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Autore: AthinaNike    07/04/2016    0 recensioni
Il duo di investigatrici più famoso di Tyria: Kasmeer Meade e Marjory Delaqua alle prese con furti, omicidi e tanti intrighi.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fuori la finestra del Dead End fa freddo; non che dentro la storia sia poi così diversa: è una fredda nottata di tardo autunno, c’è del lavoro arretrato sopra il tavolo accanto ad una una tazza di caffè: cosa posso chiedere di più? Riguardo la cartella dei documenti. In effetti il lavoro sta cominciando ad accumularsi in maniera impressionante. Risolvere casi da sola è già abbastanza pesante, senza poi contare tutte queste noiosissime pratiche burocratiche… Beh non posso continuare a finire di lavorare alle 3 di notte per poi svegliarmi alle 8 del mattino. Scrivo con la mia grafia migliore su un paio di fogli:

 

CERCASI ASSISTENTE

Cercasi assistente anche alle prime armi nell’ambito investigativo

Sarà richiesta una capacità basica nella risoluzione di faccende quotidiane

Delaqua Investigation

 

Per maggiori informazioni presentarsi al The Dead End, Divinity’s Reach

Preferibilmente dopo mezzanotte

 

Rileggo e lentamente il mio sorriso svanisce: vista dall’esterno la cosa è piuttosto squallida… Ma prima che possa rendermene conto sono già per la città a piazzare questo annuncio.

 

*

 

Mi ritrovo ancora qui, a mezzanotte al Dead End a riesaminare un caso di furto piuttosto atipico: la porta non mostrava segni di effrazione, finestre chiuse senza neanche un graffio e la casa era in perfetto ordine. Mancavano solo dei gioielli presenti in un cassettone, tra i vestiti. Tra l’altro non erano neanche di elevato valore. E il fatto che la proprietaria abbia cominciato ad insistere abbastanza per riaverli indietro mi ha lasciata piuttosto perplessa. E’ proprio mentre analizzo un’immagine di quella che sembra una lunga collana con un simbolo piuttosto strano, che mi sento chiamare. Alzo lo sguardo lentamente pensando che sia qualcuno che vuole qualche moneta di rame per un drink e mi trovo davanti una ragazza bionda. Il mio cuore diventa come una roccia e sprofonda nel mio stomaco. Lei così dopo aver inevitabilmente notato la mia attenzione sorride.

“Mi scusi, lei è Marjory Delaqua?”mi chiede mostrandomi quello che sembra l’annuncio che ho lasciato qualche settimana fa vicino la statua di Grenth. Come ha fatto lei… ma soprattutto perché è venuta qui?

“Sì sono io” rispondo con voce roca e la schiarisco subito dopo. Lei sembra ben determinata perché mi sorride e con fare sicuro impugna la sua staffa dorata. A quel punto la guardo meglio. Bionda, di bell’aspetto, bel corpo avvolto in un vestito bianco e piumato. Anche piuttosto corto…

“Mi chiamo Kasmeer Meade. Sono qui per il posto di assistente…” continua con un’aria improvvisamente spaventata. Mi sa che la mia faccia non le ha dato molta sicurezza. Il fatto è che la curiosità mi uccide: questa ragazza palesemente non ha mai lavorato fino ad adesso e vuole proprio questo lavoro?! Le sorrido dolcemente e le faccio segno di accomodarsi. E nel momento in cui si siede e mi sorride recepisco il suo nome: come un martello che suona una campana nella mia testa mi ricordo di una uscita pubblica della Regina, non molto recente, e ricordo perfettamente il suo viso, ricordo anche suo padre e suo fratello. Cerco di mantenere la calma, perché subito dopo mi ricordo anche della prima pagina di un giornale di circa un mesetto fa, in cui era titolata la morte del padre per omicidio. Stavolta evito tutte le mie espressioni, non voglio metterla a disagio… in fin dei conti è qui per un colloquio lavoro.

Però cavolo, una nobile che chiede lavoro a me: se me l’avessero raccontato qualche mese fa mi sarei messa a ridere - e probabilmente avrei aggiunto che l’avrei cacciata a calci nel sedere, ma questo è un altro discorso- . Le faccio cenno di accomodarsi e lei si siede lentamente e delicatamente, come se stesse misurando la sua forza per non rompere tutto attorno a lei, o perché magari è sempre stata abituata ad essere elegante e misurata in qualsiasi posto e in qualsiasi condizione.

“Dammi del tu per piacere, Kasmeer. Allora, cosa posso fare per te? Vuoi qualcosa da bere?” chiedo.

“Oh, nono grazie…” risponde a tono ma con un lieve imbarazzo. Beh, comunque è innegabile che la ragazza ha fegato a presentarsi in questo posto dopo la mezzanotte.

“Allora Kasmeer…”

“Kas! Chiamami Kas” mi interrompe lei con un sorriso sulle labbra. Rispondo anche io con un sorriso.

“va bene, Kas, hai esperienze lavorative? Non che si richieda chissà cosa, devi solo tenere in ordine un paio di cartelle, qualcosina qui e là e poi sbrigare faccende burocratiche…” dico con naturalezza.

“Penso di potermela cavare”. La guardo attentamente e lei sostiene il mio sguardo. Continua ad avere una grande dignità, nonostante la sua condizione economica e “familiare”. E proprio mentre decido che non posso tenere nascosto un fatto importante come questo lei mi precede e mi dice “So che sai chi sono, da dove vengo e la mia… situazione. Ma imparo in fretta!” parla al tempo stesso con veemenza e delicatamente. Ha il fuoco dentro, ma credo che ancora non lo sappia. Sto in silenzio; in realtà non so proprio cosa dire. Le cade una ciocca bionda davanti l’occhio sinistro e in fretta lo riporta dietro l’orecchio abbassando lo sguardo e noto che fissa il disegno del gioiello che stavo guardando prima. “Posso guardare?” mi chiede educatamente e io annuisco affermativamente. Prende in mano il disegno e lo guarda con la testa inclinata da un lato e sorride delicatamente
“Non vedevo un simbolo così dai tempi in cui studiavo per diventare Illusionista” dice con voce soave, e si vede dai suoi occhi che sta ricordando un bel tempo passato, in cui era felice. Per qualche motivo me la immagino più giovane, e mi chiedo se sia sempre stata così bella: la tipica ragazza con cui tutti vogliono uscire. Riesco a distogliere l’attenzione dai suoi occhi e mi arriva il messaggio. “Illusionista?! Cosa è questo affare?” chiedo io interessata

“Oh beh è un simbolo usato per indicare Lyssa, generalmente è associato proprio all’arte illusoria stessa, sai tipo quella roba che facciamo di solito… mettere cose in testa alla gente!” mentre parla ride argentina. “Oh cavolo.” Mi butto sul tavolo e sbatto le mani come se mi ci dovessi aggrappare perché qualcosa mi sta tirando giù. “E’ possibile iscrivere un qualche tipo di illusione in uno di questi affari?”

“Oh beh, forse qualcuno di molto bravo… magari è più facile usarlo come ponte” risponde lievemente perplessa. Scatto in piedi, raccolgo la cartella e i fogli velocemente e mi avvio correndo verso la porta, poi mi giro e vedo Kas ancora seduta a fissarmi. “Andiamo! C’è poco tempo!”, lei si alza e mi segue trattenendo male una certa eccitazione. Usciamo dal Dead End e cerco di ricollegare le idee. La situazione potrebbe essere pessima. Cerco di ricordare dove ho messo nella cartella la mappa per la casa della cliente ma tutto quanto mi scivola di mano e cade inesorabilmente a terra. Guardo il cielo e impreco sommessamente. Kasmeer si china e lentamente raccoglie tutto, le do una mano. A quel punto ricordo di aver lasciato in sospeso un discorso: “Ah Kas, complimenti, il lavoro è tutto tuo!” le sorrido e le tendo una mano per congratularmi. Lei mi guarda e ridendo mi abbraccia, piuttosto forte tra l’altro. Rimango impietrita con le braccia lungo il corpo

“Grazie per l’opportunità Capo! Non ti deluderò!”

“M-marjory va bene…”

 

*

 

La casa della cliente, Pamela Samah, non è molto lontana del Dead End, a Rurikiton, vicino la Lyssa High Road. Lo sapevo che doveva entrarci qualcosa, non poteva essere tutto un caso, una mera coincidenza. Mentre camminiamo velocemente Kas sfoglia il file della cliente e si ferma per un istante. “Ma io…!” dice a bocca aperta.

“Lo so che la conosci.E’ tutto ovvio adesso! Lei è un’ipnotizzatrice e fa parte del Mesmer Collective, quella “Organizzazione Segreta”...  Dovevo capirlo prima che c’era qualcosa che non andava quando ha insistito affinché le dedicassi più tempo aumentandomi la paga, ma i ricchi son gente strana, appena rubi loro 2 monete d’argento vanno in escandescenza”

Per un attimo ripenso a cosa ho appena detto. Okay, forse non dovevo dirlo. Oh Grenth… sbianco e mi giro e noto Kasmeer che mi fissa. Vado verso di lei “Kasmeer, scusa non volevo…” dico con un filo di voce, lei mi ferma “Non hai torto, ma generalizzare non è giusto non tutti sono cattivi, anzi…! ” sorride piano. Mi chiedo dove ha imparato ad essere così politicamente corretta. No, non è politicamente corretta, è semplicemente buona. Ed è forse anche peggio, perché la bontà disarma e ti fa sentire improvvisamente quel mostro pieno di pregiudizi che non sei altro, e all’improvviso mi rendo conto di quanto lei sia forte: Il mondo le deve sembrare un unico agglomerato di malvagità e tristezza dove nessuno dei suoi vecchi amici le ha dato un aiuto, il fratello è sparito e lei è per strada di notte, con me a seguire una pista. E se insulto il mondo di cui  faceva parte e che l’ha rigettata come fa un organismo con un corpo estraneo, lei mi dice che non è poi così pessimo.

“Solo perché ci sono persone come te che permettono di non generalizzare” rispondo prendendole una spalla e portandola avanti per strada.

 

Dopo un po’ riesco a scorgere la statua di Lyssa e affretto il passo, ma Kasmeer mi prende per un polso e mi dice “Aspetta un po’! Posso aprire un portale che ci porti direttamente a casa di Lady Pamela”. La sua pelle sulla mia mi fa uno strano effetto. Ha le mani calde… le mie son sempre fredde.

“Fate anche queste cose, voi illusionisti?”

Lei ammicca dolcemente e il mio cuore sprofonda “Questo e molto altro!” mi risponde mentre crea un enorme portale proprio davanti ai nostri piedi.

La guardo e sorridendo “Complimenti, ti sei appena meritata il tuo primo aumento” e lei scoppia a ridere mentre completa il portale e mi fa segno di entrare.

Qualche secondo dopo siamo a bussare alla sua porta.

“Capo ma non credi che non sia un po’ tardi…?” mi chiede preoccupata Kas, forse non è esattamente la persona che vuole vedere di più al mondo…

“Non chiamarmi capo! E no, non c’è tempo”. Nessuna risposta. Allora mi attacco alla maniglia di ottone e la batto ripetutamente contro la porta di mogano. Dopo qualche secondo apre Lady Pamela, in veste da camera e con gli occhi ancora semichiusi. E’ una donna di mezza età ma ancora molto bella, anche se la faccia assonnata non le rende giustizia.

“Marjory, cosa ci fai qui a quest’ora?” chiede con voce impastata

“Mi scusi Lady Pamela, ma ci sono stati sviluppi nel suo caso. Avrebbe potuto dirmelo che quel ciondolo era un suo artefatto, magari sperimentale e non testato, e avrebbe potuto dirmi che al 90% conosce il suo rapinatore, o la sua rapinatrice”. Cala il silenzio mentre cerco nella stanza qualche prova a favore della mia ipotesi. Lady pamela si accorge improvvisamente della presenza di Kasmeer e la guarda quasi senza parole

“Lady Kasmeer, cosa ci fai qui?”

Kas è imbarazzata, e lo so anche se non la sto guardando.

“Lavora per me, e se non le dispiace faccio io le domande” rispondo mentre rivolto il tappeto che c’è in mezzo alla stanza. “Allora Milady, come pensava che potessi risolvere il caso senza queste informazioni”

Lady Pamela si siede lentamente sul divano poco distante. “Sono informazioni riservate”. Mi giro di scatto. “Non abbastanza riservate, a quanto pare. Coraggio, mi dica la verità”.

Lei sospira e parla.

“Ho cominciato ad interessarmi di manipolazione mentale a distanza, diciamo, da un paio di mesi, e mi sono messa in contatto con un gioielliere, che mi ha fatto questo particolare ciondolo di Orichalcum e Mithril, ottimo per un’infusione, ovviamente una gran parte del Collective sapeva. E speravo non fosse stato uno di loro, perciò ho pensato ad una fuga di notizie, ma l’oggetto è inutilizzabile per chiunque non sia un ipnotizzatore”. Una volta smaltita tutta la mia adrenalina, mi rendo conto di come ha fatto ad entrare.

“Io credo proprio sia un ipnotizzatore il colpevole” dice Kas sommessamente. Ci giriamo verso di lei. La ragazza impara davvero in fretta.

“Mi sono teleportata qui senza problemi più volte, e ho persino aperto un portale davanti casa. Chi l’ha vista almeno una volta sa che è spaziosa, non ci sono molti muri, ed è facile creare un portale qui dentro. Il problema è che non si lasciano tracce, per questo non c’è stato scasso e tutto sembra in ordine. Probabilmente fa parte del collective.”

Sarò sincera: sono sbalordita, talmente tanto che non mi accorgo di aprire lievemente le labbra dallo stupore, lei notandolo mi sorride. Scuoto la testa per resettarmi, allora guardo Lady Pamela e la illustro sulle prossime mosse.

“Non ne faccia menzione con nessuno, mi raccomando, potrebbe mandare in aria tutti i progressi fatti finora”

Lei annuisce sommessamente, visibilmente preoccupata.

 

Qualche minuto dopo ci congediamo e ci chiudiamo la porta alle spalle. Esalo un sospiro piuttosto rumoroso e la guardo, si permette uno sbadiglio dietro la sua mano.

“Beh, non male come primo giorno di lavoro” e le tendo la mano, aspettandomi un altro abbraccio, ma lei prima guarda la mano, poi alza lo sguardo verso di me e la stringe con fermezza.

“Male per niente, Capo!”

“Aaaargh! Non chiamarmi Capo!”

 
  
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