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Autore: Gyll    29/03/2016    1 recensioni
"Ti stavo cercando." Disse Sebastian senza alzare gli occhi dal bicchiere.
"E io ti stavo evitando, figlio di Valentine, come anche tutti quelli della tua specie." Disse il demone accendendosi una sigaretta. Lanciò un'occhiata al Nascosto, che subito distolse lo sguardo e tornò ad asciugare i bicchieri.
"Ed è cambiato qualcosa ora?"
Cam incurvò leggermente in su un angolo della bocca prima di fare un tiro. "Forse."
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cameron Briel, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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  "Ti prego, se sto sognando, lasciami dormire per altri mille anni." Disse Regin appoggiandosi alla balaustra gomito a gomito con Jasmine. Indossava degli occhiali da sole che le coprivano metà faccia, ma la curva della bocca leggermente aperta e la lingua premuta contro gli incisivi erano più che sufficienti per dipingere la sua espressione di totale apprezzamento del panorama. Jasmine si domandava ogni volta come espressioni tanto sexy riuscissero a venirle in maniera così apparentemente naturale.
 
  Di tutte le tappe nel Mediterraneo su quella barca (anche se chiamarla barca era un'offesa vera e propria per quel capolavoro colossale di meccanica che solcava le onde), nessuna sarebbe mai stata ricordata come quella in Sardegna. Lo spettacolo era magnifico. Mare azzurro, colline verdi, demone che galleggiava sull'acqua. Magnifico.
 
  "Pensavo che il testosterone non ti interessasse." Disse Lilith appoggiandosi alla balaustra all'altro fianco di Regin, allungando la catena di braccia e gomiti. "E, sai, quella cosa rivoltante che i maschi hanno in mezzo alle gambe." Concluse con un ghigno e un finto tono schifato appoggiando il mento alle braccia. Con un ghigno uguale al suo, Regin le piantò un dito dritto nelle costole e Lilith rispose con un colpo d'anca. 
 
  "Non significa che io non sappia apprezzare l'incarto del regalo, pequena." Jasmine adorava il suo accento portoghese ("Brazileiro!"), ma continuava a sostenere che "pequena" non fosse il soprannome più adatto per Lilith, con quelle gambe più lunghe di un'autostrada.
 
  Cam continuò a galleggiare facendo il morto sull'acqua come se stesse meditando. "Siete sempre così rumorose voi tre a quest'ora del mattino?" Mosse leggermente le braccia, invertendo la direzione che lo faceva ruotare sull'acqua. Aveva un'espressione così rilassata e distesa che sembrava completamente in pace con tutto. "Saltate in acqua o tacete per sempre."
 
   Non importava affatto che fossero sul secondo deck a circa dieci metri di altezza dall'acqua, i vestiti di Gin erano già a terra e lei in piedi sulla balaustra con agilità incredibile. Alzò le braccia sopra la testa, ma poi ci ripensò e prese un grande slancio con le gambe. La traiettoria del salto finiva dritta sopra Cam, come se ci fosse una grande X disegnata sul suo petto. Lui cercò di scansarsi all'ultimo momento, ma finirono entrambi sott'acqua con un grande schizzo. Riemersero sputando acqua e ridendo come dei dannati e annaspando per tenersi a galla. "Saltate voi due!" Urlò Gin ridendo. 
  
  Lanciando un'occhiata a Lilith, Jasmine giocherellò con uno dei lacci del costume. Non aveva nemmeno bisogno di togliersi i vestiti dato che la notte prima si era addormentata vestita— o meglio, svestita. Dopo il tramonto della sera prima, Gin aveva esibito tutto ciò che il mini-bar conteneva, e in qualche modo si erano trovati tutti sul deck superiore a ballare; Kora si era seduta per terra ridendo e poi vomitando oltre il parapetto, e Dawn era svanita, salvo poi ritrovarla addormentata sul divano al piano di sotto. Cam aveva preso in spalla Kora e l'aveva lasciata sul letto in camera sua e di Lilith; Regin aveva aperto la porta di camera sua, l'immensa stanza del padrone di casa (o di barca, o di nave, o di castello galleggiante) con un letto largo abbastanza per dieci, e aveva spinto tutti dentro buttandosi sul materasso e  borbottando qualcosa sul non essere ubriaca abbastanza per qualcosa, prima di cadere in un sonno più profondo di un coma. Cam si era lasciato cadere sul materasso in modo simile a pancia in giù e Jasmine e Lilith avevano fatto lo stesso accanto a lui su ciascuno dei due lati. Era sobria abbastanza da accorgersi del corpo di Cam che si spostava impercettibilmente in direzione di Lilith.
 
  Lilith mise un piede sulla balaustra, incerta su come rimanere in equilibrio. "Se mi rompo un piede, è solo colpa tua." Cam la fissò dall'acqua senza sorridere, con la sfida nello sguardo. Con il piede sul parapetto diede abbastanza spinta da riuscire a mettersi in piedi e saltare abbastanza lontano in una mossa sola. Volò con la grazia di un falco in caduta libera, senza emettere un fiato. La nuvola di capelli rossi si muoveva sotto la superficie, in contrasto con il blu intenso del mare, e riemerse a pochi centimetri dal viso di Cam. Per alcuni istanti sembrò che perfino le onde avessero smesso di muoversi, fermate dalla forza magnetica dei loro sguardi. E poi Jasmine lanciò un grido, ritrovandosi in aria contro il petto di Cam in caduta libera verso l'acqua. Lo stomaco le saltò in gola per quegli interminabili secondi, vuoi per il salto o per il contatto improvviso o per i dannati poteri dei demoni, e prese fiato all'ultimo aggrappandosi al braccio di Cam stretto alla vita. 
 
  L'impatto con l'acqua fredda era duro abbastanza da farle pizzicare i piedi e fischiare le orecchie, ma la mente le si schiarì all'istante. Cam lasciò subito la presa sulla sua vita e Jasmine lo perse in mezzo al ciclone di bolle che li avvolse all'impatto. Aveva sempre amato fare i tuffi da piccola per le bolle che si formano, lasciando sempre che le accarezzassero la pelle e le facessero il solletico finché non fossero tutte risalite a galla. Quando riemerse trovò Cam nella stessa posizione galleggiante a contemplare il cielo con Lilith e Gin che gli nuotavano intorno. 
 
  "Potrei rimanere qui per altri mille anni a guardare questo cielo senza nuvole a formare alghe sul mio corpo." Sospirò teatralmente Cam.
  
  "Ma sarebbe un grande spreco." Completò Regin scimmiottandolo e Cam scoppiò a ridere, il suono di una risata calcolata di chi sa di essere irresistibile. Lilith gli spinse la testa sott'acqua con una mano sbuffando. Invece che risalire per prendere fiato, Cam scivolò sotto la superficie dell'acqua e afferrò per i fianchi Lilith, che lanciò un gridolino e venne trascinata sotto. 
 
  Regin sollevò un sopracciglio e un angolo della bocca, lanciando a Jasmine uno sguardo malizioso quando delle bolle emersero. "Meglio di un film, no?" Altre bolle emersero. Il sorriso di Regin cominciò a svanire al passare dei secondi senza traccia dei due. Jasmine non riusciva nemmeno ad individuarli sott'acqua, non c'era un riflesso rosso, una macchia bianca che ne indicasse la posizione.
 
  "Prova a guardare sotto lo scafo. Alle sirene piace nascondersi." Disse Cam, comparso improvvisamente sul deck sopra alla scaletta. Era completamente asciutto, i capelli leggermente umidi tirati indietro, scoprendogli completamente il viso pallidissimo su cui spiccavano gli occhi verdi e un mezzo sorriso di un gatto che ha appena mangiato il canarino. Lilith, grondante d'acqua, tossí aggrappandosi al parapetto e Jasmine pensò che più che una sirena, con la dua criniera rossa e gonfia anche da bagnata, Lilith sembrava una leonessa sul punto di uccidere.
 
  Cam le sfiorò la tempia con un bacio, così veloce e casuale che con un battito di ciglia Jasmine non lo avrebbe visto. L'espressione di Lilith si trasformò da rabbia cieca in confusione, veloce come quel bacio, con la bocca spalancata e le sopracciglia che schizzarono verso l'alto prima di aggrottarsi Lilith se ne andò a grandi falcate, gelida, pestando i piedi come se camminasse su un tappeto di corpi.
 
  Cam si girò con un sorriso più soddisfatto di prima e salì sul deck superiore con aria trionfante.
 
  "Non ho idea di cosa sia appena successo, ma questa sarà la vacanza del secolo." Disse Regin con un sorrisetto malizioso.
 
 
  
   
 
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