dirti quello che provava per te. Io alla fine l'ho convinto a dichiararsi e mi pare di capire che la cosa è stata ricambiata e che tu ci sia stato... e anche parecchio!” continua a sghignazzare non rendendosi conto di risultare alquanto inopportuna “Sei di famiglia ormai, quindi ora voglio sapere tutti i dettagli su come è andata! E non preoccupatevi di raccontarmi anche quelli piccanti! Anzi, sono quelli che aspetto con più ansia!”

“Jenah.” la richiama Sebastian “Non voleva essere una bella notizia. Ti sei forse persa il passaggio in cui Blaine ci ha sbattuto fuori di casa?”

La ragazza alza le spalle, non dando molta importanza alla cosa “E allora? Gli passerà! Lo dico onestamente, nemmeno io avrei fatto i salti di gioia se fossi venuta a sapere che il mio ex che amavo da impazzire e la mia migliore amica avessero deciso di giocare a treno e galleria... sotto il mio tetto... nel mio letto...” elenca, rendendosi conto solo dicendolo ad alta voce di quanto la cosa risulti sbagliata “Ma ciò nonostante, non potrà avercela con voi per tutta la vita!”

“Credimi, vista la sua reazione mi stupirei del contrario.” brontola Sebastian appoggiandosi col mento al sedile di Kurt.

“Uh, ci avrà visto in salone probabilmente.” continua Kurt, isterico “O durante uno dei tuoi momentanei impulsi nei posti meno adatti!”

“Aspetta, sbaglio o mi stai incolpando della cosa? Come ti ho fatto notare prima quando eravamo in camera, non mi sembravi così contrariato quando ci scambiavamo effusioni! I tuoi gemiti mi perseguitano giorno e notte.”

“Non ti sto incolpando, solo dovevamo dirglielo noi prima che lo venisse a sapere così! Non abbiamo fatto altro che peggiorare le cose.”

Sebastian colpisce forte col ginocchio il retro del sedile, costringendolo a girarsi verso di lui “Cosa ti avevo detto il giorno del diploma?! Che era meglio parlargli del bacio che ti ho dato ma tu mi hai letteralmente supplicato di non aprire bocca, ed ora è colpa mia?! E poi se non ricordo male signorino sei tu che mi sei saltato addosso quella sera!”

“Tu mi hai detto che mi amavi!” usa come giustificazione Kurt, mentre Jenah passa lo sguardo dall'uno all'altro, rallentando di nuovo “Insomma, avresti potuto anche respingermi se pensavi che fosse una cosa così sbagliata!”

“E ti amo infatti! Ma a questo punto mi viene naturale chiedermi se anche tu provi questo per me.”

Kurt esita, boccheggiando agitato “Io-”

“Sei innamorato di me Kurt o provi qualcosa per lui? Quella sfuriata ti ha aperto gli occhi e ti ha fatto capire che non hai mai smesso di amarlo? Beh Hummel, ti conviene degnarti di darmi una risposta adesso perché non ho intenzione di stare con una persona che non è certa di sapere quello che prova per me!” sbraita fuori di sé.

“Non lo so, okay?!” urla a sua volta girandosi di scatto verso di lui.

A quelle parole Sebastian inarca le sopracciglia verso il basso e per la prima volta in vita sua Kurt lo vede realmente ferito, come se gli avesse spezzato il cuore.

“C-cioè... quello che volevo dire e che forse ho espresso male è che io ti amo ma la reazione di Blaine mi ha scombussolato più di quanto credessi e-”

“Vuoi prenderti del tempo per pensare.” conclude Sebastian, stirando le labbra per trattenersi dal dare in escandescenza “Forse è meglio se non ci vediamo per qualche tempo, è questo che volevi dire?”

“No... io non voglio rinunciare a noi. Io credo di amare te...”

“Credi?”

Jenah fa un colpo di tosse per ricordare loro la sua presenza “Ragazzi, per quanto sia commovente questo teatrino lasciatemi dire che state ingigantendo la cosa.”

“Perché tu non hai compreso le dinamiche della situazione forse. Ho tradito la fiducia del mio migliore amico e sono certo che non mi perdonerà mai. Mi ha rinfacciato ogni cosa, ma forse adesso potrà avere tutto quello che ha sempre desiderato.”

“Bas, smettila.” risponde a denti stretti Kurt, dando un colpo contro lo sportello.

“Hey ragazzi, la macchina mi è costata un occhio della testa, smettetela di prenderla a pugni o poi i miei arriveranno direttamente sui vostri bei musetti.” li ammonisce, guardando entrambi di sottecchi “Bas, io ti voglio bene, un bene immenso, ma non riesco ad essere empatica, mi dispiace. Tutto quello che devi, e dovete fare, è dargli tempo. Vedrai che le cose torneranno a posto da sole prima di quanto tu creda.”

Sebastian si accascia di nuovo sul sedile, coprendosi il volto con le mani “Forse abbiamo tutti bisogno di tempo...” sussurra sbirciando Kurt attraverso le dita, sperando quasi in una sua smentita.

Kurt però non aggiunge nulla e torna a fissare fuori, accoccolandosi sul sedile.


 

*


 

E' un sabato mattina quando Kurt si sistema davanti al calendario appeso in cucina ed inizia a segnare i giorni con un pennarello indelebile. Spunta esattamente ventinove caselle, dal giorno della lite con Blaine, nonché ultimo in cui ha visto lui e Sebastian, fino al giorno corrente.

Santana è l'unica persona che ha rivisto dopo la fallimentare vacanza alla tenuta degli Anderson, ed è stata anche l'unica a spronarlo a parlare con Sebastian. La verità è che aveva preso le parole del suo ragazzo sul “prendersi del tempo per pensare” alla lettera e non aveva avuto coraggio nemmeno di scrivergli un messaggio o chiamarlo.

In quei ventinove giorni, però, non aveva fatto altro che ripensare a lui e al modo freddo in cui si erano salutati e, all'ennesimo incitamento da parte di Santana, aveva deciso di fare il primo passo ed andare a trovarlo.

Stai calmo, andrà tutto bene. Lo saluti e aspetti che sia lui a parlare. si ripete tamburellando il pennarello contro il calendario. Non ha in mente un discorso ben preciso da fargli ed è certo che, anche se lo preparasse, lo scorderebbe senza dubbio una volta arrivato sul posto. L'idea di rivederlo lo spaventa e teme addirittura che non voglia più parlargli. È ormai sicuro di aver perso Blaine, vista la sua apparente reazione irremovibile, e non vuole perdere anche Sebastian.

Ha riflettuto a lungo su quello che desidera davvero, ma la realtà è che forse è ancora più confuso di quell'ultima sera passata con gli altri. Blaine era stato la persona più importante della sua vita per oltre tre anni, però Sebastian lo era stato in quegli ultimi mesi ed era riuscito a riparare il suo cuore spezzato. Allora perché gli risulta così difficile correre da Sebastian e dirgli di voler stare con lui, indipendentemente da quello che pensa Blaine?

Col cuore che gli scalpita in gola, prende in prestito la macchina di suo padre e, senza ripensarci oltre, si dirige verso il 'Forget Me Not' (aperto da circa una settimana, stando alle voci di Paese).

Quando ferma l'auto sulla strada alta, è sorpreso e felice di vedere così tanta gente in coda per poter ordinare. Il locale ha un aspetto migliore di come lo ricordava anni prima: è di un azzurro vivace, con saracinesche blu scuro, così come i tavolini sistemati sul molo. L'insegna al neon ha i bordi dorati ed è anch'essa di un blu intenso, ed è ben visibile anche dalla strada.

Kurt si sistema il colletto della maglia, stirandola poi con cura fin dentro i jeans, pizzicandosi appena le guance per prendere colorito. Quando si avvicina e guarda dietro il bancone dove la gente sta prendendo le ordinazioni, vede Sebastian pigiare sulla cassa freneticamente, cercando di servire tutti il più in fretta possibile. Jenah invece sta passando per i tavoli con enormi vassoi carichi di cibi salati e Kurt si sente proiettato improvvisamente nel passato, quando andava a mangiare con Blaine ed era costretto a subire i continui punzecchiamenti da parte di Sebastian.

È strano tornare lì e sentirsi spaesato. Sono cambiate molte cose da allora ed adesso l'unica cosa che gli interessa è quella stessa persona che non faceva altro che evitare. Sebastian sta sorridendo ai clienti e chiacchiera animatamente con loro, mostrandosi cordiale ed affabile, e Kurt non può fare a meno di sorridere a quella vista. Gli era mancato vedere il suo sorriso, gli era mancato lui. Ventinove giorni erano sembrati un'eternità e in quel momento vorrebbe solo corrergli incontro, buttargli le braccia al collo e baciarlo.

Fa appena in tempo a fare qualche passo verso il bancone, quando Sebastian alza lo sguardo, il sorriso che si spegne a poco a poco fino a mutare in un'espressione di puro stupore. Kurt si mette in fila, aspettando che le cinque persone prima di lui ordino, sentendo comunque gli occhi del ragazzo fissi su di sé.

Quando arriva il suo turno però, invece che salutarlo, lo guarda con indifferenza mostrandosi distaccato “Cosa prende?”

Kurt lo guarda dal basso verso l'alto, scuotendo la testa “Non mi dici nemmeno ciao?”

“Ciao...” risponde dunque con un filo di voce, un po' impacciato.

“Posso parlarti un secondo?” gli chiede quindi, strofinando nevroticamente le mani tra loro “Non ti ruberò molto, solo cinque minuti.”

Sebastian prova a replicare ma quando nota lo sguardo di supplica di Kurt, gli fa un breve cenno con la testa, chiamando poi uno dei camerieri che lo aiutano nel servizio “Mi dai il cambio solo per un paio di minuti? Cerco di fare presto.” lo informa slacciandosi il grembiule.

Sebastian posa una mano sulla schiena di Kurt per farsi strada tra la gente in fila e lo conduce al lato del locale, dove nessuno può disturbarli. Si guardano per qualche secondo, Sebastian in attesa che Kurt rompa il ghiaccio, ma non ottenendo alcuna risposta si decide a parlare per primo “Hai quattro minuti e mezzo Hummel. Che vuoi?”

Kurt arriccia le labbra, abbassando gli occhi a terra “E' venuto proprio bene.” sussurra “E' anche meglio di com'era in passato, dico davvero. Avete fatto un lavoro eccezionale.” si complimenta, senza però ottenere una reazione da parte dell'altro “Beh, come stai?” prova dunque ad avviare la conversazione, sperando di non venir liquidato in un secondo.

“Sto bene. Il lavoro occupa la maggior parte delle mie giornate ed è una buona distrazione.” ammette continuando a guardare dovunque tranne che Kurt “Tu come stai?”

“Non c'è male.” mormora semplicemente, allungando la mano per afferrare quella di Sebastian “Mi manchi.” sussurra accarezzandogli il dorso con il pollice.

Sebastian sente il cuore martellargli all'impazzata, ed è certo di essere appena arrossito, ma non vuole dargli soddisfazione e continua a mostrarsi freddo e sprezzante “Beh, non ti sei fatto vivo una sola volta in queste ultime quattro settimane. Pensavo volessi che stessimo distanti, per quello non ti ho cercato.”

“Avevi detto che avevamo bisogno di tempo ed ho voluto lasciartene.” dice Kurt, anche se in realtà è il primo ad aver avuto bisogno di tempo per sé stesso per riflettere su quello che desidera veramente “Però adesso mi rendo conto che mi manca qualcosa... Mi manchi tu.”

Sebastian si decide ad incrociare il suo sguardo, facendo una risata amara “Ah, certo. Credevo sentissi di più la mancanza di Blaine.”

Kurt fa roteare gli occhi, per nulla intenzionato a dare inizio ad un'altra litigata, per di più in presenza di altre persone a pochi metri di distanza “Andiamo Bas, non comportiamoci come all'asilo. Mi manca anche lui, non posso negartelo, ma sento che ho bisogno di te adesso. Sto per impazzire ed ogni giorno che passa è peggiore del precedente e non riesco a smettere di pensare a quella maledetta serata...”

“Andrai comunque al matrimonio dei suoi domenica prossima?” gli chiede all'improvviso ignorando quel discorso “La mia famiglia è stata invitata ma come posso presentarmi lì? Non voglio che faccia altre scenate di fronte a tutti, sarebbe troppo umiliante.”

“Io ho intenzione di andarci. Se ci andiamo assieme e gli parliamo magari-”

“Kurt, lascia perdere.” lo interrompe brusco “Se tutto va bene ci prenderà entrambi a sberle e al lancio del bouquet si assicurerà di farci cadere nella baia pur di non rischiare che uno di noi lo prenda.”

“Vuoi che non ci andiamo..?”

“Tu va pure, io è meglio se me ne resto a casa. In fondo credo che lui non sia realmente arrabbiato con te. Anzi, sono quasi certo che pensi che io ti abbia circuito in qualche modo e ti abbia spinto ad avere rapporti con me. Qualcosa del tipo 'Gli hai fatto gli occhi dolci per mesi, lo hai stuzzicato e gli hai fatto intendere determinate cose e lui poverino ci è cascato'. Sicuro troverà ogni scusa per incolparmi, quindi presumo che tu non debba preoccuparti del matrimonio. Sarà felicissimo di vederti.” dice tutto d'un fiato squadrandolo da capo a piedi, lasciandosi sfuggire un sospiro.

“Circuito?” domanda perplesso Kurt inarcando le sopracciglia.

“Beh, è quello che ho fatto negli ultimi anni e, siamo onesti, agli occhi di tutti io sono quello che non prova sentimenti e a cui non frega nulla di instaurare un rapporto con una persona.” replica sarcastico “Eppure eccomi qui, in piedi di fronte a te col cuore che mi sta letteralmente scoppiando. Sembra quasi una barzelletta non è vero?” continua con un sorriso addolorato “Chi l'avrebbe mai detto che un giorno sarei stato io quello che ti avrebbe supplicato di non lasciarmi?”

“L-lasciarti?” balbetta Kurt, agitato “Io non ho intenzione di lasciarti!”

“Visto che mi ignori da settimane direi di si...” controbatte Sebastian con voce mozzata “Forse sarebbe la cosa più semplice comunque, tenendo conto che parto.” conclude poi.

Non aveva in programma di farglielo sapere in un modo così brusco e diretto, e a giudicare dall'espressione disorientata e terrorizzata di Kurt, forse avrebbe fatto meglio a non dirglielo. Non era mai stato bravo con gli addii e di sicuro non aveva mai dovuto abbandonare una persona a cui tenesse così tanto.

“Come 'parti'?” chiede Kurt mutando tono di voce.

“Domenica nel tardo pomeriggio ho un aereo di sola andata per Londra.” gli spiega sbrigativamente “Ho prenotato il volo due settimane fa quando ho capito che non ti saresti fatto sentire. Avevo detto che era meglio prenderci del tempo solo per te. Quella mattina mi hai risposto in malo modo almeno una decina di volte ed era chiaro che non fossi dell'umore adatto per conversare e, a dirla tutta, sembrava quasi non volessi più rivolgermi la parola.”

“E quando pensavi di dirmelo?!” sbotta improvvisamente Kurt, non dando importanza al resto del discorso “Volevi filartela senza nemmeno salutarmi?! E' così? Ti sei forse spaventato per quello che è successo? Le cose si sono fatte troppo complicate per te ed hai deciso di scappare?”

“Ho altre alternative se non andarmene? Non ho intenzione di passare l'estate a sentirti piagnucolare per Anderson e a guardarvi mentre tentate di riallacciare un rapporto di questo fantastico ed eterno amore.” controreplica con ironia “Sai Hummel, mi sono immaginato spesso la scena dell'addio ed ogni volta c'ero io che ti parlavo a cuore aperto e tu mi guardavi con quegli occhioni e un'espressione dispiaciuta impressa sul volto, tipo quella che hai adesso.” dice puntandogli contro l'indice “Ma nonostante il dispiacere, cercavi di alleggerire la situazione dicendo che tieni molto a me, che non è tua intenzione farmi soffrire, che per te sarò sempre un amico importante, che questi ultimi mesi li ricorderai per tutta la vita e bla bla bla. Ed io me ne resto in piedi di fronte a te come uno stoccafisso aspettando che tu mi chieda l'unica cosa che voglio sentirmi dire... ma non lo fai. Va sempre così in questa mia fantasia ma comincio a pensare che non sia poi tanto irreale. Sai, credo che domenica passerò a salutare i miei al matrimonio e mi congratulerò con i genitori di Blaine prima di partire, e poi sparirò nello stesso modo in cui sono entrato nella tua vita.”

Kurt deglutisce rumorosamente, sbattendo più volte le palpebre per non lasciarsi andare al pianto “Quale sarebbe questa cosa che dovrei chiederti?”

Sebastian contrae le labbra, fissando il suolo “Non mi chiedi di rimanere?”

“Servirebbe a fermarti?”

Sebastian sbuffa, incrociando le braccia al petto “No, ma servirebbe a mostrare un briciolo di interesse per me.”

“Seb, è ovvio che vorrei che restassi ma-”

“Ma non avermi tra i piedi potrebbe aiutare te e Blaine a riavvicinarvi e ti renderei le cose più facili. Anzi, le renderei semplici ad entrambi.” lo precede.

“Non era quello che volevo dire.”

“Non stare con me solo per compassione, perché non vuoi spezzarmi il cuore o altre stronzate varie che hai intenzione di usare come scusa. Se senti di provare ancora qualcosa per lui vai, io non ti fermerò. D'altronde siete sempre stati voi, non c'è mai stato qualcosa di serio tra me e te. Abbiamo avuto un'avventura estiva, ma è finita lì. Siamo stati bene, questo è innegabile, ma sappiamo entrambi nel profondo che questo non è quello che desideri tu. Eri confuso, Blaine ti aveva lasciato, Rick ha fatto lo stesso qualche tempo dopo e tu avevi bisogno di riporre il tuo amore in qualcuno e che questo venisse ricambiato. Non te ne faccio una colpa, ma almeno ammetti che non hai mai smesso realmente di desiderare di tornare con lui.”

“Perché pensi questo?!”

Sebastian prende un respiro profondo, cercando di trattenersi dall'alzare la voce, senza troppo successo “Perché è da quando ci ha scoperti che tutti i tuoi discorsi si sono incentrati su Blaine! Non una sola parola su come mi sentissi io, non un minimo di interessamento per la nostra storia, se così la possiamo ancora definire. Tutte le tue preoccupazioni erano per Blaine! 'Credi che Blaine ce l'avrà ancora con noi? Secondo te non ci viene a salutare? Forse dovremmo andare noi a parlargli e vedere come sta. Chissà se Blaine ha riflettuto dopo la cena, chissà se mi perdonerà, chissà se vorrà ancora stare al mio fianco! E Sebastian? Oh beh Sebastian sta sicuramente bene, probabilmente è in qualche discoteca ad ubriacarsi e a ballare con qualche sconosciuto! A lui non gliene frega niente del suo migliore amico e di me. È venuto a letto con me solo per divertirsi e di certo non la prenderà male quando correrò tra le braccia di Blaine, tanto troverà di sicuro un rimpiazzo con cui spassarsela nel giro di qualche ora! Tra tutti è l'unico che non ha il cuore spezzato e a cui non frega nulla!' Sbaglio, Kurt? Non hai forse mostrato interesse solo per lui? Ah giusto, Blaine è l'unico di cui ti freghi realmente qualcosa!”

“Questo non è vero!” esclama Kurt, incurvando le sopracciglia verso il basso, corrucciando le labbra ormai sul punto di piangere “Tengo ad entrambi!”

“Ma più a lui.”

Kurt prova ad afferrare di nuovo la sua mano, per cercare di fargli capire quanto sia importante per lui “Q-questo non ha senso. Perché mi stai attaccando in questo modo?! La verità è che temi che io confronti quello che abbiamo con quello che c'è stato tra me e lui ed hai paura di non essere all'altezza!”

“Beh, sai com'è, se non ricordo male tempo fa mi dicesti che chiunque avrebbe retto il paragone con lui ed ora non fai altro che parlare di Blaine e preoccuparti solo dei suoi sentimenti! Quindi perdonami se sono paranoico e voglio avere dei chiarimenti!” sbotta sfuggendo alla sua presa “Mi ami?”

Kurt tentenna, fissandolo a bocca aperta “Io...”

“Guarda, non riesci neanche a dirlo.” dice a denti stretti, ferito “Devo tornare a lavorare, Blaine ti sta aspettando.” lo liquida dirigendosi di nuovo verso il bancone per poter tornare a servire.

“No aspetta!” urla Kurt correndogli incontro “Voglio stare con te!”

Sebastian si volta verso di lui, stirando le labbra in sorriso più deluso ed amareggiato che felice “Wow, quindici secondi. Ci hai riflettuto parecchio.”

“Sebastian! Per piacere... io ti voglio bene e siamo buoni amici e-”

“Uh sono già sceso di un grado? Immagino che tra dieci minuti torneremo ai nostri inizi, quando a malapena riuscivamo a guardarci in faccia e mi dirai 'Ti odio'.” dice a bassa voce sperando che i clienti lì vicino non stiano origliando la loro conversazione.

Kurt si copre il viso con le mani, sbuffando “Che devo fare per fartelo capire? Devo mettermi sopra un tavolo ed urlartelo mettendomi in ridicolo?”

“Non lo faresti mai, non sarebbe da te.” scuote la testa con rassegnazione, ma quando Kurt si guarda attorno cercando un tavolino vuoto, si irrigidisce sul posto, sgranando gli occhi “A-aspetta Hummel cosa stai facendo?” balbetta preoccupato.

Kurt sale sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti i presenti e Sebastian si copre gli occhi con una mano, imbarazzato. Ci sono diversi suoi amici seduti su alcuni tavoli in fondo al molo ed è certo che lo sfotteranno a vita dopo quella faccenda. Anche a quell'altezza Kurt prova un forte senso di nausea guardando verso il basso ma non vuole lasciare che le sue vertigini lo frenino.

Si schiarisce dunque la voce, noncurante di tutte le persone che lo stanno fissando “Voglio stare con te.” dice con decisione “Soddisfatto?”

“Hummel...” lo richiama a denti stretti Sebastian, sentendo qualche risatina e vedendo alcune persone parlarsi nell'orecchio “Non devi dirlo per farmi un favore. Puoi scendere per piacere?”

Kurt scuote la testa “No, non scendo fino a che non ti decidi ad ascoltarmi.” ripete con fermezza “Voglio stare con te e ci tengo che tu sappia che tutto quello che c'è stato tra noi è stato importante per me. Non è stato solo puro divertimento come lo hai definito tu poco fa. Era sentito. Il sesso è stato grandioso” a quelle parole alcune signore anziane sedute nel tavolino accanto fanno svettare le sopracciglia, stirando le palpebre in un'espressione imbarazzata e sorpresa allo stesso tempo (Kurt riconosce la signora della fioreria e vorrebbe solo sotterrarsi) e Sebastian si stringe nelle spalle lanciando ai presenti delle occhiate sfuggevoli “ma non è stato solo quello. Tu sei speciale Bas e non voglio perderti. Probabilmente tra un paio di ore sarò in camera mia col volto immerso nel cuscino, troppo imbarazzato per uscire di casa dopo questa figura vergognosa, ma non ho intenzione di scendere e lasciar perdere. Tengo da morire a te e il fatto che io tenga anche a Blaine non implica che-”

“Jenah fallo scendere.” sbotta dirigendosi verso il retrobottega “Non lo voglio vedere.”

“Bas ti prego!” urla di nuovo Kurt da sopra il tavolo, sotto lo sguardo divertito degli amici di Sebastian che, quando passa accanto a loro, lo punzecchiano dicendogli 'Hai fatto colpo Seb!'

Kurt vorrebbe sprofondare e mettersi a gridare e piangere fino a terminare tutte le sue lacrime. Non sa in che altro modo fargli capire che vuole stare realmente con lui e che il suo affetto per Blaine non ha nulla a che vedere con quello che sente nei suoi confronti.

Entro pochi giorni sarebbe partito e non avrebbe più avuto modo di confrontarsi, o anche solo sentirlo e vederlo sorridere. Un biglietto di sola andata per Londra... Forse quello era davvero il loro addio.




 


 


 

N/A

Lo so che probabilmente mi starete odiando ma ormai mancano pochi capitoli, vedrete che si risolverà tutto a breve... forse... *musichetta carica di suspense* haha

A sabato!!! :*  

   
 
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