Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: midori_ninjin    31/03/2016    3 recensioni
Molti non sanno quanto può essere difficile un semplice bacio, le persone lo fanno come un qualcosa di naturale ma... Dal testo: Si avvicinò alla bocca del fratello per poi catturare quel rivolo di sangue con la lingua e chiudere gli occhi ormai ad un soffio dalle labbra dell'altro.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Damon e Stefan

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Lisa J. Smith; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Questa è la prima cosa scritta da me che faccio leggere a qualcuno... Considerando quanto scrivo e incredibile che non ho mai avuto il coraggio di farlo prima ma ora ho preso coraggio (Per modo di dire dato che non uso il mio nome è faccio tutto su internet) e mi sono decisa a vedere se sono proprio negata per la scrittura! Quindi vi chiedo di recensire anche soltanto per dirmi che probabilmente potrei impiegare meglio il mio tempo (Cosa probabile) e di provare a finire questa mini mini cosa scritta da me . Spero che vi piaccia! Buona lettura!

 

Damon e Stefan erano sempre andati d'accordo nel diciannovesimo secolo, Damon riusciva a far fare a Stefan cose di cui anche quest'ultimo si sorprendeva, ma poi era arrivata Katherine e anche lei era riuscita a smuovere Stefan, anche se questa aveva l'ausilio della soggiogazione il che rendeva la partita sleale, infondo Damon come poteva competere con la bella ragazza vampiro? E così i due erano rimasti incastrati nel gioco di Katherine e i piani di questa, come Damon aveva scoperto in seguito, comprendevano un perverso ménage a trois in cui i due Salvatore se la litigavano per l'eternità, che se si è un vampiro e davvero un sacco di tempo. Ma poi lei era morta... O meglio era stata imprigionata in una cripta... O meglio era sfuggita alla cripta ed era andata a spassarsela chissà dove e Damon era rimasto lì ad inseguire la sua ombra per centinaia d'anni per poi scoprire di stare ancora seguendo le regole di Katherine... E perseverava la sua infantile faida contro il fratello che odiava perché infondo Lei aveva scelto lui o perché lui infondo aveva scelto lei... Aveva sempre confuso le due cose, l'amore e l'odio, e con il passare degli anni si chiedeva se avesse davvero un senso scoprire il motivo del suo odio per Stefan infondo finché l'odiava era convinto che l'avrebbe continuato a seguire per l'eternità, invece gli altri sentimenti erano così volubili da non dargli alcuna garanzia... L'amicizia era poco duratura, la gratitudine passeggiera, la paura smaltibile e l'affetto inutile invece l'odio era così chiaro e palpabile da non poter essere portato via dagli anni... Ed ora gli rimaneva solo questo, il vago ricordo di Stefan prima che tutto cambiasse... Prima che conoscessero Katherine.

-Stai bene?- Gli chiese Stefan mentre Damon era seduto di fronte al festino che aveva organizzato con ben tredici ragazze.

-Benissimo... Mi sto divertendo dovresti provarci ogni tanto- Rispose Damon alzandosi dal divano con il suo solito sorriso.

-Loro sono?- Chiese l'altro spegnendo la musica.

-Le ragazze intendi...? Sono delle ragazze mi pareva ovvio- iniziò a dire Damon ma poi vedendo lo sguardo di Stefan evidentemente contrario disse -Tranquillo domani si sveglieranno nei loro soffici letti con solo un gran mal di testa-

-Certo questo risolve tutto-

-O fratellino ho visto forse l'ombra di sarcasmo...? E va bene dato che continui a guardarmi con quelle sopracciglia così corrucciate... Andate pure tornate a casa e dimenticate tutto... Felice?- E così tutte le ragazze si vestirono velocemente ed uscirono lasciando i due soli.

-No... Loro non sono giocattoli ma esseri umani non puoi usarle per il tuo divertimento- Disse Stefan con la classica aria da paternale.

-Fratellino loro saranno pure esseri umani ma il problema, se vuoi chiamarlo così, e che io non sono un essere umano-

-Certo e per questo che mi hai salvato dai vampiri della cripta quando Elena ti ha supplicato e poi l'hai aiutata a farmi superare la dipendenza dal sangue-

-Stefan io vi ho aiutati solo perché la tua morte in quel momento non faceva parte dei miei piani- Sorrise di nuovo Damon versandosi un drink.

-Sono certo che in una parte di te tu sia realmente convinto di ciò ma in un altra parte nascosta e molto profonda di te sono altrettanto convinto che ci sia ancora il Damon che mi convinse a entrare nelle cucine di casa alle tre di notte per "prendere in prestito" le cose che più mi piacevano, o che decise che salire sul tetto di casa per riprendere il pallone da football fosse un ottima idea, che di certo i cavalli sarebbero stati molto meglio liberi di vagare per Mystic Falls, che l'ombra dei rami sulle nostre stanze da letto sembrava proprio un uomo con in mano un coltello o ancora che i tuoni erano ben confondibili con qualcuno che cercava di sfondare la porta...- Stefan si era interrotto a causa del violento colpo, sferrato dal fratello al suo stomaco che lo fece sbattere contro il muro alle sue spalle, affianco alla porta, Damon lo raggiunse all'istante e gli bloccò entrambi i polsi all'altezza del viso. Era pieno di ira... Tutte quelle cose lui le ricordava appena eppure in Stefan sembravano ancora tutte così vivide.

-Smettila- Disse in un sussurro a denti stretti posando la fronte sul petto del fratello e trovando d'un tratto il parquet in legno della pensione incredibilmente interessante.

-...Non ricordi più nulla?- Stefan l'aveva espressa come una domanda ma a Damon giunse più come un accusa... E allora cosa importava se lui non ricordava ogni singolo stupido dettaglio? Se dopo centoquarant'anni ricordi così vecchi erano andati via via sbiadendo lasciando il posto a vaghe ombre di una vita ormai andata?

Damon non riusciva a comprendere Stefan... lui era morto eppure ancora caldo, lui l'aveva convinto a trasformarsi quando ormai aveva deciso di lasciarsi morire eppure lui era il fratello buono, lui era l'unico legame di sangue che ancora lo teneva legato al passato eppure lui era andato avanti lasciandosi alle spalle il diciannovesimo secolo ed anche Damon e in quell'istante questo si sentì travolgere da un moto di arrogante possessività mai provata prima... Stefan non era capace di emettere alcun suono troppo colpito dalla situazione mentre Damon saliva di pochi centimetri verso il collo di Stefan e lo sfiorava con i canini ormai chiaramente visibili, non aveva ancora deciso cosa fare eppure il collo del fratello che tremava sotto il suo respiro lo attirava in un modo completamente sbagliato e le sue mani stringevano sempre di più i polsi dell'altro.

-Stefan fermami- Bisbiglio Damon ancora vicinissimo al collo dell'altro... e quando era ormai convinto che non gli sarebbe giunta risposta la sentì... La voce di Stefan.

-No- Era solo un bisbiglio appena accennato ma a Damon sfondò quasi i timpani. Era vicino al collo di Stefan troppo vicino e non riuscì a non estinguere la distanza mordendolo con una delicatezza di cui non credeva essere capace, i canini tagliarono la pelle, affondarono nella carne e lasciarono sgorgare il sangue, dal collo di Stefan alla bocca di Damon che iniziò a bere con la consapevolezza che quando si sarebbe fermato avrebbe dovuto dare delle spiegazioni al fratello ma in quell'istante non gli importava... In quell'istante c'era solo il caldo sapore del fratello e certamente Damon considerò l'idea di dissanguarlo almeno per avere il tempo di riuscire a fuggire.

-Damon...- Bisbigliò Stefan anche se infondo non sapeva cosa voleva dirgli o cosa voleva fare.

-Stefan...?- Chiese Damon, come se quella fosse una situazione perfettamente normale non allontanandosi troppo dalla ferita, ma Stefan non sapeva cosa dirgli... Non sapeva se voleva fermarlo ne quali parole l'avrebbero fatto fermare e prima che se ne accorgesse Damon aveva ripreso a bere avido allentando la presa sui suoi polsi.

-Cosa stai facendo?- Chiese infine Stefan al fratello.

-Mi pareva evidente... Ti ho morso ed ora sto bevendo- Rispose Damon separandosi ancora a malincuore dalla ferita per poi riprendere velocemente a bere.

-Perché lo stai facendo?- Chiese ancora Stefan in un sussurro.

-Fratellino qui qualcuno cerca di bere- Damon si rifiutava di rispondere a quella domanda infondo non sapeva neanche lui perché l'aveva fatto. Stefan sfilò una mano dalla presa del fratello e l'appoggio sulla spalla di questo per poi spingere lievemente, ormai si sentiva lasciare le forze e non pensava di poter resistere ancora, Damon lasciò finalmente il morso e alzò lentamente il volto per guardare negli occhi il proprietario di quel sangue così caldo.

-Cosa stiamo facendo?- Chiese Stefan sempre più confuso ma ormai quel "stai facendo" era diventato "stiamo facendo" e non si poteva tornare indietro. Gli occhi di Damon vibravano circondati da piccole venature più scure mentre la sua bocca aperta lasciava vedere i suoi canini da cui colava ancora del sangue, Damon si sentiva a disagio e qualcosa di molto simile alla vergogna si stava insinuando in lui, non gli piaceva che il fratello lo vedesse così... Vulnerabile, con ancora un rivolo di sangue che sfiorava il lato della bocca. Stefan invece sorprese l'altro e si avvicinò alla bocca del fratello per poi catturare quel rivolo di sangue con la lingua e chiudere gli occhi ormai ad un soffio dalle labbra dell'altro, Damon senti il respiro di Stefan sulle proprie labbra ma non riuscì a muoversi... Non riuscì a completare quel contatto... Non poteva, Stefan riaprì gli occhi.

-Fratellino... Giochi ad un gioco più grande di te- Sorrise Damon prendendo la mano del fratello e riportandola sopra la testa di questo.

-Quello che gioca sei tu- Disse lui.

-Oh per favore Stefan non vorrai cercare di farmi salire i sensi di colpa così- Rispose Damon per poi avvicinare le labbra al collo del fratello e leccare il morso ancora insanguinato -Mi pare un po' tardi-

-Ma tu ti stai già sentendo in colpa... La considero una vittoria personale- Rispose Stefan sfilando con forza entrambe le mani e spingendo Damon in un gesto, molto veloce, che costrinse questo ad indietreggiare.

-Io? Hai presente chi sono? Sai Damon affascinante... Occhi di ghiaccio senza un cuore- Disse il moro mentre il suo aspetto tornava normale, Doveva allontanarsi prima di commettere l'irreparabile.

-Tu hai un cuore!- Affermò Stefan, sentiva di star riuscendo a scalfire quella corazza -Il fatto che non batta non è una scusa!-

-Una scusa per cosa?- Chiese Damon tornando a sorridere come suo solito, come se dieci secondi prima non fosse stato con i canini immersi nel collo del fratello, ma fremendo dentro di se pregando di riuscire a trattenersi... Per almeno altri dieci secondi.

-Una scusa per rinnegare la tua natura umana... Damon tu non sei un mostro- Concluse Stefan.

-Si invece... Lo sono da un sacco di tempo ormai e non perché uccido ma perché mi piace farlo ed ora fratellino se non ti spiace ho un festino da riorganizzare- Disse Damon uscendo di fretta dalla porta affianco a Stefan che però lo blocco da un braccio... Non andava bene! Damon non sapeva per quanto sarebbe riuscito a trattenersi ancora.

-Damon per favore non rinnegare tutto ciò che c'è di buono in te... Tutti i sentimenti positivi- Disse.

-Tutto ciò che c'è di buono in me...?! No siamo sicuri che tu ricordi chi io sia? Sai Caroline, Lexi, Jeremy... E un mucchio di altre persone di cui non mi sono preso neanche la briga di imparare i nomi!- Iniziò a dire ma poi continuando a vedere l'espressione del fratello bisbigliò -Ora basta- tirando il braccio quasi svogliatamente.

-Tu...

-Ho detto basta... Fratellino fidati non ti conviene starmi vicino in questo momento- In centoquarant'anni il suo autocontrollo non era mai stato messo così a dura prova eppure si sentiva sempre più attratto dalle labbra e dal sangue del fratello e prima ancora che se ne potesse accorgere si era riavvicinato a Stefan ed era di nuovo ad un soffio dalle sue labbra... Sentiva il respiro di Stefan infrangersi sulle proprie labbra mentre i suoi occhi gli penetravano l'anima... Infondo Damon era sempre riuscito a far fare cose folli a Stefan mentre Stefan era sempre riuscito a mettere a nudo Damon a guardare dietro a quella dura corazza formatasi negli anni e a vedere ancora il ragazzo con cui da giovane aveva riso e fatto pazzie fin troppe volte ed è proprio per questo che fu lui... Stefan a concludere quel contatto facendo combaciare le sue labbra con quelle del fratello... Nessuno dei due seppe quanto duro realmente quel contatto anche se per entrambi fu l'istante più lungo della loro vita.

Nonostante il contesto ed il legame di sangue fu un qualcosa di incredibilmente puro... un bacio a stampo che Damon fu il primo ad interrompere, separò le labbra da quelle dell'altro e si riavvio verso la porta per poi uscire mentre Stefan rimaneva immobile da solo con i propri pensieri consapevole che il giorno seguente avrebbero finto che non era successo nulla ed entrambi avrebbero negato la scossa che avevano provato quando le labbra di Stefan avevano sfiorato quelle di Damon.

 

Angolo di chi ha scritto questa cosa (Non volevo auto chiamarmi autrice):

Non ci credo... siete arrivati fin qui. Davvero grazie a tutti per essere arrivati fin qui e se volete lasciatemi un commento.

-Si certo cosi magari ti monti anche la testa-

Damon per favore non qui ne parliamo dopo.

-A si certo... Ne parliamo dopo-

Aspetta cos'era quel "parliamo" inquietante... Ah lasciamo stare... Grazie di nuovo a tutti! Alla prossima cosa scritta da me! =3

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: midori_ninjin