Masked.
➳ Prologo.

Nuova scuola, nuovi amici, nuova casa... nuova vita, insomma, no? Sì, certo.
Inizialmente sembrava tutto come nei classici film americani, vero Yeeun?
La protagonista si trasferisce, incontra persone nuove, crea immediatamente nuovi rapporti di amicizia, riceve ottimi voti a scuola. Più o meno, funziona così nei film, no?
Eppure, la tua vita è stata tutt'altro.
Sì, hai cambiato città, ora vivi in un nuovo quartiere, frequenti una scuola diversa... e le amicizie?
Non sono state quelle che speravi, eh Yeeun?
Hai ricevuto un "caloroso" benvenuto, dopo aver varcato la soglia della grande porta in vetro della nuova scuola.
Spingesti in avanti l'enorme pannello in vetro rigido che avevi davanti, cosparso da qualche insegna di carta fosforescente, su cui erano indicati i corsi che si sarebbero tenuti in quello stesso edificio.
Poi ti guardasti attorno, e notasti loro.
O meglio, lui.
Classico abbigliamento da ragazzaccio degli anni ottanta: una giacca in pelle corvina a fasciare parte dell'esile busto - scolpito da degli addominali - e delle braccia affusolate, una larga maglietta nivea a coprire il torace e l'addome, un paio di stretti pantaloni del medesimo colore della giacca - se non più scuri -, intenti a mettere in evidenza le gambe affusolate del giovane e per finire, un paio di scarpe da ginnastica bianche e nere, ormai consumate per il continuo uso quotidiano.
Lo osservasti attentamente, studiandolo con lo sguardo, senza proferire parola. Nel mentre, prendesti a stringere fra una delle due gelide mani la spallina dello zaino che tenevi in spalla, colmo di materiale scolastico e libri di testo di ogni materia.
Riuscisti a scoprire il suo nome grazie ad un suo coetaneo, che urlò quest'ultimo, facendo voltare con immediatezza il ragazzo dai capelli color biondo platino. Essi erano caratterizzati anche da qualche sfumatura nerastra qui e là, soprattutto nella zona in cui vi è la radice. Inoltre, erano legati in un codino, con qualche ciocca ribelle un po' ovunque, che andava a coprire la fronte del giovane dai lineamenti asiatici.
Puntasti lo sguardo sul suo volto: ne osservasti le candide gote, gli occhi dal taglio a mandorla - tanto scuri e profondi da parer quasi un pozzo privo di fondo - e le soffici e rosee labbra, al cui lato vi era posizionata la stecca di un lecca-lecca, che il ragazzo teneva saldamente fra le due file di dentatura nivea e perfettamente regolare.
Attorno a lui, vi erano alcuni suoi coetanei, vestiti più o meno come quel ragazzo dalle iridi color cioccolato fondente.
Ed improvvisamente, egli voltò queste ultime verso il tuo volto, incrociando così il tuo sguardo.
Ecco che in quel momento, iniziò il tuo peggior incubo.