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Autore: Nathara Bain    01/04/2016    4 recensioni
Derek era tornato per aiutarli, ma non apparteneva più a Beacon Hills... e per Stiles rivederlo era un po' come morire.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cominciamo col dire che questa è la mia prima Fanfiction Sterek ed in generale la prima Fanfiction che scrivo, di solito scrivo original, ma con un altro account.
È una OS di 1200 e qualcosa parole senza troppe pretese, spero che vi piaccia. Diciamo che è come mi piacerebbe finisse la Sterek...
Il titolo viene dalla canzone “Romeo & Juliet” dei Dire Straits.


It was just that the Time was wrong


Derek era tornato. Scott l'aveva chiamato, pregandolo di tornare per aiutarli con un clan di vampiri che aveva deciso di conquistare Beacon Hills. E Derek era venuto, senza batter ciglio, senza lamentarsi. Era tornato ad aiutarli e per Stiles rivederlo, così maturo, senza quell'oscurità mescolata al senso di colpa, che gli avevano sempre annebbiato gli occhi di quel colore indescrivibile, così vivo in un certo senso. Ecco, per Stiles vederlo così era stato un po' come morire.

Con Malia non aveva funzionato, ovviamente, era stato tutto sbagliato fin dall'inizio, soprattutto perché Malia era l'Hale sbagliata, ma Stiles se ne era accorto troppo tardi. E l'Hale giusto, l'Hale che voleva, se ne era andato, lasciandosi tutta quella merda alle spalle... lasciandosi Stiles alle spalle. E, per questo, lui aveva pianto, aveva passato notti silenziose a piangere piano, perché non aveva più nessuno da proteggere e da cui essere protetto.

I rapporti con Scott si erano leggermente raffreddati da quella storia di Donovan. Da quando Stiles lo aveva pregato di credergli, di fidarsi ed il suo migliore amico non lo aveva fatto, non aveva potuto non pensare a Derek, perché il suo lupo gli avrebbe creduto.

Derek era lì, davanti a loro e non era più rotto, aveva trovato il suo posto nel mondo ed era lontano da lì, lontano da Stiles.
Era diventato il beta in seconda di un branco nell'est degli stati uniti e la sua alfa gli aveva concesso di andare ad aiutarli. Infatti la prima cosa che aveva detto dopo averli salutati era che non sarebbe mai rimasto, che sarebbe tornato a casa, dal suo branco. E Stiles sentendolo era morto ancora un po' di più.

Derek gli aveva posato una mano sulla spalla e gli aveva detto “Ciao, Stiles” guardandolo fisso negli occhi e Stiles voleva piangere, aggrapparsi a lui e pregarlo di portarlo via con sé, non lo avrebbe infastidito, avrebbe cercato di renderlo felice. Ma rimase immobile e lo salutò con un sorriso ed un cenno del capo.
Avevano un piano, si sarebbero divisi e li avrebbero circondati prendendoli di sorpresa, perché i vampiri non sapevano che Derek fosse lì, lui ora era più forte, era un lupo completo.
I vampiri non morivano semplicemente con la luce solare, o meglio, non con quella che credevano loro. La luce del sole era il nome di una pozione dagli ingredienti introvabili che creava una luce accecante che li stordiva, per renderli vulnerabili in modo da attaccarli e potergli strappare il cuore dal petto. L'unico modo per ucciderli... strappargli il cuore dal petto.

Si erano divisi in tre gruppi: Scott, Kira, Mason e Stiles; Lidya, Malia, Jordan e Liam. Poi Derek, che li avrebbe attaccati alle spalle sotto forma di lupo. Questo piano lo aveva escogitato proprio Derek, era pericoloso, ma era l'unico modo di sconfiggerli.

Erano pronti, tutti divisi e ai loro posti. Lidya, Mason e Stiles avevano la pozione preparata da Deaton.
Derek era pronto, al suo posto, lontano dagli altri, pronto ad attaccare. Sentì uno scricchiolio ed un odore familiare invadergli le narici. Si voltò e vide Stiles avvicinarsi, con la sua fedele mazza da baseball e quella sua fottutissima felpa rossa che secondo lui non era per niente ironica.
Stiles lo fissava con i suoi occhi d'ambra che Derek aveva sognato troppe volte, che lo tenevano ancorato alla realtà durante la luna piena.
“Cosa ci fai qui? Dovresti essere nel gruppo di Scott” disse e sentì il tipico aroma di vaniglia e cannella che caratterizzava Stiles mischiarsi a quello acido del limone, era agitato e Derek avrebbe fatto di tutto per calmarlo e farlo sorridere. Vide Stiles prendere un profondo respiro “Sono dove so che voglio essere, Derek... e con chi voglio essere” sussurrò con gli occhi piantati nei suoi, che brillavano limpidi e con quella forza che aveva sempre caratterizzato l'umano. Il suo cuore batteva forte e regolare, non aveva mentito, era vero. Tutto ciò che aveva detto era vero.
Derek lo guardò e sulle labbra comparve, piano, un sorriso dolce, negli occhi un'emozione profonda ed indescrivibile “Anche io, ora, sono dove voglio essere e con chi voglio essere” gli rispose, allungando poco una mano verso di lui.
Il cuore di Derek perse un battito, perché Stiles gli stava sorridendo ed era splendido, la cosa più luminosa che avesse mai visto. Stiles avvicinò la mano tremante alla sua e Derek la strinse forte, per assorbirne il calore. Erano felici, non c'era bisogno d'altro. Erano felici e completi ed insieme scesero in battaglia.

Avevano vinto, erano stanchi, con qualche ferita, ma erano vivi ed avevano vinto.
Due giorni dopo Derek era pronto per partire e tornare a casa, perché non apparteneva più a Beacon Hills, perché non sarebbe mai appartenuto a Stiles.
Erano tutti lì, davanti a lui a salutarlo. Derek sorrise, abbracciò le ragazze e diede pacche sulle spalle ai ragazzi. Si fermò davanti a Stiles e lo guardò dolcemente. “L'anno prossimo andrai al MIT, vero?” gli chiese e Stiles annuì senza dire nulla “Congratulazioni” mormorò sorridendogli, sfiorandogli la spalla, salendo in macchina e partendo per tornare dal suo branco, lontano da Stiles e per Stiles vederlo andare via fu un po' come morire.

Sette mesi dopo erano tutti pronti per partire e dividersi. Il branco si sarebbe sciolto, sarebbero stati uniti, sempre, ma divisi, ognuno di loro avrebbe seguito la propria strada. Scott era diretto a Berkeley insieme a Kira; Liam e Mason andavano ancora al liceo insieme a Malia. Lidya ad Harvard e Jordan a Beacon Hills, ma sarebbero durati, perché si amavano.
Stiles era pronto, tutte le cose che voleva portarsi erano chiuse in scatoloni che erano stati già spediti. Suo padre lo abbracciò forte e gli sorrise come se stesse nascondendo qualcosa, ma non indagò, salì sull'aereo e parti per Boston.
Qualche ora dopo era lì, pronto ad iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Ritirò il bagaglio ed oltrepasso la porta per uscire dalla zona controllata dell'aeroporto. Una coppietta vicino a lui si baciava, si erano appena riuniti.
Stiles” sentì una voce profonda e familiare chiamarlo e si paralizzò, perché davanti a lui c'era Derek, il suo Derek che lo fissava con negli occhi le stesse emozioni di quella battaglia lontana.

Stiles lasciò andare la valigia e gli corse in contro saltandogli addosso e Derek lo strinse a se, assorbendo il suo odore ancora una volta. “Cosa ci fai qui?” chiese Stiles incredulo “Il mio branco è di Boston. E tuo padre mi ha detto che saresti arrivato oggi. Quindi eccomi qui” gli sorrise accarezzandogli una guancia. Stiles pensò al sorriso di suo padre, ora capiva perché era così felice, quel traditore. “Tu vivi qui” disse Stiles con voce tremante premendo la guancia contro la mano calda di Derek, che annuì “Tu vivi qui” ripeté con le lacrime che gli rendevano gli occhi lucidi “Vivo qui... e se vuoi la mia Alfa è pronta a darti il benvenuto nel nostro branco” lo informò, poggiando la fronte contro la sua “Sì, voglio entrare nel tuo branco! Mi sei mancato così tanto!” singhiozzò stringendolo forte, non riuscendo a trattenere le lacrime, che Derek gli asciugò con i pollici carezzandogli gli zigomi e guardandolo innamorato “Mi sei mancato anche tu, Stiles... più di quanto tu possa immaginare.” gli sussurrò all'orecchio. Si abbracciarono ancora più forte, perché questa volta non si sarebbero separati. Derek non avrebbe mai più abbandonato la sua ancora e Stiles si sentiva vivo, più vivo che mai.



   
 
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