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Autore: Miss_McCall    27/03/2016    2 recensioni
prendete uno Stiles Pattinatore ed un Derek insegnante... cosa potrà mai accadere?......
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali:
Si deve precisare che questa os è ispirata al manga ‘Sex therapist ’ o per meglio dire c’è una trasposizione dei personaggi e degli eventi.
Chi non ha mai letto tale manga, troverà difficoltà a seguire il filo logico della os, ma anche senza conoscere gli eventi si può apprezzare questa variante AU, in cui i personaggi sono tutti umani e svolgono un’attività divertente.

Naturalmente chi avesse letto il manga, invece, potrebbe trovare delle discrepanze, nate comunque dalla necessità di riadattare gli avvenimenti del manga ai personaggi di teen wolf.

Altro appunto: per motivi di ‘scena’ i personaggi non saranno molto IC, Derek come al solito è il primo a subire una forte variazione nel suo carattere, Stiles stesso sarà un po’ più un ragazzino spaurito, che il classico ‘intrepido sarcastico dalla risposta pronta’, e poi ci sarà un personaggio originale, ma preso del tutto dal manga, che avrà rilievo ai fini della storia, ma che spero non faccia storcere il naso a nessuno.

Spero che possa piacere e che mi lasciate una recensione, così che possa sapere cosa ne pensate.
 Ringrazio come sempre la mia beta per aver avuto la pazienza di assecondare questa mia idea  all'ultimo minuto

Buona lettura.


 
The Sex Therapist

 



WASHHHHH!!!!!!!!

-Ehi Scott! Stai attento a dove pattini. – gli urlò dietro Stiles, che mentre si apprestava a fare il suo riscaldamento, era stato spinto malamente da Scott, che stava provando le varie coreografie per la competizione.

Da quando aveva avuto quel brutto incidente alle gare invernali, allenarsi con Scott era diventato uno strazio.
Neanche Peter, il suo allenatore, lo trattava più alla pari e questo doveva finire!

-Coach, non ce la faccio più, per favore mi faccia allenare in giorni diversi da Scott- iniziò Stiles pattinando verso il bordo pista - o mi trovo un’ altro allenatore- concluse trovandosi faccia a faccia con Peter, suonando leggermente adirato.
–Perché se continuo così non sarò pronto per le prossime selezioni. –aggiunse poggiando le mani alla balaustra in legno.

-Lo sapevo che sarebbe successo. –disse fra sé Peter, mentre Stiles scorreva con i pattini sul ghiaccio, diretto al varco.

-Ehi amico, che ti prende come mai sei nervoso? – chiese Scott raggiungendo Peter, mettendo temporaneamente da parte agli allenamenti.

-Scott non scocciarmi. –rispose adirato il ragazzo, spingendolo malamente da parte e facendolo cadere.

–Ahi!!!. –si lamentò Scott, rialzandosi dolorante.

-Stiles aspetta, ti ho già trovato un allenatore- lo fermò Peter - dovresti incontrarlo oggi stesso. –aggiunse avvicinandosi al ragazzo.

-E chi sarebbe? –chiese Stiles mal celando la sua curiosità, con la balaustra in legno tra di loro a dividerli.

-Eccolo!– Urlò Peter indicando un ragazzo alto che si stava avvicinando -ciao nipote!-
Stiles ci mise due secondi a riconoscerlo.

-Ehi ma tu sei Derek Hale! Wow sei perfino più bello che in tv. –esordì Scott adulandolo.

-Tzè … ragazzino, perché non incominci a fare qualche giro di pista e la smetti di fare il ruffiano?! – gli rispose Derek.

-Ehi nipote non mi trattare male Scotty, il tuo allievo è quello lì. –intervenne Peter, indicando Stiles che sconcertato stava guardando la scena, che gli si parava davanti.

-Uh beh allora… - sussurrò Derek avvicinandosi a Stiles, fissandone il corpo sottile e agile, ammirando le guance appena arrossate per lo sforzo e le mani protette da dei guanti sottili neri.

– Derek ti presento Stiles Stilinski. – disse Peter facendo finalmente le presentazioni.

-Mhmmm ma è piccolino! Sicuro che riesce a stare in equilibro sul ghiaccio? –gli chiese l’uomo, entrando sulla pista e posando entrambe le mani sul corrimano, avvicinandosi pericolosamente al viso del ragazzo.

-La prego, tolga il braccio. –ribatté freddo Stiles, sentendosi sotto esame.

-Scusami cosa hai detto? - gli chiese Derek con sguardo truce.

-Le ho chiesto di togliersi, non sono io che l’ho voluta come allenatore. –disse adirato Stiles, sgusciando alla presa dell’uomo e andandosene negli spogliatoi.




-Der ascolta… - la voce di suo zio lo riscosse -Stiles era un ragazzo dolce e gentile, ma da quando ha avuto quell’incidente, con il quale si è bruciato il posto nella competizione, è diventato aggressivo e cinico.- provò a spiegargli - adesso sto perfezionando la tecnica di Scott per la finale e non ho tempo da dedicargli, per questo ti ho chiamato.- 

-Ho capito. –disse sorridendo Derek, continuando a mantenere lo sguardo puntato sul percorso per gli spogliatoi.

–Der so che non sarà per niente facile, ma cerca di conquistarlo. –disse Peter avvicinandosi.

-Lo sai che mi piacciono i gattini furiosi, sono così carini. –disse Derek, continuando a non perdere di vista il ragazzino, che si stava togliendo i pattini a metà strada, poco prima della porta che immetteva nei bagno e negli spogliatoi.

-Ah comunque! Nipote voglio vedere se ti sei arrugginito, vai a farti un paio di giri di pista. – lo stuzzicò poi Peter, mentre con lo sguardo seguiva Scott, che si apprestava all’ennesimo salto.

-Sapevo che me lo avresti chiesto, caro il mio ex allenatore. – ghignò Derek iniziando a volteggiare sulla pista estraniandosi da tutto e tutti.

Stiles si stava dirigendo verso l’uscita del palazzetto del ghiaccio, passando tra gli spalti che davano sulla pista, quando il suo sguardo si spostò su Derek, che si stava esibendo letteralmente in una performance straordinaria.
“Però e proprio bello” ammise a sé stesso il ragazzo, avvicinandosi al parapetto di fianco a Scott.

-Chi pensava che Derek Hale fosse un artista così bravo – disse Scott interrompendo i pensieri di Stiles.

-Scott, tu lo conosci? – chiese curioso Stiles, non perdendosi nemmeno un’evoluzione dell’uomo.

-E’ stato per due volte medaglia d’oro. –disse con ammirazione l’amico.

-Strano me lo sarei ricordato sicuramente un pattinatore così dotato. – sussurrò Stiles soprappensiero 

-Non hai capito, Derek non è un pattinatore singolo lui è campione nella categoria danza sul ghiaccio. –Spiegò Scott con ammirazione.

-Ahhhhhhh ora ho capito. – annuì il ragazzo catturato dall’eleganza del pattinatore.

-Ehi amico non mi dirai che ti stai innamorando di lui? –lo sfotté l’altro.

–Certo che no cretino!- ribatté Stiles pizzicandogli un fianco - Addio!! – aggiunse poi avviandosi all’uscita.
Il suo sguardo inconsciamente andò a posarsi un’ultima volta su Derek. 

“Il pattinaggio artistico non fa per me… però certo che è bravo e guarda come si sta divertendo” pensò osservando il sorriso, che primeggiava sul viso di Derek.

-Chissà quand’è stato l’ultima volta che mi sono divertito a pattinare? Non lo ricordo più. –sussurrò a se stesso Stiles rabbuiandosi, mentre stretto in sé stesso si dirigeva a casa.





Il giorno dopo come da copione Stiles si presentò di buon ora alla pista, si mise i pattini e iniziò la sua solita rutine di allenamenti.
Dall’altra parte sugli spalti Derek senza farsi vedere, osservava ogni singolo movimento sorridendo, quel ragazzino lo avrebbe fatto impazzire prima o poi.
Vide Stiles prendere la rincorsa per eseguire un perfetto salto avvitato e all’ultimo momento fermarsi, cadendo sulle ginocchia.

-Dannazione! Perché? – imprecò Stiles, battendo i pugni chiusi sul ghiaccio freddo.

-Lavori sodo! Ma non capisco perché continui ad allenarti su qualcosa che non fa per te senza nemmeno divertirti. –la voce di Derek lo bloccò a bordo pista.

-Da quanto sei lì ad osservarmi? –chiese imbarazzato il ragazzo, sfuggendo lo sguardo dell’uomo.

–Da un po’ a dire il vero- ammise Derek - infatti ho notato che durante quel salto hai bloccato il movimento della gamba rallentando la spinta.-osservò - perché?- chiese poi serio, mentre si allacciava i pattini.

-Non sono riuscito a saltare- rispose piccato il giovane - può capitare. –aggiunse rosso in viso.

–Non dirmi stronzate Stiles -lo riprese il nuovo allenatore - ho visto chiaramente che ti sei tirato indietro all’ultimo momento. –Continuò implacabile, facendo i primi passi sulla dura superficie di ghiaccio artificiale.

-Ti ho detto che non è ver….- iniziò ad urlare isterico Stiles - Ehi ma che fai?- chiese poi allarmato, quando Derek pattinò verso di lui, prendendolo per mano e portandolo al centro della pista.

-Lo vuoi capire che non sarai mai come Scott? – disse duramente Derek, tenendogli intrappolata la mano nella sua presa salda e costringendolo a guardarlo negli occhi.

– Questo lo so- sputò umiliato il giovane - è per questo che triplico gli allenamenti, so di avere talento, però. – aggiunse guardando l’uomo negli occhi con sfida.

-Vieni divertiamoci! –disse ad un tratto Derek, rompendo il silenzio e tirandoselo tra le braccia, stringendogli i fianchi tra le mani.

-Ehi bell’imbusto stai attento, è pericoloso. –urlò stiles, quando Derek gli fece allungare il busto tenendolo parallelamente in equilibrio su una gamba sola.

-Tranquillo ti tengo. –lo rassicurò, posandogli le mani sui fianchi –Visto?! Lo avevo detto che sei flessibile –continuò Derek bloccandolo contro il suo petto, tenendogli le braccia parallele alle sue.
- Stiles devi usare anche la tua espressività per ingraziarti i giudici, non dimenticarlo. –aggiunse poi, facendo fare a Stiles l’ennesima figura artistica, facendo scivolare le mani sull’esile corpo dl ragazzo e guidandolo in una nuova posizione.

-Sarà vero per te che sei bello ed espressivo, ma un ragazzo brutto e privo di grazia come me, deve contare soprattutto sulla tecnica, sono un fiore che non è sbocciato. –rispose amareggiato il ragazzo, girandosi per guardare l’uomo negli occhi, allontanandosi un po’ dalla presa di quelle mani così calde e rassicuranti.

-Sei anche tu un fiore Stiles - gli sussurrò dolcemente Derek - ma per ora sei solo un bocciolo in attesa. –aggiunse sensualmente al suo orecchio. 
–Seguimi, ti farò sbocciare io- disse poi tirandoselo dietro, rafforzando la presa sul giovane.

Stiles chiuse gli occhi lasciandosi trasportare, mettendo in pratica quello che fino ad ora aveva imparato.

-Bravo rilassati…- gli sussurrò l’uomo all’orecchio -Stendi le braccia e le gambe più che puoi - lo istruì ancora con la voce bassa e roca, che arrivava ovattata alle orecchie di Stiles, facendolo fluttuare in una calda bolla di sentimenti, facendolo sentire leggero.

Ad occhi chiusi, Stiles si sentiva volare, i pattini dimenticati e il dolce odore di Derek, il suo nuovo allenatore, che gli intorpidiva i sensi, catturandolo e conducendolo in un mondo profumato.

Il profumo di Derek!




-Bene, il bocciolo è fiorito. – il sussurro di Derek si insinuò nella mente di Stiles, mentre ancora si muovevano sul ghiaccio, gli occhi verdi erano fermi, rapiti dalla figura sottile di Stiles, il suo viso così pericolosamente vicino a quello del giovane, che ancora ad occhi chiusi gli si affidava così fiduciosamente.
–Stiles sei bellissimo! - ammise in un lieve sospiro Derek, mordendogli delicatamente il lobo dell’orecchio.

-Ma che fai? –Urlò Stiles, spalancando gli occhi spaventato e scappando letteralmente dalla pista.



–Ehi amico stai attento- urlò Scott sotto l’arco della porta degli spogliatoi ancora frastornato dall’uragano Stiles, che l’aveva completamente travolto senza neanche rendersene conto.
-Stiles cosa è successo? –chiese sedendosi affianco al ragazzo, che rosso in viso imprecava, stringendo la stoffa della tuta e slacciandosi malamente i pattini.

-Non lo voglio come allenatore – urlò fuori di sé stiles.

-Amico forse dovresti prima pattinare con lui e poi decidere -cercò di rabbonirlo Scott, alzandosi e sistemando alcune cose nell’armadietto. 

-L’ho già fatto – ribatté Stiles, voltando di scatto il capo a sinistra e strizzando con forza gli occhi.

–Bene allora avete risolto- sorrise ingenuamente Scott, osservando l’amico aprire l’armadietto e tirarne fuori il cambio

-Amico tu non capisci, quando sono con lui il cuore mi batte forte! Non lo accetto!! – Urlò Stiles sbattendo lo sportello dell’armadietto, che si chiuse in un clangore metallico.

-Capisco….- provò ad annuire l’altro confuso - Quindi le cose stanno così? – chiese poi con un sorriso sornione sul viso. – Posso consigliarti un posto dove chiedere consiglio, e non piangere!! – aggiunse porgendogli un biglietto da visita.

-Cos… Grazie Scott e comunque non sto piangendo. –disse Stiles, prendendo le sue cose ed avviandosi alla porta dello spogliatoio -Domani pomeriggio forse … - mormorò imbarazzato rigirandosi il cartoncino nero tra le dita, senza avere il coraggio di proseguire la frase, preferendo aprire definitivamente la porta e andarsene.


Scott rimasto solo prese il cellulare ed una volta individuato nel agenda il contatto “Sex Therapist” pigiò il tasto verde, facendo partire la chiamata.

-Pronto! Si sono io per domani ti ho rimediato un cliente mi raccomando è un mio caro amico ed ha bisogno di te! –disse Scott parlando al telefono.

“Ok Scott ci penserò io a risentirci.” disse la voce dall’altra parte del telefono prima di riattaccare.



………………………………………………………………………………



Sex Therapist:

-Buona sera! Lei è il Signor Stilinski, suppongo sia qui per il suo appuntamento. Prego si accomodi. –disse un bellissimo ragazzo da dietro un bancone.

Stiles mentre si faceva strada ripassava mentalmente la sua giornata:
Dopo essere uscito dal palazzetto si era recato subito a casa, accendendo il pc e seguendo le indicazioni del biglietto, che Scott gli aveva gentilmente dato, quando aveva trovato la struttura ne era rimasto un po’ sconcertato nel vedere che era solo un semplice bar, ma andare a darvi un’occhiata non gli avrebbe fatto male.

Con sua fortuna dopo aver compilato vari questionari online sul sito, era riuscito ad ottenere un appuntamento per la sera successiva.

Ora era lì in quella piccola saletta da caffè da solo.

-Salve, Scott mi ha consigliato questo posto. –disse imbarazzato Stiles, avvicinandosi al bancone.

-Si lo so! Prego. - disse cordialmente l’uomo sorridendogli, indicandogli gli alti sgabelli del bancone.

-Scott mi ha detto di venire qui e che lei mi può aiutare, ma deve scusarmi se io non so di cosa parlarle. –disse imbarazzato il ragazzo sedendosi.

-Tranquillo lei deve solo rilassarsi, al resto ci penserò io, tenga lo beva tutto. –Disse l’uomo porgendogli un bicchiere con dell’liquido colorato all’interno.

-Mi dispiace, la ringrazio ma io non posso bere, sono ancora minorenne. –disse serio Stiles.

-Oh ma questo lo so! Stai tranquillo è una bibita analcolica. –sussurrò l’uomo, mantenendo gli occhi incollati alla gola del giovane, seguendo il lieve movimento del pomo d’adamo che si muoveva sospinto dalla bibita, che piano scivolava nella sua bocca.

-Che buon profumo- ansimò accaldato Stiles - fa caldo … cosa mi ha dato? –chiese confuso il ragazzo.

-Non preoccuparti- lo blandì l’uomo con voce bassa - stai buono- sussurrò ancora - io sono un sex Therapist e il mio compito è riuscire a capire i desideri dei miei pazienti per far sì che questi possano realizzarli. –disse, mentre aggirava il bancone e si sedeva di fronte a Stiles.

-Cosa devo fare? –chiese al limite della lucidità Stiles, perdendo la presa sulla sua mente, sentendosi stanco e intorpidito.

-Nulla rilassati, ora inizierai a sognare il tuo desiderio e vedremmo di far si che si avveri. – sussurrò suadente l’uomo, sollevandolo tra le braccia e conducendolo in una camera da letto interna al bar.




Stiles si sentiva la testa leggera, la bocca impastata.
Socchiuse gli occhi, sbattendoli piano, spalancandoli poi alla fine, ritrovandosi a fissare il soffitto bianco di una camera, guardandosi attorno e incontrando la grossa figura del proprio allenatore.

-Derek? Che ci fai qui?- chiese il ragazzo all’uomo che se ne stava in piedi senza fare niente, solo fissandolo.
Stiles confuso tentò di raggiungere la porta, scivolando sulle lenzuola fresche.

–Stiles questo è il tuo sogno- parlò sorprendentemente l’uomo -e visto che è un sogno, io sono qui per farlo avverare, ma non posso fare niente se tu non mi dici cosa vuoi. - disse Derek avvicinandosi
Impossibile l’uomo che gli faceva battere il cuore era li davanti a lui, continuava a dire che era un sogno, ma lui non poteva credeva.

-Io … devo andare a casa … – ansiml bruscamente Stiles, alzandosi in piedi e provando a raggiungere la porta della camera.

-Stiles sii sincero con te stesso per una volta!- lo richiamò Derek, fermo in mezzo alla camera -E ti giuro che questo è un sogno … un tuo desiderio … qui sei tu a comandare- aggiunse continuando a guardare verso Stiles e sorridendogli piano.

-Ti prego Derek smettila di dire queste cose…- urlò istericamente il ragazzo, stringendo il pomello della porta tra le dita sudate - non posso fare l’amore con te e non dire queste cose imbarazzanti. –sussurrò alla fine appoggiandosi rosso in viso al muro.

-Stiles parlami- lo spronò l’uomo raggiungendolo di un passo - cosa ti turba?- gli chiese piano, allungando una mano verso di lui, accarezzando l’aria che li separava in una muta richiesta.
- io non ti toccherò finché tu non lo vorrai. –disse poi facendo un passo indietro e sedendosi sul letto, il viso rivolto alla porta e alla schiena di Stiles, che di fianco al legno sussultava tremante.

- Derek - gemette disperato Stiles, strusciando il viso sul freddo muro bianco - da quando ho pattinato con te, mi sento strano - ammise con la voce più ferma - il mio corpo è cambiato non so che mi succede. – sputò tra i denti, battendo la fronte sul muro.
– Se tu dovessi toccarmi, non so cosa succederebbe- riprese con voce soffocata il giovane - o cosa sarei stato capace di fare. –finì rosso in viso, nascondendosi dalla vista dell’uomo.

- Allora è questo il problema?- gli chiese Derek - Hai paura di toccarmi? –continuò malizioso, alzandosi in piedi e avvicinandosi lentamente al ragazzo.
–Ascoltami Stiles, se invece ci tocchiamo a vicenda potremmo capire se la nostra è solo attrazione o qualcosa di più- sussurrò suadente, pressando il suo petto all’esile schiena di Stiles - capisci cosa intendo Stiles? - chiese afferrandogli una mano e posando l’altro avambracci sul muro, all’altezza degli occhi del giovane e imprigionandolo tra il suo corpo muscoloso e il muro.

Stiles rosso in viso, volse il capo incrociando lo sguardo dell’uomo, indeciso se accettare o meno la proposta.
Spostava lo sguardo dal pavimento a quel braccio muscoloso posato davanti ai suoi occhi.

Che cosa doveva fare?
Accettare e credere di trovarsi in un sogno?

E poi decise di provare, di lasciarsi andare per una volta nella vita, prima che fosse troppo tardi.

Sentendo la mano del più piccolo sovrapporsi alla sua, Derek gli avvolse la vita con l’altro braccio e se lo tirò completamente contro, voltandolo tra le sue braccia e stringendogli la nuca con una mano, affondando il naso nel suo collo e aspirandone l’odore così fresco e giovane.

-Derek ti prego lasciami andare, non credo sia una buona idea, lasciami andare …sto…avendo un erezione. –il suono della voce di Stiles gli arrivava alle orecchie, attutita dalla sua maglietta.

-Stiles! Non devi aver paura di eccitarti. –gli sussurrò all’orecchio Derek iniziando a baciargli il collo, alternandosi con la lingua.

-Ahhhhhhh! Derek! – Ansimò eccitato il ragazzo, chiudendo gli occhi.

-Stiles dimmi cosa vuoi che ti faccia…dimmelo. –lo incoraggiò sensuale Derek, continuando a torturare il collo del più piccolo.

-Der! Fammi… fammi stare bene. – sussurrò Stiles con un filo di voce, continuando ad ansimare.

-D’accordo Stiles, ora rilassati. –lo rassicurò l’uomo, tirandoselo addosso, mentre si sedeva su una sedia, posizionando Stiles in piedi tra le sue gambe aperte.
Con calma gli sbottonò i pantaloni, facendoli scivolare verso il basso insieme all’intimo, concedendo una lunga carezza a quelle gambe così pallide e sode, afferrandolo poi con forza sui fianchi e tirandoselo contro, mettendoselo seduto sulle ginocchia.
Con la mano libera, iniziò a massaggiare il membro del ragazzo, mentre continuava a torturargli il collo con morsetti e leccate, facendolo ansimare pesantemente.

-Dereeek! -

Di riflesso il ragazzo non appena la mano di Derek andò a sfiorare la punta ormai congestionata strinse le gambe intorno alla vita dell’uomo, portando una mano a coprirsi.

-Non coprirti Stiles, fatti vedere. – disse l’uomo forzando leggermente le mani del ragazzo allontanandole.

-No! Ti prego è imbarazzante… -mugolò Stiles, aggrappandosi con le braccia al collo di Derek, nascondendovi il viso e ansimando pesantemente.

La posizione era scomoda e la pelle sudata.
Dio stava seduto sulle cosce nude di Derek Hale e il freddo della stanza gli pizzicava fastidiosamente la pelle.
Si mosse a disagio, le mani dell’uomo che gli stringevano l’interno coscia, troppo vicino alla sua erezione dura e arrossata, tesa per le attenzione continue al suo collo e ai suoi capezzoli. Con piccole macchie rossastre che staccavano, fiorendo lungo il suo petto, là dove la bocca possessiva di Derek si era posata.
Avvertì di nuovo la mano destra dell’uomo spingersi contro la sua lunghezza, fermandosi a stringergli il sesso eretto e per lui fu troppo. 
Non era abituato a tali attenzione.
Nessuno lo aveva mai toccato così intimamente.

–Derek ti prego… -si lasciò sfuggire in un lamento. –Fermati ti… prego… oh è così imbarazzante. –aggiunse in un ansimo spezzato, contorcendosi sulle cosce forti dell’uomo, scivolandogli appena sulle ginocchia e venendo tirato subito verso l’alto, premuto con forza contro il petto duro e solido. 
Traendone sicurezza e piacere.
Il liquido preorgasmico iniziò a colare lungo tutto il membro, andando a sporcare le mani grandi dell’uomo.

-Il tuo nettare scorre già.- sussurrò rauco Derek, fissando rapito il movimento della propria mano sull’erezione del ragazzo - Sembra che il bocciolo diventerà presto un fiore. –sospirò, scendendo con le dita ad accarezzare la sua apertura vergine ancora inviolata.

-No! Derek non farlo…ah no! Non toccarmi lì…- ansimò Stiles inarcandosi ancora di più contro il petto scultoreo dell’uomo.
Approfittando di quella opportunità Derek spinse leggermente due dita, forzando la stretta apertura del piccolo.
Dalla bocca del ragazzo iniziarono ad uscire versi strozzati e mentre le dita continuavano la loro avanzata, lentamente Stiles si artigliava con le mani al braccio teso dell’uomo.

-Oddio Stiles sei così soffice!! – ansimò Derek all’orecchio mentre aumentava la spinta delle dita portando il ragazzino vicinissimo all’orgasmo.

-Sto…Sto per venire. – riuscì a dire prima di esplodere, sporcandosi tutto.




-Ti è piaciuto piccolo? – sussurrò Derek, mentre si sollevava in piedi, stringendo Stiles tra le braccia e posandolo sul letto per riprendeva fiato. 

–S-Si!!!... ma non dovrei essere il solo a sentirsi soddisfatto. –disse il ragazzo riprendendo fiato.

-Tranquillo piccolo, questo è il tuo sogno e io sono solo una fantasia…- disse Derek baciandolo dietro l’orecchio. –Comunque se quello reale non ti vuole puoi sempre tornare da me a divertirti –aggiunse sparendo dalla vista del giovane.







-Allora Stiles hai avuto le risposte che cercavi? -chiese il terapista, mentre il giovane si stava destando.

-Credo di si! Grazie mille. –rispose Stiles, spalancando gli occhi e scuotendo il capo stordito.
Si guardò attorno un’ultima volta, prima di raggiungere la porta e uscire dal locale con un piccolo sorriso a stirargli le labbra.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..


Il giorno dopo Derek si era presentato in pista prima degli altri. 

-Ehi nipote sembri triste- lo richiamò Peter dal bordo della pista, i gomiti posati sulle balaustra e la schiena inclinata in avanti - che è successo? Stiles ti ha dato buca?- chiese schernendolo.

-Taci Peter! …Cavolo la pista è triste senza quel ragazzino… forse è meglio che me ne torni a New York. –Disse giù di morale Derek, scivolando mogio sul ghiaccio artificiale.

-Non farlo per favore. –la voce di Stiles ruppe i suoi pensieri, facendolo sussultare al centro della pista.

-Stiles –gli occhi dell’uomo che gli brillavano innamorati, posati sulla figura sottile del giovane.

–Derek scusami se sono stato scortese…. E… ecco vorrei chiederti un favore. –disse leggermente imbarazzato il ragazzo.
-Derek ti va di allenarmi? – chiese trovando finalmente il coraggio di guardare il maggiore negli occhi.

-Certo Stiles! Ma sei sicuro che mi vuoi? Che ti vado bene? –chiese un po’ incerto raggiungendo il bordo pista.

–Si! –rispose serio –E inoltre vorrei passare più tempo con te - sussurrò imbarazzato Stiles, una volta che Derek l’ebbe raggiunto, sovrastandolo con il suo corpo allenato e muscoloso.

-Capito piccolo, tranquillo non me ne andrò. – bisbigliò avvicinandosi alle labbra del più piccolo, sfiorandole con le sue.

Voleva approfondire il bacio quando:
– ehi Derek, vedi che il ragazzo è ancora minorenne. – s’intromise Peter ridendo dall’altra parte della pista di pattinaggio.




-COSAAAA!!!!! –ansimò sconvolto Derek.

–Peter tra poco faccio 18 anni!! –Urlò Stiles rosso in volto.

-Stiles quando compi gli anni? – chiese Derek temendo la risposta, portandosi una mano alla fronte.

-Il giorno delle selezioni per il campionato. –disse imbarazzato Stiles guardando gli occhi verdi del suo allenatore con un’aria innocente.
-Derek! - Disse ad un tratto Stiles serio.

-Dimmi piccolo. –rispose spiazzato il Coach.

– Se ottengo il primo posto al campionato… posso averti per regalo? -chiese con finta malizia il ragazzo sorridendo.

-Certo. –rispose serio il più grande sorridendo, mentre Stiles si apprestava ad entrare sulla pista ed a fare i suoi esercizi di riscaldamento.

-Der hai capito cosa significa questo? – gli chiese Peter avvicinandoglisi e rigirando il coltello nella piaga.

-Significa che dovrò aspettare fino ad ……..aspetta- ansimò in realizzazione Derek - allora sono fottuto – gemette disperato dere, facendo scoppiare a ridere lo zio, che piegato sulla balaustra sghignazzava impunente.

-Der fottuto solo a metà, e non puoi infilare nulla da nessuna parte…. - ansimò tra le risate - Sarà dura eh? Hahahaha – disse Peter riprendendo a ridere.

-Sono fottuto! –ripeté sconsolato Derek, raggiungendo il suo ancora “sogno proibito” (per poco!) ci tenne a precisare, sulla pista di pattinaggio e aiutandolo negli allenamenti.
  
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