Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: _excusemestop    30/03/2016    0 recensioni
Sophie Lee, la nuova arrivata è una ragazza molto misteriosa... piena di segreti.
Luke Hemmings, il bad boy della scuola.
Caso o destino?
Un semplice elastico rosso farà venire a galla segreti, paure,...
disse Luke.
chiese Sophie.
disse Luke. chiese Sophie tenendo sempre lo sguardo basso.
disse facendole alzare lo sguardo.
E' possibile leggerla anche su wattpad.
https://www.wattpad.com/story/39710250-the-red-elastic-luke-hemmings
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sophie Lee era una ragazza di 17 anni, amava vivere nel suo mondo, non alzava mai lo sguardo, da tre anni non parlava con i suoi genitori e con nessun altro membro della famiglia Lee. Un giorno se ne andò di casa e si trasferì a Sidney da una sua vecchia amica con la quale aveva mantenuto i contatti, Alyssa Smith. Sophie andò nella stessa scuola di Alyssa, il Norwest Christian College. A lei non era mai piaciuto essere al centro dell'attenzione,cercava sempre di passare inosservata e così fu quel giorno. < Questi sono i nostri orari. > disse Alyssa cacciando due fogli dalla borsa. < Controlliamo se oggi abbiamo delle ore in comune. > aggiunse. Sophie ed Alyssa si misero a controllare gli orari evidenziando le materie in comune. < Allora alla prima ora abbiamo psicologia, ci vediamo poi alla quarta ora per matematica-sbuffò- poi ci vedremo all'ultima ora per educazione fisica. > disse Alyssa rimettendo il foglio nella borsa. < Dai un pò di entusiasmo! Fammi un sorriso. > disse. Sophie fece un sorriso sforzato < Contenta? > domandò. < Si. > rispose per poi afferrarla per portarla in classe visto che stava per suonare la campanella. Durante quella scena c'era un ragazzo, Luke Hemmings, che osservava attentamente la ragazza nuova. < Che stai guardando? > chiese Ashton facendo interrompere i pensieri di Luke. < Niente. > affermò continuando a guardare la ragazza. Calum, Ashton e Michael rivolsero lo sguardo dove stava guardando Luke. < Aah stai guardando la ragazza nuova. > affermò Michael. < Sai chi è? > chiese Luke distogliendo lo sguardo dalla ragazza. Michael era la voce del sapere, conosceva le cose essenziali di ogni studente della scuola ma non conosceva tutti. < Lei è Sophie Lee, viene da Roma, ha 17 anni, vive con la sua amica Alyssa Smith.Sophie e Alyssa si conosco dalle elementari ma Alyssa si è dovuta trasferire a Sidney con la sua famiglia lasciando l'Italia e la sua migliore amica. Non so ancora per quale motivo Sophie si sia trasferita qui senza la sua famiglia, so solo che è una ragazza chiusa, misteriosa. > concluse Michael. < Misteriosa eh? > disse Luke. < Frequenta l'ultimo anno? > domandò. < Si. > rispose Michael. La campanella suonò. < Oggi vieni a lezione? > domandò Calum. < Dipende. Cosa abbiamo? > domandò. < Psicologia. > rispose Ashton. < Okay, andiamo. > disse Luke incominciando ad avviarsi all'aula. < Uff.. Io ho matematica. Ci vediamo dopo. > disse Michael salutando gli altri tre ragazzi. Quando i ragazzi entrarono in aula Luke notò Sophie seduta all'ultimo banco che non alzò neanche per un secondo lo sguardo. Decise di sedersi all'ultima fila affianco il banco di Sophie, accanto a lui si mise Ashton mentre Calum ovviante si mise vicino a una ragazza per rimorchiare. Quando il prof. Johnson entrò in classe notò subito la nuova ragazza. < Lei deve essere la ragazza nuova. Sophie Lee, giusto? > domandò il professore. Sophie annuì solamente, era imbarazzata tutti gli occhi erano su di lei e odiava quella sensazione. Il prof. Johnson era molto giovane, aveva una trent'anni , le sue alunne impazzivano per lui, ma Sophie non ci fece neanche caso al suo aspetto. Il professore iniziò a spiegare il perché noi sogniamo. < Innanzitutto,la domanda di base è: che cosa è un sogno? Un sogno può contenere qualsiasi immagine, i pensieri e le emozioni che si vivono durante il sonno. I sogni possono essere straordinariamente nitidi o molto vaghi, possono essere ricchi di immagini felici, comprendere sensazioni spaventose, essere comprensibili o poco chiari e confusi.Perché sogniamo? A cosa servono i sogni? Sono state proposte molte teorie, in nessuna però vi è un pieno consenso. Considerando l'enorme quantità di tempo che passiamo nello stato di sogno, il fatto che i ricercatori non hanno ancora capito fino in fondo lo scopo e i meccanismi dei sogni, può sembrare sconcertante. Tuttavia, è importante considerare che la scienza e le ricerche continuano a studiare lo scopo esatto e la funzione del sonno stesso.Alcuni ricercatori suggeriscono che i sogni non servono a nulla realmente se non come funzione biologica, mentre altri credono che sognare sia fondamentale per la mente, sia per il benessere fisico che per quello emotivo.Ernest Hartmann, direttore dello Sleep Disorders Center di Boston insieme ad altri collaboratori ha elaborato la "Teoria Contemporanea del sogno" : i nostri cervelli creano e disfano delle connessioni neurali, in tutto questo procedimento però c'è un collegamento. In pratica un inizio e una fine; da una parte si trovano le connessioni della veglia ma via via che si prosegue lungo il procedimento, le connessioni si fanno più imprecise e le attività mentali diventano più approssimative, un esempio è il sognare ad occhi aperti. Nella parte opposta si trovano i sogni che sono guidati dall'emozione del sognatore. Quando nel sognatore c'è un'emozione precisa, i sogni sono spesso molto semplici. Le persone che hanno subito un trauma molto forte ad esempio, come fuggire da un palazzo in fiamme, spesso hanno sogni del tipo "ero sulla spiaggia e venivo risucchiato da un'onda anomala". Il sognatore non sta sognando esattamente l'evento traumatico, ma rivive l'emozione della sopraffazione. Più il sognatore è pervaso da un' emozione forte, più individuabile sarà il senso dei suoi sogni.Ciò che accade ai sogni di colui che vive il trauma si può spiegare così:nei primi giorni viene sognato esattamente il trauma vissuto. Con il passare del tempo si iniziano a sognare eventi diversi ma comunque traumatici ( essere risucchiati da un'onda). Nelle settimane successive i sogni fanno vivere esperienze traumatiche anche del passato oltre che quelle più recenti.Con lo scorrere del tempo i sogni inglobano e si connettono con altro materiale (più neutro), presente nella memoria del soggetto, e non si collegano più in maniera esplicita con l'evento traumatico vissuto.Quindi il sogno sarebbe un'interconnessione di ricordi legati ad altri, fino a rendere blanda l'azione disturbante dell'emozione. Potremmo dire che i sogni funzionano come cancellini delle esperienze vissute nella realtà! > spiegò il professore. < Allora per la prossima lezione mi portate una relazione su quello che abbiamo detto in classe. > concluse scrivendo l'assegno sul registro. Una marea di sbuffi si sentirono in quell'aula. Alla seconda ora Alyssa aveva storia mentre Sophie aveva letteratura inglese. Le ore mattutine volarono, Alyssa e Sophie si erano date appuntamento ai loro armadietti per andare in mensa insieme. < Come ti trovi? > chiese Alyssa. < Pensavo peggio. > rispose mentre si incamminarono alla mensa. < A pranzo ci sediamo con delle mie amiche così magari le puoi conoscere. > disse Alyssa. Sophie annuì solamente prendendo il vassoio per prendere il pranzo. Il cibo della mensa non era diversa dalla sua vecchia scuola, era la stessa pappetta disgustosa. Le due ragazze si diressero al tavolo. < Ehi ragazze, vi presento una mia amica che viene da Roma, Sophie Lee. > presentò. < Piacere io sono Clarissa. > porse la mano una ragazza dagli occhi verde smeraldo e dai capelli biondo scuro. < Chloe. > si presentò una ragazza dagli occhi quasi blu e dai capelli neri. Sophie sorrise per poi sedersi, iniziò a giocare con il "cibo" che si trovava nel piatto. < All'ultima ora che hai? > chiese Chloe ad Alyssa. < Io e Sophie abbiamo educazione fisica .> rispose. Le due ragazze iniziarono a ridere sotto i baffi. < Che avete da ridere? > chiese Alyssa. < Sai chi ci sarà con voi durante l'ora di educazione fisica? Il quartetto più evitato dalla scuola tra cui... > disse Clarissa. < Irwin. > concluse sbuffando Alyssa. < Irwin? Ashton Irwin? Quel famoso Ashton di cui mi parlavi sempre? > chiese Sophie distogliendo lo sguardo dal piatto per poi rivolgerlo alla sua amica. Quest'ultima annuì sconfortata. L'ora di pranzo finì e ognuno si diresse nelle proprie classi, Sophie aveva chimica. Finalmente la campanella per l'inizio dell'ultima ora suonò, Alyssa aspettò Sophie fuori la classe, quando la raggiunse lo sguardo di Alyssa si posò su un ragazzo. < Che hai? > chiese Sophie. < Hemmings. > sputò Alyssa. < Chi è? > chiese confusa Sophie. < Il migliore amico di Ashton. > rispose. Sophie non disse più niente, seguì la sua amica verso la palestra. Sophie odiava educazione fisica non l'aveva mai fatta in vita sua, andò in un piccolo angolo della palestra con Alyssa dove si misero a parlare. < Sophie ma perché non ci provi? > chiese. < Alyssa perfavore basta, ti ho già detto che non li voglio vedere più! > rispose. < Ma vedi come ti sei ridotta? So che è difficile... Ti ho dovuta convincere a venire qui da me altrimenti chi sa cosa ti sarebbe successo lì. > disse Alyssa. < Voglio solo aiutarti. > concluse. < Io non voglio l'aiuto di nessuno! Non mi serve! > esclamò Sophie. La mora stava per ribattere ma vide una palla andare verso Sophie e la prese al volo quando si avvicinò < Irwin! Fai attenzione! > esclamò al ragazzo. < Quanto sei esagerata mica l'ho fatto apposta. > sbuffò, vide avvicinarsi Luke. < Che succede qui? > domandò il biondo guardando con attenzione Sophie. < Succede che voi idioti dovete fare più attenzione altrimenti sapete dove ve la metto questa palla? > disse per poi alzarsi. < Aly calmati, non è successo niente. > disse Sophie alzandosi mettendo una mano sulla spalla della mora. < Finalmente sento la tua voce. > disse Luke, ma Sophie non gli diede retta. La ragazza tolse la palla dalle mani della mora per lanciarla ai ragazzi che giocavano. < Senti tu, non fare la finta tonta e rispondi quando ti parlo! > disse Luke prendendo il polso di Sophie dove c'era l'elastico rosso. < Lasciala stare! > esclamò la mora per poi allontanare il biondo. < La tua amichetta si può difendere da sola non ha bisogno di un'isterica accanto, non so come faccia a sopportarti. > disse Ashton voltandosi, il biondo lo imitò. < Alyssa lascia perdere, non ne vale la pena. > sussurrò Sophie cercando di calmarla. < Ti odio Irwin! > esclamò la mora cercando di trattenere le lacrime, Ashton si voltò verso di lei < Strano perché fino a qualche mese fa non potevi più staccarti da me, o sbaglio? > disse sorridendo Ashton. La bionda prese per il braccio la mora portandola via da lì, perché Alyssa era come Sophie e lei lo sapeva, odiava farsi vedere debole dagli altri. Appena uscirono fuori Alyssa abbracciò Sophie cadendo in un pianto. Quando tornarono a casa le ragazze iniziarono a studiare per il giorno dopo. < Sophie... > sospirò Alyssa. La bionda si voltò verso di lei, < Non fatti condizionare da Luke Hemmings o da nessun altro di loro. Luke ti ha guardata per tutto il giorno per analizzarti e questo non è un buon segno. > disse la mora. < Sono così pericolosi? > chiese. < Sono più che pericolosi... > rispose. La mattina dopo si prepararono per andare a scuola. Quando scesero dell'autobus si diressero all'entrata dove videro Luke,Ashton,Calum e Michael davanti all'entrata, come se aspettassero qualcuno, di solito non si facevano mai vedere. Quando vennero circondate da quei ragazzi capirono troppo tardi che erano lì per loro. Alyssa mise il braccio sotto quello di Sophie. < Guarda un po', la Smith ha paura. > disse Ashton. < Non ho paura. > sputò Alyssa. < C'è anche la Lee qui eh. > disse Luke accarezzando la guancia di Sophie. < Non toccarmi. > disse per poi levare la mano di Luke dal suo viso. < Allora hai anche un bel caratterino. > disse Luke, con tono divertito, indietreggiando. < Cosa volete? > chiese Alyssa. < Abbiamo bisogno di alcuni vecchi contatti Smith, sai bene chi. > disse Ashton. < Non voglio avere niente più a che fare con lui. > disse Alyssa abbassando lo sguardo. Sophie li guardava confusa, non riusciva a capire di cosa parlassero. < Tu fallo e basta non vogliamo scuse! > esclamò Calum. < Taci Hood. > disse Alyssa. < Lui ha il diritto di parlare, tu no! Entro domani voglio la conferma. > disse Ashton per poi andare via insieme agli altri. In quel momento Sophie capì che Alyssa non le raccontò tutto, voleva spiegazioni. La campanella suonò, Sophie andò a lezione di fisica mentre Alyssa andò a lezione di letteratura inglese. Sophie, abituata a camminare a testa bassa, si scontrò con un ragazzo. < Scusa. > disse Sophie alzando per la prima volta lo sguardo, era Luke, notò un piercing sul labbro inferiore e i suoi occhi azzurri. < Per la prima volta vedo i tuoi occhi. > disse Luke studiandola attentamente. < Vedo che indossi molti bracciali sul braccio destro. > disse Luke. Sophie abbassò nuovamente lo sguardo, odiava essere esaminata con lo sguardo. < Che lezione hai? > chiese. < Fisica. > rispose scansando Luke e si avviò in classe. Quella giornata finì subito, Sophie si era resa conto di avere molte lezioni in comune con Luke. Alyssa e Sophie si avviarono a casa, quando arrivarono si misero sul divano a parlare. < Voglio che mi racconti la verità su te e Ashton, perché tu non mi hai raccontato tutto. > disse Sophie.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: _excusemestop