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Autore: Sayra    31/03/2016    1 recensioni
Dal testo: "Si aspettava qualsiasi cosa, qualsiasi suo capriccio.
Era pronto a ogni genere di lamentela e a scenate del tipo “Voglio andare al parco.” “No, Sammy.”, scene in cui Sam si sarebbe dimostrato il testardo che è pur di ottenere qualcosa.
Era pronto a tutto, ma non a quella domanda."
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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A mother is...
 

Half of what I say is meaningless,
but I say it just to reach you.

 

John uscì di casa facendo al figlio più grande le solite raccomandazioni. Dean lo guardò uscire, poi gli chiuse la porta alle spalle.
Papà si era raccomandato di prendersi cura di Sammy, glielo ripeteva in continuazione anche se non c'era il bisogno di farlo perché Dean sapeva che era il suo compito.
Andò a sedersi sulla poltrona rovinata dell'ennesimo motel situato lungo l'ennesima strada secondaria, solo in un secondo momento si accorse del fratellino seduto, con le gambe a penzoloni, su uno dei due letti.
Lo studiò per un istante cercando di capire cosa gli passasse per quella piccola testolina.
“Sammy?” provò a chiarmarlo, ma Sam non rispose continuando a guardarsi le scarpe come se fossero interessanti.
“Sam?”
E il bambino alzò lo sguardo sul fratello maggiore che aveva attirato la sua attenzione, a Dean bastò uno sguardo per capire che qualcosa non andava per il verso giusto, ma quando lui gli chiese, con un tono che era più dolce di quello che voleva far sembrare, cosa lo turbasse Sam si limitò a rispondere “Niente.”

Ok.

Dean si voltò verso il televisore cambiando un canale dopo l'altro.
Era curioso di sapere cosa stesse pensando Sam e, se lo conosceva bene come credeva, non avrebbe dovuto aspettare più di tanto.

Pochi istanti dopo la figura del fratellino gli si mostrò davanti coprendo lo schermo con il suo corpicino.
“Hai mangiato per caso vetro, Sammy? No perché non sei trasparente.” gli disse in tono scherzoso.
Dalla bocca di Sam uscì un risolino che si spense subito e, tornando ad avere uno sguardo pensieroso, fissò Dean.
L'altro, dal canto suo, si sentì a disagio.
Ogni qual volta che Sam si fermava ad osservarlo gli provocava un insolito senso di fastidio, era come se il minore lo stesse studiando. Era come se gli stesse leggendo l'anima e quello che vi avrebbe trovato non era niente di buono.

“Avanti, che cos'hai?” disse per spezzare la tensione che lo stava divorando.

Si aspettava qualsiasi cosa, qualsiasi suo capriccio.
Era pronto a ogni genere di lamentela e a scenate del tipo “Voglio andare al parco.” “No, Sammy.”, scene in cui Sam si sarebbe dimostrato il testardo che è pur di ottenere qualcosa.
Era pronto a tutto, ma non a quella domanda.

“Cos'è una mamma?”
Le parole uscirono come un fiume in piena dalle labbra di Sam, lasciando basito il maggiore.
Dean ebbe un tuffo al cuore e per qualche secondo trattenne il respiro senza nemmeno accorgersene.
Sapeva che sarebbe successo, Sam era da sempre un bambino che fa troppe domande: “Perchè piove?”, “Perchè le giraffe hanno il collo lungo?”, “Perchè, Dean?”, “Come si fa…?”, “Cos'è quello?”, “Dove va papà? Quando torna?”…
Domande a cui Dean sapeva dare la risposta, veritiera o meno, tanto a Sam qualsiasi cosa sarebbe andata bene.
E ora si trovava impreparato.
 

Perchè non può chiederlo a papà? Che cosa gli rispondo adesso?
 

Sam era li che aspettava una risposta, una risposta che Dean non sapeva dare perché nemmeno lui ricorda molto della loro mamma. Aggiungendo, poi, lo sguardo da cucciolo che aveva indossato il fratellino, non si trovava proprio in una situazione piacevole.


Quello sguardo sarà la mia rovina.

 

E lo sarebbe stato per davvero perché ogni volta che Sam faceva così lui perdeva la sua autorità nello stesso modo in cui si perdono i centesimi dalle tasche.
“Sam, la mamma è la moglie del papà ed è stata lei a farci nascere.” gli rispose trovando una via alternativa come suo solito.
Ma a Sam non bastava, lui voleva sapere di più.
“Questo lo so , Dean. Io voglio sapere cosa si prova ad averne una.”
 

Perchè non si può semplicemente accontentare per una dannata volta.
Avanti Dean,
si disse, non essere egoista parlagli di lei. Qualcuno dovrà pur farlo.

 

“Vieni qui, fratellino.” disse e poco dopo lo prese in braccio per farlo sedere sopra le sue gambe.

“Allora...” cominciò “Una mamma è...”
Spostò lo sguardo altrove per raccogliere le idee e poi tornò a guardare gli occhi così verdi e luminosi del suo fratellino.
“Una mamma è come il cioccolato al latte che tu adori, è dolcezza infinita. Non vorresti mai fare a meno di lei come...”
“Come i Lucky Charms?” lo interruppe il minore.
“Esatto. Proprio così. Una mamma ti sta sempre accanto, quando hai paura lei ti tiene la mano e ti accarezza la testa per consolarti, ti dice cosi dolci e che lei sarà sempre con te. Una mamma è la cosa più bella del mondo. Lei ti ascolta quando le cose non vanno e si preoccupa sempre per te. Una mamma profuma sempre di buono, profuma di torte e cose dolci. Profuma di casa.”
Dean avrebbe voluto dirgli molto altro ancora, ma la verità era che non ne sapeva molto al riguardo.

“E la nostra profumava?” chiese con innocenza Sam.

Dean chiuse gli occhi e rivide se stesso abbracciare la madre, come se fosse reale sentì il suo profumo fresco inebriargli le narici.
“Si, Sammy.”
“E com'era?”
A Dean sembrò di vederla di nuovo davanti a lui e sentì le lacrime formarglisi sulle orbite, poi le mandò via e riprese il suo racconto.
 

“Mamma era bellissima, aveva i capelli lunghi e biondi. Era sempre molto ordinata e ben vestita. Faceva delle crostate buonissime e mentre le preparava canticchiava sempre. A me piaceva ascoltarla. Quando ci metteva a letto ci cantava Hey Jude, la sua canzone preferita dei Beatles.”
Sam sorrise all'idea della donna della foto mentre preparava la torta.
“E cos'altro?”
“Lei giocava sempre con noi, diceva che eravamo i suoi angioletti. Era sempre sorridente e i suoi occhi erano così luminosi. Delle volte la mamma ci sgridava, ma non era cattiva. Lei diceva che era per il nostro bene.”
Sammy lo guardava rapito da quelle parole; poi, come se si fosse svegliato da un sogno bellissimo, chiese: “La mamma mi voleva bene?”

“Sì,” rispose Dean “ te ne voleva tantissimo.”
“Quindi una mamma è un po' come te.” affermò il più piccolo.

Dean lo guardò sorpreso da quella affermazione, non capendo come Sam sia arrivato a formare questo pensiero.

“Tu mi vuoi bene, no?”
“Sicuro.” disse.
“E poi giochi con me, mi coccoli sempre e mi consoli quando ho paura e mi viene da piangere. E mi sgridi, e mi metti anche a letto. Quindi tu sei la mia mamma.” disse Sam ridendo.
Dean sentì di nuovo gli occhi umidi, poi rise di gusto alle parole del fratellino.
“Si, ma io sono un maschio e poi le torte le mangio non le preparo.”
E i due risero, insieme.
La risata dolce e giocosa di Sam scaldò il cuore del maggiore, che avrebbe voluto registrare quel suono per poi riascoltarlo nei momenti in cui ne avrebbe avuto bisogno.
 

In fondo lui si sentiva davvero una madre per Sam, o almeno cercava di esserlo imitando Mary in quello che aveva potuto imparare osservando i suoi comportamenti, le sue parole, i suoi gesti.
Spesso si ritrovava a dire le stesse frasi che gli rivolgeva mentre lo rimproverava o lo chiamava per qualcosa.
Sì, senza ombra di dubbio Dean non era solo un fratello maggiore, ma sarebbe stato sia padre, sia madre per quel fratellino che non smetteva di fare domande scomode.

“Dean, ma adesso la mamma dov'è?”
Dean lo abbracciò. Lo circondò con le sue grandi braccia e poi preso ad arruffargli i capelli già scompigliati.
“Lei è in cielo, Sammy. Era troppo buona ed è diventata un angelo, però veglia su di noi. Su di me e su di te, affinché nessuno ci faccia del male. Sempre.”

Julia, seashell eyes,
windy smile, calls me.
[...]
 Her hair of floating sky is shimmering,
glimmering in the sun.

Testo trovato su http://www.testitradotti.it

 

Angolo di Sayra:
Hello boys, rieccomi qui tentando ancora una volta di scrivere qualcosa di decente
sui nostri fratelli preferiti.
La storia mi è venuta in mente pensando: "Chissà in quale modo Dean raccontò
a Sammy la morte di Mary.", poi, beh è uscita un'altra domanda: "Chissà se Sam 
ha mai chiesto a Dean cosa fosse una mamma." d'altronde i bambini fanno 
sempre tante domande e, secondo me, Sam in particolare ed ecco qua uno spunto.
Le frasi a lato sono prese dalla canzone "Julia" di John Lennon, che vi consiglio
di ascoltare:
https://www.youtube.com/watch?v=I-2t_KDVs-w
Ora sta a voi dirmi cosa ne pensate, aspetto una vostra recensione. ;)
Sperando di non avervi annoiato, vi saluto.
Baci,
Sayra :*

  
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