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Autore: _Andromeda_95    03/04/2016    1 recensioni
Non può fare a meno di sentirsi in colpa ogni volta che legge quella punta di tristezza nei suoi occhi verdi che guardano inteneriti il suo splendido bambino. Ma in fondo va bene così, Louis può sopportarlo, perché nonostante tutto Harry è rimasto, Harry lo ama, sta imparando ad amare la sua parte più pura e profonda e Louis lo ama così tanto per questo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Ed eccomi qua con un altro dei miei deliri. Questa storia nasce in un momento particolare, precisamente il 28 gennaio 2016. E' scritta a caldo, come sempre. Ho avuto tempo di rivederla e pubblicarla solo adesso. E mi rendo conto che probabilmente c'è troppa fantasia, ma tutto quello che c'è scritto, è stato scritto "di pancia". Spero che possa aiutarvi in qualche modo, perchè con me ha funzionato. Fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre. Enjoy! E.
I LOVE HIM JUST LIKE YOU


 
Sono passati tre mesi dal giorno in cui la vita di Louis ha preso una nuova direzione. Non sa dire di preciso dove lo porterà questo percorso, ma di una cosa è sicuro. Non appena ha incontrato i suoi occhi, qualcosa dentro di sé è cambiato. Perché nonostante il fastidio, le congetture, il rifiuto, le arrabbiature e il rischio di perdere Harry, per Louis trovarsi davanti a suo figlio, quel 21 gennaio, è stato il momento più sconvolgente ed emozionante  di tutta la sua vita. Aveva ragione sua madre. Non importa quanto sia stato difficile arrivare fino a lì, una volta che avesse visto il suo bambino, tutto sarebbe cambiato, tutto avrebbe avuto un senso.

E adesso eccolo qui,con il suo piccolo Freddie accoccolato al suo  petto nudo, dalla parte sinistra, sul cuore. Ha imparato a farlo addormentare così, facendogli ascoltare il battito tranquillo del suo cuore e respirare l’odore della  sua pelle. E non importa se il suo bambino si aggrappa con le piccole manine ai peli del suo petto e li tira, per Louis non c’è niente di meglio di sentire il respiro del suo piccolo sulla pelle e la mano sulla sua schiena alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro.

“Ciao Freddie” gli sussurra. “Sei l’amore del tuo papà. E io sarò sempre con te piccolo mio. Non importa dove sarò, ogni volta che avrai bisogno del tuo papà io verrò da te.” E il piccolo cade addormentato, stringendogli un ciuffetto di peli tra le piccole dita. Louis non se la sente di metterlo nel lettino, allora decide di portarlo a letto con sé, facendolo stendere sul suo petto.

La verità è che si sente un po’ solo senza Harry. E lo sa che non può pretendere troppo da lui. Lo sa che è già molto se è riuscito a perdonarlo e andare avanti, se è riuscito ad accettare il suo bambino. Ma non può fare a meno di sentirsi vuoto ogni volta che non c’è. Perché lui è felice adesso e a volte si sente così in colpa verso Harry per aver infranto quella promesse di famiglia, per averlo costretto ad accettare un bambino che  non sarà mai suo. E capisce che ogni tanto abbia bisogno di allontanarsi da lui e dal piccolo Freddie perche all’improvviso diventa tutto troppo. Troppo reale, troppo insostenibile, troppo poco suo. E Louis lo lascia andare, consapevole che tornerà. Non può fare a meno di sentirsi in colpa ogni volta che legge quella punta di tristezza nei suoi occhi verdi che guardano inteneriti il suo splendido bambino. Ma in fondo va bene così, Louis può sopportarlo, perché nonostante tutto Harry è rimasto, Harry lo ama, sta imparando ad amare la sua parte più pura e profonda e Louis lo ama così tanto per questo. E così, nonostante il senso di vuoto e di solitudine, Louis si addormenta col sorriso sulle labbra, cullato dal respiro del suo bambino.

È notte fonda quando Freddie inizia a piangere di nuovo. Louis apre gli occhi lentamente e geme dal dolore: il suo bambino gli sta tirando di nuovo i peli. “Ei piccola tigre” lo chiama con la voce arrochita dal sonno, “cosa c’è? Hai fame?” Freddie inizia piangere più forte mentre Louis scosta il lenzuolo e si alza dal letto. “Ho capito, ho capito! Forza andiamo a fare la poppata.”  Si dirige in cucina e mette il latte a scaldare, dopo qualche minuto ne testa la temperatura sul polso e gli da il biberon, attento a non farne scendere troppo e a non fargli inglobare aria. A poppata finita torna in camera del piccolo, accende la baby radio e inizia a cullarlo per farlo addormentare. Freddie è sempre inquieto dopo la poppata, e Louis sa che l’unico modo per farlo dormire è sentire la sua voce. Così inizia a cantare.

“I want to write you a song
One that’s beautiful as you are sweet
Just a hint of pain
For the feeling that I get when you are gone
I want to write you a song

I want to lend you my coat
One that’s as soft as your cheek
So when the world is cold
You’ll have a hiding place you can go
I want to lend you my coat”

È così intento a cullare il suo bambino e a cantare da non accorgersi della porta d’ingresso che si chiude delicatamente. Harry è tornato. Sale le scale a passo felpato seguendo la voce del suo fidanzato e si ferma sulla porta della camera di Freddie. Louis è di spalle, non si è ancora accorto della sua presenza mentre continua a cantare. Harry lo osserva con un sorriso dolce sulle labbra, gli occhi brillanti. E pensa che nonostante tutto, nonostante il dolore e il sentirsi di troppo, va bene così. Perché non c’è niente di meglio dell’amore della sua vita che culla il suo bambino, non c’è niente di meglio che guardare gli occhi di Freddie e trovarci riflessi quelli del più grande. Lo stesso azzurro, la stessa luce. La verità è che Harry quel bambino lo ama già. Lo ama così tanto che a volte ha bisogno di allontanarsi per contenere quel senso di inadeguatezza che gli attanaglia lo stomaco quando pensa che formalmente non è nessuno per lui, quando pensa che una famiglia ce l’ha già. Ma poi ripensa a tutte le volte in cui Louis l’ha guardato quasi con rimprovero, quando esternava le sue preoccupazioni e allora resta solo l’amore. Incondizionato, puro e dirompente. E non può fare a meno di sorridere mentre Louis continua a cantare

“Everything I need I get from you
Givin’ back is all I wanna do

I want to build you a boat
One that’s strong as you are free
So any time you think that your heart is gonna sink
You know it won’t
I want to build you a boat”

Perché queste sono le stesse parole che gli aveva detto una sera, prima che tutto iniziasse. “Sei la mia nave, Harry. E non importa quanto io soffra, finga e pianga. Finché tu sarai libero, finché tu sarai forte, e avrai sempre quel sorriso e quella luce negli occhi, non riuscirò mai ad affondare.” Ed Harry sa che adesso anche Louis è diventato la Nave e la Bussola di qualcuno. Ed è così felice che il suo amore sia diventato un punto fermo, un’ ancora di salvezza, una presenza costante per qualcuno che riceverà il suo amore incondizionatamente, e dal quale sarà amato senza se e senza ma. Harry osserva la sua bussola diventare terra ferma, osserva Louis donare quell’Amore che riserva solo a lui e non può fare a meno di sentirsi completo, perché sa che sta amando due volte. E non gli importa che per questo bambino, legalmente, non sia niente. Perché la verità è che non può fare a meno di sentirlo anche un po’ suo.

La voce di Louis si ferma. Freddie dorme tra le braccia del suo papà ed è la cosa più bella che Louis abbia mai visto. E mentre si china per posarlo nella culla, Louis sussurra “dormi bene piccolo mio.” Lascia una carezza sulla guancia di suo figlio e si volta per uscire dalla camera. Così lo nota. Harry è poggiato allo stipite della porta, gli occhi lucidi e un sorriso dolcissimo a illuminargli il volto. Louis lo abbraccia di slancio e lo bacia sulle labbra prima di uscire dalla camera. “Che ci fai qui?” Harry si stringe nelle spalle e“Sorpresa! Mi mancavi, Lou. Mi mancavate” dice, la voce bassa e una sfumatura d’affetto perfettamente udibile .  Louis sorride. “Da quanto tempo mi osservi? Perché non ti sei avvicinato?”
“Sono arrivato mentre cantavi. Ho sentito la tua voce da giù e ti ho raggiunto. Eravate così belli e mi sembrava di interrompere un momento.. intimo, se mi fossi avvicinato.” Louis gli prende il volto tra le mani e fa incontrare i loro occhi. “Haz, te l’ho detto mille volte. Non pensare mai di essere di troppo. Tu e Freddie siete la cosa più bella, vera e pura che io abbia mai avuto e vi amo con tutto me stesso. E non importa se lui ha già una madre, perché tu e lui siete la mia famiglia. E lo so che amare mio figlio è chiederti troppo, ma io non ti sarò mai grato abbastanza per essere rimasto e aver capito, aver accettato e va bene così. E apprezzo tutti i tuoi sforzi e capisco il tuo bisogno di allontanarti e non voglio forzarti a fare niente che tu non voglia. Ma voglio che tu sappia che l’amore che provo per te non è cambiato. Che tu sei ancora la mia nave e che se tu sei in piedi allora sarò in piedi anche io.”
Louis ha gli occhi lucidi mentre parla. Ed Harry capisce. Capisce che ha paura, che quando se ne va si sente vuoto, che pensa che un giorno si stancherà e deciderà che è tutto troppo e lo lascerà. Allora fa l’unica cosa che sa che cancellerà tutti i suoi dubbi e paure. Lo bacia. Profondamente, attentamente, infondendo tutto l’amore e la fiducia e la dedizione possibile. È un bacio che sa di promesse. “Sai Lou, quando ho detto che accettavo questo bambino dicevo la verità. Quando ho detto che non potevo fare a meno di amarlo perché è una parte di te e io amo tutto di te, ero sincero. Quando sono volato qui non appena mi hai chiamato, per starti acanto, non ho pensato nemmeno per un secondo alla possibilità di lasciarti un giorno. E se adesso vado via ogni tanto non è perché non posso sopportare di vederti con Freddie, ma perché io amo questo bambino come se fosse mio e fa male pensare che formalmente non sono nessuno per lui. Perché lui ha te e ha sua madre e io a volte mi sento di troppo perché una famiglia ce l’ha già e non riesco a collocarmi in un posto nella sua vita e questo fa terribilmente male. Ma poi ti guardo e penso a quanto ti amo e mi rendo conto che non sei più solo il mio punto fermo, ma anche il suo. E penso che amare te significa amare due volte e sentirmi così pieno di quest’amore mi rende felice e completo. Perché la verità è che non importa che io non sia niente per Freddie, lui è già mio proprio come lo sei tu. E io lo amo proprio come lo ami tu.”
Louis ha gli occhi lucidi e un’emozione nuova nel cuore, un vortice di amore incondizionato e incredulità fiducia, speranza; e si chiede cosa abbia mai fatto per meritarsi una persona così meravigliosa al suo fianco. E non riesce a dire altro se non “ti amo haz. Con tutta l’anima. E sei così meraviglioso che a volte credo di non meritarti.”
“Non essere sciocco, Lou. Andiamo a tetto adesso, si? ” Lo prende per mano e lo conduce in camera. Harry si spoglia e prende un paio di pantaloni di tuta dall’armadio, poi si rannicchia contro Louis.

Louis gli bacia una tempia, mentre gli accarezza la schiena con tocchi dolci, lenti, delicati. Quando avverte il respiro di Harry farsi sempre più pesante sussurra “Notte amore” al quale Harry risponde con un fioco  “Notte Lou.”, soffiato direttamente sul suo petto.
Basta poco a Louis per addormentarsi, con il capo di Harry poggiato su una spalla e il suo respiro a infrangersi contro la sua pelle. Va tutto bene, adesso. Sono insieme, sono a casa.
 
   
 
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