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Autore: saphira247    07/04/2016    0 recensioni
Fuggire non era abbastanza per lei, gli uomini erano nemici, uccidere non era abbastanza, e quell'incontro non avrebbe portato a nulla di buono
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le abitazioni diroccate riuscivano a darmi quel riparo che cercavo, essere inseguiti da dei cacciatori di taglie non era il massimo, soprattutto se quei cacciatori erano gli stessi che ti avevano tenuta in ostaggio - se cossi possiamo dire -  per più di 20 anni, in un tempio sconfinato posto al centro di un mondo che tanto veneravano.

Il cuore quasi mi sgorgava dal petto mentre me ne stavo appiattita tra due muri di un abitazione con la schiena quasi fusa alla parete. L'aria da quelle parti era arida, mentre i granelli provenienti dalle duni di sabbia nel quale era stato costruito quel villaggio, riuscivano ad inoltrarsi fra la steppaglia di capelli neri che mi  trovavo.

Al tempio ero continuamente sorvegliata dai divinatori, e le donne che continuamente mi spazzolavano, lavavano e vestivano. Sin da quando ne ho ricordo imparavo scritture, lingue, e schemi di ogni mondo da noi conosciuto.

Ero riuscita  a fuggire e a nascondermi per due giorni, con il fiato di quelle iene alle calcagna. Avevo strappato la mia veste per riparare il mio volto dall'imminente tempesta di sabbia che vi sarebbe stata da li a poco, quella veste che due giorni prima era bianca, mi ricopriva sin sotto i piedi per nascondermi da occhi indiscreti, mentre i capelli erano nascosti sotto un cappuccio collegato ad essa, ma ciò che non avrei potuto nascondere per sempre erano i miei occhi, quasi bianchi come il ghiaccio.

Mentre il mio cuore martellava, davanti ai miei occhi passò una freccia che mi diede l'imput di fuggire ancora uscendo allo scoperto, arrivando così al confine del villaggio, almeno fino a quando non mi trovai col viso sulla sabbia, le mie caviglie erano aggrovigliate con della corda, mentre degli uomini  ( alcuni a cavallo ) correvano verso di me, con un pugnale nascosto sotto la mia veste mi liberai da quell'ingombro pronta a dar battaglia e ad uccidere se avessi dovuto.

Fui accerchiata da una decina di loro mentre sbraitavano e sputavano schifosamente come dei lama - Lurida p****nella, ti abbiamo cercato per due giorni. Sempre con la tua solita smania di fuggire . Fai la bella vita e li ripaghi così, se non fosse per ciò che sei ti avremmo tagliato la gola da un pò - disse infine Grots: si diceva essere un dei cacciatori più abili nel commercio, sapevo benissimo che era una qualità che si era attribuito da solo, neanche il più debole della catena alimentare lo avrebbe ritenuto tale, anche se era riuscito a trovarmi.  

Due uomini si avvicinarono e non ci pensai più volte  a tagliare loro i legamenti, capillari e i tendini che riuscivano a tenerli in piedi, assestando due colpi sul retro delle loro gambe vedendoli così strabuzzare a terra in preda al dolore. Mi alzai lentamente dalla mia posizione attendendone altri, un colpo di frusta mi fece cadere l'arma dalla mano, cercai di fuggire dalla parte opposta ma altrettanto veloce fu la frusta che mi si avvinghiò alle gambe facendomi ancora una volta cadere. - Ti troverai con un po di lividi ritornando. Diremo che ti sei fatta male fuggendo - disse avvicinandosi e scagliandomi un calcio in pieno stomaco, ringraziai me stessa per non aver mangiato nulla di prima mattina. Inginocchiandosi accanto a me - Dovevi startene a casa, vedremo se la prossima volta avrai ancora voglia di fuggire - sferrò un altrò pugno vedendomi ricoperta di sangue " Un momento, ma questo non è mio " vidi Grots con un pugnale conficcatto in gola, rivoli di sangue ovunque, mi scostai appena in tempo quando il suo viso si conficcò nella sabbia. Mi risvegliai solo quando udii le urla dei suoi uomini che accorrevano in soccorso di quel che ne rimaneva ormai del corpo agonizzante, dietro quel corpo vidi un uomo incappucciato.

Uno ad uno gli si scagliarono contro ma altrettanto veloce fu lui che con dei fendenti tagliava, squarciava, e uccideva i malcapitati, era abile lo sconosciuto ma non certo rimasi li a contemplarlo, e mentre erano tutti indaffarati sull'uccidersi a vicenda salii sul primo cavallo che riuscii a prendere e mi diressi al galoppo verso il deserto che mi si parava davanti.



Angolo Autrice:
Spero che la storia vi abbia incuriosito. Accetto qualsiasi critica, e cercherò di rispondere alle vostre domande, se mai ne avrete .

  
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