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Autore: EllyBeth    10/04/2016    0 recensioni
Julia ha sempre pensato agli uomini come un giocattolo, e quindi li usa, incurante del fatto che anche loro siano, come lei, esseri umani. Ma cosa succederà quando Pietro Vaglioni entrerà a far parte della sua vita? Di come l'inaspettato ti cambi la vita, Julia lo scoprirà a sue spese.
Tratto dal prologo:
"-Julia.-
-Bene Julia, ora ti farò divertire come mai prima d'ora.-
-Ci conto.- non potrei dirgli bugia peggiore. L'unica a divertirmi sarò io. In fondo i maschi sono solo giocattoli, e i giocattoli non si divertono, sono gli altri a divertirsi con loro. A che cosa servirebbero altrimenti gli uomini?"
Buona lettura da Elly e Kiry
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 2


 
 
Lasciai scappare un gemito quando finalmente entrò dentro di me, iniziando fin da subito a dare spinte forti e regolari. Di certo questo Pietro non scherza!
 Veniamo insieme e ansimanti ci buttiamo sul letto. Stiamo sorridendo entrambi, e io mi sto incantando a fissarlo. No Julia, svegliati! Non è il momento!!!
 Mi alzo a sedere rivestendomi e lo sento emettere un lamento. Mi infilo i pantaloni saltellando sul posto ridacchiando.
 -Eddai Pietro, l'avremmo fatte non so quante volte in neanche un pomeriggio e ti lamenti ancora?- dico con voce quasi scettica.
 -Mi piace così tanto scopare con te... Non sei come le altre che lasciano fare tutto a noi, se lo vuoi comandi tu, e questo mi piace. Non potremmo farlo ancora?-
 -Veramente...-
 -Te ne prego!- addirittura?!
 -Ora non c'ho voglia, se proprio lo vuoi vieni stasera a casa mia con un bel pacchetto i preservativi pronto all'uso!- lo prendo in giro io facendogli l'occhiolino. Li lascio un bacio sul naso mentre lui sembra quasi pensieroso, come se l'idea fosse allettante, come se ci fosse un probabilità di fare per davvero ciò che ho detto. -Allora ciao Vaglioni, ci vediamo stasera.- ridacchio, attingendomi ad uscire dalla stanza.
 -Vaglioni...- mi giro sentendolo, e lo vedo con la fronte aggrottata. -Com'è che adesso sei passata al cognome?- mi chiede, con sguardo quasi preoccupato.
 -Ma come? Non lo sai? Io sono quella da una notte e via. Eppure le voci girano in fretta.- mi fingo pensierosa, posando la mano sulla maniglia. Sto per abbassarla quando il suo arto si posa sul mio.
 -No, sono sicuro di no. E stanotte ti farò cambiare idea.- mi sussurra all'orecchio, facendomi arrossire come mai era successo prima. Quando lo sento allontanarsi e la sua mano si toglie dalla mia apro la porta e con uno scatto scappo via da quella stanza. Corro giù per le scale ma qualcosa mi ostacola facendomi cadere a terra. Ancora rossa dall'imbarazzo alzo il capo, incontrando così due occhi verde smeraldo e sbarazzini capelli neri.
 -Gabriele?!- dico stupita, con il sedere a terra. Così sono costretta a guardarlo dal basso. Non mi piace quasta posizione! Mi alzo in piedi così da essere alla sua altezza, ma rimango delusa. Sono comunque più bassa di lui. Accidenti a 'sti maschi spilungoni del cavolo!
 -Ma dai, non sono più Vaglioni, ora sono Gabriele.- fa lo scettico? -E chissà, magari tra un po' sarò Gabri. E, perché no, amore.- sì, è molto scettico. Molto. Anzi, troppo.
 -Nei tuoi sogni forse.-
 -Nei miei sogni in realtà tu muori. Quindi no, mi spiace ma non potrai mai chiamarmi amore, nei miei sogni.-
 -Spiace anche a me. Almeno accanto a te ci sarebbe stato qualcuno con un minimo di intelligenza.-
 -E chi? Tua madre forse?-
 -Io non ho una madre.- l'ho zittito. Wow, forse dovrei dire più spesso cose del genere.
 -Lei è... Morta? Io... Io non ne sapevo niente...-
 -Lei non è morta, purtroppo. Ma non è mia madre.-
 -Perché? Che ti ha fatto?-
 -Che te frega? Tanto sono solo una puttana, no?- la rabbia mi sta salendo, e non ho intenzione di sfogarmi su di lui per poi magari beccarmi anche una denuncia, proprio no. -A domani.- gli dò una spallata e cammino fuori da quella casa che potrei anche definire maledetta oramai. Pietro, Gabriele... Che poi Gabriele non si è mai fregato di me, mi ha sempre presa in giro senza preoccuparsi minimamente di offendermi, e ora che gli dico che non considero più mia madre come tale improvvisamente si preoccupa. Che è, vuole forse ricevere il premio Nobel per essere stato gentile con miss Puttana? E poi cos'è 'sta storia che un uomo da una notte e via è un mito, qualcuno da stimare, da imitare, ma se lo è una donna allora no, al rogo! Si chiama maschilismo, altro che femminismo! Accidenti ai Vaglioni!


-Buonanotte al secchio.- sì, so che non è normale dare la buonanotte ad un secchio, soprattutto quando la frase da me detta dovrebbe essere una specie di insulto, ma a chi altri potevo darla? A colei che pretende di farsi chiamare mamma da me? No di certo? A mio padre? Non sa neanche come mi chiamo.
 Mia sorella? È sparita dalla circolazione in queste ultime notti, ma non sia mai che vada in discoteca, no! Non miss perfezione-io-ho-tutto-e-tutto-pretendo-perché-sono-figa-sono-bella-e-sono-fotomodella! Assolutamente no! Alle mie due migliori “amiche”? Saranno impegnate in altre attività, molto probabilmente. Non voglio disturbarle.
 Vaglioni? Ah no, non dopo averlo lasciato lì come un pesce lesso a rodersi come quei suoi dementi compagni che si credono chissà chi, tutti mr. Perfect Playboy. Assomigliano davvero tanto a mia sorella, non ci avevo mai fatto caso. Tutti superficiali, che ti guardano come se fossi un rifiuto, schizzinosi, che credono di essere la perfezione fatta persona.
 E se io affermassi che la perfezione è morta? Eh pota*, si è reincarnata in questi essere meravigliosi e senza un solo capello fuori posto. E se dicessi che non esiste, che è un concetto astratto, così come la normalità? Mi tirerebbero su certi insulti… Ma questo non farebbe altro che confermare la mia tesi: sono solamente dei bambini viziati che non solo pretendono, ma devono avere ragione. Sennò, il finimondo. L’Apocalisse!!!
 Un ticchettio proveniente dalla mia destra mi fa rimpiangere di non avere un secchio da lanciare a quel coglione che in questo momento si starà divertendo a tirare sassi alla mia finestra. Che sono, Giulietta?
 Mi alzo dal letto sbuffando, cercando qualcosa da lanciare a chiunque si trovi giù di sotto. Non proprio chiunque, magari è Pietro, e allora sarà meglio evitare che salga. Davanti ad un fregno del genere come faccio a non saltargli addosso?
 Decido quindi di aprire la finestra e affacciarmi con il libro “Guerra e Pace**” a portata di mano. Non si sa mai. Certo, non mi aspettavo che un pazzo maniaco entrasse dalla finestra saltandomi addosso e fiondandosi a baciarmi con impeto. No di certo!
 La luce è spenta, e perciò non riesco a vedere il mio stupratore. Sì va bene, sono un po’ paranoica. Anche se, nonostante io cerchi in tutti i modi di liberarmi, questo non si stacca. Anzi, mi stringe più forte alla vita con un braccio, mentre l’altro spinge il mio capo verso il suo.
 Mordendomi leggermente il labbro inferiore mi costringe ad aprire la bocca, infilandoci la sua lingua. Si mette ad esplorarne l’interno per poi mettersi a giocare con la mia lingua. Lo sento sorridere quando inizio a ricambiare il bacio, muovendo la labbra insieme alle sue in modo perfettamente sincronizzato. È pur sempre un giocattolo, no?
 Mi fa indietreggiare fino a farmi cadere sul mio letto sfatto, costringendoci a staccarci. Io sdraiata sull’orlo del mio letto, tra le sue gambe, e lui sopra di me, a dominarmi. La luce della luna lo illumina leggermente, facendomi distinguere capelli neri sbarazzini e un viso spigoloso. Mi sale sopra, facendo sfiorare le nostre intimità. Gemo di piacere a quel passaggio, e subito dopo Pietro, sono certa che sia lui, si fionda di nuovo a baciarmi, con la differenza che questa volta si fa più audace. Porta una sua mano a palparmi il seno, mentre l’altra mi accarezza il ventre, andando sempre più giù.
 Io sospiro di piacere, ma non ho alcuna intenzione di farmi sottomettere così, neanche se colui che mi sottomette è un figo, il principe azzurro dei tuoi sogni. Ribalto le posizioni sedendomi sopra di lui, e portando così i nostri bacini a stretto contatto. Sento la sua eccitazione premere contro la mia intimità, anche se a dividerli c’è la stoffa dei nostri vestiti. Cerco di rimediare a metà danno, iniziando a sbottonargli piano i pantaloni.
 La sua risposta non si fa certo attendere.
 Ribalta di nuovo le posizioni, sdraiandosi su di me e appoggiando sopra la mia testa un braccio, così da non pesarmi. In tutto questo le nostre bocche sono restate unite, e le nostre lingue non hanno mai smesso di rincorrersi e di giocare.
 Con un colpo deciso mi tira via i pantaloni del pigiama e con essi le mie mutandine, come se stesse togliendo un cerotto dalla ferita. Lui con un colpo deciso, io delicatamente. E forse è meglio fare come lui, un colpo solo, così da non far attendere troppo il piacere.
 Così anch’io li tiro via i pantaloni e i boxer, lanciandoli noncurante a terra. E lì decisi di rompere il silenzio.
 -Hai i preservativi?- chiesi ansimante, tra un gemito e l’altro, mentre lui mi toglieva la maglietta e il reggiseno, fiondandosi a baciarlo.
 -Sì.- sussurrò primi di iniziarmi a torturarmi dolcemente il capezzolo. Sospirai di piacere portando le mie mani nei suoi capelli, iniziando a passarmeli tra le dita accarezzando la sua cute.
 Il tempo per lui di sistemare il suo amichetto così da non farmi rimanere con un ospite indesiderato nel mio ventre ed è già dentro di me.
 E mi sembra di tornare a stamattina, quando le sue spinte forti e regolari mi facevano pensare che avrei voluto per sempre fare sesso con lui, sempre. Lì pensai di non farmi sottomettere. Ma ora… Ora sento che potrei anche accettare di non comandare io, per una volta, di poterlo amare. Perché sento di amarlo.
 Io non ho mai amato in vita mia.
 E l’amore credo di poterlo descrivere così.
 Semplicemente, uno sconvolgimento di ciò che tu chiamavi vita. Ma senza l’amore, che vita è?
 
 
ANGOLO DI DUE TIZIE CHE SCRIVONO A CASA DI UNA DELLE DUE DOPO AVER VISTO IL FILM CHE SI FANNO SELFIE IDIOTI GUARDANDO VOI-NON-SAPETE-CHI:

Kiry-chan:
 Buongiorgio gentaglia di laggiù (io sono un Dio e sono quassù pota, che volete farci) come passa la vita? Alla Giorgio.


EllyBeth:
 Ehm…cosa c’era nelle caramelle che abbiamo mangiato?


Kiry-chan:
 Coca!!! (ina o cola?) No ok basta, scusate il ritardo…


EllyBeth:
 Sì il suo ritardo mentale eh..


Kiry-chan:
 Il mio ritardo mentale fa le storie che VOI e LEI leggete (o leggono?). Quindi sito. Anche perché dinnanzi a me siete solo… pf, plebei.


EllyBeth:
 Stai rischiando la one shot che ti ho promesso.. *fa la faccina da saputella alzando il dito a mo’ di maestra*


Kiry-chan:
 Se la smetto però non sarà più tanto divertente questo angolo. E poi francamente, chi non vuole provare a leggere una storia di EllyBeth? Fa un torto a me, lo fa a tutti voi ;) Allora, chi sta con me? Quella è pazza, non ho finito. Pcht. Piaciuto il momentino hot????? *faccina maliziosa*. Eh eh eh eh eh eh eh ghihihihihi!!!!


EllyBeth:
 Dio se sta diventando insopportabile ‘sta qua! Cerca di rubarmi il computer e ha voluto parlare della storia prima che replicassi! E che cazzo oh! *da una sberla a Chiara*


Kiry-chan:
 SI PASSA AL VOLGARE ADESSO EH, SI PASSA AL VOLGARE?!?!?! (lo schiaffo me lo ha datto davvero eh) E poi tanto la storia la sto scrivendo solo io dato che la tizia qui presente (immagino avrete capito che siamo a casa sua ma che la protagonista sia comunque io v.v) non sa cosa scrivere. Pf, io il prossimo non lo scrivo, lo fa lei! Ma ditemi ditemi ditemi, voi con chi la mettereste Julia? Con Gabriele o con Pietro? Io so già con chi ma non ho capito l’idea di EllyB quindi… Boh, ditemi voi. Ora le passo il computer che rompe.


EllyBeth:
 MONELLA NON SI DICE LA PAROLA “VOLGARE”. ECCO ME L’HAI FATTA DIRE. MI HAI FATTO SENTIRE VOLGARE, VOLGARE CHE NON SEI ALTRO. VOLGARE VOLGARISSIMA DI UNA VOLGARE DI UN’AMICA. ECCO. ORA IL COMPUTER È MIO MUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHA.


Kiry-chan:
 -.-” Non credo ci sia bisogno di parole. E poi io dico VOLGARE quando mi pare. VOLGARE VOLGARE VOLGARE VOLGARE VOLGARE VOGARE VOGRE VORE VOR VO V!!! Mh! Hai fatto una risata senza punto esclamativo, che schifo. E poi monella sarai tu, con le tue brutte parole. Schifosa. Ora devo andare che il mio vecchio è arrivato. Probabilemente non avrò l’ultima parola accidenti! Vabbò, buonasandra a tutti!


EllyBeth:
 MUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA L’ULTIMA PAROLA È MIAAAAAAA!!!!!!!!! I LOVE YOUUUU *ABBRACCIA I LETTORI A MO’ DI PIOVRA* ANZI NO. *SI STACCA* IO SONO SOLO DI DAMON SALVATOREEEEEEEE *CORRE DA DAMON A RALLENTATORE E POI SI BACIANO SEMPRE A RALLENTATORE COME NEI FILM* OK ORA MEGLIO CENSURARE COSA VIENE DOPO CIAUUUUUUUUU.


Kiry-chan:
 (l’ultima parola l’ho avuta io, ciapa tel ge! E poi scusami, ma tu sei di Tu-Sai-Chi, non è Voldemort, non di Damon. Lui è di Elena. No aspetta, Elena Gilbert. E poi non si fanno cose sconce davanti ai lettori, monella!!!) Ciao cosi ^.^



NOI NON FACCIAMO COMMENTI QUI, MA NON FATENE ANCHE VOI. RECENSITE E VI AMEREMO DAVVERO. BYEEEE!!!
   
 
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