Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Arcieoctz    07/04/2016    0 recensioni
Pride era un humunculus e, come loro, non era stato creato per amare, forse è per questo che non si è mai affezionato a nessun'umana.
Ma un giorno, una bambina di dieci anni venuta dal Nord gli farà capire che anche lui ha un cuore... ma doveva prima fare i conti con il suo dannato Orgoglio!
Avviso: qui, Selim avrà dieci anni e i fatti narrati trovano luogo dopo l'incontro tra il "bambino" e gli Elrich. (per darvi un'idea del perché la storia sia un what-if)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Envy, Nuovo personaggio, Pride, Un po' tutti, Wrath
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Fai il bravo a scuola, mi raccomando.” disse la signora Bradley al suo figlio adottivo che le sorrise: “Certo, non ti preoccupare. E guarderò a destra e a sinistra prima di attraversare la strada.”.

Il bambino dai capelli e gli occhi scuri salì sulla macchina che l'avrebbe portato fino all'istituto dove studiava.

Appena prese posto sul sedile posteriore, sospirò silenziosamente.

-Povera umana, è ancora convinta che io sia un semplice bambino indifeso. Non sa che si sta parlando del primo homunculus, il grande Pride, il maestro delle ombre, che certo non morirà investito da una macchina!- pensò il ragazzino pensando alla sua natura.

All'esterno potrebbe sembrare il piccolo ed indifeso Selim Bradley, ma dentro era Pride l'homunculus più forte di tutti e nessuno avrebbe potuto cambiare questo.

Però, per rimanere al sicuro, era necessario continuare a recitare questa parte.

“Le auguro un buon giorno signorino.” augurò l'autista fermandosi davanti alla scuola del piccolo che lo ringraziò e gli sorrise prima di scendere con la sua cartella.

-Ed ecco che andiamo.- pensò Pride con poco entusiasmo varcando i cancelli della scuola.

Due bambini della sua età (più o meno) gli corsero incontro salutandolo: “Selim!”.

“Ciao Riccardo, ciao Kurai.” salutò lui di rimando sorridendogli, Kurai (che aveva occhi neri e capelli scuri) gli chiese: “Ho sentito dire che da oggi avremo una nuova compagna di classe!”, l'altro (dai capelli biondi e gli occhi azzurri) gli chiese: “Secondo me è solo una voce che qualcuno a messo in giro!”.

I due stavano per cominciare ad azzuffarsi se Selim (chiamiamolo così) non gli avesse detto gentilmente: “Per favore, ragazzi, non vi picchiate o finirete col farvi male davvero.”.

“Hai ragione Selim.” ammise Riccardo che subito si scusò con il suo amico.

“Andiamo in classe!” incitò Kurai prendendo la via verso l'aula, gli altri due lo seguirono.

Pride appoggiò la sua cartellina sul suo banco e si sedette tranquillamente, mentre i suoi “amici” fecero lo stesso però in modo molto più disordinato e caotico.

I loro compagni arrivarono non molto tempo dopo e la maestra entrò dopo lo squillare della campanella.

I bambini si alzarono in piedi per salutarla e lei, con un gesto della mano ed un sorriso gli fece cenno di sedere.

Dopo aver compilato alcuni fogli, la signorina (perché era nubile e abbastanza giovane) Cheere annunciò a tutti i suoi alunni: “Piccoli miei, oggi ho una notizia importante per voi: da quest'oggi avremo una nuova compagna di classe. Conto su di voi per farla sentire a suo agio e per accoglierla a braccia aperte.”.

I bambini risposero emozionandosi ed eccitandosi, Pride fece finta di fare come il resto dei suoi compagni mentre, dentro se stesso, stava maledicendo questa nuova femmina che lo avrebbe chiamato “Selim Bradley” e trattato come il figlio del Generale Supremo. Nulla di speciale in somma.

“Ok, bambini, ora calmatevi.” disse la signorina Cheere, appena i bambini si furono risistemati con calma a sedere, la giovane uscì dall'aula un attimo per poi tornare subito con...

Pride squadrò per un attimo dalla testa ai piedi la sua nuova compagna di classe: una bambina poco più bassa di lui con una lunga chioma di capelli rossi e due occhi blu elettrico che si guardava attorno con timidezza.

“Vuoi presentarti ai tuoi nuovi compagni?” chiese la signorina Cheere alla piccola che rispose balbettando: “Va bene.”.

“Ciao a tutti, mi chiamo Noom Celestovolta, vengo da North City e adesso vivo qui.” si presentò la bambina rossa timidamente.

“E vuoi parlarci di North City? Scommetto che lì al nord nevica molto più che qui da noi!” affermò la maestra con un sorriso, Noom rise: “Già, fa molto freddo. In inverno cerchiamo di restare in casa il più tempo possibile quando è nuvoloso, ma quando c'è il sole usciamo e giochiamo a palle di neve. Il lago si ghiaccia completamente e allora giochiamo a hockey o pattiniamo. Ma quando ci sono le tempeste rimaniamo in casa al caldo. Il generale Armstrong comanda le nostre truppe, lei è fantastica, voglio essere proprio come lei da grande! Ho perfino il suo cappello! Le è caduto un giorno, io lo ho trovato e non l'ha rivoluto indietro.”.

Sembrava che la timidezza di Noom fosse volatilizzata in un attimo e lei iniziò a raccontare una delle avventure che aveva vissuto al nord con i suoi vecchi amici.

Ci avevano detto che non era prudente entrare nel bosco perché c'erano gli orsi e altri animali cattivi, ma non demmo retta ai grandi e, un giorno, andammo tutti nel bosco a cercare avventure.

Era freddo e i miei amici decisero di tornare al villaggio senza arrivare prima alla fortezza di Briggs come avevamo stabilito, ma io ero decisa! Sarei arrivata al forte perché ero abbastanza in gamba da farcela anche da sola.

Riuscì nel mio intento anche se i soldati mi puntarono contro le armi.

Però fu in quel momento che apparve Lei! E mi lasciò andare senza spararmi! E' stata così buona con me!

Ritornai dai miei amici trionfante.

Anche se i miei mi hanno tenuta chiusa in casa per un mese, è stata l'avventura più bella della mia vita!

Pensate che sono riuscita a sfuggire ad un orso!

 

Finito di raccontare questa sua avventura, che a molti dei suoi compagni sembrava spaventosa, lei iniziò a ridere.

Pride non era riuscito a smettere di sorridere per tutto il racconto e non riusciva a togliere il suo sguardo da quella bambina con gli occhi blu.

Appena sentì quella risata così piena di orgoglio sentì che qualcosa dentro di lui batteva forte come se stesse cercando di uscirgli dal petto.

Poi questa sensazione finì all'improvviso.

-Cos'è stato?- si chiese recuperando la sua calma.

Noom divenne seria all'improvviso e disse tristemente: “Ma è tutto così diverso da quando ci siamo trasferiti qui.”.

Pride si sentì ferito in qualche modo e nemmeno lui sapeva bene perché.

“Noom, cara, sappiamo tutti che un trasloco non è una cosa facile. Sappi che siamo tutti molto felici di averti qui.” disse la signorina Cheere dolcemente cercando di consolare la rossa che la ringraziò subito dicendo: “Non si preoccupi, io sto bene e non vedo l'ora di cominciare delle nuove avventure qui. Chissà?”.

“Molto bene, allora siediti vicino a Selim Bradley, il piccolo in prima fila.” la invitò la maestra cortesemente, Noom strinse la sua cartellina e si sedette vicino a Pride.

Appena la rossa ebbe sistemato le sue matite e le sue penne in modo ordinato sul banco si girò verso Selim che la guardò di rimando.

Dopo essersi fissati per un po', Noom affermò: “Sembri strano... mi piaci!” e sorrise.

Pride si sentì sciogliere dentro.

-Concentrati! Quella è solo una bambina come tutte le altre!- si ripeté l'homunculus.

“Anch'io sono felice di conoscerti Noom.” salutò lui mostrando un sorriso dolce, tutto una finzione per la sua copertura.

La maestra iniziò a parlare della storia di Amestris e tutti i bambini seguirono con estremo interesse... per quanto concerne a dei bambini.

Ovviamente la lezione tralasciava tutte le guerre e le battaglie sanguinose degli ultimi tempi, come la Guerra di Ishval che non era esattamente un argomento adatto a dei bambini.

Pride stava pensando a tutte quelle belle guerre che sono state combattute per conquistare i territori di Amestris per raggiungere l'intento del Padre. Lui era stato il primo dei suoi fratelli a nascere e aveva visto tutte le battaglie, nessuna esclusa.

“Riusciresti ad immaginartelo?” gli chiese all'improvviso Noom.

“Cosa?” domandò lui, lei si spiegò: “Vivere in quel periodo così diverso da quello attuale. Sapere che la tua nazione sta combattendo per espandersi... riesco appena a pensarlo.” lo disse con tristezza.

“Quante vittime e morti.” sospirò Noom riprendendo a scrivere.

“A questo non ci avevo mai pensato.” ammise Pride diventando per un secondo Selim, poi riprese le sue opinioni e disse: “Ma sono state combattute per il bene della nostra nazione.”, lei disse di rimando: “Già.”.

La rossa ridivenne triste e incominciò a disegnare qualcosa su un foglio.

-No, no, non fare così.- pensò Pride osservando la bambina, poi però si corresse da solo. -Ma cosa sto pensando?! E' solo una bambina coi capelli rossi, due occhioni blu, un sorriso bellissimo, una storia da raccontare e... è esattamente come tutte le altre bambine del mondo!-.

L'homunculus si sforzò di tornare a concentrarsi sulla lezione come i bambini beneducati.

Appena finì la lezione, Noom chiamò di nuovo l'attenzione di Pride.

“Selim, scusa.” disse la rossa timidamente, lui si girò verso di lei e allora lei gli diede il foglio sul quale stava disegnando durante la lezione e disse: “Questo è per te, spero ti piaccia.”.

Pride guardò quel foglio e gli sembrò di avere in mano uno specchio.

Quel disegno era un ritratto perfetto del suo volto, eccetto il fatto che stava sorridendo e aveva un'aria così normale.

“E' bellissimo, grazie.” la ringraziò Pride, Noom esibì nuovamente il suo magnifico sorriso contenta che la sua opera d'arte gli fosse piaciuta.

“Ascoltate, bambini.” la signorina Cheere richiamò l'attenzione dei suoi studenti.

“Vorrei che faceste un lavoro di gruppo sulla storia di una città della nostra amata Amestris dove lo descriviate e parlaste delle sue tradizioni. La scelta sarà interamente vostra, ma sarò io a decidere le coppie e lo farò senza favorire nessuno.” disse la maestra con un sorriso.

I bambini si disperarono.

Noom ristette e pensò -Non conosco nessuno, come farà la signorina Cheere a mettermi in coppia con qualcuno? Certo che Selim è simpatico, alquanto riservato devo dire e anche piuttosto carino... è così facile da disegnare. Magari lui potrebbe essere un compagno abbastanza bravo da potersi accompagnare a me.-.

In effetti, Noom non era soltanto una ragazzina carina, era una ragazza tosta e allo stesso tempo gentile. E' possibile essere tosti e gentili.

“Domani vi farò sapere con quale compagno farete coppia e spero di non dare dispiaceri a nessuno.” disse la maestra con un sorriso prima di alzarsi per prendere il libro di un'altra materia.

Noom guardò di nuovo Selim, che stava leggendo sul libro di storia quindi sembrava distratto, e pensò sicura -Il mio sesto senso mi dice che tu nascondi un segreto e non vedo l'ora di scoprire di che si tratta! Spero non le solite cose noiose che scopro con tanta fatica. Sarà meglio per te altrimenti... ti scarabocchierò tutta la faccia come ho fatto con l'ultimo che mi ha deluso!-.

“C'è qualcosa che non va?” le chiese Pride con il tono da Selim, lei rispose: “No, stavo solo ricordando uno dei miei vecchi amici e uno scherzo che gli ho fatto.”, lui le domandò incuriosito: “Che genere di scherzo?”, Noom ridacchiò: “Lui non poteva vederlo, ma gli altri sì! E non poteva... perché gli ho scarabocchiato la faccia.” trattenne una risata che si sarebbe potuta sentire anche al Quartier Generale.

-Certo che sa essere perfida.- deglutì Pride poi, però, pensò a quanto gli sarebbe apparso buffo un bambino con la faccia scarabocchiata con un pennarello nero, era un homunculus dopo tutto!

 

Il resto della giornata non fu tanto emozionante.

Alla fine delle lezioni la maestra salutò tutti i suoi studenti che uscirono a frotte dall'aula.

Kurai e Riccardo corsero da Pride e affermarono: “Beato te, Selim! La bambina nuova sta vicino a te!”, il primo dei due aggiunse: “Ti ha raccontato altro di eccitante riguardo alla sua vita?”.

“Potrei raccontarvi altro di persona , se volete.”.

I bambini si girarono per vedere Noom che era in piedi proprio dietro di loro, con la sua cartellina nella mano e rivolgeva a tutto uno dei suoi sorrisi.

“Voi siete amici di Selim da quello che ho potuto capire. E' un piacere conoscervi.” salutò lei teneramente, Riccardo salutò di rimando: “Sì, io sono Riccardo. Lui è Kurai.”.

“Dunque, cosa volete sapere?” domandò Noom, il biondo del gruppo rispose: “Ti prego raccontaci di quando sei arrivata alla fortezza di Briggs!”, l'altro disse tutto eccitato: “Sì! Sì!”.

Pride pensò a quanto fossero ridicoli quei due, ma dovette trattenersi per evitare di far saltare la sua copertura.

“Se ci tenete così tanto, intanto che aspetto la mia mamma, vi dirò di quando sono arrivata alla fortezza!” gli assecondò la rossa.

 

Ero fuori con la tempesta e da sola ormai, ma accidenti! Volevo arrivare a quella fortezza! E vedere il generale maggiore Armstrong, il mio idolo!

Mi strinsi nella mia pelliccia con lo stomaco che borbottava, avevo talmente fame che mi sarei mangiata anche un sasso.

Fu in quel momento che apparve l'orso, dalle fauci spalancate e sembrava volermi attaccare.

Ed io cosa feci? Accettai la sfida!

Mi allontanai con la mia pelliccia lacerata in due da un'artigliata.

Arrancai ancora nella neve e pensai sul serio di stare per morire congelata quando mi scontrai con un muro di metallo.

Chi ha messo un muro nel bel mezzo del nulla?” chiesi arrabbiata poi mi accorsi di essere arrivata alla fortezza di Briggs!!!

Ora cosa dovevo fare?

La risposta non arrivò da me, ma dai soldati armati che mi puntarono contro le armi.

Chi sei?” mi chiesero, io non potei rispondergli perché avevo la bocca congelata.

Allora sentì che mi stavano per sparare... ma fu in quel momento che apparve Lei!!

I suoi capelli lunghi e biondi e i suoi occhi azzurri mi fissavano con serietà, come per vedere se ero degna di vivere.

Fatela entrare. Fatela asciugare e trovatele dei vestiti più caldi.” ordinò ai suoi soldati che deposero le armi ed eseguirono gli ordini.

Fu l'esperienza più eccitante della mia vita!

Papà non mi aveva mai portata alla fortezza ed io non mi ero mai azzardata ad andare là da sola.

Feci il giro della struttura e mi divertivo così tanto che i soldati dovettero portarmi fuori di peso e darmi una scorta per farmi tornare al villaggio.

 

“E questo è tutto, poi sono arrivata a casa. Mio padre mi ha sgridata quando è tornato e poi mi ha messa in castigo. Ma è stata comunque l'esperienza più emozionante della mia vita!”affermò Noom.

“Sei fantastica!!!” urlarono Kurai e Riccardo all'unisono, sembra proprio che la piccola avesse già due spasimanti.

“Selim, tu non dici niente?”. La rossa si rivolse a Pride che era rimasto zitto per tutto il racconto.

“Davvero tuo padre è un soldato di Briggs?” le chiese.

Noom divenne triste tutto d'un tratto e stava per rispondere quando una donna piuttosto giovane e che le assomigliava in tutto e per tutto la chiamò.

“Noom! E' ora di andare a casa.” urlò la donna, Noom disse: “C'è la mamma, devo andare. Ciao ragazzi, ci vediamo domani in classe.”.

Pride si rese conto che c'era qualcosa che non andava in lei, appena aveva menzionato suo padre, si era intristita.

E non solo, c'era qualcosa in LEI che non andava!

Perché non faceva altro che preoccuparsi quando diventava triste? Perché trovava il suo sorriso splendido?

-Com'è possibile che mi stia riducendo a crucciarmi per una semplice umana!- pensò irritato Pride, era arrivato da poco a casa sua e non aveva fatto altro che pensare a Noom per tutto il tragitto scuola-casa.

Era andato nella sua stanza per cercare di distrarsi in qualche modo, magari leggere un libro lo avrebbe aiutato a togliersi dalla mente quella ragazzina con gli occhi blu.

Per questo appoggiò la sua cartellina sul letto per prendere i libri di scuola, ma cos'era la prima cosa che gli capitò tra le mani?

I suoi occhi si spalancarono increduli quando si ritrovò tra le mani il disegno che gli aveva fatto Noom.

“Perché mi perseguiti?!?!” urlò Pride rivolto al disegno e, intanto, pensando a Noom.

Dannazione! Non riusciva proprio a cancellarla dalla sua mente.

 

Noom era arrivata alla sua di casa, con sua madre.

I pensieri della rossa ritornarono, nostalgici, alla sua bella casa al nord, questa era troppo piccola in confronto all'altra.

Andò nella sua piccola camera e svuotò la sua cartellina dei libri di scuola e del suo blocco per i disegni.

Lei e sua madre erano riuscite a fare entrare tutti i mobili della sua vecchia camera in quella nuova: compresa la libreria con il quaderno segreto di Noom.

La rossa prese qualcosa dal suo blocco da disegno, prese della colla che spalmò dietro alla carta.

Poi prese il suo quaderno segreto o, per meglio dire, dei segreti! E lo aprì e fece scorrere le pagine fino a trovarne una vuota... dove ci appiccicò il pezzo del blocco da disegno dove aveva messo la colla.

Una volta che il pezzetto di carta fu perfettamente attaccato al quaderno, Noom prese un pennarello rosso e scrisse sopra il disegno due parole:

Selim Bradley

“Riuscirò a scoprire il tuo segreto, in un modo o nell'altro.” affermò la rossa in modo deciso, accarezzando il resto della pagina sotto il disegno, era ancora immacolata ed in attesa di venire riempita da una scritta, anch'essa rossa.

Nota autrice: forse cambierò il riassunto perché fa pena. 
Comunque, spero che a qualcuno piaccia la mia Noom che sta già facendo venire i drammi esistenziali al nostro caro Pride!
E' una tipina piuttosto forte come avete potuto notare.
Per qualsiasi consiglio: scrivetemi se devo aggiungere note o generi perché non sono brava a deciderli. Quindi aiuti graditi.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Arcieoctz