Pairing: Peter/Lydia
Prompt: Il giorno di San Valentino
Di San
Valentini
improvvisati e allergia alle rose
Tutto
ti saresti aspettata da quella serata, proprio tutto, ma di certo non
quello.
Peter
che ti chiamava misterioso e malandrino non era di certo una
novità, ti eri
abituata a quel giochino strano e perverso che si stava creando. Gli
sguardi, i
giochi di parole, gli sfioramenti fintamente casuali, mentre a loft di
Derek
nessuno si accorgeva di nulla.
Ancora
non ti capacitavi di come quel branco potesse essere vivo quando era in
grado
di lasciarsi sfuggire dettagli singolari come
l’elettricità che scorreva
costante tra di voi non appena vi trovavate nella stessa stanza. Anzi,
forse lo
sapevi come erano rimasti in vita, grazie all’unico che anche
in quel caso
aveva capito qualcosa, e che quel qualcuno fosse un umano, semplice e
vulnerabile, la diceva lunga sul livello di perspicacia di quel branco
cui ti sei
ritrovata a far parte, sul serio.
Quel
vostro gioco poi sfociava sempre in qualcosa di più,
più degli sguardi, più
degli sfioramenti, dell’elettricità: esplodeva in
una guerra di baci e carezze
poco caste, in cui tutto era veloce e animale e decisamente poco
romantico, ma
estremamente eccitante.
Il
brivido del proibito, di un Alfa psicopatico che ha cercato di usarti a
da cui
comunque non riesci ad allontanarti, come un magnete troppo potente che
fa di
te un burattino battagliero e fiero, nella sua morsa, sempre ribelle ma
mai
abbastanza per dire no.
Tutto
avresti immaginato, quando Peter ti ha tolto la benda che ti aveva
stretto
sopra gli occhi quando con la Camaro rubata a Derek, quella sera, ti
è venuto a
prendere da davanti casa.
«Puoi
sempre dire a tua madre che hai cominciato a frequentare il bello e
misterioso
Derek Hale» ti aveva risposto quando gli avevi chiesto come
avresti giustificato
quella splendida macchina ferma davanti casa, e tu hai seriamente
pensato che
San Valentino fosse una scusa in più per rotolarsi tra le
lenzuola un’altra
volta, senza particolari sotterfugi.
Tutto
avresti creduto, ma non quello spettacolo che tanto stonava con
l’Alfa Peter
Hale: parte della radura allestita in maniera schifosamente romantica,
teli che
di certo costavano più delle tue scarpe, lanterne tutte
intorno, musica
classica, perché da poco avevi scoperto che il grande Peter
Hale amava Chopin,
e una distesa di petali di rose a formare una sorta di sentiero.
E,
davvero, a te sembrava particolarmente fuori luogo dirgli che avevi un
principio di allergia alle rose, ma tutto quello non riuscivi a
capirlo. Peter
non aveva mai avuto bisogno di stuzzicare la tua parte romantica, non
quando
quel suo sorriso a metà ti accendeva dentro la voglia di
perderti in lui.
«Che
co...» cerchi dirgli appena quello spettacolo si apre ai tuoi
occhi, ma lui ti
ferma e quello ti fa anche un po’ paura, perché
per quanto possa conoscerti,
sapere di poter rispondere ai tuoi pensieri prima che questi abbiano
preso
forma vuol dire che lui, in te, sa leggere più di quel che
dici, più di quel
che credevi di avergli mostrato.
«Non
parlare, per favore» e ti stringe un po’, quasi
come fosse un abbraccio e
qualcosa di così delicato Peter non l’ha mai
fatto. Lui ti prende, in quel modo
rude e ti spinge piano ma deciso contro qualcosa, non chiede
timidamente il
permesso, non lo fa mai. E stavolta invece ti stringe i fianchi piano
piano,
sembra un sospiro quasi accennato, quel tocco fragile con cui ti culla
oggi,
mentre appoggia sulla tua nuca le labbra in un lieve bacio, appena
accennato.
Che
cosa diavolo
è questa roba?
E
più che alla parte materiale di quel gesto ti preoccupi di
tutto quel che di
non detto c’è in quel Peter così
diverso da se stesso, da quello che fino a
quel giorno hai imparato a conoscere.
In
un angolo della tua testa apprezzi quel pensiero, ma la domanda sul
perché
l’abbia fatto offusca la voglia di goderti quella carineria
che da tanto tempo
nessuno ti dedica.
Quando
è stata l’ultima volta che qualcuno ha avuto il
coraggio di mostrarsi così
ridicolo per te, Lydia?
E
lo sai quando è stato, sai anche come è finita,
poi. Per questo non ti sei più
lasciata coinvolgere in quel qualcosa di simile che tanto ti piaceva.
Cerchi
di voltarti per poterlo guardare negli occhi, perché vuoi
vedere in quei chiari
pezzi di luna se c’è qualcosa che va oltre il
sesso, perché per un attimo hai
paura che davvero possa succedere una simile disgrazia. Ma quando ti
volti lui
ti prende subito il viso tra le mani, e nonostante cerchi di rimanere
dolce
riconosci il Peter che non chiede niente.
Non
ti dà il tempo di chiedere, perché te
l’ha detto prima di non parlare, si
appoggia sulle tue labbra, in maniera così diversa dal modo
in cui sei
abituata, non approfondisce il bacio, lo fa rimanere qualcosa di
così pudico e
casto, qualcosa che non sai gestire, perché la dolcezza che
esprime ti disarma,
in un solo attimo. Noti tante piccole cose, la morbidezza delle labbra,
la loro
consistenza, la ruvidità dei polpastrelli che ti
incorniciano il viso e il modo
in cui la punta del naso ti solletica piano.
Tu
non lo sapevi che Peter era capace di tutto questo e vorresti essere un
lupo
mannaro come lui, adesso, per sapere solo con i tuoi sensi se sta
facendo finta
o se davvero quello è un lato di sé che ha deciso
di farti vedere solo in quel
momento, invece di andare a tentoni e farti così tante
domande nella testa a
cui non sai come rispondere, perché fermarti adesso e
porgliele sarebbe davvero
di cattivo gusto, lo sai, ma ci pensa la natura a fermarti e a fermare
pure
lui. Il naso comincia a prudere un po’ e tu lo senti
arrivare, veloce come un
fulmine, ti lascia giusto il tempo di allontanare Peter con un piccolo
spintone
prima di starnutire in quella maniera buffa che Stiles e Allison ti
rimproverano sempre, strizzando gli occhi ed emettendo un verso
veramente
ridicolo.
Lo
percepisci dal suo sguardo quando riapri di poco gli occhi, che ha
ricominciato
a utilizzare i suoi super sensi e comprende che stare lì, in
quelle condizione,
per te non è più una passeggiata.
«Sei
allergica a cosa, esattamente?». Sembra quasi che ti stia
accusando, perché se
Peter Hale fa qualcosa di così romantico tu non puoi
rovinarglielo con una
stupida allergia ai fiori, ma la natura, purtroppo, non riesci ancora a
gestirla e quindi ti tocca proprio sfatare tutti i suoi piani.
«Alle
rose» sussurri, perché se solo fossi stata
allergica a una stupidissima pianta
perlomeno Peter non si sarebbe sentito un completo idiota, ma invece
sei
allergica alle rose, rose che lui ha portato lì e lui lo sa
che rimuovere ogni
petalo con cui ha cosparso quell’area è
praticamente impossibile, perciò si
sente un idiota, perché per qualche insana ragione ha
cercato di fare qualcosa
di romantico, schifosamente romantico, e tu gli hai rovinato gli sforzi.
Quando
però ti guarda, dopo l’ennesimo starnuto e vede il
naso diventare rosso, non ha
la forza di fare l’offeso, cosa che non ti spieghi. Sembra
quasi intenerito, ti
stringe di poco contro di sé e contro ogni logica ti propone
un hamburger.
«A
quest’ora tutti i ristoranti saranno prenotati». E
tu non riesci a far altro
che sorridere, perché quella dolcezza così
placida e naturale, così in
contrasto con la natura dell’Alfa Peter Hale, ti stordisce un
po’. Senza
preavviso ti stampa un altro bacio, stringendoti per le spalle in un
abbraccio
così estraneo a voi, eppure così naturale, come
se tutto ciò che avete sempre
condiviso fosse più di quel che tu hai sempre creduto.
Annuisci
alla proposta così fuori dalle abitudini di Peter e ti
domandi, se mai qualcuno
vi vedrà, come potrai spiegare la vicinanza a
quell’uomo che è più grande di te
di vent’anni, la sera di San Valentino, per di
più. Peter si allontana a
prendere quella bottiglia di Champagne che ti era sfuggita alla vista e
te la
porge dicendoti che la conserverà per dopo,
perché accompagnare un hamburger a
dello Champagne è un reato e non puoi far altro che
concordare con lui, mentre
ti sospinge piano verso la macchina, quasi come fosse un abitudine
quella di
camminare con lui che ti tiene un braccio sulle spalle.
Ti
sposti di poco a guardarlo, ne scorgi il profilo, con quel sorriso
appena
accennato, ma noti che non è il solito sorriso di scherno, o
di superiorità, è
un sorriso tranquillo, se lo conoscessi bene diresti che è
un sorriso di
serenità e pensi che forse, in una realtà
alternativa, camminare con Peter Hale
che ti tiene un braccio sulle spalle non è male per niente e
che forse non è
nemmeno strano da far paura.
Eccomi con la seconda mini
oneshot sulla ship Pydia, è estremamente facile scrivere su
di loro, ma quant sono belli *-*
Spero vi sia piaciuta, e niente, spero ci sia qualche altro amante
Pydia nel fandom, a parte me e la ragazza che indetto la challenge.
Spero anche di non essere andata troppo OOC, ma non sapevo come altro
inserire la romanticheria con Peter.
Cinzia N. Spurce. ^^