Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Vaporeon_92    28/03/2016    0 recensioni
'Vorrei averla qui accanto a me, e stringerla forte, sussurrandole nell'orecchio quanto il mio amore, è forte...sincero ed unico. Già perché nessuno mai potrà amarla in questo mondo, con la stessa intensità, con la stessa frenesia che provo quando le sono accanto. Nessuno mai, sarà in grado di amarla come la AMO IO. Sono il solo che la completa...'
**
'Noi ci rialzeremo sempre, noi lotteremo continuamente pur di stare insieme. Perché la mia famosa vita si è incrociata con la sua. Ci Apparteniamo, ci volevamo, ci siamo scelti. E prima o poi saremo eternamente nostri...'
**
Salve, allora queste sono due frasi della FF, che vedremo molto più avanti. Volevo dirvi che la mia Fan Fiction forse all'inizio non appassionerà molto, non compariranno subito i 1D, che forse sarà noiosa, direte che fa schifo, che non vale la pena nemmeno leggerla. Ma non è così credetemi, è tutto programmato :). Con il passare dei capitoli, capirete e credo che vi aumenterà la suspance di sapere cosa succede ai nostri/vostri protagonisti. Non mi rimane altro da dirvi, che seguite e recensite in molti i capitoli, perchè a voi potrà sembrare noioso recensire, ma non sapete quanto servirà a me. A presto!
Sara
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                   
                                                                                     (Banner di Sara_Scrive)



** 
 

La chiave entra dentro la serratura, la maniglia della porta si gira, e in poco tempo entro dentro casa, con il cuore che sembra voler esplodere ed uscire dalla gabbia toracica. Respiro, ed inspiro lentamente cercando di ritrovare la calma, quella che avevo prima di entrare nel market, prima di vedere Harry là dentro e sentir pronunciare la prima parola della nostra bambina.
Quelle parole sono uscite così all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, destabilizzandomi completamente, facendomi sprofondare di nuovo nell'abisso del dolore, e delle menzogne. Come ho potuto togliere Alyssa dalle braccia di Louis, e andarmene? Come ho potuto fare in modo che Harry non sfiorasse nemmeno una manina della nostra principessa? Come ho potuto mentire alla mia bambina? Come ho potuto fare tutto questo? Perché sono così vigliacca? Crudele, meschina...ecco ciò che sono, e tutto questo lo devo a mio 'suocero'.
Perché non mi sono ribellata a Des in quel momento? Visto che era l'occasione perfetta per far sapere a Harold della piccola Styles? Semplicemente perché sono da sola a combattere questa battaglia, Des mi ha sconfitta, e non credo ci siano risvolte dove mi vedano vincitrice, anziché perdente.

- “Sara allora, il latte dov'è?”

Aurora mi riporta con i piedi per terra, e dicendo quelle parole mi sono resa conto, che in tutta questa confusione, ho dimenticato di prendere l'oggetto per cui ero uscita di casa.

- “Era finito….”

Ribatto a mia volta, cercando di voler tenere per me quello che era successo poco prima al market, ma non mi è possibile visto che Alyssa, scesa dalle mia braccia gironzolando per casa, prende a pronunciare la parola 'papà', con grinta...con felicità mai vistale prima su quel visino.
Torna da me camminando un po' più forte, la invito ad andare più piano, ma non ne vuole sapere, mi afferra una mano...mi piego sulle ginocchia e di nuovo gridando più forte il nome 'papà', prende ad indicare la zona della porta, come a farmi capire che fuori da quella porta, c'è colui che sta chiamando.

- “Si quello era il tuo papà, amore mio.”

Non posso darle un altro colpo al cuore, non posso essere di nuovo così meschina, non posso farle di nuovo del male.
Non posso diventare come Des, no! Non voglio diventare assolutamente come lui...perciò do la conferma alla mia bambina, che il tato che prima ha visto parlare con la mamma, con quei bellissimi ricci...è il suo papà.

- “Perdona la mamma per aver detto prima il contrario.”

Prendo Alyssa e la stringo forte a me chiedendole scusa.
L'accarezzo e la riempio di baci, mentre lei ancora continua a ribattere la parola 'papà', andando a cercare forse il suo amichetto Nathan, che si trova in salotto per terra a giocare con le costruzioni.

- “Sara ma che è successo? Perché Alyssa grida in giro per casa, la parola papà? E come mai hai impiegato così tanto tempo, per andare e tornare se nemmeno il latte c'era?”

È il momento delle spiegazioni, è il momento di rivivere l'incontro, di rivedere Harry dentro la mia testa, sentendolo vivo nel cuore.

- “Al market ho incontrato...Harry, e Alyssa...ha detto la sua prima parola.”

Dico quasi tutto d'un fiato come a volermi togliere quel peso dal cuore, ma sapendo che non otterrei ciò che voglio, e che comunque egli continuerebbe a vivere li dentro, come se sapesse che io non riuscirei a liberarmi del tutto da quel ricordo tanto bello, quanto doloroso.

- “Immagino sia...papà?”

Faccio cenno di si con il capo, per il momento mi limito ad affermare così senza proseguire…

- “E lui che ha fatto? Immagino il dolore che stai provando in questo momento...”

Nel mentre che ripenso alla scena, mi avvicino al divano in pelle per sedermi…

- “Era confuso giustamente, ma non smetteva di guardare Alyssa, i suoi occhietti vispi ed il loro colore, credo lo abbiano rapito, come capitò a me quella sera. La guardava, e non riusciva a distaccare le sue pupille dalla bambina, le sorrideva ed ad un certo punto le ha detto, che lui non poteva essere il suo papà.”

Faccio una piccola pausa, cercando di mandar giù il primo pezzo dell'enorme masso…

- “Guardando me ha aggiunto che se lo fosse stato, ne sarebbe stato a conoscenza...e poi ad un certo punto, sembrava avere gli occhi velati di lacrime.”

Il groppo alla gola è tornato, fa male riaverlo di nuovo. Impedisce di proferir parola, impedisce alla mia gola di far circolare il respiro, mi impedisce d'esser felice, costringendomi a viver nella paura e nel dolore.

- “Ho paura che abbia capito tutto Aurora. Se non ci è ancora arrivato, ho paura che presto comincerà a far due calcoli. Partendo ad esempio dall'età che ho adesso, l'età della piccola, ripensando a quando abbiamo avuto il nostro primo 'incontro'...”.

Con la testa cerco di far capire alla mia amica che non posso entrare troppo nei dettagli, per via che i bambini sono vicino a noi, e non va bene parlare di certi argomenti in loro presenza. Aurora sembra capire, poggia una sua mano sulla mia tremolante…

- “Sai che ti dico? Che forse è stato un bene se oggi vi siete incontrati, forse finalmente potrete essere una vera famiglia...perché lo meritate tutti e tre. E se Des dovesse venire a cercarti, penso che Harry gliene direbbe quattro, visto che a quel punto gli avrai già raccontato tutto.”

- “È questo il problema, ed il bello della situazione...Harry mi crederà? Harry mi vorrà ancora dopo tutte le bugie? Harry accetterà la bambina?”

- “Sara...Harry ti ama. Non devi preoccuparti di altro, l'amore supera tutto, l'amore vince su tutto. All'imite dagli un po' di tempo per accettare la cosa, visto che per lui è tutto nuovo, visto che si deve adattare all'idea di avere una figlia. Noi abbiamo avuto nove mesi di tempo per pensarci ed accettare il fatto, per gli uomini è diverso non funziona come per noi.”

Mi accascio sulla spalla della mia saggia amica, e così mi lascio andare in un pianto liberatorio...abbracciandola stretta, quando anche lei fa lo stesso.

- “Sai c'era anche Zayn con Harry e gli altri...”

Dico, cercando di riprendere il controllo di me stessa, e delle mie emozioni.
Ma adesso il velo di tristezza lo vedo negli occhi di Aurora, che come me non sta vivendo una bella e classica storia d'amore, con il ragazzo per cui ha perso la testa.

- “Malik sa, o per lo meno è convinto che tu mi abbia detto cosa è successo tra di voi...e vorrebbe spiegarmi il suo punto di vista, ma io diciamo che in un certo senso, mi sono rifiutata...non vorrei sentire nessun discorso. Mentre dall'altro vorrei capire...capire il perché del suo gesto, ma non voglio ferirti perciò non farò nulla.”

Accarezzo la spalla della mia amica, come a darle conforto mentre lei sospira.

- “Se vuoi sapere, cercalo e fatti dire tutto...così magari mi racconti ogni sua parola detta, e magari salta fuori che sono io che non ho mai capito nulla in tutto questo tempo. Si credo che tu come amica, debba sentire anche la sua versione.”

- “Sei sicura? Guarda che non sono poi così curiosa di sapere...”

Le dico, facendole una pernacchia per farle ritrovare il sorriso, poi all'improvviso il mio cellulare prende a suonare.
Mi alzo e vado a prenderlo, lo sblocco e vi trovo un messaggio non letto, poiché è appena arrivato...da parte di...Zayn? Che vorrà adesso? E perché ha cercato me e non Aurora?

From: Zayn

To: Sara


'I need to talk, meet me at the park…

Zayn!'


Deve parlarmi e vuole farlo al parco, dove immagino che Aurora non ci sia.
Sembra davvero determinato a voler raccontare la sua versione dei fatti, sembra in un certo senso tenere alla cosa.
Spiego ciò che ho appena pensato alla mia amica, chiedendole se può badare ad Alyssa, nel mentre che io sono via.


 

Al Parco…

La mia casa dista molto poco dal parco, perciò in nemmeno cinque minuti sono li e nel frattempo della 'passeggiata' mi domando, cosa abbia spinto il giovane Anglo-Pakistano nel voler prendere le distanze dal proprio figlio.
Mi domando come si possa fare una cosa del genere ad un bambino, poi penso a Des e ciò che sta facendo a suo figlio Harry, e di conseguenza a sua nipote Alyssa. Poi ci sono io, succube dei ricatti di quell'uomo sto facendo la stessa cosa di Zayn, ma all'incontrario...e allora smetto.
Smetto di giudicare Malik e il suo gesto, smetto di giudicare gli altri...quando io sono la prima che sta sbagliando tutto in questa vita.
Provo a smettere anche di pensare, faccio del mio meglio...ma quello beh no...quello non mi riesce ancora.
Apro il pacchetto bianco delle sigarette, e ne prendo una...portandola alla bocca, aspetto di trovare l'accendino, e una volta tra le mani, farei azionare la fiamma che andrebbe ad accenderla, quando poi sento una mano che si poggia morbida sulla mia spalla destra.

- “Sei arrivata finalmente...non credevo che avresti accettato l'idea di vederci.”

- “Sono qui per sentire cosa hai da dirmi...perciò perché non dovevo venire?”

- “Prima non volevi sentire ragione, mi avevi dato torto a prescindere da tutto.”

Sorrido e non so nemmeno perché, e mi sento scema nel far quell'azione senza senso.

- “Prima era prima...e poi un uccellino mi ha fatto cambiare idea.”

- “Aurora? Sai dove vive adesso?”

Annuisco in segno di risposta affermativa, poi sorrido per un vero motivo stavolta e continuo.

- “A casa mia...insieme al vostro meraviglioso bambino.”

Sospira portando la sigaretta alla bocca, per poi far espellere da essa nuvolette grigie di fumo...proprio come sto facendo io in questo momento.

- “Mi sbaglio o tu visto che hai una bambina non dovresti fumare? Per via dell'allattamento intendo.”

- “Già a regola è così, ma visto che fumavo anche prima di rimanere incinta, il medico ha detto che sarebbe stato peggio smettere...”

Ci fissiamo senza dire niente, per un breve momento, quando poi Zayn sorridendo dice.

- “Sai che assomiglia tantissimo a Harry...la piccola.”

Lo sapevo, prima o poi qualcuno se ne sarebbe accorto...e prima o poi verrà fuori questa storia, anche all'orecchio di Styles stesso.

- “Lo so, è la sua fotocopia...difatti dicono che le femmine tendano ad assomigliare al papà mentre i maschietti, alla mamma. Ma tuo figlio, ha il tuo stesso taglio d'occhi...ed è un peccato che tu non voglia conoscerlo, e nemmeno far parte della sua vita.”

Dico sorridendo, ma provando tristezza per quel povero bambino.

- “Vedi Sara è tutto complicato...”

Dice quasi bisbigliando, sospirando rumorosamente si ferma...per poi ripartire.

- “Io non voglio figli adesso, mi ritroverei a fare il padre e...”

- “Ed è una brutta cosa...Zayn?”

- “No che non lo è ma a trent'anni, quaranta. Io adesso ho una carriera musicale da portare avanti, siamo sempre in giro per l'Inghilterra, e poi presto gireremo l'Europa e poi il mondo intero. Non avrei tempo per mio figlio, non lo vedrei crescere, non gli sarei accanto come dovrebbe fare invece un padre. La mattina non riuscirei ad accompagnarlo a scuola, il pomeriggio non potrei andare a riprendere dallo sport che praticherebbe, non ci sarei per i suoi compleanni, non potrei esserci per lui quanto invece ci sono per la musica.”

Dice con l'amaro in bocca perché si percepisce che non è facile per lui, affrontare questo tipo d'argomento.

- “Per questo ho detto ad Aurora che non volevo avere figli, per questo l'ho ferita. Perché è la verità non voglio aver figli...da deludere, e veder soffrire. Non è il momento giusto...”

- “E quale sarebbe il momento giusto Malik?”

- “Non lo so di preciso...di sicuro il momento ideale, sarebbe quando la mia carriera avrebbe raggiunto una certa fama, quando avrei ottenuto tutto. La cosa potrebbe accadere anche tra dieci anni se ci impegniamo, o quindici non lo so...”

Punta le iridi nocciola, contro il sole...contro il cielo e vi si lascia perdere, permette all'inconscio di fondersi in quei colori, lasciandolo privo di pensieri.

- “D'accordo capisco il tuo ragionamento, e non dico che sia sbagliato...hai ragione, ciò che hai detto è veritiero ma…adesso che Nathan c'è, cosa hai intenzione di fare? Lo lasci crescere a Aurora, e tra dieci anni ti presenti da lui, dicendogli che sei suo padre, e tutto ciò che hai appena detto a me?”

Appoggio dolcemente una mano sulla sua spalla, e portandomi di fronte a lui gli dico.

- “Non puoi più continuare a pensare tale cosa, adesso il piccolo fa parte della tua vita quanto a quella della mia amica...perciò io credo che dovreste fare i genitori insieme. La ami ancora Aurora...o c'è già un'altra ragazza, nel tuo cuore e nella tua vita?”

Scrolla la testa in segno negativo.
Perché non accetta l'idea che ormai il bambino c'è e che se ne deve prendere cura in quanto padre.
Mi fa salire la rabbia sentire e vedere, un comportamento simile.

- “Non c'è nessun'altra nella mia vita, il mio cuore appartiene soltanto a lei...e si ne sono ancora innamorato.”

Dice sorridendo, con convinzione, con sincerità...felice di provare ancora quella gioia, solo nel pronunciare 'ne sono ancora innamorato', a me lacrimano gli occhi nel sentire come Zayn, tiene alla mia amica.

- “Non l'ho nemmeno mai visto il piccolo sai? Prima ero così chiuso in me, e non riuscivo a vedere la situazione se non in questo modo. Anche i miei genitori e le mie sorelle, hanno provato a convincermi ma...non c'è mai stato nulla da fare.”

- “Puoi continuare la tua carriera di cantante, e potrai fare il padre se ad ogni tournée avrai accanto Nathan e Aurora, senza rinunciare a niente. Non era così difficile come cosa da studiare, ed accettare.”

Gli strizzo un occhio, e gli do un pizzicotto al braccio, per fargli capire che era una cosa tanto semplice, e che con il suo modo di fare si è perso molti avvenienti importanti, nel percorso di vita del piccolo Malik.

- “Beh nel cellulare avrei delle foto da mostrarti, ma sarebbe meglio poter vedere Nathan dal vivo non credi? È veramente un bellissimo ed intelligentissimo bambino Zayn, complimenti.”

Dico, sorridendo...con quel tono però di malinconia, perché forse ho rimesso insieme una famiglia, mentre la mia è sfasciata...divisa per colpa dell'odio di un uomo mostruoso.

- “Perché tieni nascosta l'esistenza della piccola a Harry?”

- “È complicato...credimi Zayn, non è una cosa tanto semplice...a me è stato imposto di non rivelare ciò che Alyssa è per Harry, la cosa è ben diversa, e non mi fa di certo piacere. Ho smesso di vivere bene da quando sono rimasta incinta, tutto è diventato più difficile e...brutto.”

- “Ma chi ti impedisce di dire a Hazza della bambina?”

- “Non posso dirtelo, correresti da lui in cinque minuti...e gli riveleresti tutto, creando una terribile frattura nella sua famiglia, e allora passerei davvero guai seri.”

- “Ma...”

- “Zayn qui non ci sono ma...è così punto. Prima o poi me ne farò una ragione, ci proverò...almeno spero.”

Mi incanto a guardare un sassolino per terra, con lo sguardo perso...spento. Poi prendendo sotto braccio il moretto, dico mostrando un'aria serena.

- “Dai andiamo a conoscere tuo figlio, credo che a tutti voi farà bene passare del tempo insieme, come una vera e felice famiglia.”



[…]


Ecco perfetto, sono in ritardo anche questa mattina…

'Grazie Alyssa...la mamma ti ama tanto quando le fai fare tardi la sera…'

La sera precedente è stata una di quelle impossibili, se fossi una super mamma, una di quelle con i super poteri, in grado di riuscire a fare tutto, io sicuramente avrei scelto di possedere il potere dell'ipnosi: indubbiamente sarei riuscita a farle prendere sonno.
Andando a lavoro, mentre guidavo pensavo a quando era più piccola, e stava attraversando il periodo dei primi dentini che le spuntavano dolorosi dalle gengive, nemmeno in quel momento Alyssa, era così irrequieta a tal punto da non riuscire a prendere sonno.
Mentre ieri sera, sembrava non voler proprio dormire, un'aria estremamente vivace le si leggeva sul visino, come se tutta quell'energia incanalata nel corpo le avesse impedito il riposino...ma alla fine dopo la lettura della Bella e la Bestia, e della Sirenetta (due storie complete mi sono letta, povera la mia gola) è crollata tra le mie braccia, per poi riporla al caldo nel suo lettino.

Perciò questa mattina sono riuscita ad arrivare al lavoro con bene dieci minuti di ritardo, uscendo con i capelli arruffati e la giacchetta agganciata ad un solo bottone, per infilare le scarpe è stata una tragedia; ne mettevo una saltellando qua e la, nel mentre che Alyssa disperdeva carta igienica in giro per la sua cameretta.
Nell'indossare l'altra, ad un certo punto è mancato pochissimo prima che potessi fare un capitombolo per terra, visto tutte le costruzioni in giro per il salotto, deduco che questa sia opera di Nathan: un bel ricordino...o meglio una 'trappola mortale' lasciato prima di andare a nanna.
E alla fine ho dovuto aspettare il ritardo della baby-sitter; la terza nel giro di tre settimane, va a finire che se non dura nemmeno questa nuova, e dato che non sta nemmeno all'asilo nido, Alyssa la farò tenere ai miei genitori...ovvero l'ultima spiaggia.


 

Seduta alla mia postazione, infilando l'ago nella stoffa del vestito cucendolo via via, ripenso allo spiraglio benevolo che ha preso la vita di Aurora, e del piccolino...l'incontro con Zayn è stato a dir poco commuovente e fortunato...è capitato al momento giusto.
Ricordo come l'altra settimana Malik entrò in casa mia, con l'intento di riunire la propria famiglia, riprendendosi la fidanzata che tanto ama, che tanto continua a pensare, e tenerla nel cuore...e andando a conoscere, il figlio non voluto, non amato...quasi rinnegato.
Chiusa la porta alle spalle, andò in salotto dove il piccolo si divertiva con le costruzioni, e le macchinine...era così preso dal giocare con i giocattoli, che non si accorse che qualcuno lo stava osservando.
Zayn si inginocchiò restando ad osservarlo in silenzio, via via qualche lacrima scese dalle sue iridi color nocciola, simili alle mie ma leggermente più scure; io nel mentre andai a chiamare Aurora per farle assistere alla scena, e poco dopo il nostro ritorno, trovammo Zayn con Nathan in braccio, che se lo coccolava...come un vero padre.

La mia amica, di fronte a quella scena non riuscì a trattenere le lacrime, e mi domandò se si stava trattando di un sogno o della realtà, per poi raggiungere con calma i suoi due uomini, dove diede a Nathan la notizia che Zayn era il suo papà.
Ad un certo punto il piccolo Malik tutto contento, tornò a giocare con le macchine, così che Zayn ed Aurora poterono abbracciarsi, e parlare.
Decisa a lasciarli da soli come una famiglia, andai dalla mia principessina che dormiva beata nel suo lettino, cercai di non svegliarla, sedendomi per terra vicino al letto, guardandola e passando con movenze delicate una mano sulla sua testolina, sperando in un finale da fiaba anche per noi un giorno o l'altro.


Il primo abito è terminato, l'orlo alla balza della gonna è stato fatto, le cuciture adesso sono state realizzate alla perfezione, e non perché l'ho realizzate io...è solo che la ragazza che lo aveva imbastito non aveva fatto un gran lavoro, anzi a dire il vero aveva sbagliato tutto su questo vestito...perciò mi era stato affidato il compito di rifarlo...da capo.
Adesso è uguale all'originale che ha realizzato lo stilista nel suo bozzetto su carta, ma non sarà l'ultimo, poiché Samantha il mio capo, si è accorta che la solita ragazza ha cucito in quel modo altri quattro abiti, e ovviamente devo metterci mani anche li: ho capito questa sera non credo di essere a casa prima delle diciannove, perciò riesco ad inviare un messaggio al volo ai miei genitori.


Da: Sara

A: Family (gruppo)


 

Io: 'Ehi ci siete? Ho bisogno che qualcuno di voi badi ad Alyssa fino alle diciannove circa. La baby-sitter tra due ore se ne va...e io non riesco ad essere a casa prima di cena, sono immersa di lavoro'.

Mamma: 'Non ti preoccupare tesoro, allora verso le due vado a prendere la piccola...stasera perché non vieni a cena da noi?.'

Io: 'D'accordo mamma, scusatemi ma credevo di essere a casa prima che Elizabeth andasse via, mi hanno dato da cucine cinque abiti entro le diciotto'.

Papà: 'Lo sapevo, lo sapevo che avevo una figlia capocciona….ma non fino a questo punto, quando ti deciderai che è meglio se Alyssa la teniamo noi quando sei a lavoro? Risparmi soldi, e puoi fare tardi quanto vuoi...tanto non scappiamo'.

Mamma: 'Ehm, tesoro questa volta mi trovo a dar ragione a tuo padre'.

Papà: 'Cosaaaaa? Fermi tutti...la mia ex-moglie mi ha dato ragione? Stappiamo lo Champagne'.

Io: 'Papà ma se nemmeno ce l'hai...comunque vedrò, al più presto prenderò una decisione...grazieeeee a stasera'.


 

Continuo a cucire i vestiti, ripensando alla mia amica, che molto presto...probabilmente andrà a costruire con Zayn il loro nido d'amore, e se non ho capito male sono già alla ricerca di una casa tutta loro.
Sono felice per loro, non vedevo l'ora che anche per Aurora ci fosse un bellissimo finale perfetto...sorrido da sola, mentre guardando il vestito osservo come il secondo sia quasi terminato, e tra poco la pausa pranzo mi regalerà una bella mezz'ora di relax...ma all'improvviso una voce dietro le mie spalle, mi raggiunge e mi fa persino sobbalzare dalla sedia.

-“Ottimo lavoro Busnaghi...adesso ricordo perché ti ho assunta, hai una buona tecnica di lavoro. Rendi perfetti gli abiti...”

Già sono finita in Inghilterra, per fare la...sarta.
Non posso dire di prendere poco di stipendio, non posso dire di non essere apprezzata per ciò che faccio qui in sartoria, ma le mie aspettative erano diverse...credevo di avere un futuro come stilista, pensavo che questa fosse una specie di scuola che ti insegna come fare per diventarci.
Invece lo stilista ci manda i bozzetti da realizzare, descrivendoci ogni cosa, ogni materiale, ogni misura e quant'altro...non che non mi piaccia, ma miseriaccia mi aspettavo altro.
Rispondo al mio capo con un sorriso, abbassando la testa in segno di gratitudine, mentre lei aggiunge…

-“Ah questi, ogni modo dovrebbero essere tuoi...li ho trovati in giro per l'atelier, per piacere puoi tenerli per te e non lasciarli in giro? E ti consiglio di tenerli uniti con una graffetta, un romanzo non deve avere le pagine in disordine.”

Posa con delicatezza sulla mia scrivania una pila di fogli, scritti a mano, passo una mano sopra ogni foglio, cercando di capire di cosa si tratti, poi comincio a capirci qualcosa.
Serrò gli occhi, assumendo un aria stupita...su quelle pagine, ci sono i miei pensieri, il mio racconto autobiografico sulla storia tra me e Harry.
Deglutisco piano, diventando persino rossa in viso, immaginando e sperando che lei, Samantha o nessun altro abbia letto qualche riga, di quella storia, perché mi ritroverei a dar spiegazioni, e meno persone sanno la mia storia meglio è.
Ho scritto una storia lo ammetto, ovvero ho trascritto tutto quello che fino adesso mi è capito, praticamente è la mia vita raccolta in quei fogli, ma ho cambiato alcuni dettagli, come i nomi ad esempio...ma non credevo di averli messi per sbaglio nella borsa e poi confuse con le carte della sartoria.
Mannaggia, accidenti a me, alla mia sbadataggine...e ancora, accidenti a me.

-“Tutta via, l'ho trovato davvero interessante come storia...ha un che di unico, e irreale...perché quale padre, vorrebbe nascondere la figlia di suo figlio a quest'ultimo? Ma comunque sia mi piace brava, hai avuto una bella inventiva...vieni un momento nel mio ufficio, che vorrei presentarti una mia amica editrice.”

Ed eccoci qua, 'Sara complimenti ti sei incasinata da sola...ma brava, ti meriteresti un premio...' la storia, voglio dire il romanzo lo ha letto e già in partenza, questo fatto sta a significare un gran problema, se comincia a fare due più due, chiedendosi cosa ha di simile la mia storia, con quella nel racconto.
Ma la cosa più grave è che vuole farmi conoscere una sua amica editrice, e metti caso che la seconda decidesse di pubblicarlo nel caso potesse piacergli...quella sarebbe la mia fine.
Ma come sono dannatamente stupida...se potessi, senza dare nell'occhio mi picchierei da sola.

-“Samantha la ringrazio, ma il mio è solo un passatempo...e poi il romanzo non è niente di che, niente di speciale...e per lo più è ancora da terminare, non è completo.”

-“Credo che al momento sia una cosa così irrilevante. Dunque vuoi seguirmi? Lascia perdere gli abiti per il momento...se non riesci a portarli a termine tutti, posso concederti qualche ora extra domani.”


Mi invita a seguirla, da una parte è un bene che io abbia a disposizione anche il giorno successivo per finire di cucire i vestiti, ma il lato negativo è che adesso devo incontrare la sua amica editrice.
Avanzo con il romanzo stretto tra le mani, poggiate sul petto, l'aria serena di poco prima è sparita, è come se stessi andando ad affrontare Des in persona, è come se stessi andando incontro alla mia sciagura, come se mi stessi condannando da sola...avviandomi verso il patibolo.
Entro nello studio luminoso di Samantha, osservo la grande scrivania color nocciola chiara, una finestra grande regala la vista della piccola cittadina di Middlewich, un bellissimo sole sta entrando dentro la stanza, sprigionando la sua energia, in modo da poterne assorbire qualche piccola particella, ed incanalarla nel nostro corpo.
La direttrice mi presenta la signora che a sua volta si presenta rivelandomi il suo nome, e porgendomi la mano...senza perdere tempo, espone la prima domanda.
Che il calvario abbia inizio…

-“Senta cara...posso farle una domanda riguardo al romanzo?”

Annuisco di si con la testa, ingoiando un magone che stava quasi per strozzarmi, devo mantenere la concentrazione, senza farmi vedere troppo invasa dai sentimenti...altrimenti potrebbero giocarmi brutti scherzi, e farmi scoprire.

-“Il romanzo è autobiografico? L'ho notato in alcuni passaggi, in alcune frasi scritte...ma sopratutto da come lei si immedesima nella protagonista...da sembrare quasi un'unica persona.”

Un velo di tristezza mi colpisce, immaginavo di averci messo tutta me stessa, forse troppa me, ma non credevo che si sarebbe notato così tanto.

-“No il romanzo non è autobiografico, è frutto della mia fantasia...e poi è solo che io ho sempre adorato scrivere, e quando lo faccio finisco sempre con il trovarmi immischiata nella vita, delle creature cui do vita con la mia immaginazione. Quando scrivo automaticamente divento colei, o colui che ho inventato diventando una persona sola, sentendo su di me vive le stesse emozioni che prova essa/esso...ed è una delle cose che più mi rende felice ed orgogliosa.”

La signora mi osserva con un fare quasi strano, portando la mano sul mento intenta a seguire il mio parlare, poi ad un certo punto riversa l'indice contro di me esprimendosi con fermezza nel timbro della voce.

-“Samantha sai cosa ti dico? Abbiamo appena scoperto una futura scrittrice.”

Rivolge a me lo sguardo dicendo...con dolcezza.

-“Senti cara...a me in verità non importa molto se il romanzo è autobiografico o no, importa solo che porti a termine questo testo, mi piace molto il racconto, e non immagini quanto sono curiosa di sapere come andrà a finire la storia tra i due innamorati; perché avrei intenzione di pubblicartelo. Sei una rivelazione sorprendente che davvero merita, popolarità nel mondo letterario.”

Rimango pietrificata, di sasso...con gli occhi spalancati, increduli...il tutto trasmesso dalla paura che il corpo sente e vive come una sorta di paralisi.
Rispondo che sono molto colpita che la mia storia potesse piacere a qualcuno, a tal punto da esser pubblicata, ma poi la domanda di Samantha mi riporta alla realtà crudele, spiazzandomi completamente…lo sapevo che quella donna ha una memoria di ferro.

-“Sara mi sbaglio o tu hai una storia simile? Hai anche una figlia giusto?”

Rimango in silenzio non mi aspettavo una domanda così diretta e personale, ma sembra che il piccolo interrogatorio non abbia visto ancora la fine.

-“E hai anche un fidanzato vero? Sai mi piacerebbe conoscerlo...e visto che non ho mai avuto l'opportunità, perché non me lo fai conoscere nella pausa pranzo?”

Rimango seduta sulla sedia, con la schiena diritta e le mani che ricadono morbide sulle gambe, sto per rispondere alla domanda fatta, quando un ticchettio risuona sulla porta d'ingresso dello studio e vi entra un ragazzo, lo si riconosce dalla voce maschile.
Giro la testa in direzione della porta, i miei occhi si posano sulla figura alta del ragazzo dai capelli castani e due iridi color azzurro chiaro rimanendo rapita dal fascino di egli, lo osservo per un momento quando noto che sta consegnando dei cappuccini e dei cornetti, a Samantha e Sophie tenuti su un vassoio d'argento.
E poi arriva di nuovo Samantha che mi invita a corrispondere alla sua richiesta.
Il panico entra dentro me, ma cerco all'esterno di non farlo notare 'E ora dove diamine lo trovo un finto fidanzato da presentarle e tra l'altro nell'ora di pausa? Ok Sara calma rilassati e vedrai che si sistemerà tutto' le mani iniziano a tremare, gli occhi del barista si posano sulla mia figura, mi strizza leggermente un occhio, ed io non posso che arrossire.
Poi un lampo di genio illumina la mente...posando lo sguardo sulla figura maschile di fianco a me.

-“Ehm Samantha...veramente il mio ragazzo è lui...”

Mi alzo dalla sedia con un movimento veloce, ma cercando comunque di non dare nell'occhio mi avvicino al ragazzo, e accostandomi al suo orecchio per fingere un bacio sussurro con sveltezza nel parlare 'Ti spiegherò tutto dopo se ne avrò modo...ma tu tienimi il gioco per il momento...' vedo la confusione venire in evidenzia nel suo volto, e con la coda dell'occhio osservo come il mio capo sia scettico, guarda te cosa devo fare per mantenere segreta la mia vera vita.
Dunque poso delicatamente le labbra su quelle carnose del ragazzo, sentendo dentro di me come sia difficile baciare chi in realtà non ami, per dare prova dell'innamoramento che ho verso il 'mio' ragazzo, chiudo gli occhi facendo sembrare quel bacio, vero...vivo.

-“E si ho...abbiamo una bambina.”

Speriamo che la falsa regga, speriamo che il ragazzo non mi tradisca proprio ora...sarebbe il momento meno adatto, ma un paio di braccia avvolgono il mio corpo trasmettendomi sicurezza e calore, come in un film stiamo...sto recitando una coppia innamorata per salvaguardare la mia vita. 






Spazio Autrice:

Buon pomeriggio care lettrici, scusate se ho impiegato un secolo nel postare il capitolo, ma non sapete quante volte lo avrò riscritto da capo -.-" questo alla fine è uscito decente, ma l'ho scritto a pezzi, poiché avevo sempre da fare come al solito...le cose non cambiano mai. Ma parlando del capitolo lunghissimo (su word sono ben 14 pagine xD) mi piace per come in sostanza è venuto fuori, la mia parte preferita è quella in cui Sara è al parco con Zayn che gli racconta il suo punto di vista. Voi avete una parte che vi è piaciuta di più? In questo capitolo ho dato spazio anche alla coppia Auora-Zayn perché mi sembrava giusto parlarne, non potevo non dargli spazio poverini xD. Riguardo al prossimo aggiornamento non credo sarà com'era prima, se riesco a trovarmi un piccolo spazio sarà non uno ogni tre mesi, se mi riesce ne farò uno al mese so che è pochissimo e mi dispiace, ma io sto diventando sempre più una giovane casalinga disperata -_-.
Alla prossima ragazze, e che dire spero che vi sia piaciuto *--*

Kiss.
Sara.





Vi consiglio questa Fan Fiction *.*
 Ecco la trama:
 
N= {a, i, l, n} A= {a, i, l, n} 
Allin guardò il pezzo di carta passatole dal suo compagno di banco e si accigliò, non capendo subito le sue intenzioni.
“A meno N...” Sussurrò Niall scrivendo l'operazione d'insiemistica.
“Uguale insieme vuoto.”
“I nostri nomi!” Esclamò sorpresa la ragazza.
“Sì, sono composti dalle stesse lettere.” 
“E se uno viene sottratto all'altro...” 
“L'altro si annulla.” Concluse Niall sorridendo. 


Quando Allin ebbe la possibilità di frequentare il liceo di Mullingar, non avrebbe mai pensato che la sua vita sarebbe stata sconvolta dalla presenza di un ragazzo. Per sfortuna gitana, acrobata nel circo di famiglia, non avrebbe voluto né potuto innamorarsi di un irlandese. Eppure fu grazie a Niall che Allin iniziò a credere in un futuro in cui essere zingara sarebbe stato solo un ricordo. Ma il peggio doveva ancora venire. I due dovevano ancora esser separati. 

"Sai cosa c'è, cugina? C'è che è sempre stato A-N, non N-A. Chi vieni sottratto a chi? Ora lui sta ad XFactor ed io qui, distante chissà quanto!"
 
 Eccovi il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2356207&i=1



 
E se volete altre storie sui One Direction passate da Cassandra_97 e andate a leggere la sua Fanfiction Horizon, vi lascio la trama.

“Lily ci sei?” si interrompe subito per richiamare la mia attenzione.
“Ehm, si. Stavo solo pensando.”
“A cosa?”
“A te.”
“E cosa pensi di me?”
“Che su un palco staresti divinamente.”
“Non esagerare. Sono intonato, va bene, ma non diventerò mai un cantante professionista.”
“Secondo me potresti farlo. Già ti vedo, fra qualche anno, ad incantare una platea con la tua voce.” Abbassa lo sguardo e si fa più serio. Starà pensando quello a cui ho pensato io. 
“Perchè non provi ad entrare in un vero Talent Show? Finalmente potresti cantare di fronte ad un pubblico vero, e non solo di fronte a me.”
“Il mio vero pubblico sarai sempre tu.”
 
E il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2463217&i=1

 
                                                                     
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Vaporeon_92