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Autore: _Takkun_    09/04/2016    2 recensioni
[ReiRan ♥]
Ranmaru poteva contare sulla punta delle dita di una sola mano quelle poche persone per cui valeva ancora la pena continuare ad avere uno straccio di vita decente, e tra quelle rientrava sicuramente il suo buffone, classificandosi persino al primo posto. Ma quel piccolo dettaglio se lo sarebbe tenuto per sé, sia mai che il moro finisse per montarsi la testa e rompergli doppiamente le scatole. Avrebbe sfidato chiunque pur di poterlo avere sempre tra le sue braccia, proprio come quella notte, pacificamente addormentato al suo fianco.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ranmaru Kurosaki, Reiji Kotobuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I will never leave you.
 
 



Se c’era una cosa che Ranmaru detestava, specie d’inverno, quella era svegliarsi nel bel mezzo della notte e trovare la forza di abbandonare il calore del suo letto per alzarsi e svuotare la propria vescica. Il suo tentativo veniva reso ancora più complicato da parte di Reiji, il quale, dormendo avvinghiato a lui, finiva sempre per aggrapparsi inconsapevolmente alla sua maglietta ogni volta che cercava di allontanarsi.
Le prime volte non nascondeva di essersi liberato bruscamente dalla sua presa, scacciando la sua mano senza alcuna pietà, finendo il più delle volte per svegliare il maggiore, scaturendo in quest’ultimo un mugugno indispettito.
Recentemente, però, il suo approccio era radicalmente cambiato da quando l’aveva sentito sussurrare flebilmente, nel sonno, un non lasciarmi anche tu. E non sapeva se quella volta Reiji fosse stato cosciente delle sue parole o se fosse stato il suo subconscio a parlare nella veglia, fatto stava che da quel momento le sue gite notturne al bagno si erano a poco a poco ridotte a zero.
Certo, ci provava, si metteva seduto sul bordo del materasso e appoggiava i piedi nudi sul freddo pavimento, ma il tempo di fare ciò e la mano di Reiji finiva sempre prontamente ad aggrapparsi ad un lembo della sua maglietta, facendolo sospirare.
Così ritornava al suo posto, lasciando che Reiji si accoccolasse contro il suo petto alla ricerca del suo calore corporeo, con un’espressione molto più serena in volto.
Proprio un moccioso, altro che senpai, pensò nel pulirgli un po’ di bava all’angolo della bocca, facendolo per un attimo corrucciare.
Lasciò che Reiji utilizzasse il suo braccio come cuscino, osservando come ipnotizzato la cassa toracica dell’altro alzarsi e abbassarsi ad un ritmo regolare, mentre quelle quattro famose parole gli risuonavano ancora nella mente come un eco infinito e terribilmente irritante.
Strinse ancor di più Reiji a sé, con fare possessivo, cercando di scacciare qualsiasi pensiero che lo conducesse a Kisaragi Aine. Il momento di fronteggiarsi direttamente con colui che aveva rappresentato una parte più che importante nella vita di Reiji – era inutile negarlo – non era ancora arrivato, era quindi inutile tormentare se stessi, e come lui, anche il maggiore avrebbe dovuto cercare di capirlo.
Piegò l’avambraccio in modo che la sua mano cadesse sui capelli mori e morbidi del compagno e gli accarezzò lentamente.
«Non mi allontanerò nemmeno quando deciderai di non volermi più al tuo fianco.» gli sussurrò, baciandogli la fronte.
Ranmaru poteva contare sulla punta delle dita di una sola mano quelle poche persone per cui valeva ancora la pena continuare ad avere uno straccio di vita decente, e tra quelle rientrava sicuramente il suo buffone, classificandosi persino al primo posto. Ma quel piccolo dettaglio  se lo sarebbe tenuto per sé, sia mai che il moro finisse per montarsi la testa e rompergli doppiamente le scatole.
Avrebbe sfidato chiunque pur di poterlo avere sempre tra le sue braccia, proprio come quella notte, pacificamente addormentato al suo fianco.
Perché ne era più che convinto, nessuno al di fuori di lui sarebbe stato in grado di prendersi cura di Reiji, nemmeno quel Kisaragi.
«Chi diamine sarebbe capace di sopportarti come ti sopporto io?» gli accarezzò una guancia con la mano libera e gli sfiorò il labbro inferiore con il pollice prima di baciarlo direttamente una, due e più volte, fino a quando il principe non iniziò ad aprire lentamente gli occhi, abbandonando qualsiasi sogno stesse facendo.
«Ran-Ran…?» mugugnò questo, stropicciandosi un occhio. «Che ore sono?»
«Ancora troppo presto. Torna a dormire.»
«Mmh… mi stavi baciando?»
«Figuriamoci se ti bacio senza prima esserti lavato i denti. Te lo sarai sognato in chissà quale sogno perverso dei tuoi. Piuttosto, smettila di tenere la tua faccia vicina alla mia o mi ucciderai.»
«È il tuo viso ad essere vicino al mio, in realtà. C’è una bella differenza~» un ghigno malizioso si increspò sulle labbra del maggiore. «Ran-Ran mi voleva attaccare nel sonno?»
«Certo, riempirti di botte perché continui a tenere i tuoi piedi ghiacciati sui miei!»
Reiji rise, toccando ancora per dispetto i piedi dell’altro. «Ma tu sei sempre così caldo~»
Ranmaru ringhiò, affondando le dita nei suoi fianchi un po’ per pizzicarlo e un po’ per ricorrere all’arma usata spesso e volentieri da Reiji, il solletico.
«Vieni qua, maledetto! Non cercare di scappare!»
«No, Ran-Ran! T-ti... prego!» iniziò a contorcersi sotto al suo tocco, reclinando il capo all’indietro mentre rideva come un pazzo, e per quanto Ranmaru fosse soddisfatto della sua vendetta, era sicuramente meglio farlo smettere prima che entrambi finissero col svegliare i vicini. Così, non appena il viso di Reiji ritornò vicino al proprio, ne approfittò per metterlo a tacere con un ennesimo bacio, portando inevitabilmente i muscoli dell’altro a rilassarsi e le sue labbra piegarsi in un sorriso compiaciuto che non fece altro che allargarsi quando si staccò dal rocker.
«Credevo non volessi baciarmi senza aver prima lavato i denti.»
«Tu e la tua risata sareste finiti col svegliare i vicini. Mi sono dovuto sacrificare.» rispose con una smorfia apparentemente infastidita, ritornando però a stringere Reiji a sé quando questo si riavvicinò a lui alla ricerca di qualche coccola, probabilmente. Ma se sperava di ottenere qualcosa di più di un abbraccio da parte sua, per quella notte, si sbagliava di grosso. «Ora sta’ zitto e torna a dormire, altrimenti alla prossima ricorro ai pugni per metterti a tacere. Inoltre prima mi addormento anche io, prima mi dimentico di dover andare in bagno…»
Reiji alzò gli occhi su di lui. «Ran-Ran, se devi fare pipì il bagno è qui vicino, perché dovresti trattenerla?» si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito che Ranmaru soffocò prontamente facendogli premere il viso contro il suo petto.
«Quale parte di taci o ti picchio non ti è chiara? Dormi, Reiji.»
«D’accordo, anche se continuo a non capire.» si corrucciò giusto un attimo, cercando di trovare un motivo, ma non passò molto prima che decidesse di lasciar perdere e ritornare, cullato dal battito cardiaco di Ranmaru, tra le braccia di Morfeo. «Buonanotte, Ran-Ran. Ti amo.» sorrise, lasciando una mano appoggiata sul suo pettorale sinistro.
«Buonanotte.» rispose, chiudendo anche lui gli occhi e pregando mentalmente che la sua vescica resistesse effettivamente alle ore che mancavano al sorgere del Sole.
Dannazione a quel tè verde con tanto di biscotti fatti in casa, Reiji.
 
 
 
 
Angolo autrice:

Uno leggendo il titolo si aspetta anche una cosa seria, che poi vagamente è con quel pizzico di angst, ma che alla fine si conclude con Ranmaru che maledice tè verde e biscotti XD
Ahem. Oltre a dire che so che Ranmaru è ooc l’avvertimento ci sarà sempre quando scrivo della ReiRan XD avrete ben capito che l’immagine là sopra mi ha ispirato tutta questa OS *-*
Ammiratela attentamente. In quella c’è solo parte della dolcezza che trasuda questa ship~
Oltre a sperare che ci sia qualcuno che commenti non ho altro da aggiungere XD
Mando un bacione a chiunque sia arrivato fin qui! :33
 
  
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