Ultima revisione e riscrittura: 12 maggio 2021
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Dawn e La Fiamma del Drago by Gloria Lovely is
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Gli abitanti della Valle mi guardavano male, come se fossi una minaccia o uno scagnozzo di Lord Shen, ma io ero l'allieva di un maestro di kung fu molto conosciuto laggiù. Che fosse per via del colore dei miei occhi era scontato da dire, ricordavamo molto quelli del pavone, ma io ero una pacifista. Non amavo sfruttare il kung fu per ferire qualcuno, piuttosto li proteggevo.
“Lei deve essere il signor Ping, vero?”
Lui mosse un sopracciglio. “S-sì. Come fa a saperlo, ehm...”
“Dawn.”
Prima di rispondere, mi squadrò da capo a piedi girandomi intorno. Le oche erano tutte così sospettose? “Ehm... certo. Dawn. Sei buona o cattiva?”
“Sono buona. Perché questa domanda?”
“Hai gli stessi occhi di qualcuno, ma non ricordo chi. Quella specie di deparavato scappato di prigione.”
“Tai Lung? No, non sono una sua parente.”
Perché
stavamo parlando di lui? Dopotutto era esiliato nel regno degli
spiriti. Non era più una minaccia. Lui
preparava e intanto che passava il tempo, finii di pranzare e lascia
una lauta mancia. I
ravioli erano deliziosi. Avevo sentito parlare del suo ristorante e di
suo figlio, chiesi di lui e il signor Ping mi disse che non viveva
più con lui. “Dove vive
ora?” gli chiesi con una certa curiosità.
“Al Palazzo di Giada, con i suoi... ehm... amici.”
Ecco, me ne stavo quasi dimenticando! –
“Sa dirmi come posso raggiungere il Palazzo, devo consegnare
un messaggio.”
“Vai dritto e sali le scale. Ah, e se vedi mio figlio,
portagli i miei saluti.”
Non ci pensai e le salii una per una, con il ritmo giusto e senza preoccuparmi troppo dell'altezza. Cominciai ad avere il fiatone appena arrivata davanti la porta, incredibile che quelle scalinate non mi avevo stancata, giusto un pochino. Arrivai dopo qualche minuto buono, ripresi un po' di fiato e bussai la porta educatamente. Neanche avessero previsto il mio arrivo, si aprì all'improvviso e vidi un panda, quel panda che ha sconfitto Tai Lung e Lord Shen.
“Salve, tu sei..?” chiese, guardandomi senza farsi troppe domande.
“Mi chiamo Dawn e ho un messaggio da parte del Maestro Croc.”
I suoi occhi diventarono diamanti e mi venne
incontro. “Non
ci credo, sei l'ultima allieva del Maestro Croc? Ommioddio, sei
proprio tu? In carne ed ossa?” esclamò
abbracciandomi in una maniera troppo affettuosa.
Quasi non respiravo, per non parlare della sua pancia grassa che mi
impediva di riprendere fiato dopo scale su scale.
“S-sì, sono io.”
“Che onore. Mi vergogno addirittura a stringerti la
mano.”
“Non fare il codardo, stringimela e basta.”
Dopo averlo fatto, mi guardò meglio. “Sei per caso
anche la sorella di Maestra Tigre?”
In effetti, io e lei avevamo lo stesso carattere: musone,
coraggiose e abili nelle mosse di kung fu, ma cresciute ed addestrate
da maestri diversi.
“Io sono una tigre bianca e non conosco nessuna Maestra
Tigre” precisai, stringendo la pergamena fra le zampe. Pesava
come un macigno, mi auguravo solamente che Shifu fosse a Palazzo.
"Lasciamo perdere. Accomodati, avverto Shifu che sei qui.”
Quando il panda aprì del tutto la porta,
lasciandomi entrare, puntai il naso all'insù. Il Palazzo di
giada era davvero immenso, rifiniture dorate e reliquie esposte
all'ingresso. Me lo
immaginavo diverso, più piccolo con una fontana a drago.
Invece era molto più grande, tante colonne e beni preziosi,
una piccola vasca e tante candele dietro. La pagoda dove abitavo io non
aveva nulla a che vedere con tutto quel lusso.
“Jia Li.” Sobbalzai nel sentire il mio nome di
battesimo con una voce profonda, riconducibile proprio al Maestro
Shifu. “Da quanto tempo non ci vediamo. Come mai da queste
parti?” mi chiese, accogliendomi davanti la vasca del dragone.
“Mi manda Maestro Croc, ho un messaggio da parte
sua.”
Gli consegnai la pergamena e lui la prese, senza mostrare un minimo di
sforzo. Mi massaggiai i polsi, contenta di avergliela data.
“Se vuoi, puoi restare.”
Il Maestro Croc mi aveva raccomandato di non tardare. “Mi
piacerebbe, ma...”
“Ti prego, Dawn, resta qui. Voglio un tuo
autografo!” Il panda tornò ad abbracciarmi, ancora
più affettuosamente di prima.
Sogghignai, la sua allegria era contagiosa. “Va bene, solo
per cinque minuti.”
Il
panda, ovvero Po, era davvero amichevole. Si era presentato subito dopo
avermi fatta riprendere ossigeo dopo quell'abbraccio. Nel mentre mi
riaccompagnava fuori dal Palazzo di Giada, quei cinque minuti promessi
passarono come nulla. Chiacchierammo a lungo e lui mi
raccontò della sua battaglia con Tai Lung, ne andava
orgoglioso. Certo, la prima battaglia non si scordava mai.
“Tu hai mai sconfitto qualcuno?” mi domando
curioso, gli occhi luminosi come due cristalli di ambra.
“Ho sconfitto il Demone di Fuoco insieme a Maestro Croc e mio
fratello. Era in grado di controllare la mente dei suoi avversari e
controllandoli, diventava sempre più forte. Il Demone voleva
controllare me, perché ero l'allieva più forte e
avevo una mente e un Chi davvero impressionanti” – Il racconto non fu
un granché, anche perché non mi andava di
raccontarlo. Era stata la mia ultima battaglia e avevo rischiato molto
quel giorno, più di quanto Po non avesse fatto con Lord Shen.
Lui ascoltava interessato. “E sei riuscito a
sconfiggerlo?”
“L'ho rispedito negli inferi, ma tornerà di
sicuro.”
Mi propose di passare la notte al Palazzo, ma io non potevo. Dovevo mantenere fede alla parola del mio Maestro. Po ci rimase male, per tirarlo su gli lasciai l'ultimo dei miei biscotti e glielo regalai come simbolo della nostra nuova amicizia. Lui, invece, aveva ricambiato con un fiore di loto. Piccolo, ma dai petali candidi e profumati. Rimesso lo zaino in spalla, lasciai il Palazzo di Giada, lo sguardo del panda malinconico. “A presto, Dawn!” mi salutò, agitando la zampa.