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Autore: jessthesohodoll    29/03/2016    0 recensioni
Federico e Michael decidono di adottare un bambino quasi per caso.
Quando Alessio entra nella loro vita , sembra che tutto sia al suo posto.
ci penserà un ragazzo di nome Gennaro, dai folti capelli biondi e occhi blu come il mare a sconvolgere la vita di Alessio.
| Future au | Parents au|
#midez
#urban boyfriends
con il patrocinio del gruppo di Facebook sulle midez shipper e Serena per la cover
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elio, Fedez, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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IV

Dope boy still smelling like cocaina


 

Davanti alla scuola dei ragazzi c'era un bar, ed era il più figo di tutti.

Era talmente figo che ci potevi trovare anche qualche professore ogni tanto.

Ma quando Gennaro ci aveva messo piede per la prima volta, gli si era quasi bloccata la crescita.

Non che Giovanni, il gestore del locale, fosse un cattivo ragazzo. Semplicemente era un po' troppo “easy” per i suoi gusti.

Giovanni aveva aperto quel posto quasi per scherzo, proprio davanti alla scuola che lo aveva espulso tanti anni prima.

Principalmente lo aveva aperto perché, essendo il padrone di tutta la baracca, credeva di poter offrire da bere a tutte le belle ragazze che entravano.

Ci aveva provato una volta con un bella rossa che era entrata li per lasciargli dei volantini. Da allora non gli era stato più permesso. A quanto pare Elisa sembrava mingherlina ma era una che picchiava forte.

Quello che però aveva fatto letteralmente accapponare la pelle a Gennaro era il totale miscuglio indistinto di insegnanti e studenti che offriva il “Baell bar”

Alessio sembrava totalmente a suo agio, come se fosse casa sua.

Era suo amico da meno di un mese, ma non si era ancora abituato a lui.


 

Era uno di quelle persone che necessitano di uno studio più approfondito e che non smettono di sorprendere in ogni maniera possibile.

Ma appena entrato, Shorty se ne stava amabilmente a sorseggiare una birra in compagnia di Giò al bancone del bar, e Genn non poté fare a meno di pensare che molto probabilmente gli avrebbe chiesto se avesse mai finito la testina di storia che doveva consegnare, o cose assurde come queste.

“Uè Alessio” Aveva urlato Giò, assordandogli l'orecchio sinistro forse in maniera permanente “Fratellino di madre diversa! Che non mi presenti sto bel biondino?”

Erano seguite una serie infinita di presentazioni con Giò che lo aveva stritolato fino a togliergli anche il minimo di forza vitale che aveva rimasto.

Shorty sembrava anche abbastanza rilassato, tanto da ridere e da dire “Eddai che è appena venuto su da Napoli, che vuoi segnarlo a vita” evitando la sua eventuale prematura dipartita.

C'era da dire che Genn era stato un tipo a cui non piacevano i “caldi abbracci” e che Alessio aveva avuto la geniale idea di portarlo li solo il pomeriggio del suo secondo giorno di scuola.

Ma ora? Era quasi passato un mese non ci aveva ancora fatto l'abitudine.

Per iniziare, Elisa, la vicina “cautamente impicciona” di Alex, era seduta a un tavolo mentre discuteva con altri due ragazzi, uno con un indistinto massa di dread e l'altro con i capelli corti e un paio di bacchette tra le mani.

Shorty era seduto sul suo solito sgabello, ma per una volta si accompagnava con la segretaria mora Alba, quella con cui si vociferava avesse una storia ormai da tempo.

Giò lo salutò con calore, correndogli letteralmente incontro dal piccolo palchetto sul fondo della sala.

E là c'era Alex.

Ed ecco perché lo aveva invitato li di sabato pomeriggio.

Se ne stava li , con la chitarra in mano, su quel palchetto su cui aveva visto esibirsi un sacco di ragazzi talentuosi in quelle settimane.

Ed ecco, finalmente c'era arrivato. Flashback indistinti di lui che dice si a una stupida proposta di Alex, fatta in fretta e furia all'uscita da scuola qualche giorno prima.


 

Ed ora era li , che gli sorrideva come uno stupido. Un dolce e adorabile stupido.

MERDA.

“Che sta succedendo?” chiese Genn, la voce più acuta di qualche tono.

“Uè Gennariello” disse Giò “e qua ti stavamo aspettando tutti. Alex non fa altro che dire quanto tu sia bravo e..”

“è stato solo una volta...”

“Che? Stavo dicendo a cantare Wagliò” disse Giò con un occhiolino “Ma se voi due fate anche altro, chi sono io per giudicare!”

Genn stava diventando rosso almeno quanto i suoi capelli quando Elisa corse in aiuto.

Prese Giò e lo scaraventò di peso al tavolo con i suoi compagni prima di parlare.

“Scusalo” disse “Non ha idea di come comunicare con il genere umano. Loro sono Davide e Fabio, gli altri 2/3 dei Moseek, comunque”

Genn accennò un elegantissimo sorriso timido prima di parlare.

“Si, ma che succede?”

“è Sabato pomeriggio, stellina.” disse Elisa “E chi vuole può salire su quel palco e cantare una canzone. Lo facciamo una volta al mese”

“Si, ma io che centro?”

“Ma allora sei de coccio” disse Elisa “Alex non ha fatto altro che dirci quanto tu sia bravo e volevamo sentire come cantavi” spingendolo poi verso il parco.

Fece appena in tempo a coprirsi in maniera drammatica, riparandosi dagli inesistenti riflettori, prima di incontrare un sorridente Alessio sul suo cammino.

“Questa me la paghi” sibilò Genn a denti stretti.

“Eddai, se può farti stare meglio mi hanno praticamente costretto. Non amo esibirmi così tanto come credi”

Genn lo guardò interdetto, aprendo la bocca un paio di volte.

“Davvero? Credevi che adorassi sculettare in giro con giacche improbabili o vestito con la solita accoppiata vincente bermuda + canotta, anche in pieno inverno? Ti ricordo che non ho nemmeno il codice genetico in comune con i miei padri”

“Era così per dire”

“Dai, vienimi dietro” disse Alex “Al resto ci penso io”

Alex suonò un paio di note a caso, ma che Genn avevano più senso di qualsiasi cosa.

I see elephant tusk on the boar of a sailing lady
Docked on the Ivory Coast
Mercedes in a row winding down the road
I hope my black skin don’t dirt this white tuxedo
Before the Basquait show and if so
Well fuck it, fuck it
Because this water drown my family
This water mixed my blood
This water tells my story
This water knows it all
Go ahead and spill some champagne in the water
Go ahead and watch the sun blaze
On the waves
Of the ocean

Genn sorrise appena, mentre incominciava a cantare come se fosse la cosa più naturale del mondo, seguito a ruota da Alex nei punti giusti.

Tutti gli guardavano stupiti, e sembrava che regnasse un unico sentimento nella stanza.

Quei due si completavano talmente bene da sembrare un unico cantante.

Dope boy still smelling like cocaina
White boat, white robe
Can he be more cleaner
The oil spill that BP ain’t clean up
I’m anti Santa Maria
Only Christopher we acknowledge is Wallace
I don’t even like Washingtons in my pocket
Black card go hard when I’m shopping
Boat dock in front of Hermes picking cotton
Silk and fleeces, lay on my Jesus
Oh my God, I hope y’all don’t get sea sick
See me in shit you never saw
If it wasn’t for these pictures they wouldn’t see me at all
Aww, whole world in awe
I crash through glass ceilings, I break through closed doors
I’m on the ocean, I’m in heaven
Yachting, Ocean 11

Alex iniziò a reppare e Genn non poté fare a meno di pensare che era un Lucia, dopo tutto, anche se lo avrebbe negato fino alla morte, ma queste cose gli venivano naturali.

Allo stesso tempo, però , era qualcosa di mai sentito. Come se Alessio fosse solo Alessio, indipendentemente da chi realmente fosse.

Poteva anche essere un perfetto sconosciuto e sembrargli ancora così dannatamente sprecato per quel posto.

Si soprese appena notando tre facce conosciute sul fondo della sala, prima di riprendere a cantare sul ritornello.

Uno dei tre più sorpreso degli altri due.


 

I see elephant tusk on the boar of a sailing lady
Docked on the Ivory Coast
Mercedes in a row winding down the road
I hope my black skin don’t dirt this white tuxedo
Before the Basquait show and if so
Well fuck it, fuck it
Because this water drown my family
This water mixed my blood
This water tells my story
This water knows it all
Go ahead and spill some champagne in the water
Go ahead and watch the sun blaze

On the waves
Of the ocean


 

Gennaro non era abituato a stare davanti ai riflettori, davanti a così tante persone. Ogni volta che ci provava, faceva strani sogni ad occhi aperti di lui che vomitava o gente che gli tirava ortaggi in ogni stato di decomposizione.

Ma con Alessio sembrava tutto più facile. Come se fossero nati per cantare insieme.

E, in fondo, non era così male

Me and Ty Ty is like Pablo and Popeye
Winding dirt roads on mopeds spilling opus
Welcome to the magnum opus
The Magna Carta
The best-selling author Decoded
On the holiday playing “Strange Fruit”
If I’mma make it to a billi I can’t take the same route
Swoosh
Now that’s the sound of the border
Swoosh
Now that’s the sound of a baller
Muhammad Hovi my back against the rope, the black Maybach
I’m back inside the boat
Shepard Fairey they finally gave me some hope
Can’t believe they got a nigga to vote
Democrat, nope
I sold dope
In trouble water I had to learn how to float
On the ocean
I’m in heaven
Yachting
Ocean 11

Genn fece segno ad Alex di lasciargli fare da solo la parte successiva, nonostante fosse un rap e una certa persona fosse appena entrato nella sala e lo stesse fissando.

Ma di Fedez, per una volta, non gli importava.

Sperava solo di essere degno di ciò che aveva fatto Alessio poco prima. E non sembrare solo una sbiadita caricatura una skinny jeans e maglione oversize.

I see elephant tusk on the boar of a sailing lady
Docked on the Ivory Coast
Mercedes in a row winding down the road

I hope my black skin don’t dirt this white tuxedo
Before the Basquait show and if so
Well fuck it, fuck it
Because this water drown my family
This water mixed my blood
This water tells my story
This water knows it all
Go ahead and spill some champagne in the water
Go ahead and watch the sun blaze
On the waves
Of the ocean

Cantarono entrambe il ritornello con passione, come se fosse la conclusione perfetta di un qualcosa di ancora più perfetto. Si guardarono per un lungo momento, prima che l'entusiasmo della sala si spegnesse attorno a loro e qualcuno gli riportò alla realtà.

Alessio sembrava davvero sorpreso di vedere i suoi genitori e suo fratello li.

“Oh, sono così contento di essere arrivato in tempo” disse Michael sorridendo.

“Dio Luca, dovevi proprio dirglielo” disse Alex, guardando suo fratello di sbieco.

“Me lo hanno estorto con la forza” si difese lui.

“Solo ci sembrava strano doverti venire a prendere dal Baell di sabato pomeriggio, quando Elisa non suona” disse Michael “Ma perché non ci hai detto niente? Siete stati grandi!”

“Siete così impegnati che non credevo aveste avuto il tempo. E se ve lo avessi detto, conoscendovi, avresti cancellato qualsiasi appuntamento per essere qui, e avresti costretto anche papà a farlo. Avreste rapito Luca dagli allenamenti di nuoto, come penso abbiate fatto, e vi sareste precipitati qui. E davvero, Genn era fin troppo nervoso anche senza di voi. E io non la consideravo una cosa così eclatante, canto tutto il santo giorno quando sono a casa. Volevo solo dimostrare a Genn che era sprecato come produttore musicale, deve stare sul palco”

“Forse hai ragione” disse Michael “E davvero? Produttore? Non so come sei, dietro alla consolle, ma sul palco non sei davvero niente male”

“Grazie” rispose Genn. Aveva appena ricevuto i complimenti da Mika in persona e non stava implodendo internamente, grazie mille.

“E in quanto a te, giovanotto, sei libero di dirci quello che vuoi. Vederti suonare è una cosa che io e tuo padre adoriamo fare, e lo sai” disse Michael “Ma, amore. Che hai? Stai bene?”

Federico se ne era, infatti, stato zitto per tutto il tempo, tenendosi in disparte.

“Si, tutto ok” disse “Solo...la parte rap”

“Lo so, ho fatto schifo” disse Alex.

“Assolutamente no” disse Federico “Eri sul pezzo, assolutamente perfetto. E ti sto parlando come se fossi un ragazzo che si presenta alla Newtopia da me e zio Ax, non come se fossi mio figlio.”

“Grazie papà” disse Alex “Non me le hai mai dette queste cose”

“Non ti ho mai sentito reppare” rispose Federico, scompigliandogli i capelli.

“Papà si è quasi commosso” rispose Michael ridacchiando.

“Mi sono emozionato” si difese Federico.

“Eddai papà, lo sanno tutti che sei un piagnone” commentò Luca.

I tre incominciavano ad avviarsi verso l'uscita, aspettando che Alex raccogliesse la chitarra.

“Che programmi hai stasera?” disse Alex, di punto in bianco.

“Maratona Horror con le mie sorelle, perché?”

“Che ne dici di dargli buca?”chiese Alex, sorridendo “Senti. È solo che mia nonna Joanne è in città, insieme alle mie zie e a zio Fortune. Da quello che ho capito vogliono cenare tutti insieme, ci sarà anche nonna Tati e tu adori nonna Tati e pensavo che avere qualcuno di estraneo me la rendesse un po' meno strana e..”

“Va bene” disse Genn “Me ne parli sempre come una banda di matti, e mi sembra un sabato sera più carino del mio.”

“Chiedo a uno dei miei papà di aggiungere un posto allora” disse Alex, avviandosi verso l'uscita.

“..per la cronaca, nonna Tati mi adora solo perché non vede l'ora di rimpinzarmi a dovere. Secondo lei sono troppo magro”

“Secondo tutto il mondo sei troppo magro, Genn, non solo mia sorella”


 

“Oh, sti giovani” disse Giò con un sospiro “Tempo un mese e li vediamo entrare qui dentro mano nella mano”

Chiuse appena gli occhi, aspettandosi uno scappellotto di quelli potenti da parte di Elisa.

Ci rimase un po' quando non lo fece.

“Che? Niente scappellotto?”

“Quando hai ragione perde tutto il suo fascino” disse Elisa, sospirando appena.

Tanto, lei lo sapeva da molto prima di lui.


 


 


 


 

Urban Soho Corner :


 

HEILA! Capitolo lunghissimo, lo ammetto.


 

Ma ne avevo di roba da raccontare! Come vedete, questo è un capitolo introduttivo.

Volevo presentare il bar e mettere le basi per il prossimo capitolo.

Accadrà “qualcosa”, dico solo questo.


 

Come vedete, una prerogativa delle mie fic è la ship Elisa / Giò.


 

È che sono comici da scrivere, tutto qui. Comunque, mi sono dimenticata di darvi il link del mio Ao3 la scorsa volta.

Sono http://archiveofourown.org/users/jessthesohodoll


 

un bacio


 

jess

  
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