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Autore: AceDPortogas    14/04/2016    3 recensioni
Un ragazzino piuttosto alto dai capelli rosso fuoco e con il viso completamente coperto di lentiggini, correva nella disperata speranza di riuscire a salire sul mezzo di trasporto. Aveva le gambe lunghe ed i suoi passi lo portarono a raggiungere il vagone in fretta, afferrò la maniglia e con enorme sforzo si issò verso la porta un secondo prima che questa si chiudesse alle sue spalle, per poi cadere rumorosamente sopra Molly, rimasta immobile ad osservare la scena dell’inseguimento. “Ehi, bello, neanche siamo a scuola e già ci provi con nostra sorella?”
[Questa storia, scritta in comune accordo con Queila, si è classificata quarta al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Fabian Prewett, Gideon Prewett, Molly Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Partecipante 1:  AceDPortogas
Partecipante 2:  S.Elric (sul forum), Queila (su EFP)
Fandom o genere della storia : Harry Potter, Genere: Romantico, Sentimentale, Commedia
Personaggi: Molly Weasley, Gideon Prewett, Fabian Prewett, Arthur Weasley, Nuovo Personaggio
Avvertimenti: Missing Moment
Rating: Giallo
NdA: La storia si svolge durante gli anni scolastici di Arthur e Molly e parla di come si sono conosciuti e innamorati. I capitoli sono in tutti 6 e ogni capitolo ha le proprie note (scritte da chi ha fatto il capitolo, come specificato) in fondo, i capitoli dispari (1, 3 e 5), sono stati scritti da S.Elric, e quelli pari (2, 4 e 6) da AceDPortogas.
Abbiamo deciso di comune accordo che la storia verrà pubblicata sul profilo di AceDPortogas.
Titolo storia: About Arthur & Molly


About Trains, School and Other Stuff
 

Nel cielo azzurro di Londra il sole splendeva, facendo alzare la temperatura ben oltre la media stagionale; una bambina dai capelli rossi sorrideva mentre guardava in alto, con la mano sulla fronte per proteggersi dai raggi. Quel giorno sarebbe iniziata una nuova avventura, un’avventura che sarebbe durata sette anni e che avrebbe deciso il suo futuro ed il cuore le batteva all’impazzata al solo pensiero.
«Ehi, sorellina, sveglia!» l’undicenne si riscosse, disturbata dalle grida di due ragazzi identici dal naso piuttosto grande che le facevano cenni, agitando le braccia.
Molly si girò verso i giovani con aria interrogativa, quasi infastidita.
«Stiamo per partire, devi entrare!»
Con uno slancio, la ragazzina si protese verso la porta del treno, quello fischiò e cominciò a muoversi lentamente, ma non fu l’ultima a salire sulla locomotiva.
Un ragazzino piuttosto alto dai capelli rosso fuoco e con il viso completamente coperto di lentiggini, correva nella disperata speranza di riuscire a salire sul mezzo di trasporto.
Aveva le gambe lunghe ed i suoi passi lo portarono a raggiungere il vagone in fretta, afferrò la maniglia e con enorme sforzo si issò verso la porta un secondo prima che questa si chiudesse alle sue spalle, per poi cadere rumorosamente sopra Molly, rimasta immobile ad osservare la scena dell’inseguimento.
«Ehi, bello, neanche siamo a scuola e già ci provi con nostra sorella?»
Il ragazzino alzò lo sguardo con la faccia rossa quanto i suoi capelli. In piedi, davanti a lui, due gemelli sui tredici anni, lo guardavano minacciosi con le mani sui fianchi; uno di loro, impossibile dire quale tanto si somigliavano i due, batteva con insistenza il piede destro a terra con fare intimidatorio.
L’undicenne restò immobile per quelle che parvero ore, incapace di muoversi, finché Molly lo riportò alla realtà.
«Stanno scherzando, tranquillo!» disse mentre si spostava verso destra per liberarsi dal corpo ancora inerme del rosso.
«Sì, amico, era uno scherzo, nessuno dotato di un briciolo di amor proprio ci proverebbe mai con nostra sorella», i due sghignazzarono all’unisono, mentre Molly, di nuovo in piedi, sferrava un calcio allo stinco sinistro del fratello che aveva parlato.
«Ahia, Molly, dannazione!»
«Ben ti sta» rispose facendogli la linguaccia.
«Comunque io sono Fabian Prewett, e questo bruttone al mio fianco, che si fa picchiare dalle bambine, è mio fratello Gideon, e quella col carattere di un angioletto è la nostra sorellina Molly.»
«Pia- piacere, sono Arthur Weasley» si presentò il ragazzino, mentre si alzava aiutato da Fabian.
«Devi iniziare quest’anno, vero? Io e Gideon siamo al terzo anno e non hai una faccia conosciuta.»
Arthur si limitò ad annuire col capo.
«Mmm, un Weasley, eh? Credo ci sia stato un Weasley nella nostra famiglia… forse il marito della prozia Edna?» chiese Gideon con aria seria.
«Non ne sono sicuro, Gid, forse il marito della cugina Mathilda…» rispose Fabian.
«Abbiamo una cugina di nome Mathilda?» ribatté il fratello con aria scioccata.
«Ma sì, di terzo grado: la figlia del prozio Barnabas!»
«Lasciamoli stare, possono andare avanti per ore…» disse Molly, trascinando Arthur per il braccio verso un vagone libero.
«In che Casa sono i tuoi fratelli?» chiese tutto d’un fiato Arthur. Sembrava in imbarazzo, ma la ragazzina non ci fece caso e rispose prontamente.
«Grifondoro. Se il Cappello Parlante non mi smista anche a me lì, mi prenderanno in giro a vita. Tu in che Casa vorresti capitare?» chiese fissandolo dritto negli occhi azzurri.
Arthur sostenne lo sguardo per alcuni secondi, poi si concentrò sul paesaggio che scorreva velocissimo fuori dal finestrino.
«Mia madre vorrebbe Serpeverde» scoprendo Molly perplessa, si affrettò ad aggiungere «è una Black, sai… Mio padre invece non ha opinioni, per lui va bene qualsiasi cosa» fece spallucce l’undicenne.
«E tu dove vuoi essere smistato?»
«Grifondoro» disse di getto facendosi rosso, ipnotizzato dagli occhi nocciola della ragazzina che erano di nuovo fissi nei suoi.
«Allora forse saremo nella stessa Casa! Dobbiamo solo aspettare» Molly gli sorrise.
«Mi sta venendo un po’ fame, hai visto il carrello dei dolci, per caso?» chiese Molly dopo alcuni minuti di silenzio.
«Mmm, no. Vuoi un’Ape Frizzola?» domandò Arthur frugando tra le tasche, dalle quali ne uscì fuori una fotografia perfettamente immobile.
«Arthur, perché non si muovono?» Molly era sbalordita e raccolse l’istantanea da terra per mostrala all’amico.
«È babbana! L’ho raccolta quando sono stato a Londra pochi giorni fa, affascinante, vero? Io collezione cose babbane. A casa ho anche un accennino!» esclamò entusiasta il ragazzino.
«Cos’è un accennino?» Molly era visibilmente divertita dalla foga che il rosso mostrava per gli oggetti babbani.
«I Babbani lo utilizzano per accendere le cose!» esclamò senza fiato Arthur.
«Oh, molto ingegnoso da parte loro»
«Vero? Lo penso anch’io. E non è finita qui, hanno anche una scatola in cui guardano dentro le persone muoversi si chiama talev…»
Arthur fu bloccato a metà frase dall’entrata di un ragazzina dai capelli neri come il carbone, tagliati corti che gli arrivavano all’altezza delle orecchie.
«Ah, Molly, eccoti qui! Gideon ti cercava non so per cosa… blaterava di mutande viola» disse la nuova arrivata.
Molly scattò in piedi come una molla.
«Devo andare, Arthur, ci vediamo dopo, ok? Finiamo di parlare di aggeggi babbani: mi devi spiegare bene della scatola che si muove.»
Il ragazzino annuì sorridendo e rimase solo nel vagone ammirando il paesaggio fuori dal finestrino e mangiando di tanto in tanto un’Ape Frizzola.
Dopo quelle che per Arthur furono due ore infinite, finalmente andò ad indossare la divisa scolastica richiesta dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Perse di vista sia Molly sia i suoi fratelli; appena sceso dal treno fu investito da uno sciame di ragazzi, tutti con la stessa faccia, cercò più volte di intavolare un discorso con qualcuno di loro, ma senza successo.
Tutti i ragazzini del primo anno furono accolti dalla nuova professoressa di Trasfigurazione, la McGranitt: una strega dai capelli corvini e gli occhi verdi, con un cipiglio abbastanza severo, li scrutò uno ad uno e li fece entrare nella Sala Grande del castello in fila ordinata.
«Ora vi chiamerò in ordine alfabetico e il Cappello vi smisterà.»
Arthur riuscì finalmente ad individuare la testa fulva che spiccava tra le altre, ma era abbastanza lontana da lui, così si limitò ad attendere il proprio turno, pregando di finire in Grifondoro.
«Acton Tracy» urlò la professoressa.
Una figura minuta si avvicinò allo sgabello al centro della Sala e vi sedette sopra.
Proprio in quel momento Molly notò Arthur che si stagliava in tutta la sua altezza verso le ultime fila del gruppo, cercò di fargli un cenno, ma il ragazzino sembrava concentrato sullo Smistamento.
«Tassorosso!» annunciò il cappello.
«Dolohov Antonin» risuonò per la Sala.
Appena poggiato il Cappello sul capo dell’enorme undicenne dagli occhi piccoli e neri, quello gridò «Serpeverde».
Dopo alcuni Corvonero, un altro paio di Serpeverde e Tassorosso e pochi Grifondoro, tra cui un certo Dedalus Lux che aveva l’aria di essere un ragazzino davvero eccentrico, la professoressa chiamò il nome di Molly.
Gideon e Fabian dal tavolo Grifondoro cominciarono ad applaudire appena fatto il suo nome e continuarono per tutto il tempo dello Smistamento della sorella, sotto lo sguardo imbarazzato di Molly; Arthur osservava la scena col cuore in gola.
La ragazzina si sedette sullo sgabello con le ginocchia tremanti, sperava con tutta se stessa di capitare nella stessa Casa dei fratelli. Chiuse gli occhi e aspettò la decisione.
«Grifondoro!»
Il tavolo oro e rosso esplose in un’ovazione di gioia e i fratelli Prewett si alzano in piedi fischiando e battendo le mani fino a farsi male. La professoressa McGranitt, però, li azzittì quasi subito con un’espressione soddisfatta in volto.
«Randall Ennius» lo Smistamento continuò.
«Tassorosso!»
Toccò poi a Cora Robbins, Grifondoro e a Sharp Job, Serpeverde.
Il tempo passava e le mani di Arthur sudavano sempre più in attesa del suo turno, ormai erano rimasti davvero in pochi e il ragazzino poteva sentire il battito del proprio cuore farsi più veloce man mano che i minuti scorrevano.
«Weasley Arthur!»
Il rosso si fece avanti piano, con le guance imporporate d’imbarazzo: aveva tutti gli occhi puntati addosso, se li sentiva e in particolare sapeva che lei lo stava osservando.
«Mmm, vediamo un po’» cominciò il Cappello e ad Arthur venne quasi un infarto, ma finalmente il verdetto arrivò e la tavolata dei Grifondoro esplose di nuovo.
Arthur si alzò e si andò a sedere alla destra di Molly, sollevato.
La ragazzina gli sorrise appena lo vide avvicinarsi e gli butto le braccia al collo.
«Ce l’abbiamo fatta, Arthur!» gli sussurrò felice.
Arthur rimase spiazzato dal gesto, un profumo di fragole lo avvolse completamente, ricambiò l’abbraccio goffamente, assolutamente certo di essere arrossito fin sopra la punta delle orecchie, di nuovo.

I primi giorni ad Hogwarts furono piuttosto movimentati e per nulla facili. Arthur si ritrovò oberato di compiti già dal primo fine settimana e passò gran parte del sabato in Biblioteca: Trasfigurazione sembrava scritta in una lingua sconosciuta per il rosso; mentre era rimasto incantato dalla prima lezione da Difesa Contro le Arti Oscure e se la cavava anche in Incantesimi.
All’ora di cena l’undicenne, sfinito da Pozioni, chiuse finalmente i libri, promettendosi di chiedere l’indomani a Molly quelle cose ancora oscure nella sua mente.
Alla tavola dei Grifondoro in Sala Grande, Molly parlava fittamente con Phoebe, una ragazzina del primo anno della loro Casa; ad Arthur, Phoebe stava simpatica anche se parlava un po’ troppo per i suoi gusti e ogni tanto aveva delle uscite un po’ acide, specie in presenza dei ragazzi.
«Ciao, ragazze» si annunciò sedendosi vicino Molly.
La ragazzina era silenziosa, sembrava essere di cattivo umore e appena Arthur raggiunse il tavolo del Grifondoro si zittì all’istante.
«Tutto bene?» chiese curioso a Molly, sotto lo sguardo attento di Phoebe.
«Oggi hai studiato con Eudora?» quel tono non piaceva ad Arthur… aveva qualcosa di minaccioso.
«Chi?» chiese con cautela.
«Eudora Collins, alta bionda… ci condividiamo il dormitorio… mi avevi detto che avremmo dovuto studiare Pozioni insieme, ora sono indietro col programma!» disse tutto d’un fiato.
«Ma… ma… ecco, non abbiamo studiato insieme! Eravamo nei banchi vicini in Biblioteca e pensavo di finire Pozioni domani, oggi avevo capito aiutassi Phoebe con le selezioni per Quidditch».
Molly si sentì subito una stupida, stava facendo una scenata e non sapeva neanche il perché.
«Oddio, che sciocca! Mi ero dimentica di aver rimandato a domani!» cercò di rimediare come meglio poteva, gli sorrise con l’amaro in bocca. Doveva darsi una calmata… cos’era tutta quella agitazione per una stupida materia? Il programma era ancora esiguo e in un giorno avrebbe potuto recuperare tutto.
«Ci saranno anche Edwin e Alec con noi domani… anche loro non hanno capito nulla di Pozioni», Arthur lo aveva promesso loro, guardando le loro facce basite subito dopo la prima lezione di Pozioni: facce che somigliavano alla sua appena si parlava di calderoni e fiale.
«Ma insomma! Abbiamo fatto una sola lezione, siete così scemi da non capire neanche la differenza tra l’Aconitum Napellus e l’Aconitum Lycoctonum!» sentenziò Phoebe afferrando una patata arrosto con la forchetta.
Arthur divenne rosso fin sopra le orecchie.
«Ecco, veramente… poi il professore ci ha detto di scrivere tre pagine di pergamena sulle erbe di base delle Pozioni… e lì abbiamo dei dubbi… tutto qui».
«Arthur, non ti devi giustificare! Phoebe esagera sempre. Domani studieremo tutti insieme!» disse sorridendo, le stavano simpatici Edwin ed Alec, Grifondoro come lei, ma perché nel profondo la cosa le dava fastidio? Perché inconsciamente desiderava studiare sola con Arthur?
Scacciò immediatamente quei pensieri e si concentrò sul dessert affogando nel budino le sue preoccupazioni senza senso.
Con il passare del tempo le cose migliorarono per Molly e Arthur.
Arthur, con l’aiuto di Molly, riuscì a superare i suoi mille dubbi su Pozioni, anche se aveva bisogno del suo aiuto costantemente, ma per bilanciare la cosa, Molly chiedeva spesso delucidazioni ad Arthur per Difesa Contro le Arti Oscure.
Trasfigurazione fu un’impresa per entrambi, ma Phoebe era la migliore del corso e dopo vari brontolii e smorfie aiutava tutti più o meno volentieri.
A fine anno tutti avevano passato gli esami, grazie anche alle preghiere di Alec ed Edwin che, entrambi Nati Babbani, facevano questi riti prima di ogni esame in Sala Comune (Phoebe, Purosangue, rimaneva sconvolta ogni volta che li vedeva con le mani congiunte a occhi chiusi che invocavano non si sa quale divinità inventata).
Ad Arthur quel gruppo piaceva molto ed erano tutti abbastanza uniti.
Si lasciarono con la promessa di entrare nella squadra di Quidditch l’anno successivo (tutti tranne Molly, che definiva il Quidditch un gioco per ‘zucconi’), specie Phoebe che non era riuscita a diventare Portiere quell’anno e aveva giurato vendetta sul Capitano della squadra, accusandolo di nepotismo.
Molly salutò Alec, Edwin, Arthur e Phoebe e cercò tra la folla i due gemelli.
Individuò Gideon in un attimo, mentre era a due centimetri dal viso di una Corvonero, il fratello si accorse dello sguardo della ragazzina e subito la raggiunse.
«Era la tua ragazza quella?»
«Cosa? Chi?» rispose facendo il vago Gideon.
«Non fare il finto tonto!»
«No, non era la mia ragazza, contenta?»
«Sì, quella non è la tua ragazza, come dire che Molly non ha una cotta per Arthur!» urlò Fabian apparso alle loro spalle.
«Ma a me non piace Arthur!» gridò diventando rossa in viso.
«Eh, sorellina, quante cose hai da imparare sull’amore» sospirarono Gideon e Fabian, raggiungendo i genitori appena apparsi tra la folla.

 


Note S.Elric/Queila:
Siamo nel 1960, Arthur e Molly hanno 11 anni e frequentano il primo anno, mentre Gideon e Fabian ne hanno 13 e frequentano il terzo anno. Non abbiamo trovato notizie precise sulla nascita dei due gemelli, così abbiamo immaginato fossero più grandi, se così non dovesse essere prendetela come licenza poetica ^^.
Abbiamo aggiunto nomi noti nello Smistamento per donare credibilità alla storia. Era il primo anno di insegnamento della McGranitt, anche qui non abbiamo trovato notizie su quando in effetti avesse iniziato… così abbiamo pensato di inserire anche lei. Piccolo chiarimento sulle preghiere: mi sembra ovvio, ma specifichiamo per essere corrette. Per preghiere intendiamo insomma quelle che tutti gli studenti normali/Babbani fanno (chi non ne ha fatte?), Alec ed Edwin sono Nati Babbani e queste cose, abbiamo immaginato, le potessero fare ^^ e Phoebe, da brava Purosangue, non ne capisce molto.


Ehilà! Benvenuti ♥

Qui Queila e AceDPortogas che vi parlano! Questo primo capitolo introduce un po’ i nostri protagonisti, che ne pensate? Non credete che Arthur sia un dolciotto? E di Fabian e Gideon? Queila ha una cotta segreta per Gideon, quindi non siete cattivi con lui… (E anche AceDPortogas sotto sotto, quindi vedete di rigare dritto u.u)

Allora, bando alle ciance, questa è una storia un po' particolare, perché è stata scritta in comune accordo da AceDPortogas e da Queila, a turno secondo la tecnica del Round Robin (che consiste, sostanzialmente, nel scegliere un genere di storia, un fandom, personaggi etc e poi iniziare a scrivere un capitolo per scrittrice, a turno. La difficoltà in tutto questo è di riuscire ad amalgamare bene la storia, cosa che noi speriamo di aver fatto al meglio!)
Questo primo capitolo è stato scritto da Queila (che vi invito ad andare a trovare ~ AceDPortogas) mentre il prossimo capitolo è stato scritto da AceDPortogas.
Che dirvi, se non che speriamo che la storia vi piaccia?

Ora vi salutiamo, vi invitiamo a recensire (per favore, siate clementi, è il nostro primo esperimento in queste storie interattive^^) e vi mandiamo un bacione.
A presto,
Queila e AceDPortogas ☺

Questa storia partecipa al “Contest Round Robin– Perché due mani in più servono sempre.” Indetto da grazianaarena sul forum di EFP e portato a termine da milla4.

 

  
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