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Autore: Shirley_Malfoy    31/03/2009    1 recensioni
Amicizie e amori che nascono e si fortificano sempre più nel sesto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per Harry e "amici" con la minaccia sempre più crescente di un Voldemort sempre più smanioso di vincere questa lunga ed estenuante lotta...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Pansy Parkinson, Remus Lupin, Ron Weasley, Theodore Nott
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14 “”

Capitolo 15 “Come fa a saperlo?”

 

Il professor Lupin e il professor Malfoy aveva passato tutta la notte a studiare sui libri recuperati dal biondo in biblioteca ma non riuscirono a scoprire niente.

In realtà entrambi lo immaginavano, l’incantesimo del locum segretum non era ordinaria magia di cui si parlava liberamente sui libri reperibili in una biblioteca di una scuola.

In realtà la cosa migliore sarebbe stata chiedere aiuto a Severus Piton, la pozione era sua, e nessuno meglio di lui conosceva quel genere di pozioni.

I due professori sapevano però che chiedere aiuto a un ‘mangiamorte fintamente pentito che per anni aveva fatto il professore facendo da spia a Voldemort e ora era tornato a fare il mangiamorte’ non era una buona idea.

-Potresti chiedere aiuto a qualcuno dei tuoi amichetti…- sbottò Lupin, dopo aver sfogliato tutti i libri più volte inutilmente.

-Molto spiritoso Remus, davvero. Sono certo che potrei sentire Astor, che non avrebbe problemi ad aiutarci…se non che poi magari non si farebbe problemi ad uccidere suo figlio e gli altri ragazzi.- lo canzonò Lucius; non gli andava giù che fosse proprio Remus a non credere alla sua fedeltà a Silente (o presunta fedeltà…chi lo sa! NdA).

Dopo aver continuato a punzecchiarsi ancora un po’ Remus decise che era inutile rimanere li, così salutò Lucius e uscì dalla stanza, dopo essersi assicurato che l’ex-mangiamorte si sarebbe procurato informazioni utili per far tornare a casa i ragazzi.

 

 

*************

 

Nella nostra amata casetta in mezzo al nulla stava sorgendo il sole, ma i quattro ragazzi erano ancora tutti nelle loro stanze.

Hermione era nel suo letto, dormiva con un grande sorriso sulle labbra, stava infatti sognando un altro giro sulla scopa, sempre con il biondino.

Il ragazzo in questione era sul divano del soggiorno, anche lui nel mondo dei sogni, noncurante del raggio di sole che entrava dalla finestra della sala.

Nell’altra camera Harry stava dormendo, con una mano appoggiata al fianco del serpeverde di fianco a lui, che invece era bello sveglio.

Zabini in realtà aveva dormito molto poco quella notte. Era preoccupato.

Gli sembrava…strana…assurda tutta quella situazione.

Ogni volta che Draco o Harry cercavano di fargli capire quanto il comportamento di Lucius fosse strano lui cercava di convincerli che fosse tutto normale, e che non dovevano preoccuparsi.

Ma non sapeva ancora avrebbe potuto continuare.

Perché in realtà nemmeno lui ci credeva molto.

Lucius e Astor erano sempre stati inseparabili amici, fin dall’infanzia, insieme sempre e comunque. Quindi l’idea che proprio ora, che Voldemort stava cercando di tornare al potere Lucius si allontanasse da quella vita era strano.

Strano ma comprensibile in realtà.

La cosa però si complicava se ci si metteva di mezzo la situazione in cui si erano cacciati i ragazzi.

Lucius li aveva messi in punizione.

Proprio loro quattro, e proprio nella stanza con la pozione.

Lui che sapeva benissimo che Harry e Draco non potevano rimanere nella stessa stanza per più di cinque secondi senza metter mano alle bacchette, o ai pugni, a seconda dell’umore.

E se fosse stato tutto organizzato?

Se quella fosse stata una trappola di Voldemort?

Sapeva che era difficile da credere una cosa del genere, lui era il padre di Draco, non avrebbe potuto fare una cosa del genere a lui.

Sapeva però che suo padre non avrebbe avuto problemi a farla a lui.

 

*************

 

Nella scuola invece i ragazzi erano già svegli da molto tempo e stavano facendo colazione dopo un risveglio meno traumatico di quello della mattina prima.

La sera prima i due serpeverde dopo essere rimasti nella sala comune grifondoro a parlare come vecchi amici con i rosso oro erano tornati nelle loro camere per evitare spiacevoli inconvenienti mattutini.

Ron in realtà aveva invitato Pansy a rimanere in camera sua, ma la ragazza sapeva che Theo non sarebbe stato pronto per dormire con Dean un’altra notte, così erano tornati nelle loro camere.

 

Era immerso in una conversazione con Neville quando arrivò un gufo per lui. Nott aprì la lettera senza pensare che potesse essere stato lui a mandargliela. Astor Zabini.

Lesse la lettera una prima volta velocemente, poi un’altra con più calma e senza pensarci due volte si alzò di scatto dirigendosi al tavolo dei professori.

-Professor Malfoy, posso parlarle un attimo?- gli chiese, mentre l’intera sala lo stava fissando, per cercare di capire il motivo di quella conversazione.

-Andiamo nel mio studio- gli rispose semplicemente Lucius, capendo dal suo tono che c’era qualcosa che non andava.

 

Arrivati nella stanza il professore lo fece accomodare su una poltrona e lui si sedette dietro la scrivania, prima di parlare.

-Cos’è quella lettera?-

-Me l’ha mandata Zabini- gli rispose Nott, rigirandosi la lettera tra le mani.

-Figlio o…padre?- gli chiese Lucius temendo la risposta.

-Padre.- gli rispose semplicemente passandogli il foglio.

 

Caro Theodor,

ti stupirai di ricevere questa mia lettera ma avendo

saputo che mio figlio non è  davvero a Durmstrang

come mi è stato detto, volevo avere spiegazioni.

Non capisco come mai il ragazzo non mi abbia dato

 sue notizie, spero che, visto che a quanto mi è stato

detto è con Potter, stia facendo il suo dovere di futuro

mangiamorte. Spero tu vorrai chiarirmi la situazione,

sono sicuro che non vorrai rivivere gli spiacevoli…

avvenimenti di un anno fa proprio ora che stai

 facendo amicizia con il signor Thomas…

 

                                   Astor Zabini.

 

 

-Come fa a saperlo?- gli chiese Lucius, senza parole.

-Non lo so. Di certo Ron e Dean non l’hanno detto a nessuno, e in ogni caso anche se l’avessero fatto non di certo a qualche seguace di Voldemort. Io ti garantisco che non l’ho detto a nessuno. Silente sarà anche pazzo ma non stupido…- lasciò la frase in sospeso Nott.

-Vorresti dirmi che sono stato io?- lo interrogò, impassibile il professore.

-Non dico questo, è solo che mi sembra strano che sia stata Pansy, e se non fosse stata lei…c’ è solo una persona possibile…-continuò Nott, con lo sguardo fisso al pavimento.

-Theodor, guardami- lo richiamò Lucius –guardami negli occhi, quando ti dico che non sono stato io. Proprio ora ho riallacciato i rapporti con Draco. Solo ora ho capito tutti gli sbagli che ho fatto in questi anni. Sto recuperando la fiducia di alcune persone importanti, non rovinerei tutto così. Non potrei mai far rischiare la vita al mio unico figlio e a Blaise, quello che ho sempre considerato come un figlio.- disse tutto di un fiato, guardandolo negli occhi.

-Non posso credere che sia stata lei.- disse semplicemente Theodor. Non era mai stato bravo con le parole, ma questo bastò a Lucius per capire che gli credeva.

-Sei sicuro che non lo sappia qualcun altro?- lo interrogò, anche a lui sembrava strano che la ragazza fosse andata a dirlo ai mangiamorte, proprio ora che suo padre insieme a lui aveva cambiato vita. –Magari mentre ne parlavate qualcuno ha sentito…-provò a ipotizzare il professore.

 -No, impossibile. Ne abbiamo parlato solo nel tuo ufficio l’altra sera e poi nella mia stanza, dove c’eravamo solo noi quattro. Poi io e Pansy abbiamo detto qualcosa a proposito ieri sera in sala comune…ma ti assicuro che eravamo soli.-

-Ne sei proprio sicuro?- gli domandò Lucius.

-Assolutamente si.- confermò il ragazzo senza sapere quanto si sbagliava…

 

 

 

*************

 

Blaise e le sue paranoie intanto si erano alzati e si erano diretti in cucina, dove trovarono Edvige ad aspettarli. Ridacchiò, pensando che ormai stava diventando una scena abituale.

Mentre prendeva i bicchieri per la colazione fece un po’ di rumore, così Draco si svegliò e lo raggiunse in cucina maledicendolo per averlo svegliato.

-Un po’ più di rumore non potevi farlo?- lo rimproverò entrando in cucina dandogli una manata in testa (ti ricorda qualcosa Amore?!??ndA)

-Scusa Dra’…-

-C’è qualcosa che non va?- Lo interrogò subito il biondo, ormai lo conosceva bene, e si accorgeva se qualcosa non andava.

-No niente, figurati.- gli rispose sorridendo, cercando di nascondere la sua preoccupazione per Lucius.

-Con Potter tutto bene?- gli chiese, sapendo di farlo felice con una domanda sul moro.

-Benissimo, è meraviglioso….quasi quasi direi che si potrebbe rimanere qui per sempre.- scherzò il serpeverde –e tu con Hermione?- gli chiese.

-Ma cosa urli?- lo rimproverò il biondo –io con Hermione niente…parliamo…e basta…cosa potrebbe mai provare una come lei per uno come me?- gli rispose, per poi cambiare subito argomento sentendo dei passi sulle scale.

 

 

*************

 

 

Salve! Premetto che quando leggo una storia mi piacciono molti di più i dialoghi della parte narrata, sempre che siano dialoghi ben fatti…ovviamente!

Beh…non sono capace di scrivere dialoghi! Si lo so…l’ho sempre fatto…ma non mi piace farlo e non mi vengono nemmeno bene…(e voi vi chiederete…perché…tutto il resto ti viene bene?!???) quindi sapendo che devono esserci se mi impegno ce la faccio…ma ora non so…non mi ci sono impegnata molto…le dita scrivevano da sole….e quindi niente dialoghi…però dai…nella seconda parte sono migliorata…no?

Blaise mi ricorda tanto me…non può fidarsi ciecamente di nessuno…mentre invece Nott si fida eccome di Lucius…da chi è corso con la lettera? Chi dei due avrà ragione?!??? Si accettano scommesse…

Baci baci

 

 

p.s. oggi sono bloccata a casa che ho un piede distrutto…quindi ho scritto un po’…e mi andava di aggiornare di nuovo…non prendeteci l’abitudine!!!!!!!!

  
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