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Autore: DawnArisu12    30/03/2016    2 recensioni
Alec è un ragazzo che adora suonare la batteria e basa la sua vita interamente sulla musica. Ma presto si renderà conto che possono esserci molte altre cose oltre alla musica, ad esempio l'amore
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Like Waking Up From a Fantasy

Di una cosa Alec era certo: odiava le feste. Ma non per questo doveva per forza odiare la musica, o qualsiasi strumento musicale. Anzi, Alec adorava suonare la batteria, la sua meravigliosa batteria Pearl color blu elettrico. Quando si sedeva su quel seggiolino rovinato dal tempo - ma comodissimo- e vedeva i tamburi che lo circondavano si sentiva veramente in pace, bene, rilassato. Suonare era come una droga per lui, poteva cominciare una sessione di prove, perdere la cognizione del tempo e terminarla anche sette ore dopo. Ma non si stufava mai, anzi ne voleva di più.

Ma cosa ci trovava di tanto affascinante? Adorava il particolare e unico suono che ogni tamburo riproduceva, adorava suonare ad occhi chiusi, adorava accordarli, ma anche percuoterli fuoriosamente con le sue bacchette. Sì, perché per suonare la batteria non serviva una particolare delicatezza, non che Alec fosse mai stato un ragazzo particolarmente rozzo. Adorava il fragore dei piatti quando li colpiva all'inizio di un ritornello. La musica era la sua vita, era come il sangue: senza di essa non si vive. Il silenzio è morte.

Quello strumento lo faceva sentire importante ed allo stesso tempo protetto: la batteria era la base di ogni canzone -era ritmo puro- era lei che guidava gli altri musicisti. Alec adorava questa responsabilità che si era volontariamente caricato sulle spalle. Per quanto riguardava la sensazione di protezione, Alec sapeva che il posto riservato al batterista era sempre il più nascosto e al buio, su qualsiasi palco, così non rischiava di sentirsi troppo a disagio. Se avesse dovuto occupare il post del frontman sarebbe di sicuro morto di crepacuore per l'ansia.

Fu proprio Alec a contagiare Jace -suo fratello minore adottivo- con la sua passione per la musica. Infatti, durante un noioso giorno delle scuole medie, il maggiore aveva visto nella bacheca degli avvisi un volantino che pubblicizzava una modesta scuola di musica locale. L'aveva poi mostrato a Jace che aveva accettato di partecipare ad una lezione di prova, scegliendo però la chitarra elettrica. Francamente, Alec non avrebbe mai pensato che Jace si sarebbe appassionato alla chitarra così tanto, era più un tipo da sport estremi.

Dopo molte molte prove e un pizzico di fortuna, avevano formato un duo e avevano cominciato a suonare in giro per piccoli locali venendo pagati con pizze e birre. Ed eccoli lì anche quella sera a suonare su un piccolo palco: Jace, il frontman, suonava con energia la sua Gibson, i capelli e gli occhi dorati illuminati dalle luci del locale e Alec leggermente più nascosto che si scatenava tra i tamburi, i ciuffi corvini appiccicati alla fronte e gli occhi che brillavano. Non poteva certo mancare Isabelle, la sorella di Jace e Alec, che li seguiva in ogni loro serata e che puntualmente si trovava sotto al loro palco a saltellare e ballare a ritmo della musica suonata dai fratelli.

Ma quella non era una normale serata e Alec se ne era accorto appena si era accomodato alla batteria. C'era qualcosa di diverso nell'aria o…nel pubblico. Il ragazzo non sapeva perché il suo sguardo era stato attirato proprio in quel punto della sala e Alec non era nemmeno solito osservare il pubblico con particolare attenzione -a differenza di Jace che faceva vagare lo sguardo alla ricerca di belle ragazze. Ebbene, appena si era seduto ed aveva alzato lo sguardo per sistemare uno dei suoi crash* ecco che i suoi occhi avevano messo a fuoco quella figura. Si trattava di un ragazzo ai margini della sala, abbigliato e truccato in modo molto eccentrico -Alec poteva notare la quantità immensa di glitter sui suoi capelli e sulle sue palpebre anche dalla sua posizione- ma anche curato. Ma la cosa che lo stupirono di più furono sicuramente i suoi occhi verde-ambra dal taglio orientale: Alec ci affondò, sprofondò, annegò.

Di una cosa Alec era certo: quella sera non avrebbe suonato ad occhi chiusi.

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Ciao a tutti! Riposto ora il primo capitolo, perchè, non so come, ieri mentre aggiungevo il secondo capitolo, il primo è stato totalmente eliminato -.-
Spero che questa mia idea vi piaccia ^^
*Crash: piatto della battera
 

  
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