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Autore: Blueorchid31    31/03/2016    16 recensioni
Questa mini-long stazionava da tempo immemore nel mio pc, in una cartella di cui non vado molto fiera che porta il nome di "Fan incompiute". Rileggendola, ho pensato che non fosse poi tanto male e ho deciso di revisionarla, finirla e pubblicarla. A livello temporale si colloca subito dopo la morte di Danzō Shimura. Siamo, quindi, in pieno Shippuden. Piccolo avvertimento: questa è una di "quelle" storie (chi mi segue da un po' ha sicuramente capito a cosa mi riferisco) Preparatevi al peggio! Ho messo l'avvertimento OOC per ovvie ragioni.
[SASUSAKU] [Sasori/Sakura]
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Clan Uchiha, Itachi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''' Il secondo tragico Sasuke '''
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Atto VI


'' Sono il ' Grazie ' mai compreso di Sasuke.''







« Mi spieghi che cosa sta succedendo? » sbraitò Sakura, leggermente isterica.

« Sì, vorrei capirlo anch'io. » si accodò l'alter ego di Sasuke, legato a un albero come un salame « Perché ho come l'impressione che io e te ci somigliamo? » aggiunse, chiedendo conferma con lo sguardo alla ragazza che annuì nonostante fosse ancora parecchio confusa.

« Perché siamo la stessa persona. » gli rispose Sasuke, quello vero, sperando in cuor suo che il messaggio venisse recepito in fretta e con chiarezza.

« Ne dubito. »

Come non detto.

« Io ho molto più stile. » affermò il falso Sasuke, con sufficienza, chiedendo ancora conferma alla ragazza.

Sakura, distratta, annuì di nuovo, beccandosi questa volta un occhiataccia da parte del vero Uchiha che la persuase a prestare un po' più attenzione a quello che stava accadendo intorno a lei.

« Sasuke-kun, ma come è possibile? » domandò Sakura senza precisare a quale Sasuke avesse posto il quesito.

« Basta scegliere l'abbigliamento adatto e mostrare sempre un sorriso smagliante. Per fortuna sono anche straordinariamente bello. »

E ovviamente rispose il Sasuke sbagliato.

Quello vero scosse la testa, scoraggiato: provava l'irrefrenabile desiderio di strozzarlo, ma la possibilità che uccidendo il se stesso di quella dimensione anche lui morisse lo convinse a desistere – per il momento. Aveva ancora troppe cose da fare, stragi da compiere, Villaggi da radere al suolo...

Optò, quindi, per una velata minaccia: « Ti prego, fai un favore a tutti, chiudi quella cazzo di bocca. »

« Hey! Non ti permetto di parlarmi in questo modo. » reagì l'altro, agitandosi come un pesce nelle rete « Non sottovalutare un Uchiha. Diglielo anche tu, Sakura-chan! »

' Sakura-chan '

« Te lo dico per l'ultima volta… Taci! » lo minacciò ancora Sasuke.

« Aspetta… »

L'altro Uchiha sembrava aver appena avuto un'illuminazione divina e il vero Sasuke sperò che, per una volta, una stramaledettissima volta, dicesse qualcosa di intelligente: era geneticamente impossibile che lui fosse così stupido.

« Se tu sei me e io sono te, allora ci sono anche due Sakura. »

Sasuke, quello vero, annuì con benevolenza: non era la scoperta del secolo, ma aveva apprezzato lo sforzo.

« E ciò significa che potrei amarle tutte e due. Un Harem di Sakura, ma ci pensi? » affermò, poi, con entusiasmo, provocando un sonoro facepalm da parte dell'altro Sasuke.

« Tranquilla, piccola » si rivolse, infine, a Sakura, « Saprei come soddisfare entrambe. » dichiarò, facendole l'occhiolino.

Non fu l'improvviso rossore sulle guance di Sakura a provocare ciò che avvenne in seguito, né il fatto che quell'attrezzo avesse nominato invano il Clan Uchiha e neanche il cacofonico ' Sakura-chan ', semplicemente il vero Sasuke ritenne che un essere del genere non meritasse di vivere, o almeno di parlare.

Pertanto, dopo essersi strappato di dosso una delle fasce che era solito portare, lo imbavagliò – e ben stretto – provando subito una profonda sensazione di sollievo.

Sakura, intanto, dopo essersi ricomposta, si era seduta su un masso, con il mento poggiato sulla mano, e tentava con tutta se stessa di mettere a tacere la vocina nella sua mente che le stava consigliando di fare fuori il vero Uchiha e tenersi quell'altro, più disponibile e predisposto a una relazione.

« Sakura? Non abbiamo tempo per i sogni ad occhi aperti. » la rimproverò il vero Sasuke.

' Più disponibile e predisposto a una relazione '

« Stavo riflettendo su questa faccenda. » replicò lei, contrariata.

Non era vero, ma tentò di salvare le apparenze.

« Se quello non è il vero Sasuke e tu sei il vero Sasuke. Significa che in giro c'è anche la falsa Sakura? »

« C'era arrivato anche l'idiota. » sputò lui, acido.

' Più disponibile e predisposto a una relazione. '

Sakura buttò un occhio al falso Sasuke: il suo sguardo supplice, colmo di venerazione per lei… perché doveva perdere tempo dietro a uno che la trattava male quando poteva avere il medesimo uomo, solo ' Più disponibile e predisposto a una relazione ' ?

' Povero cucciolo! ' sospirò dentro di sé e una delle sue vocine interiori, con un tono che ricordava molto quello di Orochimaru-sama, non perse occasione per esclamare un ' Uccidilo! Uccidilo! Uccidilo! ' rivolto, ovviamente, al cane rabbioso.

« Dobbiamo rintracciare Sasori e fermare Sakura. » la informò Sasuke, con un tono che non ammetteva repliche.

« Quindi tu l'hai incontrata? »

Sasuke fu costretto a voltarsi di scatto per mascherare quella leggera punta di rosa che gli aveva imporporato le guance: un bacio e un calcio negli zebedei erano un po' più di un semplice incontro.

« Sss… a...ncantrata. » ( Traduzione: ' Sì, l'ha incontrata' ) farfugliò l'altro Sasuke, che nonostante il bavaglio non si era rassegnato a non dire la sua, soprattutto perché conosceva molto bene l'altra Sakura e sapeva quale effetto facesse sugli uomini. Quella versione di lui, poi, aveva tutta l'aria di essere un verginello, quindi l'incontro con la ragazza doveva essere stato abbastanza traumatico.

« Eh? » chiesero gli altri due all'unisono.

Il falso Sasuke alzò gli occhi al cielo: l'aver provato a parlare con il bavaglio gli aveva segato appena gli angoli della bocca, non aveva intenzione di rovinarsela per ripetere quello che aveva detto.

« Comunque non importa, riesco a gestirla. » dichiarò il vero Sasuke.

« Uhf! » lo canzonò l'altro.

« Forse non ti è chiaro il concetto che devi stare zitto! » ringhiò l'Uchiha che davvero non ne poteva più delle sue continue interruzioni.

« Sasuke, che ne diresti se gli togliessi il bavaglio? Dopotutto lui la conosce meglio di noi, potrebbe esserci di aiuto. » propose Sakura, con molta, ma molta, calma: non aveva alcuna intenzione di incorrere in una delle crisi isteriche dell'Uchiha, quella nel Paese del Ferro le era bastata.

« Fai come vuoi, ma alla prima cazzata che dice lo faccio fuori. »

Sakura si inginocchiò davanti al falso Sasuke e con delicatezza gli tolse il bavaglio.

« Grazie, regina del mio cuore. » le sussurrò lui, seducente.

' Ma per favore ' esclamò l'altro Uchiha dentro di sé, sempre più convinto che quella di Sakura fosse stata una pessima idea.

« Sai qualcosa del piano dei Sasori e Sakura? » gli chiese la ragazza con gentilezza.

« Potrei sapere qualcosa in effetti… » le confermò lui « Ma se tu mi slegassi sarei sicuramente più predisposto a collaborare. Sakura, dopotutto, è una mia amica e anche se tu sei uguale a lei, io non posso tradirla così facilmente. » aggiunse, sfoggiando poi un irresistibile sorriso.

« Sei d'accordo anche tu con lei, quindi. » sbraitò l'altro Uchiha « Come puoi tradire il tuo Villaggio, la tua famiglia… »

« Senti chi parla. » lo interruppe Sakura e Sasuke pensò bene di tacere, rendendosi conto dell'enorme castroneria che aveva appena detto.

« Ok. Adesso ti libero, ma non fare scherzi. » si raccomandò l'Haruno, sciogliendo i nodi che tenevano il falso Sasuke legato all'albero.

Il ragazzo si tirò in piedi, si ripulì i pantaloni dalla polvere e si sistemò i capelli.

« Adesso devi dirci tutto quello che sai, Sasuke. È davvero importante. »

E per sicurezza Sakura sbatté le palpebre dei suoi occhioni verdi che almeno su quell'Uchiha sembravano sortire qualche effetto.

« Sakura vuole vendicarsi del Villaggio e Sasori la sta aiutando. » disse, quindi, il ragazzo.

« Potresti dirci qualcosa che non sappiamo? » lo invitò l'altro Uchiha che continuava a pensare che fosse stata davvero una pessima, ma pessima, idea.

« So dove devono incontrarsi. »

« Bene! » esclamò il vero Sasuke « Allora dillo! »

« Sì, ma a una condizione… » replicò il ragazzo, ghignando finalmente come il vero Sasuke, ovvero in modo malefico.

« Non sei nella posizione di poter dettare condizioni. »

« Allora non se ne fa niente. » affermò, facendo spallucce.

« Io ti uccido! » urlò il vero Uchiha, scagliandosi su di lui, prontamente fermato dal braccio di Sakura teso tra i due: avere una forza sovrumana aveva i suoi lati positivi.

« Spostati, Sakura! » le ordinò l'Uchiha, iracondo.

« Aspetta un attimo, sentiamo che vuole. Potrebbe non essere niente di particolare. »

Sakura tentò di farlo ragionare: il Sasuke di quella dimensione era completamente diverso dall'originale, forse voleva solo che, alla fine, la vita della sua Sakura venisse risparmiata.

« Infatti non lo è. » confermò il ragazzo.

Il vero Sasuke respirò profondamente, tentando di ritrovare un briciolo di calma.

« E sentiamo… » sbuffò « Cos'è che vorresti? »

« Una cosa che ho sempre desiderato, ma che non sono mai riuscito ad ottenere. » dichiarò l'altro, sistemandosi una ciocca di capelli con un veloce gesto della mano.

' Un cervello? ' ipotizzò Sasuke.

« Sono anni che rincorro un sogno impossibile » continuò, con un enfasi quasi teatrale « E non posso perdere questa occasione. »

Il vero Sasuke sbuffò ancora, questa volta in modo più rumoroso.

« Possiamo arrivare al dunque? » sbottò, decisamente, ma decisamente, contrariato.

« Ok, ok. Quello che voglio è… »

La tensione era altissima. Sasuke e Sakura erano in attesa di scoprire quale fosse il desiderio del falso Uchiha, magari potere, forse vendetta, oppure diventare Hokage… consapevoli che avrebbero fatto di tutto pur di ottenere quelle informazioni.

« Un bacio. » dichiarò, infine, il ragazzo.

Inutile dire che per poco Sasuke e Sakura non stramazzarono al suolo.

« Un b-b-b-b-b-bacio? » balbettò l'Haruno, sentendo chiaramente tutti i capillari della sua faccia rompersi nel medesimo momento.

Sasuke, quello vero, al contrario preferì chiudersi in un irreversibile mutismo non riuscendo a capacitarsi del fatto che tra le tante cose, quel gran pezzo di idiota avesse scelto quella più stupida.

Era davvero senza speranza.

« Sì, Sakura-chan . È una vita che aspetto di poterti baciare. » confermò il falso Sasuke e Sakura iniziò a sentire le gambe molli, il cuore a mille e la salivazione a zero.

In vero trovava che l'idea di baciare Sasuke davanti a Sasuke fosse un tantino perversa, ma Amen! Quando le si sarebbe ripresentata un'occasione del genere?

« I-io… »

« Non sei costretta a farlo. » si sentì di dirle il vero Sasuke che tremava all'idea di assistere a una simile oscenità: Sakura non poteva baciarlo sul serio! Non era tanto per l'inevitabile shock derivato dal fatto che sarebbe stato spettatore del '' secondo bacio di Sakura '' ( perché era arcisicuro che Sakura non avesse più poggiato le sue labbra su quelle di qualcun altro – presunzione Uchiha), più che altro trovava assolutamente ingiusto che quel tizio – che poi era lui – si approfittasse così della situazione.

No, bugia.

La verità era che gli creava un certo scompenso emotivo l'idea che Sakura baciasse qualcun altro che non fosse lui – anche se era lui.

« È un sacrificio necessario. » replicò l'Haruno, fingendosi dispiaciuta se non addirittura contraria a quell'atto così innaturale.

' Sto per baciare Sasuke. Sto per baciare Sasuke ' canticchiò la sua vocina interiore in versione '' boccoli d'oro arrapata '' - anzi, boccoli rosa.

Sasuke strinse i pugni: se non vi era altra soluzione, allora avrebbe fatto l'uomo e sopportato l'onta.

« Ok. Facciamolo. » decretò Sakura, continuando imperterrita a recitare il ruolo della martire per un bene superiore.

Si avvicinò al falso Sasuke e questo sibilò un « Finalmente. » che le provocò un brivido lungo la spina dorsale – e al vero Sasuke un conato di vomito.

« Spero che non ti dia fastidio. » aggiunse il ragazzo, lanciando uno sguardo di sfida all'altro , i cui muscoli si erano tirati in modo anomalo, rendendogli difficile persino respirare.

« Fai in fretta. »

Fu la risposta del vero Sasuke. Una minaccia per nulla velata che stava a significare anche '' Appena questa storia sarà finita ti ucciderò in un modo lento e doloroso.''

Il falso Sasuke posò delicatamente una mano sulla nuca e l'altra sul fianco della ragazza. La tirò a sé con un gesto veloce, facendo aderire i loro corpi e la guardò dritta negli occhi.

Nel contempo dentro Sakura stava accadendo di tutto…

Le sue vocine interiori per una volta avevano deciso di tacere e godersi il momento, mentre esplosioni di vario genere, soprattutto ormonali, facevano da sottofondo a quel momento che lei aveva aspettato da sempre e che, finalmente, si stava avverando.

Il falso Sasuke soffiò leggermente sulle sue labbra, facendola sorridere, e solo a quel punto, con il semaforo verde, aggredì le stesse con impeto.

Il tutto sotto la sguardo attonito e omicida di Sasuke che sì, avrebbe potuto girarsi, fare finta di niente, lasciarli soli casomai, ma proprio non era riuscito a muoversi. Il suo stomaco si era attorcigliato su se stesso, fiumi di bile scorrevano senza freno, e il suo cuore… beh, stavolta il suo cuore aveva preso una bella botta.

Ciò che davvero gli risultava strano, tuttavia, era che in fondo non fosse poi una così brutta scena, anzi…

Sorvolando sulla lingua del suo alter ego che stava allegramente facendo amicizia con le tonsille di Sakura – che gemeva, la svergognata, sicuramente più per un principio di soffocamento che per piacerefu costretto ad ammettere che quei due fossero davvero una bella coppia.

Inconsapevolmente si ritrovò ad abbassare la testa da un lato quando il bacio iniziò a prendere un ritmo più veloce, carico di ardore. Altro che sacrificio! E si ritrovò a pensare se anche con lui… sì, insomma… se ci fosse stato lui al posto del falso Sasuke…

Scosse la testa con impeto per scacciare via quel funesto pensiero.

« Ok, penso che possa bastare. »

Doveva fermarli: le mani del suo alter ego avevano preso a scendere lungo la schiena di Sakura fino al…

« Mh! » gemette Sakura, sentendo la mano del ragazzo sul fondoschiena: le palpatine non erano previste, ma... Amen di nuovo! Cosa poteva farci se Sasuke la riteneva irresistibile?!

« Avete sentito cosa ho detto? » ringhiò il vero Sasuke: non rientrava tra i suoi piani assistere anche alla ' prima volta ' di Sakura e i presupposti iniziavano ad esserci tutti soprattutto perché la mano birichina del suo alter ego era risalita fino alle…

' Oh! No,no,no,no,no,no… ' Sasuke a questo punto chiuse gli occhi.

E giù un altro gemito di Sakura che insinuò il dubbio nella eccelsa mente dell'Uchiha che il principio di soffocamento non c'entrasse proprio nulla.

Ok, il suo alter ego era un idiota patentato, ma fu costretto ad ammettere che con le donne ci sapesse fare – cosa in cui lui, invece, era molto carente.

In ogni caso per quelle due palpatine non previste, a suo parere, non solo avrebbe dovuto dargli tutte le informazioni che gli servivano, ma avrebbe dovuto addirittura fermarsela da solo la sua Sakura psicopatica.

Dopo altri cinque interminabili minuti in cui il suo alter ego aveva ampiamente conosciuto ogni singolo centimetro di pelle della ragazza arrivando fino a sbottonarle il collo della casacca, i due si staccarono – con profondo sollievo del vero Sasuke.

Sakura si portò una mano alle labbra, gonfie e umide di saliva: aveva baciato Sasuke… bene… adesso poteva morire felice.

Infatti svenne.

Il vero Sasuke alzò gli occhi al cielo mentre il suo alter ego pensò di poter sfruttare la situazione e si mosse per sdraiarsi sopra la ragazza.

« Non pensarci neanche. » lo avvertì il vero Sasuke, la cui pazienza poteva dirsi bella che finita.

« Ma è svenuta! » gli fece notare l'altro, irritandolo, se possibile, ancora di più: come poteva pensare di approfittare di una ragazza svenuta?

Certo, perché quando lui l'aveva baciata sulla panchina Sakura era sveglia e cosciente.

« Meglio così, almeno parleremo in pace. E adesso dimmi tutto quello che sai! »

« Non so molto in verità. »

Le mani del vero Sasuke iniziarono a tremare. L'idea di poter essere stato fregato dal suo alter ego stupido non era da prendere neanche in considerazione.

« So che devono incontrarsi nella Foresta della Morte alle otto in punto. »

« Alle otto in punto? Bene, abbiamo un paio d'ore in tutto. Dobbiamo svegliare Sakura. »

« Ho io un modo infallibile per svegliarla. » sghignazzò il ragazzo.

« No. Ci penso io. » obiettò il vero Sasuke che aveva già capito a cosa alludesse l'altro.

Si avvicinò alla ragazza, la prese per le spalle e iniziò a scuoterla delicatamente, chiamandola per nome.

Quando Sakura, dopo numerosi tentativi, riaprì gli occhi, quasi non riuscì a credere a ciò che le sue pupille registrarono: c'erano due Sasuke. Ma com'era possibile?

« Sakura. » la chiamò il vero Sasuke in modo rude – come al solito, per capirci.

« Sakura » anche l'altro fece lo stesso, ma con un tono di voce vellutato, suadente.

« Sasuke » biascicò lei, guardando prima alla sua destra. « Sasuke » ripeté, volgendo lo sguardo a sinistra.

« Ti senti bene? » le chiese il vero Uchiha: di idioti ce ne erano abbastanza per i suoi gusti, Sakura gli serviva tutta intera.

« Mai stata meglio. » gli rispose la ragazza « Solo non mi spiego… perché siete due? »

« Si può sapere che diavolo le hai fatto? » sbraitò l'Uchiha al suo alter ego.

« Hey, amico. Io non le ho fatto niente, l'ho solo baciata. »

« Io non sono tuo amico. » gli fece presente Sasuke così che il concetto fosse chiaro.

« No, infatti. Sei solo noioso e insopportabile! » replicò l'altro con una chiara nota di disprezzo nella voce.

' Noioso e insopportabile ' ripeté Sakura dentro di sé ' Sì, noioso e insopportabile…'

« Adesso come facciamo a fermare quella psicopatica. Sicuramente tu non sei in grado di tenere in mano neanche un kunai. » continuò a sbraitare il vero Sasuke non accorgendosi che, nel frattempo, Sakura si era rialzata da terra.

« Sono un ninja di Konoha, certo che so tenere in mano un kunai. Anche se la mia mira non è delle migliori. »

« Ma che diavolo sta succedendo? » domandò Sakura, massaggiandosi la testa.

« Sakura? » la chiamarono gli altri due all'unisono.

« Sì, chi pensate che io sia? » replicò lei, un po' infastidita « Che cosa mi è successo? »

« Ti ho baciata e sei svenuta. » le rispose il falso Sasuke.

« Tu cosa? »

Il vero Sasuke iniziò a mangiare la foglia: era impossibile che un semplice bacio e uno svenimento avessero causato a Sakura un'amnesia temporanea, qualcosa non gli tornava.

La ragazza si fiondò sul finto Uchiha e all'urlo di : « Come ti sei permesso? » lo colpì in pieno viso con un cazzotto ben piazzato, scaraventandolo contro un albero.

A quel punto il vero Sasuke non ebbe più dubbi: quella non era la sua Sakura.

La ragazza si ripulì le mani dalla polvere e si voltò verso di lui.

« E tu? Anche tu mi hai baciato? »

' No, ma ti ringrazio di aver steso l'imbecille. '

« No. » le rispose semplicemente.

« Senti, non riesco a capire perché siete in due. Pensavo che quella fosse una copia ma da come si lamenta non credo proprio che lo sia. In ogni caso un doppio Sasuke per me è una doppia rottura, quindi ti saluto e vedi di non cercare di fermarmi. » gli disse, visibilmente alterata « Non so neanche perché mi trovo qui. » borbottò, infine, toccandosi ancora la fronte.

Sakura e Sakura erano legate, ormai Sasuke non aveva più dubbi. La vera Sakura era svenuta ed era comparsa l'altra Sakura. In effetti tutto aveva avuto inizio da uno svenimento. Quando lui e Sakura si erano risvegliati in quell'universo parallelo erano reduci da un esplosione, quindi svenuti. Come aveva fatto a non pensarci prima?

Questo però stava a significare che adesso Sakura fosse sul luogo dell'appuntamento, e con Sasori.

Doveva sbrigarsi, non poteva perdere quell'occasione per nessun motivo al mondo.

« Aspetta, Sakura. »

« Quante volte ancora devo farti del male per convincerti a lasciarmi perdere? » replicò la ragazza, assottigliando lo sguardo in modo minaccioso e facendo scrocchiare le dita delle mani.

« So perché mi hai ringraziato quella notte. »

La ragazza lo guardò perplessa e Sasuke ghignò dentro di sé: aveva fatto centro.

« Ah sì?! Non ti facevo così intelligente, Sasuke. »

' Neanche io, a dire il vero. ' pensò l'alter ego, ancora mezzo intontito, ma molto, molto, interessato alla discussione.

« Ti sentivi persa, sola, accecata dall'odio e dal desiderio di vendetta. » continuò Sasuke, che per la prima volta da tanto tempo si ritrovava a parlare di sé, dei propri sentimenti.

« Questi sentimentalismi con me non funzionano. » cercò di smontarlo la ragazza, che tuttavia nelle sue parole non riusciva a trovare qualcosa di sbagliato.

« Hai paura di me perché sai benissimo cosa rappresento. Chi sono io per te. »

' Famiglia… Amore… '

« Smettila, non so di cosa tu stia parlando.»

« Mi hai ringraziato… » incalzò, ma fu costretto subito dopo a fare una pausa per mettere ordine a quei pensieri sopiti per troppo tempo che improvvisamente avevano preso a saettare impazziti nella sua testa. « Mi hai ringraziato perché avevo dimostrato di tenere a te più di ogni altra cosa… »




'' Mi hai raccontato quanto è doloroso essere soli…

Adesso io conosco il tuo dolore.

Io ho amici, una famiglia, ma se tu vai via…

Io sarò sola quanto te. ''(1)





« È vero! » urlò una voce fuori campo, il rintronato.

Sasuke scosse la testa sconfortato e cercò di ritrovare la concentrazione: quell'idiota l'aveva interrotto sul più bello.

« Mi hai ringraziato perché ti ho fatta sentire amata di nuovo. Lo stesso amore che ricevevi dalla tua famiglia. »



'' Io… Io ti amo con tutto il mio cuore ''(1)



Sakura abbassò il capo e calde lacrime presero a rigarle il viso. Scendevano lungo la mandibola e precipitavano al suolo come chicchi di grandine.

Bingo!

In un colpo solo era riuscito psicanalizzare se stesso e demolire le difese della ragazza. Poteva ritenersi soddisfatto.

« Tu mi ami, Sakura. »

L'aveva detto sul serio??? Ok, forse si era fatto prendere un po' la mano.

Il suo alter ego si rizzò in piedi all'istante e si avvicinò a loro.

« Sì, è vero. Perdonami Sasuke, sono stata una vera stupida. » singhiozzò la ragazza, buttandosi tra le sue braccia.

« Hey, quella è la mia Sakura. » protestò il falso Sasuke, ma l'altro lo ignorò – dopotutto l'idiota aveva baciato la sua.

' Già… la sua. '

Chi era il vero idiota tra i due?

« Dobbiamo fermare Sasori! » esclamò la ragazza « Ma spiegatemi prima una cosa… perché siete due? »

« È una lunga storia. » le rispose il vero Sasuke.

« E sono io quello che ami. » precisò l'altro « Lui è troppo rigido. » aggiunse, beccandosi un'occhiataccia.

Questo era il ringraziamento per avergli tirato fuori le castagne dal fuoco. Si era umiliato, aveva scavato nei meandri della sua coscienza per far rinsavire quella psicopatica e quel cretino osava dargli del '' rigido'' ?

« La sua ragazza è con Sasori. Dobbiamo raggiungerli il prima possibile. » la informò poi, dimostrando che all'occorrenza sapesse usare quell'unico neurone che aveva.

« Non è la mia ragazza. » ci tenne a sottolineare Sasuke, risultando poco credibile a quel punto « Ma ha ragione lui, dobbiamo raggiungerli in fretta. »

« Ok. Seguitemi. »



♦●♦




Sakura aveva aperto gli occhi già da un po', ma non riusciva a capire dove fosse finita. Ricordava le labbra del finto Sasuke, il suo sapore, le sue mani ovunque e poi… il buio.

A occhio e croce doveva trovarsi in una foresta, una foresta anche abbastanza famigliare… sembrava quasi…

Portò una mano alla testa, sentendo sotto i polpastrelli un gran bernoccolo: forse era caduta, o qualcuno l'aveva stesa – forse era stato Sasuke per non perdere l'allenamento.

Sì, ma che fine avevano fatto i due Sasuke?

Sedotta e abbandonata di nuovo… ormai era una costante della sua vita.

Si tirò su a fatica, sentendo la testa ancora molto pesante, quando udì un rumore provenire dalla sua destra, dal folto del bosco.

« Chi è là? » urlò, assumendo una posizione di difesa – un po' barcollante a dire il vero.

« Ti sei svegliata finalmente. »

« Sasori? » esclamò, sbattendo in modo convulso le palpebre.

« Non riuscivo a capire cosa ti fosse successo. Quando sono arrivato eri svenuta e sono andato a reperire delle erbe mediche per cercare di svegliarti. » le spiegò, ed effettivamente nella mano destra stringeva un fascio di erbe e fiori.

« Dov'è Sasuke? » gli chiese, allarmata.

« Sasuke? »

Sasori alzò un sopracciglio non riuscendo a capire cosa c'entrasse adesso l'Uchiha.

« Mi avevi detto di averlo sistemato. » le ricordò, aggrottando un po' la fronte con fare sospetto.

Sakura cercò di tirare un attimo le somme: lei era con Sasori e Sasuke non era lì con loro, ergo o Sasori le stava mentendo, o c'era qualcosa che non quadrava affatto.

« Oh sì, certamente. Ma sai com'è Sasuke, non si arrende mai. »

Sakura decise di stare al gioco con la speranza di riuscire a capirci qualcosa.

« Andiamo. Il nostro complice ci sta aspettando. »

' Dannazione !'



♦●♦




« È strano. Era qui che avremmo dovuto incontrarci. » comunicò Sakura ai due Sasuke.

« Evidentemente sono partiti prima del tempo. » ipotizzò il vero Sasuke, stringendo i pugni per la rabbia.

« Sta tranquillo, se la tua ragazza è in gamba quanto me non correrà alcun pericolo. » tentò di rassicurarlo Sakura.

« Non è la mia ragazza. » precisò Sasuke per l'ennesima volta – stava diventando fastidioso.

« Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, vero principessa? » intervenne l'altro Uchiha, prima di baciare focosamente la sua Sakura.

« Potreste gentilmente… » Sasuke si autocensurò, tanto era certo di non riuscire a riguadagnare la loro attenzione.

Doveva trovare Sakura. E subito.



♦●♦




« Da questa parte...»

Sakura aveva continuato a seguire Sasori all'interno della Foresta della Morte. Quel posto, nonostante fossero passati molti anni, continuava a farle venire la pelle d'oca. Inoltre, era molto preoccupata per Sasuke.

Cosa poteva essergli accaduto? Perché si era svegliata da sola? E chi l'aveva condotta all'interno della Foresta della Morte?

« Siamo arrivati. » le comunicò Sasori, indicandole una caverna.

« Cosa dobbiamo fare adesso? » gli chiese, stringendo i pugni per la tensione.

« Aspetta e vedrai. »

Dopo qualche minuto un rumore di passi riverberò sulle pareti della caverna e una figura maschile comparve lentamente dall'oscurità.

Sakura spalancò gli occhi e socchiuse le labbra: allora c'era lui dietro tutta quella storia!

« Bene, bene, bene. »

« Tu! Avrei dovuto immaginarlo. » ringhiò la ragazza.

« Sasori, mi meraviglio di te. Non ti sei accorto che questa non è la tua amata Sakura? » insinuò l'uomo, facendo brillare il suo sharingan.

« Che cosa stai dicendo? » chiese l'Akasuna, volgendo lo sguardo verso la ragazza.

« Ha ragione Madara, Sasori. » gli confermò Sakura, sistemandosi i guanti e preparandosi allo scontro. Analizzò un attimo la situazione: Sasori in quella realtà era umano quindi le sue capacità potevano essere minori rispetto all'originale, in quanto a Madara, ignorava quali fossero le sue abilità; aveva lo sharingan e questo era sicuramente un vantaggio, ma con un po' di fortuna avrebbe potuto tenerlo occupato in attesa dell'arrivo di Sasuke.

« Chi sei tu? » sbraitò Sasori.

« Sono Sakura Haruno, l'originale. E non vedo l'ora di pestarvi per bene. »

Madara cominciò a ridere, mentre Sasori, ancora scioccato, cercava di capire che cosa stesse accadendo.

Dall'oscurità della caverna cominciarono a fuoriuscire strane creature bianche in gran numero e in pochi minuti Sasori e Sakura si ritrovarono accerchiati.

' Uhm! Si mette male ' pensò Sakura.

« Sasori, io so che ami profondamente la tua Sakura, e in virtù di quel sentimento ti chiedo di aiutarmi. »

« Non penso di avere molta scelta. Il nostro complice si è rivelato un traditore. » replicò il ragazzo, preparandosi all'imminente scontro.

« Allora siamo d'accordo. Io mi occupo di quelli alla mia destra, tu degli altri. »

« Ok. »

Come previsto i poteri di Sasori non erano minimamente paragonabili a quelli che aveva come marionetta e nonostante avessero abbattuto molti di quegli strani esseri, ben presto si ritrovarono a corto di chakra e in serio pericolo.

Gli Zetsu continuavano ad attaccarli e in modo sempre più violento e a stento riuscivano a difendersi.

Madara, seduto sul ramo di un albero, osservava soddisfatto il risultato del suo esperimento. Aveva approfittato della confusione prodotta dallo scontro tra Sasuke e Naruto per testare una versione un po' più blanda dello Tsukuyomi Infinito e questo gli aveva dato la possibilità anche di mettere alla prova il suo esercito di Zetsu Bianchi.

« Dobbiamo fare qualcosa. » esclamò Sasori, respingendo un altro attacco.

« Sono d'accordo, ma non so cosa. » replicò Sakura, che per evitare il colpo di uno degli Zetsu, si era sbilanciata all'indietro, abbassando la guardia.

« Attenta! » urlò Sasori, frapponendosi tra lei e il nemico.

Sasori cadde a terra, ferito al petto.

Sakura racimolò il poco chakra che le era rimasto per sferrare un pugno e aprire un varco tra gli Zetsu.

« Shannaroo! »

Il pungo si abbatté al suolo, aprendo una voragine, e Sakura, sfruttando il momento di confusione, afferrò Sasori e spiccò un balzo per raggiungere uno dei rami sopra sopra la sua testa, ma a mezz'aria si sentì tirare con violenza verso il basso e si schiantò al suolo.

« Sakura, scappa. Non pensare a me. » la pregò Sasori che, essendo in condizioni critiche, sapeva di non potercela fare a tentare la fuga.

« Non ci penso neanche. Rimarrò qui con te. » affermò la ragazza con decisione, rimettendosi in piedi.

Gli Zetsu cominciarono ad avvicinarsi sempre di più e Sakura iniziò a credere seriamente che non ci fosse più alcuna speranza, quando…

« Amaterasu »

L'intero esercito degli Zetsu prese fuoco e iniziò a liquefarsi davanti ai suoi occhi.

« Sasuke-kun! » urlò Sakura, sorridendo sollevata.

« Figooo! » esclamò l'altro Sasuke che a stento aveva attivato lo sharingan e che quindi non aveva la più pallida idea di che cosa fosse un amaterasu.

Sasuke questa volta preferì ignorarlo: c'era qualcosa di più importante di cui doveva occuparsi.

Raggiunse Sakura e Sasori. Il ragazzo della Sabbia era messo molto male, aveva una profonda ferita al petto e per quanto Sakura tentasse di aiutarlo con il poco chakra che aveva non riusciva a fermare l'emorragia.

« State bene? » chiese l'Uchiha.

« Non riesco a fermare il sangue, sono troppo debole. » gli rispose Sakura, affaticata e con gli occhi pieni di lacrime.

« Sasuke » lo chiamò Sasori con un filo di voce « Devi promettermi che ti prenderai cura di lei. »

« Non dire sciocchezze, tu non… »

« Lo prometto. » gli rispose Sasuke e Sasori chiuse gli occhi, prima di venire inghiottito dal terreno.

« Ma cosa? » si domandò Sakura, asciugandosi gli occhi: dove era finito?

« Sasuke, mi hai rovinato tutto il divertimento. » esclamò Madara dall'alto.

« Che cosa significa tutto questo? » gli domandò l'Uchiha, iracondo.

« Solo un piccolo test.» gli rispose, divertito « In realtà tu non avresti dovuto prendervi parte, ma ormai è andata così ed è giunta l'ora di tornare alla realtà. »

« No! Aspetta! » urlò Sasuke, ma ormai era troppo tardi.



♦●♦




« Oh no, Kakashi quel tipo di tecnica su di me non ha effetto »

« Andiamo Sasuke »(2)


' Naruto? Kakashi? Sakura?'

Erano tornati alla realtà.

Il Kamui di Madara inghiottì Sasuke che, tuttavia, riuscì a incrociare lo sguardo di Sakura che, come lui, evidentemente ricordava.

« Torniamo a casa. » propose Kakashi ai suoi due allievi.

Naruto ebbe un malessere provocato dal kunai al veleno che Sakura aveva creato per uccidere Sasuke e la ragazza si affrettò a soccorrerlo.

Il rientro a Konoha fu rallentato sia dall'Uzumaki che dagli altri ninja che Sakura aveva addormentato.

Furono costretti ad accamparsi per la notte e a Sakura toccarono gli straordinari per farsi perdonare.

Non riusciva ancora a credere a quanto era accaduto. Improvvisamente lei e Sasuke erano stati catapultati in una realtà molto diversa. Aveva conosciuto sua madre e aveva ricevuto il suo primo bacio. Ok, non era il Sasuke originale, ma poteva dirsi comunque soddisfatta.

Approfittando della quiete della notte decise di fare due passi verso il fiume.

Era una notte veramente bellissima.

Sakura si mise a sedere sulla sponda del fiume e alzò lo sguardo verso il cielo stellato.

Non si spaventò quando udì dei passi dietro di lei: aveva percepito la sua presenza già da un po'.

« Non dovresti andare in giro da sola durante la notte. »

« Ho chi mi protegge. » ribatté, sorridendo dolcemente « Cosa ci fai qui, Sasuke-kun? » gli chiese, quindi, alzandosi e voltandosi verso di lui.

« Una passeggiata. »

' Maledetto orgoglio '

« Allora, buona passeggiata. » gli disse, prendendo la strada per l'accampamento.

' Uhm! Dannazione! '

L'Uchiha la raggiunse, la prese per un polso e la costrinse a girarsi.

Con uno scatto felino le portò la mano dietro la nuca e, dopo averle liberato il polso, afferrò con l'altra il suo fianco. La tirò a sé con irruenza e, infine, la baciò – esplorando la sua cavità orale con la lingua come aveva visto fare al suo alter ego.

Un bacio carico di passione, colmo di tutto quell'amore che non le aveva mai confessato, decisamente migliore rispetto a quello che le aveva rubato quella notte su quella panchina. I capelli di Sakura sapevano ancora di vaniglia e le sue labbra poi…

Guardando Sakura baciare il suo alter ego aveva pensato che fossero una bella coppia, ma adesso, che c'era lui lì con lei, con le labbra incollate alle sue, era tutt'altra storia.

Loro erano '' La coppia '' - megalomane fino in fondo.




Angolo Autrice


È finita!

Per scrivere questo capitolo non si sa che cosa ho dovuto fare. Soprattutto durante la stesura della prima parte mi sono dovuta fermare più volte perché scoppiavo a ridere da sola come una scema.

La seconda parte, poi, quella del combattimento mi ha messa a dura prova: non sono molto brava a descrivere questo tipo di scene.

Ho amato tantissimo questa fan.

E pensare che stava a morire in una cartella del pc.

In pratica dopo aver revisionato i primi capitoli e modificato la trama sono riuscita a finirla e questo capitolo l'ho dovuto scrivere dal niente perché l'idea iniziale – come sempre – era totalmente diversa.

Passiamo ai ringraziamenti…

Grazie a tutti voi per le recensioni, per averla inserita tra le seguite, le preferite, le ricordate.

Grazie alle irriducibili: Silfide, Kasumi_89, Pastafrolla, Sasusaku forever, Meryl Watase, Manga, _CityHunter_, ValeUchiha07, Kry333, Zonami84, Redmabon,Sakulove, Vivyx, Kaede93, SabineeShirai, e spero di non aver dimenticato nessuno, per aver contribuito in modo significativo con le loro recensioni.

Grazie veramente di cuore, senza di voi non so come farei.

Il prossimo appuntamento penso sarà con il nuovo capitolo di Mr che è già a buon punto.

Un bacione


Blueorchid31



Note delle note


(1) (2) Citazioni tratte dal manga.

La (1) e che ve lo dico a fa'

La (2) Cap.487













































   
 
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