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Autore: Emmastory    10/04/2016    4 recensioni
La verde e al contempo cupa foresta ospita in genere una grande varietà di animali, fra cui la lupa Runa, bianca e candida come un'anima monda dal peccato, fugge. Un immenso dolore le ha sconvolto la vita, e la perdita dei suoi genitori per mano ignota la induce a scappare da un nemico avvolto nell'ombra. La paura la governa nelle notti in cui l'argentea luna è la sua unica compagna.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Luna d'argento'
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Capitolo XX
 

 
Sacrificio d’onore
 

 
Mi sveglio come ogni mattina, con il sorgere del dorato sole. Migliaia di pensieri diversi inondano la mia mente governata dalla confusione, ma uno troneggia sugli altri. Per qualche strana ragione, sono convinta che l’ombra presente nella foresta e nei miei sogni non sia affatto immaginaria, ma bensì reale e minacciosa. Il tempo scorre, e il mio corpo trema. Sono di nuovo tesa, e perfino i miei cuccioli sembrano accorgersene. La prima a farlo è Cora, che avvicinandosi lentamente, mi guarda con aria interrogativa. Volendo evitare che si preoccupi, sorrido debolmente sperando di convincerla, abbandonandomi poi ad un cupo sospiro. “Di nuovo quel sogno, vero? Mi chiede Rhydian, posando il suo sguardo su di me e attendendo una risposta. Scegliendo il silenzio, mi limito ad annuire, e abbassando il capo, sospiro nuovamente. “Ho paura, che ne sarà di noi?” dissi, terminando quel discorso con una domanda. “Non accadrà nulla.” Rispose Scott, intervenendo al solo scopo di rassicurarmi. “Lo credi davvero?” indagai, parlando in tono mesto e agendo con fare sconsolato. Guardandomi, non parla, ma sorridendo, mi fornisce una chiara risposta. Ottimista per natura, è convinto che tutto andrà bene, ma io e i miei cari nonni siamo di tutt’altro avviso. Difatti, anche mia nonna Athena ha ammesso di aver visto la stessa e identica ombra che mi sono ritrovata dinanzi alcune notti fa, e al solo pensiero, il suo corpo è scosso da leggeri tremiti. Qualcosa non va in questo posto, ed io svelerò questo mistero. Ad ogni modo, il mattino lascia spazio al pomeriggio, e questo svanisce con l’arrivo della sera. Come al solito, il cielo si tinge di nero. Le brillanti stelle lo punteggiano, e la luna brilla. Un astro possente e per alcuni magico, mi infonde forza e sicurezza. Mirando il cielo, la guardo intensamente, e il rumore di un ramo che si spezza all’improvviso mi distrae, riportandomi alla realtà. Un intruso ha scoperto la nostra tana, e aiutato dall’oscurità, il nemico avanza. Il mio cuore sembra fermarsi, e una sorta di paralisi mi impedisce ogni movimento. Allarmato, Scott assume la posizione d’attacco. Un ringhio sommesso abbandona le sue labbra, ed è ormai pronto a difendersi. Certi dell’imminente pericolo, i miei congiunti lo imitano, e i piccoli rifiutano di muoversi. Improvvisamente, una forza sconosciuta mi anima, e avvicinandomi a loro li afferro per il collo, portandoli subito al sicuro fra l’erba alta. L’azzurro dei miei occhi risalta sotto la luce dell’argentea luna, e un passo falso tradisce il nostro rivale, la cui identità si rivela nello spazio di un momento. È Scar. Il grosso lupo nero che proprio come Silver aveva tentato di indurmi a seguirmi le sue orme e unirmi a lui nel suo viaggio di sangue, dolore e distruzione. A quanto sembrava, era tornato a cercarmi, e stavolta, meditava vendetta. Un singolo attimo scompare dalla mia giovane vita, e un’accesa battaglia ha inizio. Nel tentativo di difendere il branco e la famiglia, Scott e Rhydian attaccano lottando con tutte le loro forze, ma ogni sforzo appare inutile. È molto più forte di tutti noi messi insieme, e per qualche arcano motivo, è perfino in grado di prevedere ogni nostra mossa. La battaglia prosegue, ed io rimango ferma e inerme. Sono troppo spaventata per farmi avanti, e proprio quando credo che sia realmente finita, la voce del mio animo inizia a parlarmi. “Pensa al tuo branco, e salvalo.” Mi dice, per poi scomparire e spingermi ad agire al solo e unico fine di proteggere me stessa e coloro che amo. I minuti scorrono, e davanti a me non ci sono che dolore, ferite e sangue. Animata stavolta dalle esigue forze che sono riuscita a raccogliere, mi lancio in una corsa sfrenata verso il mio unico obiettivo, ovvero Scar. Il mio amato Scott era ancora impegnato in una dura lotta contro di lui, ma i suoi riflessi risultavano rallentati. Le ferite coprivano il suo corpo, e bruciando, gli impedivano di muoversi con l’agilità che lo caratterizzava. Ero furiosa. Scar aveva osato toccare la mia unica ragione di vita ancora una volta, e non potevo permetterlo. Doveva morire, ed io me ne sarei assicurata personalmente. Correndo, lo raggiunsi, e con un balzo, lo allontanai da uno Scott ferito e sanguinante. “Runa, no!” gridò lui, nella vana speranza di fermarmi e dissuadermi dal mio intento. “È me che vuole, prendi i cuccioli!” risposi, ritrovandomi faccia a faccia con quell’orribile e apparentemente invincibile bestia. Tentando di difendermi, rotolai fra l’erba, e azzannandogli il collo, lo inchiodai a terra, per poi costringerlo a fissarmi. “Scegli.” Gli dissi, guardandolo con occhi colmo d’odio e d’ira.” La vita o la fuga.” Continuai, ponendo inaudita enfasi sulle parole che pronunciai. Ascoltandomi in silenzio, Scar prese la sua decisione, e rialzandosi con fatica da terra, sparì nel bosco, con il suo lurido sangue che colando dalle sue aperte e fresche ferite, macchiava l’erba e le foglie. Non era morto, ma io gli avevo imposto un ultimatum. Poteva fuggire o perire per mia mano. Fuggendo, era scomparso dalla mia vista, e guardandolo andarsene, parlai con me stessa. “Codardo.” Pensai, mentre si allontanava camminando con una lentezza che potei unicamente definire esasperante. Voltandomi, incrociai gli sguardi colmi di stupore dei miei congiunti. Una prima battaglia sembrava vinta, e finalmente, potevamo gioire. Le mie zampe e il mio muso apparivano sporchi di sangue, ma la cosa non mi toccava. Tutti noi non eravamo altro che animali selvaggi, e quello che avevo compiuto, poteva essere considerato un sacrificio d’onore.
 
Salve a tutti! Inizio con il ringraziare ciascuno di voi per aver letto e seguito con passione la storia di Runa. Il suo viaggio non è ancora finito, e noi ci vedremo nel seguito. Non mancate, e grazie ancora,
 
Emmastory :)
   
 
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