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Autore: bluepetrol    07/04/2016    2 recensioni
Il sesto anno di Hermione non sta andando come previsto. Braccata dai Mangiamorte, assistiti dal Ministero, sorvegliata dall'Ordine e con la metà dei suoi amici che cercano di infilarla in un corpetto solo per farglielo strappare dal suo nuovo marito. No, sicuramente non come aveva previsto.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Regola Numero Uno


Il sollievo l'attraversò non appena uscì dalla cenere del camino del Numero 12 di Grimmauld Place, e un sospiro le sfuggì dalle labbra. Le pareva di non aver fatto altro che sospirare per le scorse settimane: sospiri frustrati, sospiri comprensivi, di auto repulsione, smania, rammarico. Questo invece, di sospiro, era stato pienamente atteso da Hermione Granger. La Tana, amorevole, calda e accogliente com'era, non era il posto dove voleva essere in quel preciso momento.

Per tutta la settimana, da quando la Gazzetta del Profeta aveva sbandierato la notizia che le avrebbe rovinato il futuro, tutta la Tana le aveva rivolto occhiate comprensive e strette consolatorie; stava diventando irritante. Trovatasi di fronte a gesti e sguardi così amorevoli, non era stata capace a rispondere con la rabbia che si sentiva pienamente giustificata a provare. Voleva urlare e gridare e ridurre in cenere qualcosa a forza di maledizion
i* – preferibilmente uno tra gli impiegati dementi del Ministero che avevano permesso questa pagliacciata.

No, aveva bisogno di un posto tetro come il suo umore, e Grimmauld Place calzava a pennello.

Kreacher le passò di fianco strascicando, borbottando insulti senza realizzare o curarsene che lei potesse sentire.

"Buon pomeriggio, Kreacher," lo salutò educatamente.

Il vecchio elfo domestico la guardò in cagnesco, "Ci parla," borbottò. "La Mezzosangue ci parla."
"Chi è là?" domandò una voce forte, se
vera, nello stesso momento in cui la porta venne spalancata e il suo fidanzato irruppe nella cucina con la bacchetta sguainata. Accortosi di chi si trattava, Sirius riabbassò il braccio e le sorrise, "Hai fatto presto. Pensavo che saresti stata via per almeno un'altra settimana prima che riuscissero a farti scappare. Vieni, Remus sta aiutando a pulire. Un altro paio di mani è sempre ben accetto."
"Ah, essere di nuovo utili," sospirò beffarda. "Sapevi che fidanzarsi significa che non posso più fare niente? Sul serio, mi trattano come un'invalida."

"Non l'avevo realizzato," disse lui, prendendole la mano e carezzandola gentilmente. "Forse faresti meglio a sederti e berti un brandy, dunque."

La ragazza alzò gli occhi al cielo e lo oltrepassò, cercando di tenere a bada il sorriso che le provocava il suo comportamento. Sirius non era stato nient’altro che accomodante in tutto questo. Non aveva scelto lui di sposarla, e immaginava che non fosse particolarmente contento della situazione. Nonostante questo, non le aveva mai dato l'impressione che fosse risentito nei suoi confronti. Era una magra consolazione per lei, però.

Seguendo i forti colpi su dalle scale, trovò al terzo piano il suo vecchio professore che lottava con un corredo di tende muffite. Remus Lupin. Una settimana fa era la sua prima scelta come fidanzato, non perché ne fosse innamorata o nutrisse qualche affetto segreto, ma perché era intelligente e abile e si fidava di lui. Sfortunatamente, in quanto lupo mannaro, la sua proposta non sarebbe mai stata approvata dal Ministero.

"Ridecori?" chiese.

"Ci sto provando," diede alle tende uno sguardo d'odio prima di rivolgersi a lei. "Hermione..."

"Remus Lupin, se provi a consolarmi ti affatturo!" lo mise in guardia.

"Cosa? No, stavo per chiederti aiuto." Mentì in fretta e in modo affatto convincente, ma lei lasciò correre dopo aver visto quanti problemi gli avevano dato i tendaggi. Annuì e lo seguì dentro la stanza, lasciando Sirius a ridacchiare ai danni del suo amico inetto.

"Questa è casa tua, Sirius," si imbronciò Remus. "Dovrei lasciarlo fare a te."

"Ma tu sei molto più bravo di me," ghignò Sirius, andandosene.

"Cretino," mugugnò Remus. "Scusa, so che è il tuo fidanzato, ma è davvero uno scansafatiche. Ti avverto: detesta pulire. Una volta ha passato un anno senza lavare un singolo capo d'abbigliamento, comprando tutto nuovo ogni volta che diventava troppo sporco. ...Sospetto che sia stato fatto per una sfida."

Lei sbuffò, immaginando Fred e George fare qualcosa di simile. "Chi l'avrebbe sfidato a farlo?"

"James," disse lui, come se fosse ovvio.

"Qualcos'altro che dovrei sapere?"

Remus si interruppe per avvicinarsi agli arredi incriminati. "Beh, lui-" La tenda balzò fuori e gli si attorcigliò attorno alla testa, mozzando via l'informazione insieme al fiato. Dopo un momento di shock, Hermione mosse la sua bacchetta in direzione della tenda, lanciandoci contro ogni incantesimo che le passò per la mente. Uno di quelli funzionò e la stoffa cadde senza vita dalla faccia dell'uomo.

"Tenda maledetta!" Boccheggiò Remus. Il suo tranquillo e silenzioso professore di Difesa maledette il drappeggio altre due volte, per poi scagliarci contro un incantesimo che gli fece prendere fuoco. Con un sorriso gratificato guardarono le tende incenerirsi. "Giusto, cosa stavo dicendo?"

"Umm... di Sirius..." disse, cauta.

"Si. Fuma sul balcone quando pensa che nessuno guardi," disse Remus, la fronte aggrottata mentre rifletteva. "Lo troverai a parlare da solo, temo. Penso che conversi con suo fratello o James. Anche ora che è stato riscattato e può uscire liberamente, non è facile. Non tutti credono alla sua innocenza e altri non si sono tenuti aggiornati con le notizie. Quindi resta chiuso in casa più di quanto sarebbe sano.”

La ragazza si sentì improvvisamente in colpa. L’attuale stato di reclusione di Sirius non le aveva neanche sfiorato la mente. Aveva creduto, come tutti gli altri, che l’uomo avrebbe approfittato di ogni occasione per divertirsi ora che era libero. Non avrebbe mai immaginato che nessuno credesse alla verità.

Era ancora un prigioniero, solo in modo diverso, e lei si stava aggiungendo alla suo carico d’infelicità e stress.

Un'importuna parte di sé voleva trascinarlo all'evento mondano più vicino e forzare il pover'uomo ad interagire, ma si ricordò che non voleva essere il tipo di moglie assillante che cercava continuamente di migliorare suo marito. Ricordò anche che odiava le feste. Il Ballo del Ceppo era stato incredibilmente faticoso. Era pur vero però che era stata l'accompagnatrice del campione di Durmstrang ed era stata al centro di un sacco di attenzioni. Se avessero fatto un’uscita Babbana come andare al teatro o ad un museo, non sarebbe stato così male. Non lo conosceva nessuno nel mondo Babbano. La sua faccia non era apparsa nei notiziari per più di due anni, quindi probabilmente era stato dimenticato da tutti tranne i più accaniti interessati di crimini.

"Non ci pensare nemmeno." I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce profonda dell'uomo in questione. "Conosco quello sguardo – l'ho avuto anch’io molte volte – e qualunque cosa tu stia pianificando: non farlo."

"Cosa?" Disse Hermione con una voce un decisamente troppo innocente. "Stavo solo rimuginando."

"Lo so," disse con quel suo ghigno familiare. "Non farlo."

"Sei qui per aiutare?" Chiese Remus.

Il ghigno di Sirius divenne malizioso. "No, stavo rimuginando anch’io." Prese la mano di Hermione e la portò giù dalle scale fino alla corridio d'ingresso. "Non abbiamo informato mia madre."

"Oh," Gli occhi di Hermione diventarono tondi come Galeoni non appena si posarono sulle tende nere e bucate che nascondevano la sua matta, fanatica madre. "Sirius, no. E' una brutta idea."

"Lo so," sogghignò lui, tirando via la tenda. "Sono sempre le migliori."

"VERGOGNA DELLA MIA CARNE! VATTENE DA QUESTA CASA!" strillò la donna.

"Madre!" Sorrise Sirius. "Vorrei presentarti la mia fidanzata, Hermione Granger. I suoi genitori sono Babbani."

"TRADITORE! INSOZZI LA NOSTRA FAMIGLIA CON QUESTA LORDURA! MEZZOSANGUE! PROFANI QUESTA NOBILISSIMA CASA-"

Sirius chiuse la tenda con un pigro gesto della sua bacchetta. Respirò profondamente, un sorriso soddisfatto sul suo volto. "E' andata bene."

"Davvero non puoi toglierla?" chiese Hermione, relativamente scossa.

"Ho provato ogni incantesimo che conosco, Lunastorta e Moody pure," scrollò le spalle. "Anche Silente non è riuscito a tirarla giù."

"Questi però sono tutti metodi magici. Chiaramente lei non si sarebbe mai immaginata di vedere un Babbano in casa sua. Non hai provato qualche metodo Babbano?" Vide il sorriso dell'uomo diventare un cipiglio, e lui aprì e chiuse lentamente gli occhi.

"Tipo quale?"

"Tagliare la tela," suggerì Hermione. "Gettarci diluenti... non saprei."

"Diluenti?" ripeté lui. "Cosa sono?"

Espirò lentamente, irritata. Purosangue... Odiavano il mondo Babbano, eppure lo conoscevano così poco. "E' un prodotto chimico che distrugge la pittura." Lui continuava a fissarla senza capire, così provò con un approccio diverso. "Ci sono dei negozi nelle vicinanze? Negozi Babbani, intendo."

"Si, a qualche vicolo da qui."

"Sarò di ritorno fra poco," gli disse, e uscì dalla porta d'ingresso, scuotendo la testa e quasi ridendo alla vista dell’espressione di totale confusione sul volto del suo fidanzato.
 
oOo

 
Hermione solcò la porta ansando quasi un'ora dopo. La borsa della spesa che stava portando era appesantita da diverse lattine di solvente provenienti dal negozietto di bricolage. Chiuse la porta ed entrò nell'atrio dove era rimasto Sirius ad aspettare. Remus si era unito a lui ed entrambi sembravano piuttosto perplessi, anche se Sirius aveva una sfumatura di aspettativa nello sguardo. La borsa s'increspò mentre ci scavava dentro, tirandone fuori una lattina di metallo.

"Felice Fidanzamento, Sirius," disse, lasciandogli cadere il barattolo in mano.

Lui lo squadrò incerto, leggendo la marca scritta in grassetto sul davanti, prima di aprirne il coperchio. "Oh, è disgustoso!"

La sua esclamazione fu sufficiente per far urlare nuovamente Walburga Black. Hermione le piazzò un incantesimo silenziante attorno ancor prima che il primo insulto le fosse uscito dalla bocca. Sirius sorrise compiaciuto ai suoi riflessi prima di riportare la sua attenzione alla lattina puzzolente. Sempre re della cautela e della sottigliezza, fece spallucce e cosparse la parte inferiore del ritratto.

"E' valsa la pena provare," disse lui quando la pittura non iniziò immediatamente a sciogliersi dalla tela. "Pranzo?"

"Si," disse Hermione, sconsolata. Aveva dato per certo che il mondo magico non avesse pensato a quel tipo di solvente. Andarono in cucina assieme e mangiarono in amareggiato silenzio.

"Io vado," annunciò Remus.

"Cioè, sei stanco? Stai invecchiando, Lunastorta," ghignò Sirius.

"Se è così, la stessa cosa vale per te."

"Ah, ma io ho una bella fidanzatina ad aiutarmi a sentirmi giovane," contestò, facendo un teatrale baciamano ad Hermione.

Remus spostò il suo sguardo paziente su di lei, "Ti avevo avvertito che è un cretino."

"E che fuma sul balcone e che è un po' eremita, ricordo," disse lei.

"Non sparlerete alle mie spalle in casa mia," Sirius scosse un dito in disapprovazione verso i due. "Regola Numero Uno: Non Ridere del Padrone di Casa!"

Remus sbuffò, ed Hermione scosse la testa. "Penso che noterai," disse, "che la Regola Numero Uno è di Non Fare Scherzi alla Moglie. L'abbiamo stabilito la settimana scorsa, se ricordi." Era vero. Sirius, diretto ed onesto com'era, aveva ammesso che Fred era stato scelto dall'Ordine per essere suo marito finché il suo gemello non si era fatto avanti, insistendo che la ragazza aveva sedici, quasi settant’anni*, e che Fred si sarebbe trovato i gioielli di famiglia maledetti al primo tentativo di scherzo. Quando lei aveva concordato che quella sarebbe stata il probabile esito, Sirius, tremolante, aveva stabilito la sua nuova Regola Numero Uno.

"Bene, Regola Numero Due, quindi," borbottò Sirius.

Remus sbuffò ancora. "E tu ti prendevi gioco di James per esser stato messo in riga."

Il padrone di casa lo guardò e indicò la porta. "Potete andarvene se tutto quello che fate è insultarmi, Messer Lupin."

"Come desiderate, Messer Black, signorina Granger," Remus s'inchinò e lasciò la stanza mentre Hermione faceva del suo meglio per non ridere delle loro stupidaggini. Provò ad immaginarsi come dovevano essere stati ad Hogwarts, senza gli anni e la guerra e la morte a farli maturare. Fred e George Weasley in confronto sarebbero sembrati noiosi.

"SIRIUS!" Urlò Lupin dall'ingresso.

Sirius si alzò dalla sedia e corse dall'amico, con la paura stampata in faccia e i movimenti scattosi, ma il lupo mannaro non si trovava affatto in pericolo. Stava di fronte al dipinto di Walburga, fissandolo a bocca aperta.

"Cosa diavolo?" Grugnì Sirius.

"Sirius," disse ancora Remus, quieto, incredulo. Indicò il quadro. Hermione e Sirius guardarono, e s’accorsero che i piedi della donna erano scomparsi. La vernice stava gorgogliando e formando bolle sulla tela, distruggendo il ritratto.

"Sapevo che avrebbe funzionato!" Esclamò Hermione, facendo un balletto della vittoria.

Sirius la strinse in un abbraccio spacca-costole, baciandole la guancia e rifiutandosi di lasciarla andare anche quando lei iniziò a lamentarsi di non riuscire a respirare. La teneva così vicina che riusciva a sentirgli battere il cuore in un ritmo trionfante e a percepire le vibrazioni della sua risata attraverso il suo petto fino al proprio.

"Ritiro ogni protesta che ho fatto a proposito di sposarti. Sono l'uomo più fortunato d'Inghilterra, e sto per comprarti l'anello di fidanzamento più ostentato che riesco a trovare. Lunastorta, a Diagon Alley!" La riappoggiò a terra dandole un altro bacio sulla guancia, prima di procedere verso la porta, agguantando il braccio di Remus e trascinandolo fuori di casa.

Hermione fu lasciata sola nella sala d'ingresso, a fissare Walburga sputarle addosso maledizioni mute. "Beh, volevo stare lontana da tutti," commentò.

 

*Intraducibile 1: She wanted to yell and scream and hex something to within an inch of its life 
*Intraducibile 2: Sixteen going on seventy

Se qualcuno trovasse errori, o delle traduzioni migliori per i due 'intraducibile', per favore mi avvisi!
-Capitolo revisionato (visto il livello d'inglese a dir poco dubbio che avevo quando l'avevo tradotto la prima volta).
   
 
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