Libri > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: claudia piano    10/04/2016    3 recensioni
[Gregor]
Questo è il finale della saga di Gregor. Dopo i fatti narrati nella Profezie del Tempo. Gregor era tornato a New York, i suoi genitori erano intenzionati a partire per la Virginia.
Sarà pronto il ragazzo a dire addio per sempre ai tuoi amici del Sottomondo? E soprattutto a Luxa?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di ...; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
 
 
...Due mesi dopo...
 
 
 
 
Gregor era seduto in lavanderia, con la schiena appoggiata all'asciugatrice. Nonostante la coperta sulle spalle, tremava dal freddo.
Aveva avuto un altro terribile incubo. Da quando erano tornati definitivamente dal Sottomondo, non era riuscito più a dormire per una notte intera.
La signora Cormaci glielo aveva detto che gli incubi non sarebbero mai finiti.
Aveva di nuovo sognato di cadere in uno dei tanti crepacci del Sottomondo e Ares non c'era...
Da quando Ares era morto era ricomparso quel suo incubo ricorrente, cadere nel vuoto, solo che adesso arrivava a sfracellarsi sulle rocce acuminate, come aveva visto fare ad Henry, e moriva...
Non riusciva più a riprendere sonno e allora andava laggiù.
Dietro all'asciugatrice c'era l'ingresso per il Sottomondo, sarebbe bastato attendere una corrente propizia, magari lasciare cadere un messaggio per Luxa...
Luxa...
Non riusciva proprio a smettere di pensare a lei e a tutti gli amici che aveva lasciato laggiù.
I suoi genitori continuavano a ripetergli che prima o poi avrebbe dimenticato, ma lui sapeva che non era così.
Per il momento avevano smesso di parlare della Virginia, anche perché ogni volta Lizzie scoppiava a piangere e a ripetere il nome di Ripred tra un singhiozzo e l'altro...
A quel punto ci si metteva anche Boots ad elencare tutti gli amici che avevano lasciato laggiù: Temp lo scarafaggio, Hazzard il cugino di Luxa, i topolini...
Sì, i piccoli topolini erano quelli che mancavano di più a Boots, suo padre era arrivato persino a comprargliene uno in un negozio di animali, ma sfortuna volle, l'animaletto era morto dopo una settimana, complicando ulteriormente le cose...
Ragion per cui, tutti in famiglia evitavano di parlare sia della Virginia che di topi, ratti, scarafaggi, pipistrelli e qualsiasi cosa potesse far venire in mente a qualcuno il Sottomondo...
A Gregor, però, non serviva. Lui ci pensava in continuazione.
Aveva ripreso la scuola e a frequentare i suoi amici Lerry e Angelina, ma non si sentiva più a suo agio con loro... Come si fa quando devi stare attento a come parli, a non farti scappare qualcosa che ha a che fare con il tuo ultimo anno di vita... Come si fa quando devi nascondere le cicatrici sul tuo corpo e non puoi più andare in piscina o semplicemente tirarti su le maniche... Come si fa ad essere amici quando hai mille segreti?
Non si può. Lui non faceva più parte di quel mondo.
In realtà se ci pensava bene, non si era mai sentito parte del mondo di sopra, nemmeno quando ancora non era a conoscenza di quello di sotto.
Si strinse nella coperta ancora di più, ma continuava a tremare. Forse era il freddo o forse era l'estenuante lotta contro se stesso che faceva ogni notte.
Voleva tornare nel Sottomondo. Aveva provato a parlarne con i suoi genitori, ma anche quello aveva scatenato una crisi di famiglia.
La nonna era uscita dall'ospedale, ma era stata ricoverata in una casa di cura, quindi per il momento sarebbero rimasti lì dov'erano sempre vissuti, almeno finché tutti non si fossero ripresi.
Sua madre e suo padre non stavano ancora bene. Certo miglioravano ogni giorno un pochino. Avevano entrambi ripreso a lavorare anche se non a pieno ritmo, ma erano ancora molto lontani dall'immagine che aveva lui di tre anni prima...
Prima che suo padre sparisse, prima che Gregor venisse coinvolto nelle vite burrascose dei Sottomondo.
Nonostante la madre a volte attribuisse la colpa di tutte le loro sfortune al Sottomondo, Gregor la pensava diversamente.
Certo, erano un popolo di guerrafondai, violenti, abituati a uccidere o morire, ma c'era del buono in loro...
Persino in Ripred il ratto che aveva continuato a tormentarlo e a prenderlo in giro per un anno intero, ma che si scioglieva in tenerezze quando aveva a che fare con Lizzie che gli ricordava tanto la sua cucciola perduta...
C'era Vikus che stava cercando di riprendersi dall'ictus che lo aveva colpito subito dopo la morte di sua moglie Solovet.
C'era Howard il cugino di Luxa che studiava per diventare medico e lo aveva curato e ricucito un sacco di volte.
C'era il piccolo Hazzard che sapeva parlare con una facilità incredibile le lingue di tutti gli altri esseri viventi del Sottomondo.
C'era Mareth che aveva perso una gamba durante la spedizione per uccidere il Flagello, ma che continuava ad insegnare ai ragazzi a combattere...
Ecco, sì a dire il vero, erano un po' troppo incentrati sulla guerra e il combattimento.
Aveva visto tante persone care morire, aveva imparato ad uccidere lui stesso e aveva scoperto di essere una furia...
Quella faccenda della furia, nel Sottomondo gli aveva salvato la vita diverse volte, ma lì sopra non gli era stata granché di aiuto... Appena tornato a scuola era stato vittima di un episodio di bullismo, ovviamente i compagni ti prendono di mira se cominci ad evitare lo spogliatoio, a fare ginnastica solo con i pantaloni lunghi...
Alla fine delle lezioni alcuni suoi “cari” compagni lo avevano messo con le spalle al muro proprio in un vicolo appartato poco lontano dall'edificio scolastico. Gregor era ben convinto a lasciarli fare... Non sarebbe stata la fine del mondo prender due pugni da un paio di dodicenni, dopo gli artigli del Flagello, gli avrebbero fatto solo il solletico...
Purtroppo, però, non aveva fatto i conti con la furia che ormai albergava in lui...
Dopo aver ricevuto i primi colpi ed aver cominciato a registrare il dolore il suo cervello era entrato automaticamente in modalità furia e...
Senza che lui avesse voce in capitolo aveva colpito i suoi aggressori con un paio di mosse letali che nemmeno sapeva di conoscere. Aveva steso i primi due, mentre gli altri tre erano scappati a gambe levate. Risultato: un naso rotto, una spalla lussata e due denti caduti...
Adesso nessuno lo prendeva più in giro, ma nemmeno nessuno voleva avere a che fare con lui...
Anche Lerry e Angelina, lo guardavano con tristezza e pian piano si stavano allontanando...
Ma quelli ormai non erano più suoi amici...
Fece un sospiro profondo... Tirò fuori dalla tasca del pigiama la foto di lui e Luxa.
L'avevano scattata il giorno in cui pensavano che si sarebbero detti addio, entrambi convinti che Gregor dovesse morire...
Sandwich e le sue profezie... Sospirò ancora. Gregor non era morto, ma si erano lo stesso dovuti dire addio...
Luxa...
Ormai erano dieci giorni che dopo il suo incubo quotidiano notturno scendeva giù alla lavanderia e rimaneva lì a fissarla come uno scemo...
Cosa sperava di vederla spuntare dalla grata del condotto dell'aria?
Sì, in effetti sperava proprio quello.
Non aveva il coraggio di abbandonare la sua famiglia, ne avevano passate troppe per colpa sua ed erano rimasti per tanto tempo separati che adesso gli sembrava un delitto essere lui a dividerli ancora, ma prima o poi lo avrebbe fatto...
Non ci sarebbe andato in Virginia né da nessun altra parte...
Sentì un rumore proprio proveniente dalla grata.
Sbatté le palpebre, era ancora buio e la lavanderia era immersa nell'oscurità, ma ormai lui non aveva più bisogno di luce.
Ripred lo aveva tormentato con le sue lezioni di ecolocalizzazione e finalmente adesso aveva capito. Gli bastava il suono del suo respiro che rimbalzava nell'ambiente circostante per avere un'immagine molto chiara, proprio come un pipistrello...
Ancora un raspare dalla grata...
Ma che stava succedendo?
Un fruscio, poi un muso peloso...
«Non c'è niente Luxa...» una voce gutturale... «Nessun messaggio...»
Gregor era rimasto talmente sorpreso da non riuscire a muoversi... Aveva sentito bene? Era Aurora?
Il cuore cominciò a tamburellargli nelle orecchie talmente forte da non riuscire più a sentire nessun altro rumore...
Non riusciva a muoversi, né a respirare, né a pensare...
La sagoma del muso che aveva intravisto sparì, dandogli uno scossone...
Ma che diavolo stava facendo lì impalato?
«Luxa...» la sua voce uscì roca, appena un sussurro...
Poi sentì un rumore più in lontananza, a quel punto si alzò e corse alla grata «Luxa!!» gridò con tutto il fiato che aveva in gola, senza pensare che fosse notte e forse qualcuno avrebbe potuto svegliarsi...
«Luxa sono qui! Sono io, Gregor!» infilò la testa nella grata, ma non vide nulla, cercò di calmarsi e usare l'ecolocalizzazione, ma niente...
Rimase a penzoloni con la testa all'ingiù per un po', non sapeva quanto, sconsolato e deluso...
Aveva sprecato quell'opportunità...
Strisciò appena indietro e si rimise seduto, ebbe un leggero capogiro, probabilmente era debolezza, la sera precedente era andato a letto senza cena... Appena i suoi genitori avevano cominciato a chiedergli notizie della scuola, di come fosse quella nuova compagna di banco... Gli era passata la fame e gli era venuta nausea, a lui non importava nulla della nuova compagna di banco... Si chiamava Alice e gli aveva fatto capire di essere interessata a lui... Lo aveva persino invitato al cinema, ma lui aveva rifiutato... Lei non era Luxa...
“Un giorno mi dimenticherai” gli aveva detto nel loro ultimo pic nic...
“Mai” aveva risposto lui e così sarebbe stato... Come potevi dimenticare qualcuno che ti aveva salvato la vita che ti era stato accanto nei momenti più difficili, che ti aveva visto piangere, soffrire e...
Uno sbattacchiare di ferraglia lo fece trasalire...
«Gregor!» veloce come un lampo una figura snella e molto agile, si insinuò nella grata e un attimo dopo si trovò steso a terra con le labbra di lei stampate sulle sue...
Gregor non poteva credere a ciò che stava succedendo. La circondò con le braccia e la strinse forte a sé, in un bacio infinito...
Quando entrambi furono senza fiato, si staccarono appena...
«Luxa...» Gregor si rese conto che stava piangendo e anche lei...
La vedeva, ma avrebbe voluto avere più luce per vederla meglio.
«Oh Gregor» la ragazza chiuse gli occhi e sprofondo il viso nel suo abbraccio, sembrava disperata...
La gioia e la sorpresa che Gregor aveva provato mutarono in preoccupazione, cos'era successo, perché era venuta a cercarlo?
«Luxa che succede?» Gregor cercò il suo viso per guardarla nei suoi insoliti e bellissimi occhi viola.
Luxa si scostò appena e tirò su con il naso e deglutì, era strano vederla così fragile, lei, la regina Luxa sempre forte e imperturbabile davanti ai suoi sudditi, sempre pronta a lottare... Ma ultimamente con lui si era concessa di mostrare il suo lato fragile e Gregor le voleva ancora più bene.
«È successo qualcosa di grave?» chiese ancora Gregor.
Luxa scosse la testa e fece un sospiro «Gregor io...» sentiva che tremava appena tra le sue braccia «Io ho bisogno che tu venga con me...»
Gregor non aveva bisogno di sentir altre spiegazioni, qualsiasi cosa fosse successa, se lei aveva bisogno di lui, non si sarebbe certo tirato indietro...
«Dammi un minuto per prepararmi e lasciare un messaggio alla mia famiglia» le disse rialzandosi e aiutando lei a fare altrettanto «Non ti devi preoccupare, io ti aiuterò...» le tenne entrambe le mani «Dimmi che è successo...»
Luxa pareva a disagio «Niente...»
Gregor sgranò gli occhi «Niente?» che voleva dire? Rimase in attesa di una risposta che non arrivava, forse era di nuovo qualche segreto, qualche profezia che prevedeva la sua morte o roba simile?
«Non importa» disse dopo un po' «Me lo spiegherai più tardi, se c'è bisogno di me, io ci sarò... Aspettami un attimo qui...»
Stava per sciogliere la stretta dalle sue mani ed allontanarsi, ma Luxa lo trattenne e scosse la testa «Aspetta Gregor» attese di avere la sua completa attenzione «Non è successo niente...» continuò titubante «Non è cambiato nulla da quando sei partito...» le tremava la voce «Anzi...» ebbe un attimo di titubanza e poi sembrò prendere coraggio «È tutto terribile da quando sei andato via, niente è più come prima, io e Ripred litighiamo in continuazione e lui dice che io sono diventata intrattabile da quando... Sei andato via... Io ho bisogno di te, mi manchi da morire e non riesco ad essere me stessa senza di te... Sento venir fuori il mio lato peggiore se tu non ci sei, a volte mi sembra di essere Solovet...» prese un attimo fiato «Io credo proprio che tu dovresti venire con me, ho bisogno di averti accanto per regnare, per prendere le decisioni giuste, come il giorno della resa... Se non ci fossi stato tu...» fece un sospiro e si voltò rassegnata «Ma non ho nessun diritto di chiederti di abbandonare il tuo mondo per starmi accanto...»
Gregor l'attirò a sé era rimasto molto stupito dalla sua dichiarazione un po' disperata... Ne era lusingato, era felice... «Anche tu mi sei mancata tanto Luxa» le disse «in ogni momento...»
Luxa alzò lo sguardo speranzosa.
«Cosa pensi che stessi facendo seduto qua sotto?» confessò...
In quel momento un leggero bagliore cominciò a rischiarare lo scantinato, stava sorgendo il sole...
Gregor si voltò verso il piccolo lucernario...
Luxa sgranò gli occhi e seguì il suo sguardo «Cos'è?» chiese in un sussurro.
Gregor sorrise «È il sole» tenendole la mano la condusse all'alta finestrella, salirono su di una scaletta...
Fuori c'era una gran luminescenza, durante la notte era scesa la neve...
Il raggi del sole nascente sfioravano i cristalli di ghiaccio facendoli brillare come piccoli diamanti iridescenti.
«È la neve?» chiese sbattendo le palpebre incredula...
Luxa non aveva mai visto la neve, ricordava quando avevano letto nella profezia del Flagello che avrebbe avuto il pelo candido come la neve... I Sottomondo non capivano, non sapevano...
«Quanta luce, quanto bianco...» gli occhi di Luxa stavano lacrimando, probabilmente non solo per la commozione, ma anche per l'eccessiva luminosità.
Gregor la fece scendere e distogliere lo sguardo dalla finestra.
«Davvero rinunceresti a tutta quella luce per me?» chiese lei incredula.
Gregor sorrise e annuì «Non ho più bisogno della luce... Ricordi?» le strizzò l'occhio, avrebbe voluto dirle che la sua luce era lei, ma si sentiva un po' ridicolo, era piuttosto sicuro che passato il momento di disperazione poi lo avrebbe preso in giro per l'eccessiva romanticheria...
La ricondusse alla grata e le mise le mani sulle spalle «Ascolta Luxa...»
La ragazza trattenne il fiato, forse temeva che stesse per liquidarla...
Gregor le sorrise «Io verrò, sarei venuto comunque prima o poi» mentre lo diceva sapeva che era vero «Magari ci avrei messo un po', ma quassù sto letteralmente impazzendo...»
Sentì i muscoli delle sue spalle rilassarsi impercettibilmente.
«Dammi un paio di giorni, voglio cercare di parlare ancora con i miei, vorrei che loro capissero, mi sentirei proprio di sbagliare se decidessi di scappare di nascosto...»
Luxa lo guardò con aria tormentata «Tre giorni al massimo...» sembrava volesse aggiungere qualcosa, ma tacque guardandolo in attesa.
Gregor rimase un po' sorpreso da quella richiesta tassativa, le nascondeva qualcosa? La fissò ancora un po' pensieroso, ma poi scrollò le spalle e annuì.
«Tenete d'occhio l'entrata, ok?» l'attirò a sé per un bacio, ma quella volta non sarebbe stato un addio.
Luxa sparì attraverso l'apertura in silenzio, così com'era apparsa.
Gregor rimase un attimo fermo imbambolato a raccogliere le forze per andare a parlare con sua madre.
Era lei l'osso duro, era la forza della loro famiglia, ma in quel momento era come un vento che soffiava contrario ostacolando la sua navigazione.
 
 
 
Qualche minuto dopo...
 
 
Era appena entrato in casa e si era seduto in cucina, quando sua madre entrò e lo guardò scrutandolo attentamente...
«Non hai dormito, di nuovo...» non era una domanda, doveva avere un aspetto orribile.
Eppure in quel momento si sentiva sereno, aveva deciso cos'avrebbe fatto. In fondo lui ci aveva provato...
«Dove sei stato?» sua mamma si sedette e lo guardò triste «Il letto era vuoto e freddo...» dietro al rimprovero vide nei suoi occhi la preoccupazione.
Gregor le afferrò la mano che aveva posato sul tavolo, era ancora molto magra, poteva sentire le ossa spigolose sporgere da sotto la pelle e alcune cicatrici viola erano ancora evidenti dove la pelle era più delicata...
«Ero nella lavanderia» cominciò Gregor, appena pronunciò il nome di quel posto sua madre s'irrigidì.
«Sei tornato là sotto?» il tono con cui pronunciava quelle parole era carico di terrore e inquietudine.
Gregor scosse la testa «Sono due settimane che passo le mie notti appoggiato all'asciugatrice...»
«Gregor tu devi dimenticare...» stava per cominciare la solita storia in cui gli diceva che la vita andava avanti che avrebbe trovato un'altra ragazza e Luxa avrebbe incontrato un bel Sottomondo...
Quella era la parte che gli aveva sempre fatto più male... Proprio perché temeva che fosse la verità... Era una delle motivazioni che lo avevano trattenuto dal buttarsi di sotto...
Adesso, però, l'aveva rivista e sapeva che non era così...
«No mamma» Gregor la interruppe «Stanotte ho visto Luxa...»
Sua madre sgranò gli occhi.
«Ho scoperto che ha continuato a venire regolarmente a controllare se c'erano messaggi da parte mia...» le spiegò «Nemmeno lei può dimenticarmi... Ha bisogno di me...»
La donna chiuse gli occhi e scosse la testa con aria sconfitta.
«Mamma io la amo» disse piano. Si sentì strano a dirlo a sua madre, lo aveva già detto a Luxa, ma era diverso, ora sembrava una cosa più seria...
«Gregor, avete solo dodici anni» ora lei lo stava guardando risentita...
Quella frase fece alterare Gregor, non gli stava bene che gli adulti decidessero per lui qual era l'età giusta per fare questo o quello «Se sono abbastanza grande per uccidere, lo sono altrettanto per amare...»
Sua madre ritrasse la mano, ferita...
Gregor gliela riafferrò, subito pentito di essere stato duro con lei, con tutto quello che aveva passato...
«Mamma non sparirò» la rassicurò «se io un giorno mi innamorassi di una ragazza che vive dall'altra parte del pianeta?» In fondo il Sottomondo era sotto casa...
Sua madre strinse le labbra.
«Non puoi cercare di capirmi ed essere felice per me?» sentiva che stava per crollare... Come un bambino...
«Io fame!» entrò Boots a stemperare la tensione e loro le regalarono subito un sorriso.
«Ciao te» Gregor l'afferrò, se la tirò in braccio e prese a farle il solletico, adorava sentirla ridere.
Quando smise di farlo lo guardò con i suoi occhioni lucidi di lacrime per le risate e gli stampò un grosso bacio sulla guancia «Tu felice» sentenziò.
Gregor scosse la testa, era incredibile come Boots riuscisse sempre a capirlo al volo.
«Hai voglia di fare un pupazzo di neve?» le chiese.
Boots trattenne il fiato entusiasta e corse alla finestra «Sìììì! Neve! Neve!» e improvvisò un balletto e una canzoncina sulla neve, dove incluse anche tutti i suoi amici del Sottomondo che la aiutavano a fare il pupazzo di neve più grande del mondo, anzi del Sottomondo.
«Laggiù non ce l'hanno la neve, sai?» le fece notare, finalmente parlare di loro non lo faceva più stare male.
«Allora dobbiamo invitarli a giocare qua!» saltellò entusiasta.
«Dai mangia qualcosa e vestiti che ti porto al parco!»
Poco prima che uscissero, incrociò ancora sua madre, avrebbe voluto concludere il discorso di poco prima, dirle chiaramente che entro un paio di giorni si sarebbe trasferito nel Sottomondo.
La donna gli appoggiò una mano sul braccio e gli sorrise comprensiva, come se avesse capito tutto e lo avesse accettato... Possibile?
Gli pareva strano, ma sembrava proprio di sì.
Prese per mano Boots e varcò la porta, si sentiva sereno...
 
Gregor si sedette esausto sulla panchina ingombra di neve. Si sarebbe bagnato i pantaloni, ma poco importava visto che aveva la neve da per tutto. Boots lo aveva costretto a costruire uno scarafaggio gigante di neve e per fargli le antenne gli era salita in spalla con gli scarponcini bagnati e impregnati di ghiaccio e fango...
Adesso era in groppa al suo scarafaggio e stava cantando, ogni tanto gli parlava rivolgendosi a lui come se fosse Temp.
Gregor sospirò, anche a lei mancavano gli amici del Sottomondo, ma forse se lui si fosse trasferito laggiù, avrebbe avuto una scusa per andarli a trovare, adesso non c'era nessuna guerra e non era più così pericoloso, forse anche sua madre glielo avrebbe concesso.
«Ciao Gregor» Lerry e Angelina lo affiancarono e gli si sedettero uno a destra e uno a sinistra.
Gregor si irrigidì. I suoi amici d'infanzia... Si sentiva in colpa in loro presenza. Non erano stupidi e avevano capito chiaramente che Gregor stava raccontando loro una bella dose di bugie...
In effetti ci aveva pensato... Poteva provare a dire la verità... E coinvolgere altre due persone nel segreto del Sottomondo?
«È un pupazzo di neve un po' insolito...» commentò Angelina inclinando la testa per studiare il Temp di neve...
Gregor strinse le labbra, certo era uno scarafaggio gigante!
«Sembrerebbe quasi un insetto...» azzardò Lerry.
«Eh già» concordò Angelina ed entrambi si voltarono verso Gregor carichi di aspettativa...
Gregor alzò le spalle e cercò di fare l'indifferente «L'ha voluto fare Boots così...» loro conoscevano bene il carattere deciso della sua sorellina.
«Uno scarafaggio gigante...» disse ancora Lerry perplesso.
«Sai Gregor?» riprese Angelina «È da un anno a questa parte che Boots non fa altro che parlare di cose strane, insetti giganti, pipistrelli parlanti, cuccioli di topo grandi così...» indicò con le mani le dimensioni di un grosso gatto... «Sono cose un po' troppo assurde anche per lei...»
Sospettavano qualcosa? Se voleva dirglielo, quello sarebbe potuto essere il momento buono...
Prese il respiro per parlare... «È che...» i suoi amici si voltarono immediatamente verso di lui «L'anno scorso noi...» faceva bene a dirglielo? Gli avrebbero creduto? In fondo erano suoi amici e lui stava pensando seriamente di andarsene per sempre a vivere laggiù, dopotutto meritavano una spiegazione, no?
«Sì?» Angelina lo incalzò...
«Beh noi...» se le voci sul Sottomondo fossero cominciate a circolare, avrebbe messo in pericolo i suoi amici? «...abbiamo visto un film di insetti giganti...» sparò a zero...
I due ragazzi che avevano trattenuto il respiro in trepidante attesa, espirarono delusi.
«Non solo insetti, ma anche topi, pipistrelli e grossi ratti terrificanti...» continuò convinto «e Boots ne è rimasta molto impressionata...» azzardò appena un'occhiata ai suoi amici, lo stavano fissando risentiti...
«Sapete com'è fatta lei, no?» era incredibile la facilità con cui riusciva a mentire «Papà dice che è un modo di esorcizzare le sue paure...»
Angelina lo guardò malissimo.
«Davvero faceva un sacco di incubi» non gli credevano.
La ragazza si alzò «Anche tu fai gli incubi?» chiese risentita «Perché hai chiaramente la faccia di uno che non riesce a dormire...»
Detto quello si allontanò e Lerry la seguì, non senza prima avergli lanciato un'occhiataccia di disapprovazione.
Dannazione.
Il sole era sparito e un'aria gelida aveva cominciato a spazzare in alto la neve.
Gregor sentiva il freddo anche dentro, gli faceva male percepire i sentimenti di Lerry e Angelina, ma non era nulla con il dolore provato nel rischiare di perdere Luxa...
«Vieni Boots!» disse a voce altra per sovrastare il fruscio insidioso del vento «Torniamo a casa. Sta per nevicare ancora.»
«Ciao Temp» disse la piccola e corse a dargli la mano, il suo nasino era rosso come una ciliegia.
 
Dopo aver mangiato qualcosa di caldo assieme alla signora Cormaci, la mamma dovette andare in clinica dalla nonna e Gregor ne approfittò per parlare con suo padre.
«Dimmi figliolo» il suo sguardo era triste come se già sapesse quello che Gregor stava per dirgli.
«Torno laggiù» disse senza tante mezze parole «Ci ho pensato papà» continuò senza farsi interrompere «Luxa è venuta a cercarmi, mi ha chiesto aiuto...» Pensava che sarebbe arrossito parlando di lei, ma non fu così. Quello che c'era tra loro non era un sentimento imbarazzante, non si vergognava di ammetterlo ed era assolutamente certo di quello che provava per lei.
Suo padre non diceva nulla, sembrava stesse riorganizzando le idee.
«Parto domani» volle essere chiaro «Tornerò ogni volta che avrete bisogno di me» lo rassicurò «Non sono felice di dover scegliere tra voi e lei, ma...» .
«Aspetta un attimo Gregor, perché tutta questa fretta?»
«Papà sono passati due lunghissimi mesi» ci aveva pensato un sacco di tempo!
Suo padre fece un sospiro e annuì «Lo so, lo so...» pareva indeciso se dirgli qualcosa o no «Ascolta io e la mamma dobbiamo sistemare una faccenda...»
Gregor lo guardò sorpreso, che faccenda? Non avevano detto nulla...
«Non dire nulla alle tue sorelle» accennò un sorriso «Sarà una sorpresa» gli afferrò le mani «forse non sarai costretto a scegliere...»
Che voleva dire?
«Promettimi di aspettare almeno fino a domani, per favore...» lo implorò.
Gregor annuì confuso. Si allontanò rintanandosi nello sgabuzzino che era la sua camera. Avrebbe aspettato, ma intanto si sarebbe preparato i bagagli. Ormai aveva deciso e doveva fare qualcosa di concreto per dare inizio alla sua nuova via.
Era felice di aver deciso così.
 
Il giorno successivo...
 
Gregor aveva fatto un salto al supermercato a spendere i suoi ultimi risparmi per comprare qualche regalino per i Sottomondo.
Non aveva molti soldi da parte e anche se laggiù non gli sarebbero serviti, voleva lasciarne il più possibile alla sua famiglia.
Vide un bellissimo libro illustrato, un atlante dei posti più belli del mondo. Gli sarebbe piaciuto mostrarlo ad Hazzard, sarebbe stato un bel modo per mostrargli qualcosa di nuovo e nello stesso tempo per ricordare i colori del Sopramondo, ma costava troppo.
Così ripiegò su una di quelle macchine fotografiche finte che quando guardi dentro al mirino ti mostrano diapositive di luoghi e palazzi...
Voleva prendere qualcosa anche per Luxa... Per un attimo si fece prendere dal panico, cosa poteva regalare ad una regina?
Vide quegli orsetti morbidissimi con un grande cuore rosso... E sorrise. Non ce la vedeva proprio Luxa con uno di quelli...
Poi qualcosa attirò la sua attenzione. Una palla con la neve... Oh sì, quelle avevano un qualcosa di magico... E poi lei non aveva mai visto nevicare, la sera prima quando aveva sbirciato dal lucernario della lavanderia era rimasta incantata...
Ne prese una con la statua della libertà e Manhattan stilizzata... Sorrise soddisfatto, sì, l'avrebbe adorata.
 
Entrò in casa e subito si accorse che in cucina era in atto una fervida discussione...
«Dai papà!» era la voce di Lizzie «Qual è la sorpresa?»
«Aspettiamo Gregor...» disse suo padre, dal tono si capiva che lo aveva già ripetuto diverse volte...
«Dai, dai, dai, daiiiiii!» la voce di Boots era evidentemente esasperata dall'attesa, non era brava ad aspettare...
«E va bene...» cedette suo padre, era impossibile resistere alle pressioni di Boots «Abbiamo venduto la casa...»
Gregor si bloccò poco prima di palesare la sua presenza...
«Possiamo partire...»
Avevano venduto la casa? Era quella la sorpresa? Sarebbero partiti per la Virginia?
Gregor sentì un peso allo stomaco ed arretrò confuso...
«Sìììììì» Boots era contenta? Magari lei non capiva...
«Evviva!!» anche Lizzie? Quello era proprio strano, però...
Gregor si sentì tradito, possibile che nessuno nella sua famiglia avesse pensato a lui e ai suoi desideri...
«Io e papà abbiamo già trovato un lavoro!» la voce della mamma era entusiasta...
Beh, certo se tutti e due avessero lavorato, sicuramente il livello dello stile di vita della loro famiglia sarebbe stato sicuramente migliore...
«Gregor sarà contento!» esclamò la mamma.
Quello fu troppo... Ma allora non lo avevano proprio capito?
Si sentì deluso e scoraggiato...
Si allontanò dalla cucina, entrò velocemente nella sua camera e prese al volo lo zaino che aveva preparato per la sua discesa al Sottomondo.
Si sentiva svuotato e turbato, tradito...
Possibile che i suoi genitori continuassero a pensare che il suo desiderio di scendere e ritrovare i suoi amici fosse un qualcosa di irrilevante? Non lo vedevano quanto era stato male in quei due mesi?
Persino Boots se n'era accorta...
Uscì in silenzio e si precipitò alla lavanderia...
Probabilmente faceva parte delle convinzioni degli adulti, a dodici anni non si capisce nulla... Crescendo si sarebbe dimenticato di Luxa e del Sottomondo... Sì, come no...
La lavanderia era buia, si precipitò alla grata, purtroppo non c'era nessuna corrente d'aria...
Infilò la testa e chiamò «C'è nessuno?»
Si concentrò con l'ecolocalizzazione, ma non vide alcun movimento...
Rimase in attesa per un bel po' e poi si rassegò, a Luxa aveva detto due giorni... Probabilmente non lo aspettava ancora, ma non poteva tornare a casa, conosceva i suoi, lo avrebbero costretto a partire con loro, lo avrebbero messo alle strette facendo leva sul suo senso del dovere e sui suoi sentimenti, perché erano convinti che fosse giusto così...
Magari avevano ragione.
Gregor era certo del contrario, ma che ne sapeva lui era solo un dodicenne, no?
Un dodicenne innamorato...
Sì, solo un dodicenne che aveva rischiato più volte la vita per salvare la sua famiglia, che si era sacrificato che si era riempito di cicatrici indelebili sulla pelle e nell'anima...
Un dodicenne che un paio di mesi prima aveva accettato di morire per salvare tutti i suoi cari...
Senza riflettere si era allontanato ed era sgusciato per la strada, aveva ancora qualche soldo, così prese un taxi e si fece portare a Central Park, sarebbe entrato da lì.
Mezz'ora dopo era già sceso nelle gallerie, era arrivato al punto di incontro dove lo avevano lasciato i pipistrelli ogni volta che lo avevano accompagnato lì...
Si sedette e per un momento pensò di attendere l'arrivo di qualcuno, ma era troppo irrequieto per stare fermo ad aspettare e poi fin lì suo padre avrebbe potuto facilmente raggiungerlo...
Era arrabbiato con loro.
Voleva mettere una distanza definitiva tra lui e loro.
Non voleva fermarsi a riflettere troppo, a pensar alle sue sorelline, al dolore che avrebbe dato a tutti quanti quando avrebbero capito che se n'era andato, ma non gli avevano dato scelta...
Si alzò e decise di proseguire a piedi. Ormai non c'era più nessuna guerra, non avrebbe corso nessun pericolo, niente ratti decisi ad ucciderlo.
Il problema era che non aveva un'idea precisa di dove dovesse dirigersi, era abituato a spostarsi sul dorso di un pipistrello... Ares...
Anche la morte di Ares, il dolore straziante che aveva provato, il senso di colpa per essere sopravvissuto al suo vincolato... I suoi genitori non potevano capire, ma i Regaliani sì...
Howard aveva perduto la sua Pandora in un modo orribile e anche il piccolo Hazzard, loro lo capivano...
E anche Luxa, lei gli aveva tolto l'artiglio di Ares che era rimasto incollato alla sua mano... Gli era stata vicino e aveva in qualche modo colmato il vuoto che albergava nel suo cuore...
Erano sentimenti profondi che non poteva condividere con nessuno nel mondo di sopra.
Camminava al buio, il suo respiro accelerato dalla rabbia lo aiutava a vedere e localizzare ogni dettaglio nel buio più assoluto.
Certo se fosse stato un po' più cauto, se si fosse calmato e concentrato sul percorso che aveva intrapreso... Forse non sarebbe caduto...
Il terreno cedette sotto di lui, c'era una piccola voragine, coperta da ghiaia e chissa cosa che non aveva proprio visto e ora stava precipitando...
Accidenti, il suo incubo... Forse stava dormendo? Era tutto un sogno e si sarebbe svegliato?
L'aria lo sferzava e non riusciva a vedere nessun appiglio...
Era una sorta di buco cilindrico che ora si era aperto in una vasta discesa...
Si sarebbe sfracellato in fondo, nessuno lo avrebbe mai trovato, addio ai suoi, addio a Luxa e tanti saluti al suo futuro...
Incominciò a intravedere le rocce acuminate sul fondo... Quando stava per toccare il fondo, sentì una lieve resistenza, come se fosse capitato in mezzo a dei fili, una rete... No, una ragnatela...
Era finito in una ragnatela...
 
Gregor si dimenò per qualche minuto senza il minimo risultato, poi lo vide...
Il gigantesco ragno gigante, verde con i suoi otto occhietti gialli e le sue gambe pelose...
«Salve...» parlò sottovoce, sapeva che i ragni non amano i rumori forti...
I ragni... Erano amici, no? Nell'ultima guerra terminata da poco, si erano schierati in estremis con gli umani, ma... Non era così sicuro che tutti gli esemplari ne fossero a conoscenza...
«La tua tela mi ha salvato amico...» sperò con tutto il cuore che non fosse una femmina e di non offenderlo in alcun modo...
«Non direi...» le strane vibrazioni prodotte dal ragno risuonarono molto minacciose.
Gregor pensò che le cose si stavano mettendo molto male... «La regina Luxa ti sarà molto grata per avermi salvato...»
L'aver pronunciato il nome di Luxa fece tentennare il ragno...
«Noi siamo amici, io sono il suo Guerriero...»
Il ragno emise una sorta di sibilo di disapprovazione «Il Guerriero è stato assassinato, come diceva la profezia...»
Certo, come no... Quindi era quella la voce che girava adesso là sotto? Che lui era morto?
Il ragno ridusse la distanza tra loro e cominciò a sfiorarlo con le zampe... Subito Gregor sentì un forte dolore al braccio e al polpaccio, lo aveva morso?
«Non vorrai mangiarmi vero?» in realtà i ragni non ti mangiavano, ti bevevano... Rabbrividì «Non vorrai compromettere la benevolenza della regina Luxa per uno spuntino?»
Il ragno si interruppe e sembrò riflettere un momento, poi senza dargli più modo di parlare cominciò ad avvolgerlo nella sua tela, in una sorta di bozzolo da cui Gregor non riusciva più a vedere nulla... E nemmeno a respirare... Poco dopo perse conoscenza...
 
Un'ora dopo o forse più...
 
Gregor stava volando, era sdraiato sul dorso di un pipistrello nero... Sospirò di sollievo, era Ares, allora stava sognando...
Era sempre piacevole sognare di volare su Ares. Persino lui che tanto temeva il vuoto, aveva apprezzato la sensazione di sicurezza che si provava a volare sul proprio vincolato.
Aveva un male terribile al braccio e al polpaccio...
Allungò a fatica una mano tra il folto pelo nero... «Ares...» sussurrò...
«Non sono Ares, bell'addormentata!» il pipistrello rispose brusco, eppure la voce sembrava proprio quella di Ares.
Gregor si tirò a sedere e si guardò attorno confuso... Cos'era successo? Stava sognando oppure no?
«Ares era mio fratello e tu lo hai lasciato morire...» la sua voce era dura, gli ricordava molto quella di Ares dei primi tempi, quando proprio non lo sopportava...
Gregor si destò definitivamente, il fratello di Ares?
«Io non l'ho lasciato morire...» protestò, un nodo gli si formò in gola a ripensare a quel tragico momento «Credevo di essere morto anche io...» aggiunse piano...
Il dolore lancinante al braccio e al polpaccio gli fecero capire che anche l'incontro con il ragno non era stato un incubo... Non vedeva le ferite, ma sentiva il gonfiore e il pulsare fastidioso...
L'alato non parlò più, ma Gregor percepì la sua aperta ostilità...
«Non sapevo che Ares avesse un fratello...» si sentì in dovere di dire...
«E io non sapevo che il Guerriero fosse così stupido da lanciarsi in una tela di ragno...»
Oh già, il ragno... Improvvisamente Gregor si sentì in difficoltà, cos'era successo? Aveva rischiato di morire due volte di seguito... Prima era caduto in quel buco, perché era tanto arrabbiato da non prestare abbastanza attenzione a dove metteva i piedi e poi... Aveva rischiato di diventare la cena di quell'orribile ragno verde...
«Mi hai salvato tu?» gli pareva strano vista la sua ostilità...
«Certo che no...» disse burbero «Ordini della regina, ha sguinzagliato tutto il Sottomondo per cercarti...»
Luxa! Lo aveva fatto cercare! Si accorse di sorridere come uno sciocco...
Il pipistrello si voltò appena e gli lanciò uno sguardo scettico «E sinceramente non ne capisco il motivo...»
Gregor era troppo felice di tornare finalmente a Regalia per reagire alle provocazioni di...
Come si chiamava?
«Mi dici il tuo nome?» il suo tono risultò comunque poco amichevole «O devo chiamarti fratello di Ares?»
Non tollerava la sua ostilità, in fondo il legame che c'era stato tra lui e Ares era più profondo del loro... Dov'era lui quando era stato colpito dalla pestilenza o quando nessuno voleva saperne di Ares... E dov'era durante la guerra?
«E dove sei stato nascosto fin'ora?» non poté fare a meno di chiedere...
«Mi chiamo Pegasus e sono arrivato a Regalia stamattina per accompagnare il principe Edward alla cerimonia di fidanzamento della regina...»
Come, come? Cerimonia di fidanzamento? Ora Gregor non stava più ascoltando...
Non gli importava più di farsi le sue ragioni o di far notare a Pegasus che non era stato accanto a suo fratello nel momento del bisogno...
«E con chi si fidanzerebbe la regina?» chiese con un filo di voce.
«Beh, ovviamente dipende da chi vincerà la Contesa...» la Contesa? «Non sei qui per questo anche tu?» gli lanciò un'occhiata sbieca...
Era lì per quello? La sua testa cominciò a fare un sacco di ragionamenti e collegamenti...
Luxa che si gettava tra le sue braccia disperata... Dicendo che aveva bisogno di lui...
“Tre giorni al massimo” gli aveva detto, quando le lui aveva chiesto di aspettare...
Perché non gli aveva parlato di questa Contesa?
Gregor si indispettì di non saperne mai abbastanza delle usanze e tradizioni del Sottomondo. certo avrebbe dovuto immaginare che la regina non avrebbe proprio potuto fidanzarsi con chiunque...
Ma c'era una cosa che gli urgeva sapere: Luxa lo aveva voluto lì perché partecipasse alla Contesa?
Non parlò più perso nei suoi pensieri e nelle sue elucubrazioni finché non vide da lontano la luminescenza che annunciava la presenza di Regalia.
La città era in via di ricostruzione, ma era molto migliorata da quando era partito due mesi prima... Se non fosse stato presente alla devastazione creata dai ratti e dalle ruspe, non avrebbe mai pensato che avesse subito un attacco...
Nonostante il dolore lancinante, l'ostilità di Pegasus e i pensieri sulla misteriosa Contesa... Gregor si sentì a finalmente a casa...
Si sentiva felice...
 
Appena atterrati nella Sala Alta, Gregor scivolò a terra e fu investito da un abbraccio.
«Gregor!» era Luxa, lo strinse forte e gli fece un male terribile al braccio, ma non importava, ricambiò la stretta «Sei venuto davvero...» sussurrò piano «perché non mi hai aspettato? Hai rischiato di morire nella tela di Hog...» e disse molte altre parole, talmente sottovoce che Gregor non riuscì a capirle, sentì anche un piccolo singhiozzo...
Gregor la tenne stretta per un po', poi lei allentò la presa e si staccò appena per guardarlo negli occhi «Non hai un bell'aspetto...» disse preoccupata «Il veleno...»
Gregor fece un sorriso tirato, in effetti non stava per niente bene, al buio non se n'era accorto, ma alla luce delle fiaccole si rese conto di vedere tutto un po' appannato...
Ma Luxa la vedeva bene ed era molto bella... Allungò una mano per accarezzarle la guancia e si protese verso di lei per baciarla...
«No Gregor» Luxa gli aveva appoggiato una mano sul petto e si era tirata indietro.
Gregor la guardò sorpreso...
Lei scosse la testa «Non in pubblico e non prima della Contesa...»
La Contesa, ancora quella parola... Gregor si guardò attorno e vide che erano circondati da un bel pubblico...
Si sentì in imbarazzo...
Fortunatamente arrivò Howard che lo abbracciò e lo tolse dagli impicci «Amico mio» lo trascinò in disparte «Credo proprio che tu abbia un gran bisogno di me...» subito il ragazzo cominciò a tastarlo a sentigli la fronte e a guardargli occhi e gola...
Gregor allungò il braccio ed Howard sollevò la manica e lo guardò preoccupato...
«È stato morto da Hog» disse Luxa.
Gragor si voltò a fatica e vide che stava parlando con Pegasus, poi la sua attenzione fu attratta da un ragazzo alto e robusto che si era appoggiato all'alato con una certa confidenza e aveva appoggiato una mano sulla spalla di Luxa...
Chi diavolo era quello?
Howard lo trascinò via... Il viaggio fino all'ospedale fu molto confuso...
Si ritrovò sdraiato in un letto, senza essersene reso conto. Howard era chino sulla sua gamba, si sentiva ancora un po' stordito, ma il dolore era sopportabile.
«Allora si può sapere cos'è questa storia della Contesa?»
Il ragazzo alzò lo sguardo e sospirò e strinse le labbra, evidentemente sapeva che non gli sarebbe piaciuta la risposta...
«Tu sai che Luxa è la nostra regina...» esordì «Penso che anche nel Sopramondo le regine debbano sposarsi con persone del loro stesso rango...»
Gregon non lo sapeva, attualmente non c'erano più molte regine, ma in passato sicuramente era stato così... Annuì appena.
«Beh Luxa ha dodici anni il popolo si aspetta che tra due anni si sposi...»
Tra due anni?! Gregor sussultò.
«In questi due mesi ha ricevuto molte proposte di matrimonio...»
Quello non piacque a Gregor, non voleva proprio che Luxa si sposasse... Con qualcun altro...
«Anche dal principe Edward...» Howard gli lanciò un'occhiata «quel ragazzone che hai visto parlare con lei...»
Il principe Edwar... Uhm... Sì aveva capito perfettamente chi era...
Nonostante Gregor si fosse scoperto essere una furia, non era mai stato un tipo violento, aveva addirittura spezzato la spada di Sandwich alla fine della guerra, ma... Non capiva bene perché, quel principe Edward che voleva sposare Luxa, gli faceva venir voglia di... Strinse forte la mano sul lenzuolo...
Howard attese che Gregor facesse tutti i suoi ragionamenti «Luxa ha rifiutato tutti i pretendenti...»
Quella era un'ottima notizia.
«Allora loro hanno chiesto la Contesa...» prosegui Howard «È una specie di gara...» abbassò lo sguardo «Un combattimento, in realtà...»
Un combattimento? Ma perché i Sottomondo dovevano risolvere sempre tutto combattendo?
Gregor fissava Howard con un brutto presentimento...
«E?» chiese all'amico di continuare.
«Chi vincerà la contesa, sposerà Luxa...» concluse.
Come? Non era possibile, Luxa avrebbe sposato il guerriero più forte? Ma che razza di sistema era quello per scegliere un marito?
Un momento... Ricordò Luxa che gli diceva che aveva bisogno di lui... E Pegasus che gli chiedeva “Non sei qui anche tu per la Contesa?”
Howard lo stava guardando con aria grave.
«Credo che Luxa si aspetti che tu combatta per lei...»
Certo, ora era tutto chiaro, era andata a cercarlo per togliersi di mezzo i suoi pretendenti... Solo perché lui era il Guerriero...
Quella rivelazione gli lasciò l'amaro in bocca...
In quel momento vide entrare qualcuno con la coda dell'occhio, non fece tempo a voltarsi che si trovò Luxa tra le braccia, era preoccupata e gli sorrideva...
Inaspettatamente fu lei a baciarlo e il malumore di Gregor sparì. In quel momento entrò in modalità furia innamorata, il suo cervello smise di funzionare... Sentiva solo Luxa tra la le sue braccia, il suo profumo, le sue labbra morbide e... Era felice...
Qualcuno si schiarì la voce «Non mi risulta che abbia ancora vinto la Contesa» fece notare Howard e detto quello uscì lanciando loro un'occhiata di disapprovazione...
Luxa si allontanò appena, ma continuava a tenergli le mani tra le sue, aveva le guance arrossate e gli occhi viola brillavano...
Gregor pensò che fosse davvero bella.
«Mi passi lo zaino?» non aveva voglia di parlare della Contesa, voleva godersi quel momento.
Luxa raccolse il suo zaino che era stato appoggiato in un angolo e glielo porse.
Gregor cercò il pacchetto, per fortuna se lo era fatto fasciare con una bella imbottitura... «Questo è un regalino per te...» le sorrise.
Luxa lo fissò sorpresa, stava per dirgli qualcosa, ma poi sorrise a sua volta e lo accettò.
Ci mise un po' a eliminare tutti gli strati di carta, la pellicola di plastica con le bolle d'aria, poi ancora carta e poi finalmente eccola.
«Quella è New York» le spiegò.
L'avvicinò al viso per guardarne i particolari...
«Ed ora guarda» gli era prese gentilmente di mano, la fece ruotare velocemente con il polso e poi gliela restituì «Questo è quello che accade quando nevica...»
Luxa trattenne il fiato estasiata, aveva aperto la bocca e i suoi occhi erano lucidi...
Quando la neve si fu posata tutta alzò gli occhi su di lui «Ma com'è possibile?»
Gregor stava sorridendo molto soddisfatto «Ai bambini raccontiamo che è una sfera magica... Rovesciala di nuovo...»
Luxa obbedì ed assistette nuovamente alla magia della neve...
«C'è un liquido vischioso dentro e dei piccoli pallini di plastica bianca...» ricordava bene che quando era piccolo ne aveva rotta una ed era stato molto triste scoprire che la palla non era affatto magica, ma piena di un liquido puzzolente che sua madre gli aveva fatto immediatamente buttare via assieme alle schegge di vetro.
«È... È bellissima Gregor...» Luxa lo abbracciò di nuovo tenendosi la sfera stretta al cuore «Quando la vedrà Hazzar...»
Gregor sorrise molto soddisfatto «Ricorda che è molto fragile, se cade va in mille pezzi...»
Luxa annuì e la rifasciò diligentemente con cura estrema.
Rimasero un po' senza parlare... Poi lo fecero simultaneamente...
«Sei scappato di nascosto?» ...
«Vuoi che combatta per te?» ...
Si fissarono molto seri ed entrambi annuirono.
Poi fu Gregor il primo a spiegarsi «I miei hanno venduto la casa ed erano belli pronti per trascinarmi chissà dove... Così quando ho capito sono scappato via, giù alla lavanderia non c'era nessuno e sono sceso dal Central Park... Solo che ero tanto arrabbiato che non mi sono accorto della buca e sono finito dritto nella trappola di Hog...»
«Per fortuna hai fatto il mio nome...» disse lei «Lui ti avrebbe mangiato, ma lì vicino c'era Thor che ha già collaborato con noi ed ha sentito tutto, così siamo riusciti a recuperarti...»
«Tu sapevi che Ares aveva un fratello?» Gregor ripensò a Pegasus.
Luxa scosse la testa «È arrivato stamattina con Edward...» abbassò lo sguardo imbarazzata...
Ed ecco che il discorso ritornava sulla Contesa.
«Allora Luxa vuoi che combatta per te in questa Contesa?» chiese ancora Gregor «Perché non me lo hai detto ieri?»
Luxa era in difficoltà «Avevo paura che non avresti voluto combattere... So che non ti piace...»
Gregor sospirò, no, non gli piaceva... «È una sfida tra i tuoi pretendenti?» chiese a metà tra il divertito e l'infastidito. Era buffo pensare che dei ragazzi dovettero battersi per una ragazza, gli pareva un po' primitivo... Come due leoni maschi che si battono nella stagione degli amori... Nello stesso tempo, però, l'idea che Luxa avesse dei pretendenti, non gli piaceva proprio...
«Combatterò per te Luxa...» disse piano.
Lei si illuminò e gli regalò un fantastico sorriso che lo convinse definitivamente.
«Che succederà dopo?» chiese un po' preoccupato.
«Se tu vinci, noi...» abbassò appena lo sguardo imbarazzata «ci sposeremo...»
«Cosa? Ma abbiamo dodici anni?» non poté fare a meno di farglielo notare...
Luxa si alzò in piedi di scatto, risentita «Beh, se non vuoi sposarmi...» i suoi occhi lo fissavano fiammeggianti e feriti «allora non devi vincere...» strinse la mascella a anche i pugni «e nemmeno partecipare...»
«No, aspetta Luxa, non è quello che intendevo...» cercò di alzarsi a fatica.
Luxa si voltò verso l'uscita e in quel mentre entrò Howard che guardava i due ragazzi allarmato.
Luxa corse via.
Gregor fece per seguirla, ma Howard lo afferrò per un braccio «Ti prego Luxa aspetta!» urlò inutilmente.
«Non ti conviene correrle dietro, lei è molto veloce e tu hai una gamba ferita» gli fece notare.
Gregor abbassò il capo sconfitto e poi alzò lo sguardo su Howard che lo fissava confuso «Credo di averla offesa...»
«Che le hai detto?» chiese preoccupato.
«Beh, lei ha detto che se avessi vinto, ci saremmo sposati e io...» sospirò «Non mi sono mostrato troppo entusiasta...»
«E perché mai? Credevo che lei ti piacesse molto?» Howard lo guardava senza capire...
«Certo che mi piace!» si difese Gregor «Ma abbiamo dodici anni!»
Howard continuò a fissarlo con un pizzico di ostilità, evidentemente la loro giovane età non era assolutamente una giustificazione plausibile.
Gregor sospirò «Ascoltami, io la amo, ma l'idea di sposarmi in generale, non mi era ancora passata per l'anticamera del cervello e...» come poteva spiegarsi con Luxa se non riusciva a farsi capire nemmeno da Howard? «Nel Sopramondo non ci si sposa fino ad almeno venticinque anni.»
Howard spalancò gli occhi «E perché?»
Gregor scosse la testa «Non lo so di preciso perché, anzi i più tanti si sposano dopo i trent'anni» continuò «immagino che sia per il fatto che fino a vent'anni nessuno di noi riesce ad avere un lavoro fisso e se hai intenzione di laurearti, come mio padre, ci vogliono molti anni di studi...»
Howard lo fissava stupito ed interessato, ma con meno ostilità...
«Tu lo sai che nel Sopramondo i soldi sono molto importanti, tutti sapete i problemi che ha avuto la mia famiglia con i miei genitori senza lavoro...»
Howard annuì comprensivo.
«Aiutami con Luxa, ti prego» Gregor si passò una mano tra i capelli «io...» in fondo se era sceso laggiù era principalmente per lei... «Va bene, io la sposerò...» disse quelle parole a fatica, perché gli pareva che suonassero proprio strane...
Howard finalmente sorrise.
«Certo, se lei mi vorrà ancora...» sospirò preoccupato «Pensi che mi perdonerà?»
Howard gli diede una leggera pacca sulla spalla «Se ti ha perdonato dopo averla fatta rinchiudere nella segreta da Solovet...» fece una smorfia spaventata...
Gregor non poté fare a meno di ridere.
«Ora vediamo di rimetterti in sesto, la Contesa comincia tra due giorni...»
Sì, si sentiva molto debole e poi... Aveva appena deciso di sposarsi...
 
 
Due giorni dopo...
 
Gregor si era ripreso perfettamente e, appena ne era stato in grado, aveva cominciato ad allenarsi all'arena. Con l'aiuto di Materth e di Perdita, aveva trovato una spada che si adattasse a lui e al suo modo di combattere.
Non aveva più incontrato Luxa, sembrava sparita, inoltre Howard gli aveva fatto sapere che era ancora molto arrabbiata con lui e che credeva che lui volesse combattere solo per farle un favore, ma che non volesse affatto sposarla...
In compenso aveva parlato a lungo con Vikus. Il nonno di Luxa si stava riprendendo, aveva ricominciato a parlare anche se a fatica. I dottori gli avevano detto che c'erano buone probabilità di una lenta ma definitiva guarigione.
Vikus conosceva i Sopramondo meglio della nipote e sapeva che per loro sposarsi a dodici anni sarebbe stato insensato, ma gli aveva assicurato che non avrebbero celebrato nessun matrimonio fino al compimento del sedicesimo anno della regina...
Oh beh, allora sedici anni era tutta un'altra cosa... Gregor si figurò i suoi genitori, cosa avrebbero pensato quando gli avrebbe fatto avere la partecipazione al suo matrimonio?
Durante gli allenamenti sperava di incontrare Ripred, ma aveva saputo che era in viaggio nelle terre infuocate per diffondere il nuovo messaggio di pace...
Gregor era molto scettico, sarebbero riusciti a mantenere la pace? Sinceramente pensava di no, non finché la regina avrebbe continuato a scegliere il suo sposo tra i guerrieri più forti del regno... Quello non era un segno di pace...
L'arena era gremita, tra poco sarebbe arrivata la regina e la Contesa avrebbe avuto inizio.
«Allora Sopramondo» Gregor si voltò e si trovò davanti il principe Edward che lo guardava dall'alto in basso, era molto più alto di lui «Si dice che sia tu il mio avversario numero uno...» il tono era molto canzonatorio.
Gregor lo guardò negli occhi, non gli faceva paura. Non amava la violenza, ma non si sarebbe certo tirato indietro, non se quel tizio accampava diritti su Luxa.
«Dicono anche che la regina abbia un debole per te...» il suo sguardo scettico cominciava ad infastidire Gregor «Dopo che avrò vinto» sorrise spietato «cambierà idea» annuì molto convinto di quello che stava dicendo «saprò farmi apprezzare molto più di te...»
«Non vedo l'ora di poter accarezzare la sua morbida pelle, di assaggiare le sue labbra sensuali...» il suo sguardo da spietato divenne malizioso «le donne dicono che ci so fare io...»
Gregor distolse lo sguardo e l'attenzione da lui disgustato, quel... Maiale! Non gli veniva in mente nessun altra definizione, non gli avrebbe mai permesso nemmeno di sfiorare Luxa, lo avrebbe fatto a pezzi, dopo non sarebbe più riuscito ad accarezzare nemmeno il suo alato, e non avrebbe assaggiato neppure cibo solido per un bel po'...
La modalità furia stava già prendendo il sopravento.
In quel momento nell'arena si fece silenzio e lei fece il suo ingresso.
Indossava lo stesso abito lungo che aveva messo il giorno della resa. Quello che la faceva sembrare più grande... Era bellissima. Sorrideva a tutti, ma con distacco.
Ringraziò brevemente i presenti ed invitò i Contendenti a farsi avanti.
Erano ben diciotto! Gregor non poteva crederci. C'erano giovani eleganti e parecchi uomini di una certa età... Alla fine il principe Edward pareva quasi la scelta meno brutta...
Ad uno ad uno i Contendenti si presentarono alla regina ed all'arena dichiarando le proprie intenzioni.
Gregor era l'ultimo.
«Io sono Edward, principe delle Terre Rocciose e sono qua per guadagnare il diritto di prendere in sposa la regina Luxa» la sua voce era ferma, le sorrise borioso e Luxa rispose con un cenno del capo.
La folla acclamò con entusiasmo.
Toccava a lui.
«Sono Gregor di Sopramondo» si era fatto un silenzio assoluto, qualcuno mormorava “credevo fosse morto” «e sono qui perché ti amo, Luxa...»
Luxa sgranò gli occhi, la folla rimaneva silenziosa, probabilmente non aveva usato la formula di rito...
Gregor aveva fissato gli occhi in quelli di lei, voleva che si convincesse delle sue parole...
Qualche ragazza cominciò a urlare «Com'è romantico!» e qualcun'altra «Gregor sei meraviglioso!»
Luxa si alzò, aveva gli occhi lucidi e... Finalmente gli sorrise...
A quel punto l'arena esplose e tutti applaudirono e fischiarono entusiasti.
Quando si voltò per tornare al suo posto, Edward lo stava incenerendo.
 
Gregor vinse tutti gli scontri senza nessun problema, senza nemmeno dover ricorrere al potere della furia e così fece Edward. Come da pronostico risultarono i due finalisti. Il giorno seguente ci sarebbe stato lo scontro defininito.
«Piccolo sporco Sopramondo, domani ti ucciderò» gli sibilò spietato mentre si incrociarono prima di lasciare l'arena.
Gregor sgranò gli occhi e li spostò su Mareth «Ma che problema ha?»
Il soldato abbassò gli occhi.
«Bene, bene, bene...» Ripred?
Gregor si voltò entusiasta e il ratto lo raggiunse avvolgendolo con la coda.
«Allora il Guerriero è resuscitato?» chiese sarcastico «Cosa non si fa per amore!» sospirò esageratamente.
«Come stai Pacificatore?» gli rispose a tono «La tua X non è ancora sparita...» notò divertito.
«Di' la verità ti mancava tutto questo vero?» gli chiese Ripred dandogli un colpetto con la coda «Uccidere o essere ucciso...»
Gregor scosse la testa «Non ho ucciso nessuno io...» protestò.
«Certo, non ancora, ma domani lo farai...» gli spiegò «a meno che tu non voglia ritirarti e lasciare la tua bella tra le braccia dell'affascinante principe Edward... Che lasciamelo dire è molto più bello di te...»
Che stava insinuando?
Gregor lo studiò, erano in mezzo alla folla e non voleva fare scenate, ma quell'accenno all'uccidere o essere ucciso, non gli era piaciuto...
Fece un salto all'ospedale, ma lo spedirono a lavarsi accuratamente nei bagni... Cercò con lo sguardo qualcuno dei suoi amici per chiedergli spiegazioni...
Tutti sembravano spariti. Tutto ciò gli ricordò quando nessuno voleva parlargli della profezie del tempo, in cui si diceva che sarebbe dovuto morire...
All'ospedale fu medicato da un dottore che conosceva di vista, ma non abbastanza per fargli certe domande.
Mentre tornava sfinito alla sua stanza, pensò di fare un salto alla vecchia nursery, forse lì avrebbe incontrato Dulcet, la dolce tata. Magari la ragazza gli avrebbe raccontato qualcosa.
Quando arrivò era già molto tardi, c'erano ancora tanti dei cuccioli di topo che erano ospitati lì. Il piccolo Hazzard era ancora alzato e stava chiacchierando con alcuni cuccioli. Non lo aveva ancora incontrato e non gli aveva potuto dare la macchina fotografica.
Ecco la usa occasione.
Si caricò il ragazzino in spalla, lo portò nella sua camera per dargli il regalo poi si offrì di accompagnarlo nei suoi appartamenti... Che condivideva con Luxa.
Le luci erano già abbassate quando giunsero a destinazione. Due guardie lo guardarono con diffidenza, ma Hazzard fece loro un gran sorriso, così lo fecero entrare senza fare domande.
«Va' dritto a letto» Gregor gli scompigliò i capelli «Faccio un salto a salutare Luxa...» gli strizzò l'occhio e il ragazzino corse via.
Gregor sapeva dove andare. Si fermò sulla soglia della stanza di Luxa. Era già a letto, ma proprio in quel momento vide che si rigirava inquieta.
«Posso entrare?» chiese a bassa voce.
Luxa, però, balzò a sedere spaventata.
«Scusa...» disse alzando le spalle.
Luxa gli sorrise e gli fece segno di avvicinarsi.
Gregor si sedette sulla sponda del letto e le prese la mano «Hai capito che quella storia del matrimonio mi aveva solo un po' preso di sorpresa?» volle accertarsi.
Luxa annuì «Come stai?» allungò una mano a sfiorargli una ferita lieve sulla fronte.
«Dimmi la verità Luxa...» andò dritto al sodo «Domani sarà una sfida all'ultimo sangue?» non voleva crederci, ma più ci pensava più tutto aveva senso...
Luxa lo guardò in difficoltà e annuì.
Gregor si alzò e scosse la testa «Non è possibile» disse quasi tra sé... poi si accorse che lei si era irrigidita ed aveva abbassato lo sguardo, ora avrebbe di nuovo frainteso la sua reazione?
Fece un respiro profondo e tornò a sedersi «Luxa» le disse serio «io farei qualsiasi cosa per te...» attese che lei alzasse lo sguardo «io farò quello che tu vorrai, ma...»
Come poteva spiegarsi? «Pensi che sia giusto che domani un ragazzo debba morire?»
Non la lasciò rispondere «Non lo dico perché ho paura, chiaro? Tu lo sai che quando combatto io non ho paura, sono una furia, ma credimi non ne vado fiero...»
Luxa si era un po' rilassata «È la tradizione Gregor» gli spiegò «Lo so che può sembrare violenta, ma il popolo vuole essere certo che il consorte della regina sia degno di ricoprire quel ruolo, che abbia coraggio e che...»
«Sia un assassino?» chiese lui amareggiato.
Luxa chiuse gli occhi «Non sei obbligato a batterti...» ricominciò con la solita storia...
«Smettila Luxa» alzò un po' la voce.
Luxa lo guardò sorpresa.
«Lo so che non sono obbligato, avrei potuto restarmene nel Sopramondo, dove non devi ammazzare nessuno per uscire con la ragazza che ti piace...» poi si fermò vide che lei era di nuovo ferita dalle sue parole, fece un sospiro «ma sono qui...» disse più dolcemente «perché ti amo» aggiunse «e farò quello che tu mi chiederai di fare...»
Luxa lo guardava in modo strano, non era arrabbiata, ma sicuramente confusa e turbata.
«Buonanotte» le fece una carezza e si alzò per andarsene.
«Aspetta Gregor» sussurrò.
Lui si fermò ed afferrò la mano che lei gli tendeva.
«Come fate voi nel Sopramondo a fare una Contesa?» teneva gli occhi bassi.
Gregor sorrise, ogni tanto Luxa lo sorprendeva quando voleva sapere e gli ricordava con tenerezza che i loro mondi erano così differenti...
«Beh, non è che io sia un esperto in fatto di ragazze...» cominciò leggermente in imbarazzo «Di certo nessuno fa duelli anche se a volte capita che due ragazzi arrivino alle mani quando litigano per una ragazza, ma...» si era seduto e teneva la mano di Luxa tra le sue «di solito alle ragazze non piace, nessuno ama avere accanto una persona violenta...»
«E allora come fate a conquistarla?» insistette lei.
«Non con la forza, ma con il corteggiamento...» arrossì appena, chiamarlo così lo faceva sembrare una roba antica e molto sdolcinata...
«Il corteggiamento? E cos'è?» chiese Luxa molto interessata.
Gregor sorrise «Beh quando ti piace una ragazza, cerchi di farglielo capire e di farti apprezzare da lei...» ora era veramente in imbarazzo «Le fai dei regali...»
Subito Luxa allungò una mano verso il comodino e prese la sfera di neve che era appoggiata in un cestino, se la portò in grembo...
«...la inviti a mangiare una pizza...» continuò lui.
«Come il nostro pic nic?» chiese lei.
Gregor annuì «E poi le dici che è molto bella...» deglutì a fatica ed allungò appena la mano per sfiorare la sua guancia, era molto arrossata...
«Le prometti che le starai accanto e che potrà sempre contare su di te...»
Luxa si era portata la mano di Gregor al cuore e lui poteva sentirlo battere all'impazzata, come il suo del resto...
«E poi?» chiese ancora lei.
«Poi le dice che la ami...» si avvicinò al suo viso «E la baci...» le poso un bacio veloce sulle labbra.
Luxa gli sorrise appagata e sospirò.
Gregor si allontanò «Buonanotte Luxa...»
«Buonanotte Gregor» poi aggiunse «Non farti battere domani...»
Gregor ripensò al sorriso malizioso di Edward e alla sua strafottenza «Puoi giurarci...» la rassicurò.
 
Il giorno seguente...
 
 
Gregor di Sopramondo ed il principe Edward delle Terre Rocciose erano in mezzo all'arena uno di fronte all'altro pronti per la sfida finale. L'incontro mortale.
Il principe aveva rinnovato la sua pretesa e Gregor aveva ripetuto esattamente le parole del giorno prima e Luxa gli aveva sorriso, ma il suo sguardo era turbato...
Gregor non sapeva esattamente cosa avrebbe fatto, non aveva certo intenzione di farsi ammazzare, ma non voleva nemmeno uccidere il principe, anche se aveva una gran voglia di togliergli quel sorriso arrogante dalle labbra...
«Allora piccolo Sopramondo, sei pronto a morire?» sferrò subito un fendente molto potente.
Gregor non rispose, lui non era come Ripred. Il ratto usava la provocazione per distrarre ed indurre l'avversario a mosse avventate, ma lui non era mai stato pronto al sarcasmo...
Quindi non rispose ma si limitò a difendersi, voleva disarmarlo.
Il ragazzo era molto forte e ben preparato, faceva finte, usava tecniche molto raffinate che Mareth aveva provato ad insegnare anche a lui.
Gregor cercava di trattenere la furia che era in lui, non aveva intenzione di lasciarsi andare.
Il principe, però, reclamava insistentemente la sua rabbia «Stasera il tuo cadavere sarà tra le braccia del fiume, mentre io starò tra quelle della bella regina...»
Gregor deglutì, il familiare ronzio della furia aumentava inesorabilmente, l'idea di quel dannato Edward con Luxa gli provocava un nuovo livello di furia, diverso da quello solito del combattimento, molto peggio, perché aveva voglia di farlo soffrire...
Gli inflisse parecchie ferite in zone non letali ma molto dolorose...
Edward era fuori di sé dalla rabbia e cominciò ad attaccare senza trattenersi, ferì Gregor al viso e alla gamba, proprio là dove il ragno Hog lo aveva morso...
Gregor non voleva scatenare la furia contro di lui, ma proprio come gli era successo fuori dalla scuola, non ebbe più voce in capitolo, il suo corpo cominciò ad agire per lui.
Vedeva i punti deboli e scoperti, colpiva senza pietà, senza ascoltare le parole farneticanti di Edward isolandosi completamente dal resto del mondo...
Ogni tanto, però, gli compariva nel campo visivo, lo sguardo di Luxa... Lo sguardo teso, preoccupato e quasi spaventato.
Lei lo aveva già visto combattere in modalità furia, era stata proprio lei a fargli notare che stava sorridendo mentre era intento a massacrare centinaia di serpenti, ma adesso non erano i serpenti...
Ora Gregor stava massacrando un altro essere umano, un ragazzo, antipatico ed arrogante sì, ma innocente...
Edward era a terra, sanguinante e ormai disarmato, Gregor sollevò la spada per caricare quell'ultimo fendente che lo avrebbe trafitto al cuore...
Lo sguardo di Luxa... Era pieno di orrore... Poi un suo sussurro «Gregor...»
Quando era in modalità furia, di solito non sentiva più nulla, i suoi amici erano stati spesso costretti a colpirlo per ottenere la sua attenzione, ma quella volta bastò un suo sussurro... Era come se la furia avesse un legame speciale con lei, forse era per via della sensazione di furia innamorata che aveva provato ogni volta che l'aveva baciata...
Gregor fece davvero molta fatica a trattenere il colpo mortale, non poté fermarsi, ma riuscì a deviarlo leggermente e la sua spada calò ad un millimetro dalla gola di Edward che spalancò gli occhi terrorizzato...
Gregor si appoggiò alla spada infilzata nel terreno e con affanno parlò ad alta voce, una voce roca e carica di passione e sofferenza che non sembrava nemmeno la sua...
«Io, sono Gregor di Sopramondo» ripeté la formula «sono qui perché ti amo, Luxa...» alzò a fatica lo sguardo su di lei, cercando di allontanare la visione frammentata da furia «Dimmi mia regina, vuoi che io lo uccida?» calò il silenzio sulla folla «Vuoi davvero avere accanto a te... Un assassino?»
Un mormorio di disapprovazione serpeggiò tra il pubblico, era una cosa mai successa...
Luxa stava scuotendo la testa e si era portata una mano alla bocca, era turbata e spaventata...
Gregor si sollevò e guardò verso la folla «Popolo di Regalia! Volete davvero un assassino al comando? Non vorreste un uomo buono e giusto a guidarvi?»
Guardò negli occhi le persone nelle prime file, molti abbassarono lo sguardo intimoriti e forse vergognosi di aver acclamato la morte di un giovane...
«La Profezia!» una voce conosciuta si levò tra le altre, era Nerissa. Si alzò ed avanzò traballando verso il campo.
Come al solito era vestita in modo confuso e i suoi capelli cadevano dall'acconciatura disordinati come se fosse impossibile trattenerli...
«Un altra profezia si è avverata!» tutta l'attenzione si era portata su di lei che con voce più ferma cominciò a declamare i versi di una profezia che Gregor non aveva mai sentito:
 
SIMILE A NOI MA COSÌ DIFFERENTE,
PERDONA IL NEMICO E AMA IL RODENTE.
COLUI CHE HA UCCISO IL PRODE GUERRIERO,
PER INSEGNARCI AD AMARE DAVVERO.
NON PIÙ LA SPADA MA L'ARMA È IL SUO CUORE,
INCHINATEVI A LUI, È IL RINNOVATORE!
 
Ora tutta la folla mormorava confusa ed eccitata.
«Inchinatevi a lui, è il Rinnovatore!» ripeté Nerissa indicandolo.
Gregor lanciò un'occhiata verso Ripred che stava chiaramente ridacchiando sotto i baffi, ma come gli aveva insegnato doveva usare le profezie a suo vantaggio, se questa stramba profezia poteva servire a far sì che quel giorno non morisse nessuno, allora lui sarebbe stato il Rinnovatore!
Nella confusione che seguì accadde qualcosa che non aveva previsto...
Il principe Edward si era liberato, aveva imbracciato l'arma di Gregor e adesso lo stava attaccando alle spalle...
La furia che era in lui, entrò in azione, con una mossa fulminea bloccò la lama con le mani stringendola di piatto tra i palmi. Assecondando il movimento del colpo, fece una rotazione sul se stesso e strappò l'arma dalle mani del principe, poi gli assestò un colpo secco in testa con l'impugnatura, non era mortale, ma lo stese a terra privo di sensi.
A quel punto Gregor appoggiò il piede sul petto di Edward e rivolse lo sguardo a Luxa.
La regina si era rilassata ed ora gli sorrideva, alzò una mano per reclamare il silenzio.
«Gregor di Sopramondo, ti nomino vincitore della Contesa» la folla esultò «Già da tempo, hai conquistato il mio cuore...» aveva gli occhi lucidi, ma la voce era ferma «E oggi hai insegnato a tutti noi che abbiamo molto da imparare da te... E sarò fiera di averti al mio fianco per tutta la vita...»
Il pubblico esplose in applausi e urla festose. In due balzi Gregor raggiunse il palco di Luxa, si inchinò formalmente, poi si voltò verso il pubblico ed alzò le braccia in segno di vittoria.
Luxa gli appoggiò una mano sulla spalla «Mi sa che stai diventando più popolare di me...» lo rimproverò divertita.
Gregor si voltò verso di lei e l'abbracciò, si avvicinò alle sue labbra «E ora posso baciarti davanti a tutti...»
Luxa spalancò gli occhi sorpresa, ma Gregor non le diede il tempo di reagire e posò le labbra sulle sue con passione.
 
 
Qualche minuto dopo...
 
Dopo il bacio interminabile, i futuri sposi, scesero dal palco e furono circondati da amici e parenti.
«C'è qualcuno che vorrebbe parlare con te, Rinnovatore...» Ripred ovviamente non perdeva occasione di scherzare.
Gregor, però, era al settimo cielo e non si sarebbe fatto rovinare il momento da niente e nessuno.
Il ratto si fece da parte e Gregor si trovò davanti la sua famiglia al completo.
Quello proprio non se l'era aspettato.
«Congratulazioni tesoro» sua madre sorridente, fu la prima ad abbracciarlo, poi si scatenò un abbraccio di gruppo.
«Che ci fate qui?» chiese soffocato appena incrociò lo sguardo orgoglioso di suo padre.
«Ti avevo chiesto di aspettare, no?» lo rimproverò bonariamente.
Gregor lo guardò confuso.
«Abbiamo venduto la casa e ci trasferiamo tutti...»
Gregor arretrò come tutti? Lui non si sarebbe mosso da lì!
Suo padre sorrise divertito notando la sua espressione «Qua Gregor, ci trasferiamo qua...»
Gregor sbatté le palpebre incredulo, si voltò verso sua madre per avere una conferma e lei annuì.
«Io lavorerò all'ospedale e tuo padre insegnerà nella scuola di Regalia...» spiegò sorridente.
Ma era meraviglioso!
Boots dopo averlo abbracciato era corsa a cavallo di Temp e scorrazzava per l'arena. «Tu sarai un buon capo, sarai» gli disse lo scarafaggio e Gregor ne fu commosso, avere la stima di Temp gli procurava una grande soddisfazione.
Si voltò verso Luxa, l'aveva tenuta stretta e non le aveva permesso di sottrarsi all'abbraccio di famiglia.
«Tu lo sapevi?» chiese frastornato.
Luxa scosse la testa.
«Sono arrivati stamattina» spiegò Ripred, Lizzie era salita sul suo dorso e lo accarezzava come se fosse il suo cavallo.
Gregor sorrise divertito, il ratto non sopportava che nessuno lo toccasse, ma Lizzie... Aveva fatto breccia nel suo cuore.
«Hai compiuto un vero miracolo oggi, figliolo» Vikus si era avvicinato zoppicando «Sono molto più tranquillo ora che so che questa testolina calda delle mia adorata nipote avrà accanto un uomo saggio...»
Gregor arrossì nel sentirsi chiamare uomo, ma d'altra parte nel Sottomondo era così, era stato il loro Guerriero, no?
«Un uomo di pace» aggiunse Vikus.
Gregor era veramente felice, ogni cosa era andata al suo posto e lui non aveva dovuto uccidere nessuno.
 
 
La vigili di Natale...
 
 
Era la vigilia di Natale. La signora Cormaci li aveva invitati a passarla a casa sua.
Aveva invitato anche Ripred e Temp, quindi loro e il resto della famiglia di Gregor sarebbero passati dalla lavanderie e avrebbero raggiunto velocemente l'abitazione nascondendo i due ospiti misteriosi sotto un grande mantello.
Lui e Luxa invece erano passati da Central Park. Gregor voleva mostrale la città.
Appena usciti dal passaggio, Luxa alzò lo sguardo verso il cielo e Gregor vide riflesso nei suoi occhi viola in cerchio perfetto della luna piena...
Lei trattenne il respiro «È la luna?» chiese con un filo di voce «È bellissima...»
Gregor l'attirò a sé avvolgendole un braccio attorno alla vita per evitare che andasse a sbattere contro qualcuno. Le accarezzò il viso, la sua espressione meravigliata era impagabile «Tu sei bellissima» le rispose.
Luxa lo guardò sorpresa ed arrossì visibilmente, poi gli fece il suo sorriso sbieco «Ormai siamo promessi sposi, non devi più corteggiarmi...» lo stuzzicò.
Erano tornati molte volte sull'argomento, quella storia del corteggiamento l'aveva molto interessata e pensava che ogni ragazzo di Regalia dovesse imparare come corteggiare una ragazza, aveva persino chiesto a Gregor di andare alla scuola per insegnalo ai bambini...
Ovviamente Gregor si era rifiutato categoricamente, dicendole che ognuno era libero di corteggiare seguendo il proprio cuore, che non c'erano regole da insegnare...
«Non lo sai Luxa? Non smetterò mai di corteggiarti...» le disse divertito.
Lei lo guardò sorpresa, ma decisamente molto appagata.
Gregor la tirò leggermente «Andiamo, devo farti vedere un sacco di cose e non voglio arrivare troppo tardi dalla signora Cormaci...»
Sarebbero andati a piedi, New York era addobbata a festa, luci di Natale, gruppetti di cantanti che facevano i cori natalizi...
Inoltre era nevicato...
«Ricordati che a cena ci sarà anche Ripred, non vorrei che si mangiasse tutto quanto prima del nostro arrivo...»
Luxa rise e si lasciò trascinare via per le vie illuminate...
 
Ci misero comunque più di due ore ad arrivare a destinazione, Luxa era al settimo cielo ed aveva perso la parola da quanto era stupita e felice.
Avevano mangiato tantissimo, nel Sottmondo i pasti erano sempre abbondanti, ma la cucina della signora Cormaci gli era mancata veramente tanto.
Ripred era seduto capo tavola ed era stato veramente gentile ed educato con la padrona di casa. Temp era ovviamente seduto accanto a Boots...
Erano tutti molto felici e soddisfatti.
Era quasi mezzanotte e si spostarono nel salone, sotto il grande albero di Natale addobbato, c'erano tantissimi regali per tutti.
Si erano quasi sistemati, quando suonò il campanello.
Un attimo di panico scese sull'allegra compagnia e tutti rivolsero i loro sguardi alla signora Cormaci.
Lei non parve per nulla turbata.
«Gregor, va' ad aprire caro, saranno i cantori del quartiere...»
Gregor la guardò sospettoso, nel loro quartiere non c'erano mai stati cantori...
Aprì la porta e...
Si trovò davanti Angelina e Lerry, rimase lì imbambolato senza respirare...
«Gregor!» Angelina si avvicinò per abbracciarlo «La signora Cormaci ci aveva detto che sareste tornati per Natale!»
La signora Cormaci? Li aveva invitati? Non poteva proprio crederci, sapeva che ci sarebbero stati ospiti dal Sottomondo...
Angelina lo spostò senza troppa delicatezza ed avanzò verso il salone.
A Gregor non venne proprio in mente nulla da dire. In realtà era proprio contento di rivedere i suoi amici, ma...
Nel salone calò il silenzio... Gregor seguì Lerry e Angelina di corsa, ma ormai il danno era fatto...
I suoi amici erano rimasti bloccati e non riuscivano a distogliere lo sguardo da Temp e Ripred.
La signora Cormaci, senza scomporsi fece le presentazioni «Questi sono Lerry e Angelina, compagni di scuola e amici di Gregor» fissò Gregor severamente, come per fargli capire che non avrebbe dovuto tenerli allo scuro di tutto, poi con un ampio gesto della mano presentò gli altri «Ripred il rodente, Temp il brulicante e...» mise le spalle su una Luxa molto preoccupata «Questa è l'incantevole Luxa, regina di Regalia, nonché promessa sposa di Gregor...»
Il silenzio e la tensione erano palpabili...
«Beh, ora che ci hanno visto» disse serio Ripred, scatenando un'ondata di panico sul volto dei due ragazzi «Saremo costretti ad ucciderli...»
Gregor scosse la testa «Sta scherzando» fulminò il ratto con un'occhiataccia...
Ripred borbottò qualcosa sul fatto che secondo lui sarebbe stato meglio così...
Poi Angelina crollò seduta a terra scuotendo la testa...
«È tutto vero...» mormorò «Gli scarafaggi giganti...»
Lerry la imitò esterrefatto, poi spostò lo sguardo su Luxa e sorrise «Ehi Gregor, ora capisco perché non volevi uscire con Alice...» strizzò l'occhio all'amico...
Gregor rise e l'atmosfera si stemperò. Mille domande e risposte sgorgarono tra i due nuovi ospiti e i familiari di Gregor.
«Chi è Alice?» chiese Luxa in un orecchio a Gregor, sembrava piuttosto infastidita.
Gregor le sorrise e l'attirò a sé «Una nuova compagna di scuola...» le spiegò attento a non urtare la sua suscettibilità, aveva scoperto che Luxa era molto gelosa di lui, la cosa lo faceva sorridere, ma lei si arrabbiava moltissimo se aveva l'impressione che lui la stesse prendendo in giro.
«Mi aveva invitato al cinema, quando le avevo detto di no, Lerry e i miei compagni non riuscivano proprio a capire perché...» le sfiorò la guancia con le labbra «ma io pensavo solo a te...»
Luxa sorrise rassicurata.
«Bene» la signora Cormaci sorrise soddisfatta «ora possiamo aprire i regali!»
Ci fu un bel po' di tramestio, poi Gregor si trovò in mano una pergamena arrotolata «Questo è da parte di Nerissa» gli disse Luxa.
Una pergamena? Gregor la guardò sospettoso, ma lei alzò le spalle e scosse la testa facendogli capire che non ne sapeva nulla.
Gregor aprì appena il rotolo e lesse:
 
LA PROFEZIA DEI DISINTEGRATORI
 
QUANDO IL RINNOVATORE....
 
«Oh, no...»
Guardò Luxa allarmato e la richiuse nascondendola in una tasca interna della felpa.
«Cos'era?» chiese lei.
Gregor fece un respiro profondo «Godiamoci la festa, ci penseremo domani...»
E tornarono a sfasciare regali in quella strana e meravigliosa vigilia di Natale.

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: claudia piano