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Autore: Giuly Frost    29/03/2016    5 recensioni
[LxLight is le way.]
[Prima fic nel fandom]
-
'' Sono triste. ''
Aveva detto poche ore prima.
'' Perchè? ''
'' Lo vedrai presto. ''
L sapeva di dover morire?
Light chiuse gli occhi, tentando di fermare il cuore che minacciava seriamente di balzare fuori dal petto per fermare Rem o salvare L, qualsiasi cosa pur di proteggerlo.
Un respiro.
L doveva morire?
Un altro respiro.
...
No.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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[Solo due cosinine: è possibile l'OOC, ma non garantisco, non ho abbastanza autosima per definirlo XD
 Secondo: gli eventi potrebbero essere lievemente diversi da quelli dell'anime/del manga, ma non molto... Beh, a voi il giudizio, ma per favore, critiche costruttive che possano aiutarmi a migliorare ^^
 Detto ciò, buona lettura!]






Le foglie si muovevano piano, staccandosi dai rami come in una danza, smosse da un venticello leggero e fresco.
Era appena iniziato l'autunno.

Light Yagami, come ormai da due anni a quella parte, stava entrando nel cimitero con un completo bianco, elegante, che occhio esperto non avrebbe esitato a definire... Matrimoniale.

Il sole stava lentamente tramontando dietro le colline, tingendo il cielo di un rosso porpora, velato dalle nubi rosastre e gialline.

Il fruscio delle foglie era il solo suono ad accompagnare il giovane, che stringeva due rose nella mano destra; una bianca ed una nera.
Light camminava a passo felpato e capo chino, come se avesse timore di spezzare la quiete di quel luogo; quel luogo carico di ricordi, nel quale da ormai due anni, quattro mesi, due settimane e ventisei giorni riposava Lui.

Il giovane contava il tempo da quel fatidico giorno.

Ogni volta che si avviava al cimitero (rigorosamente al tramonto) ripercorreva la scena.



L che fissava i monitor mordicchiandosi il pollice.

Suo padre e gli altri agenti che discutevano tra di loro.

Light che contava i secondi osservando l'orologio.

La consapevolezza che entro poco L sarebbe morto gli perforava la carne... E soprattutto, il Cuore.

Avrebbe voluto correre via fermare Rem.

Chiuse gli occhi, fece un respiro, tentando di calmarsi.

Si trattava solo di scegliere.

Essere un dio... O...
O...
O passare tutta la propria vita... Da soli?

Riaprì gli occhi; guardò il volto di L.

Stava mordicchiadosi il dito come suo solito, con la testa appena inclinata, seduto nel suo buffo e particolare modo.
I capelli si muovevano appena, in ritmo con il respiro, ed i suoi grandi occhi onice che scorrevano tra gli schermi alla ricerca del più piccolo indizio, invisibile agli occhi dei comuni mortali.

Era così... Dolce.

Il pensiero balenò nella mente di Light senza alcun permesso.

Il giovane castano scosse la testa, che iniziava a farsi pesante.

Come in un video, i suoi ricordi dei momenti passati insieme a Ryuzaki scivolavano davanti ai suoi occhi.

All'università, la partita di tennis, quando gli aveva dato le manette, i momenti trascorsi insieme da quel momento.

'' Sono triste. ''

Aveva detto poche ore prima.

'' Perchè? ''

'' Lo vedrai presto. ''


L sapeva di dover morire?

Light chiuse gli occhi, tentando di fermare il cuore che minacciava seriamente di balzare fuori dal petto per fermare Rem o salvare L, qualsiasi cosa pur di proteggerlo.

Un respiro.

L doveva morire?

Un altro respiro.

...

No.

L doveva vivere.

Light si sentì Così stupido da non averlo capito subito, da non essere stato in grado di comprendere i propri sentimenti e di interpretare quelli di Ryuzaki.
Da non aver provato a essergli più vicino, apprezzarlo davvero, non solo nell'aspetto, ma anche nel carattere, quel carattere così speciale, misterioso, tutto da scoprire.
Da non aver neanche provato a diventare il suo primo amico a... Qualcosa di più.

Riaprì gli occhi.

No.

L Non Doveva Morire.

Ma prima che potesse muovere un solo altro muscolo, gli occhi del corvino si spalancarono.

Una scintilla di dolore e sorpresa vacillò negli occhi del detective, che cadde lentamente a terra.

- NO! -

Light balzò con uno scatto a terra, afferrando Ryuzaki prima che sbattesse la testa a terra e stringendolo forte a se.

- L... Light... -

Gli occhi del castano si spalancarono già umidi per incontrare quelli del corvino.

- R... Ryuzaki? -

- Mi dispiace ... -


... Cosa?
Perchè gli dispiaceva?
Lui non aveva fatto nulla!!
La colpa era di Light, solo ed esclusivamente sua.

- Ryuzaki ... -

Una lacrima cadde dalla guancia di Light, seguita da una seconda, una terza, una quarta.
Un fiume di lacrime cicatrizzava le guance del castano, che stringeva i denti e tremava, ancora stringendo L a se, inumidendogli il volto con le gocce del dolore amaro.

La scintilla della vita stava abbandonando con una calma esasperante gli occhi onice del corvino che, a sorpresa, con le sue ultime forze, sollevò una mano e accarezzò una guancia a Light.

- ... Non piangere ... -

Il castano lo strinse ancora più forte, scosso dai singhiozzi.

Suo padre e gli altri poliziotti guardavano chockati ed impotenti.

- Sei ... -

- L... -

- ... Così bello ... Quando sorridi ... -

L'ultima frase uscì come un sospiro, un sussurro celato, che solo Light udì, un attimo prima che L chiudesse gli occhi per sempre, abbandonando lentamente la mano, che cadde a terra senza più sangue a scorrere nelle vene.

Il castano spalancò gli occhi, accecati dalle lacrime.

- RYUZAKI, NO! NO! SVEGLIATI, RYUZAKI, TI PREGO! -

Le grida di dolore e disperazione echeggiarono per la sala, rimbalzando sui muri, sulle pareti, insinuandosi nel cuore di Light, che si stava crepando, pronto a frantumarsi in milioni di schegge acuminate.

Ogni scheggia, una vittima.

Se Kira non aveva potuto risparmiare l'unica persona che avesse mai amato davvero, se L non era stato abbastanza puro da sopravvivere nel suo Nuovo Mondo...

Nessuno lo sarebbe stato.

Soichiro gli si avvicinò lentamente, posandogli una man sulla spalla.

- Figliolo... -

Lui sbraitò qualcosa, forse insulti, forse richieste di un aiuto senza speranza, ma scacciò il padre, tenendo stretto a se il corpo ormai gelido di Ryuzaki continuando a piangere.

Le sue lacrime scivolavano sul volto di L, producendo il malinconico effetto che fosse lui a piangere.

Il più grande detective del mondo contro il nuovo dio.

Aveva vinto Kira.

Ma in quel momento, Light avrebbe dato il Death Note, la sua anima, qualsiasi cosa solo per rivedere L di nuovo accanto a se.

Soichiro abbassò lo sguardo; Matsuda fece per avvicinarsi a Light, ma il padre del ragazzo lo fermò a tesa china.

Non ci fu bisogno di dire altro.

Tutti gli agenti uscirono lentamente dalla stanza, chiudendo la porta piano, per lasciare che il giovane consumasse il suo dolore.

Light urlò.

Pianse.

Continuando a stringere quel corpo, accarezzandogli i capelli corvini con dolcezza, continuando a piangere.

Restò immobile, abbracciato a L per ore.

Non andò al funerale.

Voleva solo che L tornasse da lui, per poterlo abbracciare, accarezzare, per rubargli quei baci che non c'erano mai stati.

...

... Ma nemmeno un dio può far tornare chi ama dalla Morte ...



Light si inginocchiò davanti alla tomba, e posò la rosa bianca sopra di essa.

Non piangeva più da tempo, ormai, lasciava solo che il suo cuore di distruggesse dal dolore e, poi, semplicemente, baciava delicatamente la rosa nera, appoggiandola accanto a quella bianca.

Il giovane si alzò, guardando la tomba con un sorriso di amaro rimpianto e, senza voltarsi indietro, se ne andò.

Sarebbe tornato il giorno dopo.

Come ogni giorno, da due anni, quattro mesi, due settimane, e ventisette giorni.



Del resto, ci si abitua a tutto.

A essere forti.

A essere soli.


E ad essere forti da soli.
  
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