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Autore: Crateide    14/04/2016    5 recensioni
"Adam scostò l’anta con estrema lentezza, affinché Belle non potesse sentirlo e interrompere così l’ignaro sortilegio che la sua voce stava esercitando su di lui.
Amava sentirla leggere, mentre fuori cadeva la pioggia e qualche tuono ululava fra gli aspri monti che cingevano il castello."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle | Coppie: Adam/Belle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: sentirla leggere, la notte, mentre fuori piove.

Gruppo facebook: we are out for prompt.

 

 

 

 

 

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Taci. Su le soglie

del bosco non odo

parole che dici

umane; ma odo

parole più nuove

che parlano gocciole e foglie

lontane.

 

Adam sorrise. Il rumore dei suoi passi venne inghiottito dal silenzio del corridoio e si perse nell’eco costante della pioggia che batteva sulle vetrate.

Un fulmine bagnò di luce le pareti, all’improvviso. Sfolgorò contro le armature che adornavano le nicchie, si rifletté contro le cornici dorate dei quadri, mentre il borbottio del tuono copriva la voce soavissima di Belle, che giungeva chissà da dove.

Il giovane sorrise di nuovo e socchiuse le palpebre, portandosi le mani dietro la schiena. Si concentrò e restò in ascolto di quella poesia mai sentita prima, ma che possedeva il potere di trascinarlo via con sé, attraverso la musicalità dei suoi versi.

 

Ascolta. Piove

dalle nuvole sparse.

Piove su le tamerici

salmastre ed arse,

piove su i pini...

 

Un tuono spezzò l’incanto e Adam tornò bruscamente alla realtà, trasalendo come punto da qualche insetto molesto.

Volse il capo alla finestra e vide l’acqua picchiare e scrosciare contro i vetri, senza sosta, come a volerli infrangere. Sbuffò e riprese a camminare, seguendo la voce di Belle, che alle sue orecchie suonava ammaliante al pari del canto di una sirena.

Ad un tratto, in fondo al corridoio scorse una luce tremula proiettarsi sul pavimento, fino ad abbarbicarsi contro la parete.

Adam non aveva alcun dubbio: la sua amata si trovava oltre quella soglia, magari con indosso la sua vestaglia di seta rosa, mollemente adagiata sul divano e intenta a recitare la poesia che tanto si addiceva a quella notte di tempesta.

 

piove su i nostri volti

silvani,

piove su le nostre mani

ignude,

su i nostri vestimenti

leggieri,

su i freschi pensieri

che l'anima schiude

novella,

su la favola bella

che ieri

t'illuse, che oggi m'illude,

o Ermione.

 

Adam scostò l’anta con estrema lentezza, affinché Belle non potesse sentirlo e interrompere così l’ignaro sortilegio che la sua voce stava esercitando su di lui.

Amava sentirla leggere, mentre fuori cadeva la pioggia e qualche tuono ululava fra gli aspri monti che cingevano il castello. La voce di Belle, così delicata e soave, rendeva viva quell’Ode e le donava significati nascosti, che Adam cercava inutilmente di afferrare.

 Per un istante, il principe vide i due amanti rincorrersi sotto la pioggia, ridendo così forte da surclassare il boato dei tuoni. Li vide così vivi e reali da non riuscire ad impedire alla propria mente di sostituire i loro volti con il proprio e con quello di Belle, che le apparve bellissima e desiderabile come mai prima di allora.

La visione era così nitida, che gli parve quasi reale, tanto che l’odore di terra bagnata gli penetrò nelle narici.

 

Odi? La pioggia cade

su la solitaria

verdura

con un crepitío che dura

e varia nell'aria

secondo le fronde

più rade, men rade.

Ascolta. Risponde

al pianto il canto

delle cicale

che il pianto australe

non impaura,

nè il ciel cinerino.

 

Adam scosse il capo e posò nuovamente gli occhi sulla figura minuta della moglie, che continuava a leggere rannicchiata sul divano di fronte al camino acceso.

Fuori al castello, la pioggia cadeva fitta fitta.

Le si avvicinò quatto e le sfiorò una spalla, là dove la vestaglia rosa che indossava lasciava scoperta la pelle candida e morbida. Belle rabbrividì, ma non si volse. La sua voce ebbe un fremito leggerissimo, mentre la lettura proseguiva inesorabile.

 

Piove su le tue ciglia nere

sicché par tu pianga

ma di piacere; non bianca

ma quasi fatta virente,

par da scorza tu esca.

 

Adam sorrise e si chinò a baciarle la testa, inspirò il profumo di rosa che emanavano i suoi capelli castani e che alla luce del fuoco prendevano una sfumatura ramata.

Nulla da fare, lei continuava con la sua lettura! Se prima la poesia gli sembrava tanto bella, adesso aveva quasi preso ad odiarla. Era come se si frapponesse fra lui e la moglie! Avrebbe tanto voluto prendere quel volume e lanciarlo via, abbandonarlo a terra con noncuranza.

Adam la baciò ancora e scese fino all’orecchio, chiamando piano l’amata.

 

E tutta la vita è in noi fresca

aulente,

il cuor nel petto è come pesca

intatta...

 

Belle rise, mentre le baciò il collo con delicatezza. Si strinse il libro al petto e il principe vide le punte dei seni farsi turgide sotto lo stoffa sottile.
- Belle... – la chiamò ancora, certo che fosse ormai vicina alla resa. Ma la moglie scosse maliziosamente il capo e riprese la lettura.

 

E andiamo di fratta in fratta,

or congiunti or disciolti

(e il verde vigor rude

ci allaccia i malleoli

c’intrica i ginocchi)

chi sa dove, chi sa dove!


Adam sbuffò e la strinse nel suo abbraccio, succhiando e mordendole la pelle del collo.

Questa volta Belle trattenne a stento un grido e scalciò piano. Infine, si volse.

Lo guardò per alcuni istanti con gli occhi languidi, per poi gettarsi sulle sue labbra, regalandogli il bacio più appassionato che avesse mai ricevuto.

Adam si lasciò trasportare dalla passione e insinuò le mani nella scollatura della vestaglia, ma la moglie lo fermò subito. Si staccò per guardarla e, questa volta, ad attenderlo ci fu un sorriso pieno d’imbarazzo.

Intanto, fuori la pioggia taceva pian piano.
- Cosa c’è che non va? – le chiese in un sussurro pieno di desiderio.
- Il fatto che, amore mio, dall’altra parte del divano c’è Chicco che dorme!

E mentre il principe sbiancava e osservava il paffutello bambino ronfare, Belle rise divertita e gli posò un fugace bacio sulle labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Non avete idea di quanto volessi scrivere qualcosa in questo fandom e adesso che l’ho fatto mi sento tanto felice.

È doveroso fare una piccola grande precisazione: mi sono presa una bella libertà storica e letteraria per questa shot, dato che La Pioggia nel Pineto è stata scritta da D’Annunzio nel 1902, mentre La Bella e la Bestia è ambientata nel ‘700. Spero che vogliate perdonarmi, ma il prompt mi ha proprio tentata e io non ho saputo resistere :P

Mi auguro che questo breve scritto vi sia piaciuto. Mi farebbe un immenso piacere sapere cosa ne pensate :)

 

Elly


 

 





   
 
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