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Autore: winterlover97    22/03/2016    1 recensioni
college time!
premetto che è la mia seconda fanfiction sul fandom e sono ancora indietro a vedere la prima stagione.
se ci sono incongruenze fatemele notare pure!
dal primo capitolo
Era sempre stato difficile. Oh sì che lo era sempre stato. E gli anni non avevano giovato a questo, nemmeno un po’. Con il tempo si metterà a posto tutto, vedrai, mi dicevo, vedrai, avrai tanti amici e ti divertirai. Solo non avevo capito quanto fosse difficile. Avevo lasciato il liceo a testa alta e con un abnorme sospiro di sollievo: non avrei più dovuto rivedere quegli idioti dei ex compagni di classe e non avrei dovuto più patire o rodermi dal nervoso per delle inutili e futili frecciatine. [...]
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Foggy Nelson, Matt Murdock, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 1
Bon Jovi – It’s my life
 
Era sempre stato difficile. Oh sì che lo era sempre stato. E gli anni non avevano giovato a questo, nemmeno un po’. Con il tempo si metterà a posto tutto, vedrai, mi dicevo, vedrai, avrai tanti amici e ti divertirai. Solo non avevo capito quanto fosse difficile. Avevo lasciato il liceo a testa alta e con un abnorme sospiro di sollievo: non avrei più dovuto rivedere quegli idioti dei ex compagni di classe e non avrei dovuto più patire o rodermi dal nervoso per delle inutili e futili frecciatine.
Buttai la valigia e i borsoni sul letto, poi abbandonai anche la giacca. Non sapevo ancora con chi avrei dovuto condividere questo appartamento per i prossimi anni, sapevo solo che faceva legge, aveva buon gusto in ambito musicale (questo lo dimostrava il poster appeso sulla porta della camera, raffigurante i Queen) e… basta, non sapevo nulla di lei. Anzi a dire il vero nemmeno la segretaria del banco informazioni mi aveva saputo dire che tipo fosse. L’unica cosa che spero con tutto il cuore è di andarci d’accordo senza problemi, questione a dir poco spinosa dato il mio carattere stravagante e non molto apprezzato.
Il cigolare della porta d’ingresso ruppe il silenzio, seguito da passi tutt’altro che felpati e dalle borse che cadevano pesantemente sul parquet. Mi affacciai alla porta sbucando dallo stipite e la ragazza dai capelli biondi corti appena entrata mi fissò per qualche secondo in modo interrogativo, poi lasciò la borsa a terra e disse a voce molto alta

“Tu devi essere quella nuova. La mia nuova compagna di stanza, io sono Sara, matricola della facoltà di legge e, almeno fino a … dieci minuti fa, unica abitante di questo appartamento, tu invece saresti?”

“Caris McGuire, matricola di giornalismo.” mormorai cecando di apparire convinta, ottenendo solo l’effetto contrario.

“Oh, bene, allora, Caris, già visto la nostra umile casa? È composta da camera da letto, in numero due, bagni, in numero tre, cucina, in numero uno e infine soggiorno, in numero uno, anche se però viene considerato assieme alla cucina…”

La osservai muoversi vorticosamente tra le stanze, aprendo porte e mostrandomi ogni singolo particolare, persino i trucchi per aprire porte e scompartimenti segreti vari con violenza o meno.

“Solo una cosa… conosci qualcuno in facoltà, oppure per te è come un grande mare dopo l’acquario della provincia? Senza offesa ovviamente…”

“Direi la seconda…” Ridacchiai

“Allora ti presenterò alcune persone, ma prima, cibo, camere da sistemare e un buon parrucchiere, per entrambe, senza offesa di nuovo ovviamente…”

Guardai il mio riflesso allo specchio: effettivamente aveva ragione, avevo dei capelli inguardabili, il color borgogna era ormai senza riflessi, in più non avevano una piega decente, poi annuii, facendola trillare letteralmente.
 

Tagliare i capelli fu un’autentica gioia: non c’è nulla di migliore che tagliare i capelli per ricominciare da zero. Credo che per qualsiasi ragazza, ma anche ragazzo, uno dei modi preferiti per ricominciare da zero inizia con il tagliare i capelli, seguito da cambiare luogo e casa. Io invece avevo fatto l’esatto opposto, prima mi ero trasferita, poi i capelli. Il colore che avevo precedentemente (un borgogna scuro) era sbiadito, fiacco e avevo voglia di cambiarlo. Tra tutti i colori possibili, e ammetto, ce n’erano veramente tanti, alla fine optai per un castano scuro, praticamente identico a quello che avevo prima di andare al liceo. Risultato? Due ore dopo, senza contare il tempo occupato per il resto, uscivamo dal salone con taglio di capelli nuovo e umore decisamente migliorato e ristorato dal tè al bergamotto che ci avevano offerto.

Sara si era dimostrata più che gentile e simpatica, nonostante ad una prima impressione possa passare per una pazza svitata e logorroica ragazza, è riuscita persino a convincermi a comprare tutti e due i piercing per la lingua per cui ero combattuta. Ora capisco perché faccia giurisprudenza, ha uno spirito di convincimento elevato. Inoltre, nel malaugurato caso non diventi avvocato, potrebbe fare la venditrice, tanto era convincente.

A quanto aveva detto avremmo dovuto incontrarci alla caffetteria del bar con i suoi amici del corso di giurisprudenza tra poco più di un’ora, giusto il tempo per sbrigare le ultime pratiche relative ai libri e convenzioni varie che saremmo arrivate al pelo.
 

POV MATT

Il russare di Foggy mi sta assordando le orecchie, e, per quanto possa isolarmi con la meditazione e con i tappi, è praticamente impossibile isolarsi. Forse dovrei fargli presente che sono le tre del pomeriggio e che si è di nuovo addormentato mentre leggeva. Direi che la festa a cui mi aveva trascinato ieri sera non era stata per nulla una buona idea. Alcool a fiumi e di scarsa qualità, qualche spinello o qualcosa di più forte di sicuro, a giudicare dall’odore penetrante, e musica.

Mi alzai dal letto mugugnando. Devo ammettere che le due ore di sonno di stamattina mi hanno salvato letteralmente, altrimenti sarei crollato e nemmeno il bastone mi avrebbe sorretto. Mi stiracchiai, poi, dopo essermi tolto la t-shirt decisi di andare a fari una doccia e controllare la lunghezza barba, che, sfortunatamente, mi tocca aggiustare.
Mentre ero sotto la doccia, uno strimpellare delle corde della chitarra ha di nuovo cominciato. Sono due mesi che siamo qui e quell’idiota deficiente non ha ancora imparato a fare un fottuto accordo. Ammetto di non aver mai preso in mano una chitarra (a dire il vero non sono sicuro nemmeno della forma), pero, diamine, chiunque, anche chi era una vera frana sarebbe riuscito a suonare o meglio strimpellare qualcosa.

Sono le cinque ora e tra esattamente un’ora e qualche minuto dobbiamo trovarci con Sara al bar. A quanto pare oggi sarebbe dovuta arrivare la sua nuova coinquilina dalla provincia, e lei era tremendamente elettrizzata. Sentii un grugnare dalla camera a fianco, seguito da lamenti.

“Diamine Matt! Sono le cinque e trenta e tra mezz’ora dobbiamo andare al bar da Sara, in più ho un mal di testa da post-sbornia che il mio cranio pare una batteria in pieno accordo. Diamine. Diamine. Diamine…”

“E tu non saresti cotto di Sara? Diavolo, persino io riesco a capirlo che sei agitato ogni vola che la vedi”

“Zitto Murdock! Questa è una balla spaziale, più balla delle balle del film di Brooks! Sara è… diamine, vedi… mi hai fato persino mettere a rovescio la maglia”

Ridacchiai. Foggy nelson non sarebbe mai cambiato. In questi due mesi di convivenza con lui ho capito che il suo battito cardiaco impenna in poche occasioni: se vede cibo, e sta studiando ed è affamato; se vede una bella ragazza (anche se per lui sono tutte belle ragazze): infine in presenza o al solo cenno di Sara. Ditemi voi se non è cotto lui!
 
 
 

Il bar era affollato. Molto affollato. Fin troppo direi. Il brusio delle voci, che già da fuori, malgrado le porte fossero chiuse, mi faceva venire un leggero mal di testa, leggero ma pur sempre fastidioso. L’odore di caffè invece impregnava qualsiasi cosa che mi circondava, specialmente il grembiule del barista, il buon vecchio Sal. Il battito cardiaco di Foggy invece era aumentato rispetto a prima. E poi diceva di non essersi preso alcuna cotta per Sara… ridacchiai piano, cercando di non farmi sentire, poi Foggy mi trascinò letteralmente verso destra, dove credo ci aspettasse Sara.

“Ragazzi! Ehi, dico a voi due!”

Sara ci aveva appena urlato dalla parte opposta del locale, e, a giudicare da quello che percepisco, è in presenza di un’altra ragazza, che, a quanto testimonia il suo battito è agitata. Non pensate che io mi metta ad ascoltare i battiti di tutti 24 ore su 24, insomma, serve orientarmi, non sono un maniaco o simile.

“Devo ammettere che l’amica di Sara non è niente male, insomma Matt…”

“Si ho capito, ho capito…”

“Scommetto che anche con lei, come con le altre ragazze che abbiamo conosciuto funziona il tuo incredibile fascino, sono pronto a scommetterci qualsiasi cosa”

“Anche ammettere la tua cotta per Sara?” chiesi incredulo voltandomi verso di lui.

Foggy stette zitto per qualche secondo, per poi dire “Murdock, zitto, insomma, cos’è questa cosa che io ho una cotta per Sara? Insomma … anche se fosse vera te lo verrei a dire, tranquillo.”

Scoppiai a ridere.

“Sappi che me lo hai appena confermato.”

Foggy arrossì violentemente, per poi cercare di rispondere a tono, inutilmente. Arrivammo al tavolo poco dopo, io con il sorriso ancora stampato in faccia, Foggy, a quanto mi pare, anora rosso per l’imbarazzo, per poi sentire un profumo simile a quello degli agrumi pervadermi i sensi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLINO AUTRICE…
Allora, sono riuscita a scrivere un primo capitolo di questa nuova long, anche se ne ho altre incomplete… comunque, giusto per precisare, è ambientata al college e ogni capitolo ha-dovrebbe avere una canzone principale
A presto sentirci!

 
   
 
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