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Autore: Cruel Heart    03/04/2016    1 recensioni
Una one shot dedicata a chi, come me, non vuole ancora essere separato dal mondo di Julian ed Emma.
Viene raccontato il momento della separazione tra Julian e Emma, ma, questa volta, dal punto di vista di Julian.
Tratto dal testo: "Quando si trattava di camminare sopra il labile confine tra vita e morte, gli Shadowhunters dovevano valutare e soppesare con lucidità ogni singolo aspetto della battaglia. Ogni passo, ogni mossa, ogni sbaglio poteva essere quello decisivo.
Julian Blackthorn, questo, lo sapeva bene: gli avevano insegnato sin da bambino che la calma e la freddezza fossero caratteristiche fondamentali, per un Cacciatore. Chiunque lo conoscesse lo definiva un ragazzo tranquillo, riflessivo e che cercava di affrontare le difficoltà un piccolo passo alla volta, ma sempre a testa alta. Era fermamente convinto, nel profondo del suo cuore, di possedere tutte quelle qualità.
Ma quella terribile mattina, quella terribile mattina in cui il suo cuore era stato spezzato, scoprì che non era mai stato così."

[Fanfiction ispirata a "Only One" dei Yellowcard]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Io sono Raffa, su questo sito Cruel Heart. Che dire, è passata più di una settimana da quando ho finito di leggere “La Signora della Mezzanotte” e ancora non credo di essermi totalmente ripresa. Per questo, ho deciso di scrivere il momento della separazione tra Julian e Emma dal punto di vista di Julian. Giusto per farci ancora più del male ç_ç

Un’ultima cosa: nelle mie fanfictions consiglio sempre un brano musicale da ascoltare durante la lettura. Questa è una fanfiction ispirata alla mia canzone preferita in assoluto, una canzone che mi ha aiutato molto a superare un brutto momento della mia vita: sto parlando di “Only One”, la dolcissima canzone dei Yellowcard. Vi metto il link un po’ più sotto, mentre alla fine della fanfiction vi lascerò testo e la traduzione in italiano, nel caso a qualcuno interessi.

Bene, credo di aver detto tutto. Se volete, passate dalla mia pagina facebook

Raffa’s Meme

(creo dei meme sulle puntate della serie tv di Shadowhunters) o dalle altre mie due fanfictions su Shadowhunters,

The Real You

e

Voices, just voices.

 

Alla prossima! :D

Cruel Heart

 

Yellowcard – Only One (Acoustic Version)

 

Quando si trattava di camminare sopra il labile confine tra vita e morte, gli Shadowhunters dovevano valutare e soppesare con lucidità ogni singolo aspetto della battaglia. Ogni passo, ogni mossa, ogni sbaglio poteva essere quello decisivo.

Julian Blackthorn, questo, lo sapeva bene: gli avevano insegnato sin da bambino che la calma e la freddezza fossero caratteristiche fondamentali, per un Cacciatore. Chiunque lo conoscesse lo definiva un ragazzo tranquillo, riflessivo e che cercava di affrontare le difficoltà un piccolo passo alla volta, ma sempre a testa alta. Era fermamente convinto, nel profondo del suo cuore, di possedere tutte quelle qualità.

Ma quella terribile mattina, quella terribile mattina in cui il suo cuore era stato spezzato, scoprì che non era mai stato così.

 

Avrebbe dovuto incontrare Emma alla spiaggia. Lì, dove l’aveva tirata fuori dall’acqua, lì, dove i loro due corpi si erano uniti, diventando un tutt’uno che si muoveva all’unisono. Lì, dove tutto era iniziato.

L’aveva aspettata per quasi un’ora, sotto il sole cocente di Los Angeles. Per ingannare il tempo, aveva deciso di raccogliere quante più conchiglie potesse. Con grande cura e attenzione alle simmetrie, Julian le aveva disposte in modo da formare una parola. Un nome, quattro lettere: Emma.

E sorrideva, mentre compiva quel gesto così stupido. Quasi nessuno lo aveva visto ridere in tutta la sua vita, non dopo la morte dei suoi genitori. Da quel giorno, aveva sempre cercato di badare con tutte le sue forze alla sua famiglia, ma, nel farlo, si era precluso qualsiasi contatto con gli Shadowhunters della sua età. Si era irrimediabilmente chiuso in se stesso.

Adesso, invece, sorrideva. Sorrideva come qualcuno che aveva appena trovato la felicità.

I minuti continuavano a passare, ma di Emma non c’era traccia. Così, cercando di eliminare ogni granello di sabbia dalle sue mani da artista, aveva preso la via dell’Istituto. Si sentiva leggero, completamente senza peso. Era felice. 

E lo fu ancora di più quando, sui gradini dell’Istituto, incontrò i suoi occhi castano scuro. Gli occhi di Emma.

Non che ci fosse bisogno di specificare a chi appartenessero, in realtà. D’altronde, gli sembrava che tutta la sua vita ruotasse attorno a quella ragazza dai capelli color miele.

Le andò subito incontro. Era sempre stato così: sembrava che il suo corpo fosse costantemente attratto da quello di lei.

«Emma?» Pronunciò il suo nome con una sfumatura involontaria di preoccupazione. «Emma, che cosa è successo? Ti stavo aspettando in spiaggia…»

E poi, successe ciò che non era mai successo in tutta la sua vita: lei si scostò. Aveva rifiutato il contatto fisico con il suo parabatai.

Per un attimo il viso di Julian fu attraversato da una fitta di dispiacere, ma si riprese immediatamente. Probabilmente Emma temeva che gli altri potessero sentirli.

«Vieni con me.» le disse, con voce sommessa, prendendole la mano: era così minuta in confronto alla sua.

Si diressero verso un luogo appartato, il piccolo giardino dell’Istituto, dove avrebbero potuto parlare senza il pericolo di essere visti o sentiti da qualcuno. Julian si girò verso di lei e, posandole delicatamente una mano sulla guancia, le chiese: «Puoi dirmelo. Perché non sei venuta?»

Per la prima volta, lesse nello sguardo di Emma qualcosa che non avrebbe mai pensato di associare a lei: fragilità. Mentre scrutava i suoi occhi, che conosceva benissimo come fossero il palmo della sua mano, mentre le sfiorava teneramente la guancia con il pollice, gli sembrava profondamente e spaventosamente fragile.

Con voce greve, lei gli raccontò tutto quello che era successo: la morte di Hook, la scoperta di suo figlio Christopher e l’arrivo di Jem e Tessa.

 

«Sono contento che tu stia bene. Se ti fosse successo qualcosa, però, credo che lo avrei sentito.» le disse. Julian voleva che lei lo toccasse. Desiderava con ogni fibra del suo corpo sentire le piccole dita di Emma che ricambiavano la sua stretta, intrecciandosi lentamente alle sue.

E fu proprio quello che successe. Solo che Julian non si aspettava di vedere lei che staccava la sua carezza dalla propria guancia.

«Non possiamo» Non aveva mai usato un tono così freddo e inespressivo con lui. «Era questo che volevo dirti, prima. Non possiamo stare insieme. Non così.»

Lui ritrasse la mano, confuso. «Non capisco. Che cosa stai dicendo?»

Adesso la fragilità che Julian aveva intravisto prima era sparita. Al suo posto c’erano solamente durezza e determinazione. «Niente baci, niente carezze, niente essere innamorati, niente appuntamenti. Ti è abbastanza chiaro?» Emma fece una pausa di pochi secondi e una piccola ruga le increspò il viso, come se stesse soppesando con cautela le parole da usare. «Non voglio avere questo genere di relazione. Nascondersi, mentire, imboscarsi… Non capisci? Finirebbe per avvelenare tutto ciò che abbiamo. Ucciderebbe tutte le cose belle del fatto di essere parabatai, finiremmo per non essere più nemmeno amici.»

«Non per forza.» le rispose, tentando di non vacillare sotto il peso che minacciava di schiacciarlo. «Dovremmo nasconderci per un po’, solo mentre i ragazzi sono ancora piccoli e hanno bisogno di me…»

«Tavvy avrà bisogno di te ancora per diversi anni, Julian. Non possiamo vivere di sotterfugi così a lungo.»

«Potremmo prenderci una pausa» cercò di replicare. «Potremmo mettere la nostra storia in pausa e…»

«Non ho intenzione di aspettare.»

La guardò dritto negli occhi e, con tutta la freddezza di cui era capace, le disse: «Non ti credo.» Lui aveva assaporato le labbra di Emma sulle sue, aveva sentito le sue carezze, i suoi respiri. Non poteva esserselo solo immaginato.

«Perché dovrei dirlo? Non ci faccio una figura splendida, Jules.»

«Jules?» gridò, ferito nell’orgoglio. «Mi chiami di nuovo in quel modo? Come quando eravamo bambini? Non siamo più dei bambini, Emma!»

«Certo che no. Però siamo giovani. Facciamo degli errori. E questa cosa tra noi due ne è un esempio. Il rischio è troppo alto… La legge…»

Julian non poteva credere a quello che lei stava dicendo. «Non c’è niente di più importante dell’amore» la interruppe bruscamente. «E nessuna legge che lo superi.»

«Facile a dirsi» ribatté lei. «Solo che, dovendo correre quel genere di rischio, bisognerebbe farlo per un amore vero, che duri tutta la vita.»

No.

Non poteva stare succedendo.

Non per davvero.

«E io a te ci tengo, Jules, eccome se ci tengo. Anzi, ti voglio bene. È tutta la vita che ti voglio bene.»

Non era pronto per quello.

«Ma non abbastanza. Non abbastanza.»

Ed era sicuro che non lo sarebbe mai stato.

«Io ti conosco» disse, inspirando profondamente. «Io ti conosco, Emma, e tu stai mentendo. Stai cercando di fare quello che ritieni giusto. Stai cercando di allontanarmi per proteggermi.»

«Ti prego, non farlo» gli rispose. «Avevi ragione, questa cosa tra te e me non avrebbe senso. Tra me Mark invece sì…»

Julian provò un intenso dolore al petto, infinitamente peggiore del dolore che Iarlath gli aveva procurato con le sue frustate. «Stai cercando di proteggere anche i ragazzi» le disse. «Capisci, Emma? So cosa stai facendo, e ti amo per questo. Io ti amo!» le gridò, a pieni polmoni, come se quella fosse stata l’unica certezza in un mondo che stava crollando a pezzi.

Lei era disperata. «Oh, Jules… Non te ne rendi conto? Stai parlando di noi che per stare insieme dobbiamo scappare, e io arrivo ora da casa di Rook. Ho visto Kit e ho visto cosa significa vivere nell’ombra, qual è il prezzo. Non lo dico solo per noi due: se un giorno avessimo dei figli? E dovessimo rinunciare a quello che siamo? Dovrei rinunciare a essere una Shadowhunter. E questo mi ucciderebbe, Jules. Mi farebbe letteralmente a pezzi.»

«Vorrà dire che ci inventeremo qualcos’altro.» La voce di Julian s’incrinò. «Un modo per continuare a essere ancora Shadowhunters. Ci penseremo insieme.» sussurrò. Avrebbe sacrificato qualsiasi cosa per far sì che lei cambiasse idea.

Ma Emma era irremovibile. «No.»

«Emma» le disse, stringendole la mano, disperato. «Io non rinuncerò mai a te. Mai.»

«Sì» gli rispose, prima di rientrare nell’Istituto e di lasciarlo. «Sì, lo farai.»

 

Le parole di Emma squarciarono quell’ultimo muro che Julian aveva innalzato. Le sue difese, tutto ciò a cui si era aggrappato in quegli anni, si sbriciolarono in pochissimi secondi.

Era come se qualcosa gli impedisse di prendere aria, di respirare. Si accasciò a terra e, ormai solo, cercò di sorreggersi il cuore con una mano. Gli correva all’impazzata nel petto, infranto.

Quello che c’era stato tra loro due, quella piccolissima e fragile speranza che loro due potessero amarsi, era distrutta. E Julian sapeva che la cosa peggiore, la cosa più terribile in assoluto, era non poter rimediare. Questa volta non poteva più raccogliere i pezzi.

Julian, lo capiva ora, era riuscito finalmente a fare ciò che si era imposto di realizzare in tutti quegli anni: aveva lasciato andare Emma.

Si era finalmente arreso. Sì, l’aveva lasciata andare, così avrebbe potuto trovare qualcun altro. Qualcun altro che la rendesse davvero felice.

Eppure, aveva lottato. Aveva combattuto strenuamente, aveva gridato con tutta l’aria che aveva nei polmoni per cercare di raggiungerla, ma era stato del tutto inutile.

E adesso, adesso che si trovava sul fondo, doveva solo imparare a rialzarsi, nonostante lei non ci fosse più.

Era sempre stata l’unica, per lui. L’unica che lo capisse davvero, completamente, nel profondo.

Ora, Julian Blackthorn doveva imparare ad essere un uomo nuovo, un uomo diverso.

Doveva imparare a sopravvivere.

Senza di lei.

 

 

Broken this fragile thing now 
And I can't, I can't pick up the pieces 
And I've thrown my words all around 
But I can't, I can't give you a reason 

I feel so broken up (so broken up) 
And I give up (I give up) 
I just want to tell you so you know 

Here I go, scream my lungs out and try to get to you 
You are my only one 
I let go, there's just no one that gets me like you do 
You are my only, my only one 

Made my mistakes, let you down 
And I can't, I can't hold on for too long 
Ran my whole life in the ground 
And I can't, I can't get up when you're gone 

And something's breaking up (breaking up) 
I feel like giving up (like giving up) 
I won't walk out until you know 

Here I go, scream my lungs out and try to get to you 
You are my only one 
I let go, there's just no one who gets me like you do 
You are my only my only one 

Here I go so dishonestly 
Leave a note for you my only one 
And I know you can see right through me 
So let me go and you will find someone 

Here I go, scream my lungs out and try to get to you 
You are my only one 
I let go, there's just no one, no one like you 
You are my only, my only one 
My only one 
My only one 
My only one 
You are my only, my only one.

 

 

Distrutta, ora, questa cosa fragile
E non posso, non posso raccogliere i pezzi
e ho gettato le mie parole tutt'intorno a me
ma non posso, non posso darti una ragione

Mi sento così a pezzi (così a pezzi)
e mi arrendo (mi arrendo)
voglio solo dirti, in modo che tu lo sappia

Eccomi, grido a pieni polmoni e cerco di arrivare a te
tu sei l'unica per me
io lascio perdere, non c'è proprio nessun altro che mi capisce come fai tu
tu sei l'unica, l'unica per me

Ho fatto i miei sbagli, ti ho deluso
e non posso, non posso resistere per molto 
ho vissuto tutta la mia vita sul fondo
e non posso, non posso alzarmi quando tu te ne sei andata

E qualcosa si sta spezzando (spezzando)
Sento di cedere (di cedere)
non me ne andrò finché non saprai

Eccomi, grido a pieni polmoni e cerco di arrivare a te
tu sei l'unica per me
io lascio perdere, non c'è proprio nessun altro che mi capisce come fai tu
tu sei l'unica, l'unica per me

Eccomi, così disonestamente
ti lascio un biglietto, unica per me
e so che puoi capire che tipo sono
quindi lasciami andare e troverai qualcuno 

Eccomi, grido a pieni polmoni e cerco di arrivare a te
tu sei l'unica per me
io lascio perdere, non c'è proprio nessuno, nessuno come te
tu sei l'unica, l'unica per me
l'unica per me
l'unica per me
l'unica per me
tu sei l'unica, l'unica per me.

   
 
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