Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
Ricorda la storia  |       
Autore: Cioccolasha    14/04/2016    2 recensioni
"Zen non sei lucido! Dimmi che è successo."
"E' tutto finito Mitsuhide."
"Che cosa intendi?"
"Che non c'è più speranza. Lei ha deciso di andarsene."
-
Fanfiction a quattro mani scritta con Hope4thefuture
||Shirazen|| - ||Mitsukiki||
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

capitolo uno
I ragazzini non dovrebbero fare la predica agli adulti

Un forte ed improvviso scossone strappò il principe dal suo sonno ristoratore. La carrozza in cui si trovavano procedeva spedita sulla accidentata strada di terra battuta. Dalle sottili tende di seta viola filtravano gli ultimi raggi del sole morente, che tramontando sembrava incendiare il cielo e i profili aguzzi delle montagne che stavano attraversando.
"Ben svegliato, Zen."
Il ragazzo si mise a sedere e si strofinò gli occhi azzurri con il dorso della mano, seduta di fronte a lui la sua guardia del corpo gli sorrideva gentilmente.
"Mitsuhide" biascicò Zen con ancora la voce impastata dal sonno. "Quanto ho dormito?"
"Parecchio"" rispose l'altro indicando il cielo che stava iniziando ad imbrunirsi. "Parlavi nel sonno. Dicevi qualcosa riguardo a due anelli ed a un suocero con un'ascia. Eri davvero buffo."
Il secondo principe di Clarines arrossì fino alla punta dei capelli. "Fatti gli affari tuoi!" urlò rivolto all'amico che prontamente scoppiò a ridere.
"Sei rosso come i capelli di una certa signorina" commentò Mitsuhide incrociando le braccia al petto, senza smettere di sfoggiare un'espressione divertita.
Zen distolse lo sguardo. L'amico non aveva tutti i torti: aveva fatto un sogno, una specie di visione premonitrice di quello che sarebbe accaduto nelle prossime ore e per sua sfortuna esso finiva nel peggiore dei modi.
Infilò la mano nella tasca dell'abito e ne estrasse un fazzoletto di pizzo bianco. Era caduto a Shirayuki dopo quella sera al giardino botanico, quando entrambi si erano rinnovati a vicenda i loro voti d'amore. Lo aveva raccolto e il primo istinto era stato quello di restituirlo, come ogni gentiluomo avrebbe dovuto fare. Ma poi aveva pensato che gli sarebbe piaciuto avere qualcosa di lei sempre con sè, così aveva chiesto di poterlo tenere. Lo aiutava a sentirla più vicina.
Lo avvicinò al viso e inspirò a fondo, sapeva di lavanda e mele, sapeva di Shirayuki. Passava così tanto tempo tra le sue adorate piante da averne ormai assimilato l'odore; eppure non gli dispiaceva. Era un profumo dolce e delicato, proprio come lei. I suoi occhi verdi brillavano di una luce ancora più luminosa quando gli parlava del suo lavoro, facendogli il resoconto della giornata e lui sarebbe rimasto ad ascoltarla per ore, nonostante non capisse molto di piante ed erboristeria. Ma vederla felice era la cosa più importante e aveva promesso a se stesso che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere perchè quello splendido sorriso non abbandonasse mai il suo volto. Era pronto a tutto per lei e sperava che ciò che aveva in mente di fare fosse abbastanza per dimostrarle che ormai tutto di lui le apparteneva e che era pronto a fare il prossimo passo passo, quello decisivo.
Poteva già immaginarla tutta rossa in viso, gli occhi spalancati e increduli mentre lui le offriva il suo cuore e un'intera vita da passare insieme. La sua risposta però era un'incognita: non riusciva ad immaginare quale sarebbe stata la sua reazione. Se per qualche motivo a lui in quel momento estraneo non avesse accettato? Se non fosse ancora pronta e lui stesse commettendo un errore affrettando i tempi?
Il panico cominciò a farsi largo dentro di lui mentre tutti gli scenari possibili si presentavano davanti ai suoi occhi, facendolo impallidire così tanto che il colore della sua pelle si avvicinò pericolosamente a quello dei suoi capelli. La mano che ancora stringeva il fazzoletto divenne pallida per lo sforzo prima di mollare la presa in un gesto repentino, mentre l'altra passava rapida tra le ciocche candide, arruffandosi ancora di più mentre il respiro si faceva sempre più affannoso.
"Zen?"
Mitsuhide, che si era chinato a raccogliere il fazzoletto aveva notato il cambiamento del suo principe e allarmatosi ordinò subito al cocchiere di fermare la carrozza.
Appena questa si fermò Zen si catapultò fuori dall'abitacolo, prendendo un grande respiro per tentare di calmarsi.
"Zen Tenka, tutto ok?"  chiede Mitsuhide sempre più preoccupato mentre osservava Zen fare avanti indietro di fronte a lui ininterrottamente borbottando qualcosa a bassa voce che però non riuscì a cogliere.
"Zen ..." riprovò a chiamarlo quando improvvisamente l'altro esplose, iniziando a parlare a raffica. "Dobbiamo tornare indietro, subito. E' stato un errore venire qui; lei non accetterà, è troppo presto. Sì, decisamente."
Seguirono altre parole sconnesse dove probabilmente si auto malediceva per aver affrettato i tempi.
"Zen, che cosa... Che cosa stai dicendo?" la guardia era alquanto stupita, non si aspettava certo una reazione del genere, ma decise di intervenire prima che la situazione degenerasse.
"Zen ascoltami" provò a richiamare la sua attenzione, ma fu inutile, il giovane era nel panico più totale.
Con due grosse falcate si parò davanti al principe, posandogli le mani sulle spalle e interrompendo il suo sproloquio mentale. "Ascoltami attentamente Zen. Sono la tua guardia del corpo e ormai ci conosciamo da tanto tempo, quindi ti parlerò francamente, in fondo siamo amici no? "
Lo vide annuire lentamente e guardandolo negli occhi continuò. "Zen, sei una delle persone migliori che io abbia mai incontrato; sei onesto, fedele, leale, hai un grande senso del dovere e non ti tiri mai indietro di fronte alle tue responsabilità. E questo Shirayuki lo sa. Vi ho osservati, ho visto il vostro amore nascere e crescere per poi divampare e travolgerci tutti. Non ho mai visto due persone come voi: vi capite con uno sguardo, sapete sempre cosa pensa l'altro e tra di voi c'è una fiducia incrollabile, lo vedo riflesso nei vostri occhi. L'amore che provate l'uno per l'altra ed è qualcosa di veramente grande. E' normale avere un po' di paura; in fondo quello che stai per prenderti è un impegno importante. Ma con Shirayuki al tuo fianco potrai affrontare tutto. Lei è la donna della tua vita, non lasciartela scappare perchè è davvero una ragazza speciale."
Zen era rimasto a bocca aperta. Solitamente Mitsuhide non era molto loquace e quelle parole così sentite lo avevano lasciato senza parole. Poi un sospetto gli sfiorò la mente. "Senti Mitsuhide, non è che ti stai riferendo alla tua situazione con quest'ultima frase?" chiese guardandolo di sottecchi. Quelle parole gli avevano fatto davvero piacere, e forse ribaltare la frittata in quel momento era un gesto molto scortese nei confronti di Mitsuhide che si era aperto con lui, ma la curiosità era davvero troppa.
Fu la volta del giovane dai capelli verdi di arrossire e distogliere lo sguardo, forse aveva parlato un po' troppo dal cuore, lasciando trapelare non solo poca professionalità per il ruolo che ricopriva, ma anche sentimenti personali.
"Ma che dici?" rispose grattandosi la nuca e guardando altrove. "Fra me e Kiki non c'è assolutamente niente."
"Chi ti ha detto che io mi riferivo a Kiki?" rispose il ragazzo divertendosi sempre più a stuzzicarlo.
Ora i ruoli sembravano essersi capovolti: adesso era il più grande a trovarsi imbarazzato sotto lo sguardo dell'altro. Zen non era solo il suo principe , era il suo migliore amico, sapeva di non potergli nascondere nulla; si conoscevano da troppi anni ormai. Però allo stesso tempo si vergognava a parlare di certe cose, sopratutto in situazioni delicate come quella.
"I ragazzini non dovrebbero fare la predica agli adulti" disse incrociando le braccia, cercando di assumere un'aria sostenuta.
Il più giovane gli mollò una gran pacca sulla spalla. "Perchè invece non ammetti che ci ho visto giusto?"
Mitsuhide avvampò ulteriormente, mai avrebbe pensato di ritrovarsi intrappolato in una simile conversazione. Doveva proprio essere evidente, il suo interesse per il biondo capitano; in cuor suo si ritrovò a sperare che la diretta interessata non si fosse accorta delle sue attenzioni, altrimenti non avrebbe più avuto il coraggio di guardarla in faccia.
Mentre era assorto nei suoi pensieri anche Zen ripensava alle parole che gli aveva appena detto: Shirayuki era davvero la persona più dolce e gentile che avesse mai incontrato e lui l'amava davvero. Non voleva mettere a repentaglio la loro felicità per una sua stupida insicurezza.
"Mitsuhide" disse piano "Possiamo andare, grazie a te mi sento pronto."
La guardia lo osservò e rimase un attimo interdetta; solitamente Zen era restio ad ammettere che qualcun altro avesse ragione, però quella volta aveva ceduto molto più velocemente di quanto si aspettasse.
Fianco a fianco si diressero alla carrozza che li aspettava poco distante e si rimisero in viaggio.
Nessuno dei due parlò per tutto il resto del tragitto, ma quel silenzio era pieno di ringraziamenti e di taciti accordi tra uomini. Due uomini che aiutandosi l'un l'altro stavano iniziando a scoprire i loro reali sentimenti.
Il sole era ormai tramontato da un pezzo quando raggiunsero il regno di Tanbarun. Man mano che si avvicinavano alle porte della città due sagome a cavallo si stagliavano nella penombra ai lati del bosco.
Affacciatosi al finestrino della carrozza Zen ordinò al cocchiere di fermarsi: aveva già intuito di chi si trattasse.
La luce della luna illuminò  il viso di uno dei due uomini, mettendo in risalto la vistosa cicatrice che gli sfigurava l'occhio sinistro.
Una volta che il mezzo si fu fermato i due scesero e si avvicinarono. L'altra figura, quella che era rimasta nell'ombra, fece loro cenno di avvicinarsi.
"Benvenuti. Il capo vi sta aspettando."

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Angolo delle autrici:
fin dalla prima puntata ci siamo entrambe innamorate di questo anime e dei suoi personaggi, ti entrano tutti subito nel cuore e scrivere una fan fiction su di esso ci sembrava davvero il minimo.
Questa  ff a quattro mani è un po' un esperimento, la maniera in cui noi ci immaginiamo che si svolga un'ipotetica terza stagione (che attendiamo con ansia). Ci siamo divertite molto a scriverla, scambiandoci idee e spunti per la trama, che speriamo sia di vostro gradimento.
Ma bando alle cance, cosa staranno andando mai a fare Zen e il nostro bel Mitsuhide a Tanbarun? E cosa vorrà mai chiedere Zen a Shirayuki? ;)
Lo scopriremo soltanto vivendo.
Vi aspettiamo presto con il prossimo capitolo.
Un bacio, Cioccolasha e Hope4thefuture <3

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime / Vai alla pagina dell'autore: Cioccolasha